Biochimica del sistema nervoso

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Biochimica del sistema nervoso

 

EVOLUZIONE DEL SISTEMA NERVOSO E DEL COMPORTAMENTO

Nel corso dell’evoluzione del SNC dei vertebrati si sono verificati numerosi cambiamenti che possono essere radunati in tre fenomeni principali:
1) AUMENTO DELLA MASSA CEREBRALE ( aumento percentuale), in particolare della neocorteccia: non è il volume globale ( o peso) del cervello, rapportato al peso corporeo, ad aumentare nei mammiferi più complessi, ma il volume delle strutture del telencefalo. Questo fenomeno prende il nome di regola di progressione cerebrale secondo la quale alcune strutture come la neocorteccia sono progredite in misura nettamente maggiore nei primati che non negli insettivori ( da cui derivano i primati).
2) ENCEFALIZZAZIONE di molte strutture cerebrali: il termine sta a indicare che le strutture cerebrali superiori, filogeneticamente più recenti, dominano sulle funzioni dei centri filogeneticamente più antichi.
3) RIORGANIZZAZIONE CELLULARE, cioè un aumento del numero dei neuroni corticali, un’espansione delle diramazioni dendritiche, un aumento nel numero delle cellule associative.
Se confrontiamo i pesi cerebrali con i pesi corporei corrispondenti, otteniamo un grafico con due raggruppamenti distinti, mammiferi da un lato e vertebrati inferiori dall’altro; se disponiamo su un grafico anche i dati relativi a una serie di crani fossili appartenenti agli Ominidi, ai mammiferi arcaici ( fossili) e ai rettili fossili, si hanno tre raggruppamenti distinti con il gruppo dei mammiferi arcaici interposto tra gli altri due: questo fa ritenere che, poiché nel Mesozoico i primi mammiferi erano contemporanei dei rettili, essi non sarebbero stati altro che dei ”rettili”  modificati che avevano adottato una vita notturna. Essi si sarebbero rapidamente modificati in quanto la nicchia ecologica in cui vivevano avrebbe esercitato pressioni evolutive che avrebbero selezionato
- meccanismi di controllo della temperatura corporea e sviluppo di organi di senso diversi dalla
  vista ad es.
- olfatto che permette il riconoscimento di predatori, fonti di cibo e partner sessuali anche a distanza
 in condizioni di oscurità
- udito con lo sviluppo della catena degli ossicini
Questa riorganizzazione e complicazione sensitiva ha portato ad un aumento del volume cerebrale e a una specializzazione dell’apparato sensitivo, si è verificato inoltre un affinamento delle capacità motrici degli arti e, nei primati, delle dita.
L’evoluzione del SN ha portato a modifiche globali della massa cerebrale ma anche a modifiche strutturali che sono però difficili da individuare e che richiedono un lungo lavoro di ricerca per correlare variazioni morfologiche e variazioni comportamentali. Si possono studiare più facilmente le variazioni di volume di alcune strutture particolari del cervello, confrontando quelle dei primati con analoghe strutture negli insettivori, da cui i primati si sono evoluti:
- NEOCORTECCIA : nell’uomo è 150 volte più grande che in un insettivoro medio, mentre quella di uno scimpanzé è 60 volte più grande. Anche le altre strutture prese in esame mostrano una tendenza ad aumentare di volume, pur se in modo più limitato, tranne le strutture olfattive che regrediscono
- CORRELAZIONE TRA VOLUME E RUOLO FUNZIONALE : nell’uomo l’emisfero sinistro
( dominante in quanto coinvolto nella funzione linguistica) non è più grande di quello destro, ma l’area di Wernicke è in media più vasta di circa un terzo rispetto alla corrispondente area dell’altro emisfero ( nei mancini la situazione è opposta).
Anche in specie animali che non presentano linguaggio verbale alcune funzioni sono lateralizzate a sinistra: nei primati non umani, o anche nei roditori, la legatura dell’arteria cerebrale media di sinistra porta a una riduzione della noradrenalina nell’emisfero di sinistra e a turbe del comportamento esploratorio, aggressive e di auto stimolazione. Al contrario la legatura dell’arteria destra non causa cambiamenti biochimici né comportamentali. Altri esempi sono i seguenti:
- il procione, un plantigrado, fa grande uso degli arti anteriori per la manipolazione del cibo: la rappresentazione dell’area della mano nella regione sensoriale della corteccia è nettamente più estesa che in altre specie di questa famiglia
- nei mammiferi inferiori notturni, come la talpa, le proiezioni corticali delle vie olfattive e uditive hanno un’estensione maggiore che nei primati per il ruolo svolto nei processi di orientamento e di sopravvivenza
- la rappresentazione corticale delle vie motrici privilegia la zona della testa e della bocca nei mammiferi inferiori, mentre nei mammiferi superiori e nei primati la rappresentazione degli arti e delle dita è sempre maggiormente differenziata

Fonte: http://retegenweb.wikispaces.com/file/view/Evoluzione+del+sistema+nervoso+e+del+comportamento.doc

Sito web da visitare: http://retegenweb.wikispaces.com

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