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TEMPERATURA
Premessa
L’uomo appartiene agli omeotermi: la temperatura corporea è mantenuta costante nonostante le variazioni della temperatura esterna, tra 36° e 37° C.
Nella scala Celsius lo 0 corrisponde alla fusione del ghiaccio e il 100 corrisponde alla temperatura di ebollizione dell’acqua; nella scala Fahrenheit lo 0° corrisponde a 32 e il 100° a 212: 1° C = 1.8 F.
La temperatura corporea è mantenuta costante dai centri termoregolatori ipotalamici che, stimolati da impulsi provenienti dalla cute e dal sangue, mettono in atto una serie di risposte tese a mantenere la omeotermia.
Di fronte ad una variazione ipertermica avremo una serie di eventi tesi a favorire la dispersione del calore:
Di fronte ad una variazione ipotermica avremo fenomeni tesi ad evitare la dispersione del calore e a produrre maggior calore:
TEMPERATURA
Come si misura
Il termometro clinico è graduato da 35° C a 42° C perché queste sono le massime escursioni possibili della temperatura corporea; ogni grado è suddiviso in 10 frazioni.
Il termometro clinico comune è quello a mercurio: il mercurio a contatto con la superficie corporea si dilata, sale lungo il capillare e si ferma quando è raggiunta la temperatura massima che viene letta direttamente. Il mercurio conserva la sua dilatazione fino a quando non la si fa scendere forzatamente.
Oggi esistono termometri elettronici basati sulla presenza di una membrana in grado di misurare i raggi infrarossi emessi dal timpano e dai tessuti circostanti. La temperatura auricolare rilevata in questo modo riflette la reale temperatura interna corporea in quanto il timpano condivide i vasi sanguigni con il centro di controllo della temperatura situato nell’ipotalamo.
La temperatura può essere rilevata a livello:
Variazioni fisiologiche della temperatura:
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Meccanismi che provocano la febbre
Sono raggruppabili in 6 classi:
è la base patogenetica più comune, legata alla produzione di sostanze piretogene di origine esogena (microbi, virus, ecc.) o di origine endogena da parte dei leucociti (tumori, flogosi, ecc.)
la sollecitazione può essere meccanica (traumi cranici, tumori, emorragie) o flogistica (meningiti, encefaliti).
per esempio il cosiddetto “colpo di calore” capita a chi è vestito troppo pesantemente e lavora in situazioni surriscaldate (militari durante le marce estive) o in ambienti caldo-umidi (minatori, fuochisti). Alcune persone hanno proprio una aplasia o ipoplasia delle ghiandole sudoripare per cui nei mesi estivi hanno febbre.
contratture muscolari generalizzate come nel tetano, ipertiroidismo.
a volte la febbre è presente, anche per anni, in persone in cui non si riesce a dimostrare alcuna causa.
il termometro a mercurio può essere messo volontariamente a contatto con fonti di calore per simulare una febbre che non c’è.
TEMPERATURA
Curva termica e tipi di febbre (1)
La curva termica riporta in un grafico la temperatura misurata ogni 3 o 4 ore nel corso delle 24 ore per diversi giorni: in ordinata la temperatura e in ascissa il tempo.
Possiamo considerare 9 tipi di curve termiche:
la t. è sempre superiore ai 37° C nell’arco delle 24 ore e per diversi giorni e le oscillazioni non sono superiori a 1° C (es. polmonite lobare).
la t. oscilla nelle 24 ore anche notevolmente e comunque oltre 1° C, ma non si riporta mai sotto 37° C per diversi giorni (es. ascesso epatico).
la t. oscilla molto nelle 24 ore e spesso scende a valori normali (es. setticemie, pielonefriti acute).
la t. si alza molto e in modo brusco, rimane elevata e continua per alcuni giorni, poi cede improvvisamente riportandosi a livello normale per alcuni giorni e poi risale ancora bruscamente con periodi di iperpiressia continua e apiressia (es. spirochetosi).
ci sono 2 accessi febbrili e 2 cadute della t. sotto 37° C nelle 24 ore (es. sepsi gonococciche).
la t. sale di colpo con brivido e dura 1 giorno poi scompare per 1, 2 o 3 giorni, poi di nuovo sale per 1 giorno e così via; cioè c’è febbre il 1° e il 3° giorno – terzana, il 1° e il 4° giorno – quartana, il 1° e il 5° giorno – quintana (es. malaria, riskettsiosi).
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Curva termica e tipi di febbre (2)
è una febbre intermittente che dura 24 ore o poco più, poi scompare per un tempo imprecisato e si ripresenta senza un ciclo preciso (es. foci settici cronici, cistopieliti croniche).
è caratterizzata da un progressivo incremento e da un progressivo decremento che dura alcuni giorni, poi c’è un periodo di apiressia e quindi riprende nello stesso modo (es. brucellosi e linfomi).
è una febbre intermittente che non supera i 37.5°-37.8° C e si protrae per settimane, mesi e a volte anni. Spesso è serotina, cioè compare nel tardo pomeriggio (es. TBC; focolai settici tonsillari, appendicolari, sinusitici, endometriali, dentari).
In generale si parla di iperpiressia quando la febbre supera 39.5° C.
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Modalità di esordio della febbre
La febbre può insorgere in maniera - subdola
Dopo 10-30 minuti la sensazione di freddo si attenua, compare un inteso calore, la cute diventa rossa (specie sul volto), calda anche al termotatto, inizia una sudorazione e si accelera il polso e il respiro, fino a quando la t. non raggiunge il grado massimo (fastigio).
La tachicardia si accompagna di regola a febbre: in generale per ogni grado di t. si alzano di 10 le pulsazioni cardiache al minuto. A volte questa regola non è rispettata e ci sono sproporzioni tra t. e frequenza cardiaca in difetto (es. tifo) o in eccesso (es. miocarditi).
Modalità di risoluzione della febbre
La risoluzione può avvenire - per lisi
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Ipotermia
E’ il contrario della febbre: la t. corporea si porta sotto il livello di normalità, attorno a 35° C o meno.
Consideriamo 3 possibili cause di ipotermia:
insufficienza tiroidea (ipotiroidismo), insufficienza surrenalica (morbo di Addison), insufficienza ipofisaria (morbo di Simmonds).
si parla anche di algidismo, il p. si presenta pallido, freddo, madido di sudore, con chiazze cutanee rosso-cianotiche (ipostatiche); l’abbassamento della t. è particolarmente spiccato alle estremità; la PA diventa imprendibile.
la t. esterna è talmente bassa che a nulla possono i meccanimi termoregolatori, la t. corporea si abbassa fino anche a 20°-25° C, il polso rallenta, la coscienza si annebbia, compare coma e poi morte.
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Variazioni distrettuali della temperatura
La t. può essere più alta del normale o più bassa solo in una parte del corpo.
Oltre che con il termotatto, le variazioni distrettuali della temperatura possono essere registrate o obiettivate con la termografia: apparecchi che sono in grado di registrare il calore emesso dalla cute per irradiazione oppure si può usare il termometro a membrana.
In ogni parte della superficie corporea possiamo avere ipertermie o ipotermie distrettuali.
Ipertermie distrettuali:
sono dovute in genere ad un iperafflusso di sangue arterioso in una parte del corpo. Esempi:
Ipotermie distrettuali:
sono dovute ad una stenosi o occlusione arteriosa o ad un rallentamento del circolo venoso. Esempi:
Fonte: http://medicina.unipr.it/didattica/att/fec7.file.doc
Sito web da visitare: http://medicina.unipr.it
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