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L’ ASMA BRONCHIALE
NEL PROGETTO EDUCATIVO D’ ISTITUTO
Definizione di asma, sintomatologia, diagnosi, azione dei farmaci comunemente impiegati
Stefano Miceli Sopo
Dipartimento di Scienze Pediatriche
Università Cattolica del Sacro Cuore - Pol. A. Gemelli – Roma
L’ Asma è una malattia infiammatoria cronica delle vie aeree nella quale diverse cellule giocano un ruolo fondamentale , in particolare mastcellule ed eosinofili; tale infiammazione è responsabile della comparsa di sintomi associati a broncostruzione reversibile, sia spontaneamente che dopo terapia , ed è un fattore determinante della concomitante iperreattività bronchiale
à Le vie aeree infiammate cronicamente sono “iperreattive”: quando sono esposte a vari fattori di rischio ambientali (virus, allergeni, inquinanti) si ostruiscono e il flusso d’ aria viene pertanto limitato
I principali segni e sintomi dell’ asma possono essere così schematizzati:
Poiché per definizione un sintomo è “ciò che un paziente riferisce dei disturbi legati alla sua malattia”, è possibile classificare l’asma anche “al telefono”. Ed infatti, alcuni dei più importanti studi degli ultimi anni sono stati fatti con l’uso dei questionari sintomatologici. Riportiamo qui come esempio i sintomi considerati nel questionario dell’ European Community Respiratory Health Survey (ECRHS), una importante indagine epidemiologica sponsorizzata dalla Comunità Europea (Eur Respir J 1996; 9: 68795).
Ha il vostro bambino avuto nell’ultimo anno:
Nella scuola, in bambini già diagnosticati come asmatici e dotati di un piano di trattamento, le medesime domande possono essere utilizzate per stabilire la terapia al momento. Di fatto, spesso un bambino che si presenta a scuola con un piano di trattamento per l’asma avrà queste indicazioni: “intervenire con la terapia xy in caso di tosse, fischio, tosse da sforzo, tosse da risata, tosse da pianto, tosse al risveglio”
Ci sono alcune varianti di asma che sono riconoscibili sulla base dei sintomi: ad esempio la tosse asma-equivalente, definita come l’asma in cui la tosse è il sintomo predominante, è assolutamente tipica del bambino. Un’altra variante identificbile su base sintomatologica è l’asma notturno, caratterizzato da tosse con risvegli frequenti notturni e che nel bambino ha grande relazione con la rinite cronica ostruttiva. Un’altra forma distinguibile sulla base di una attenta anamnesi è l’asma da esercizio, definita già da Areteo di Cappadocia (I secolo d.C.) con queste icastiche parole : “quando uno corre e poi tossisce, questo è asma”.
Un altro sintomo che spesso è associato all’asma, e che è facilmente riconoscibile ad una semplice anamnesi, è la diatesi essudativa stessa. Un bambino con inappropriata sudorazione può essere identificato come un bambino con asma. Se lo segnalate ai genitori, di solito uno dei due risponderà : “Sì, sì, è per quello che è sempre ammalato di tosse !” Non è raro che, migliorando con la terapia il controllo della malattia, questa caratteristica associata venga a ridursi.
Un sintomo che raramente viene riferito, ma che quando c’è è utilissimo alla gestione della malattia, è il prurito cutaneo in imminenza degli accessi asmatici. Ci sono bambini che riferiscono questo disturbo ore prima della comparsa della sintomatologia: si tratta di pruriti localizzati il più delle volte anteriormente, a livello della parte alta del torace o del collo, ma a volte al dorso, spesso nella zona interscapolare. A volte, quando compare il prurito l’intervento tempestivo con un broncodilatatore è sufficiente a evitare la comparsa di una crisi asmatica.
Per tutti questi motivi, l’occhio attento dell’insegnante può essere necessario ne rilevare una sintomatologia anche a volte elusiva.
La sintomatologia è anche utile al medico per classificare un asma come episodico, persistente, moderato o grave. Questo giudizio formerà la base per la terapia continua dell’asma, ma non modificherà il comportamento dell’insegnante nei confronti di un accesso asmatico. Infatti anche bambini con asma episodico possono pesentare episodi di grave entità.
Si fonda su 3 momenti principali:
E’ la raccolta della storia della malattia, dei suoi segni e dei suoi sintomi e delle terapie effettuate.
I Tests Allergometrici cercano di individuare un allergene che possa essere responsabile dei sintomi asmatici.
I più noti tests allergometrici sono:
In pratica le Prove Funzionali Respiratorie (PFR) servono a valutare quanta aria riesce ad entrare ed uscire dal polmone in una determinata unità di tempo. Sono molto importanti per la diagnosi di asma e per il suo controllo nel tempo.
I broncodilatatori, come i beta2-agonisti ad azione rapida, agiscono dilatando i bronchi immediatamente dopo la loro somministrazione.
Sono quindi sintomatici poiché alleviano il disagio respiratorio, l'affanno e la tosse collegati all’accesso asmatico.
Sono dei farmaci “salvavita”.
Se inalati agiscono in pochi minuti risolvendo la difficoltà respiratoria del bambino.
Sono farmaci “sicuri” e principalmente con questi bisogna imparare ad avere dimestichezza.
I farmaci di tipo preventivo per eccellenza sono gli steroidi somministrati per via inalatoria, che hanno una potente azione antiinfiammatoria.
Vengono usati per prevenire le crisi, mantenendo i bronchi “non infiammati” e quindi molto meno suscettibili agli stimoli irritativi che possono scatenare l'asma, a volte inevitabili.
Questi farmaci sono utilizzati come terapia di fondo per periodi più o meno lunghi , devono essere assunti con regolarità.
Nei rari casi di beneficio insufficiente vengono associati altri farmaci, come i beta2agonisti a lunga durata d’ azione o gli antileucotrieni.
Fonte: http://www.iomispiro.it/allegati080203/MiceliSopo1presentazione.doc
Sito web da visitare: http://www.iomispiro.it
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