I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore
Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).
Riconoscere i problemi della persona anziana con malattie croniche e/o disabilità ed i relativi interventi
infermieristici, anche di tipo preventivo,basati su prove di efficacia
La malnutrizione e la disidratazione
Malnutrizione
Al mancato riconoscimento dello stato di malnutrizione possono conseguire disfunzione e disabilità
Quindi:
Diversi studi evidenziano come il bisogno tenda ad essere compromesso:
Per difetto nell’anziano è un grave problema che sovente è causa di morte ; in Italia circa un 12% degli anziani è obeso e gli anziani da 65 a 74 anni in soprappeso sono il 42.7%.
problemi
la dieta rappresenta uno dei problemi più difficili in campo geriatrico, data la difficoltà di vincere abitudini radicate ed errate, situazioni socioeconomiche sfavorevoli e alcune condizioni patologiche.
difficoltà nella comprensione della dieta stessa
il trattamento nutrizionale ottimale deve consistere in un programma fortemente incentrato su una corretta alimentazione orale, al fine di evitare:
1. la malnutrizione
2. il verificarsi di fenomeni “ab ingestis” delle vie aeree,
3. per ritardare il più possibile la necessità dell’alimentazione entrale.
Un altro fattore è rappresentato dalla masticazione in età senile si tende a:
trascurare il trattamento di eventuali, probabili patologie orali, favorendo così un progressivo ed ulteriore deterioramento dell’apparato stomatognatico;
dovuto anche alla coesistenza inevitabile di varie condizioni più o meno gravi, di terapie farmacologiche croniche , di invalidità fisiche e di disturbi mentali.
Perdita dei denti e alle affezioni paradontali:
carie e ai postumi di esse
motivare l’anziano e il suo caregiver, se presente, con programmi educativi di igiene orale al fine di incidere anche sulle condizioni psicofisiche, visto che esse finiscono per condizionare notevolmente anche la vita di relazione.
Problemi sociali
il costo di determinati alimenti
la difficoltà nella preparazione di alcuni cibi
l'utilizzazione di alimenti già preparati per più giorni
disturbi di tipo metabolico
IL DIABETE MELLITO
in età senile una delle patologie croniche di più comune riscontro , quasi sempre di tipo 2, la cui prevalenza a questa età è in continua crescita ed oggi si attesta tra il 10 e il 15% secondo Motta L. (2007) , il 6,5% degli anziani presenta un diabete che si è manifestato dopo i 65 anni (diabete senile), mentre l’8,5% è affetto da diabete di lunga durata (diabete insorto in età giovanile o media).
Problemi associati
Il peso sociosanitario di questa condizione morbosa è strettamente legato a presenza delle sue complicanze croniche e alle ripercussioni che queste determinano si bisogni (Manzella 2007);
le persone appartengono a due gruppi, i diabetici divenuti anziani e gli anziani diventati diabetici. Nei
primi ai danni del diabete si aggiungono quelli dell’età, nei secondi viceversa, ai danni dell’età si aggiungono o si possono aggiungere quelli dovuti al diabete.
Più complicanze postoperatorie ( soprattutto infezioni e sepsi)
Ritardata guarigione di ferite Più lunga durata di degenza
Mortalità più elevata
Costi sanitari più elevati
L’elevato rischio di andare incontro al diabete di tipo II, si associa a:
rischi di squilibri glicemici non compensati, frequenti nell’anziano;
l’assenza di caregivers adeguatamente addestrati e supportati, ciò è dovuto principalmente a difficoltà organizzative e nei controlli glicemici in ambito domiciliare
Impatto su complicanze e mortalità
Aumentato rischio di lesioni da decubito
Aumentato rischio di fratture
Riabilitazione più lunga dopo traumi e fratture
Più farmaci
Maggior numero di ospedalizzazioni
Sintomi di una dieta carente
accertamento
L’infermiere ha un ruolo importante nel riconoscimento della malnutrizione
La valutazione dello stato nutrizionale è parte integrante della Vdm nell’anziano
parametri
Peso e altezza sono parametri semplici e ricoprono un ruolo importante e fondamentale nel nursing, nell’anziano la rilevazione dell’altezza per il BMI è problematica se il soggetto è allettato, per errori di sottostima dovuti alla sua fisiologica riduzione per l’età e per alterazioni osteoarticolari ( cifosi, scoliosi)
Albuminemia :
1. valore normale 3,5/4,5 g/dl
2. malnutrizione lieve 2,8/3,4 g/dl
3. Malnutrizione moderata 2.1/2.7 g/dl
4. Malnutrizione grave < 2,1 g/dl
Segni di malnutrizione
Strumenti per la valutazione
L’MNA risulta indispensabile per:
ottenere informazioni relative alla dieta, all’apporto di liquidi, alla capacità di alimentarsi, allo stile di vita,
all’ autopercezione dello stato di salute e di nutrizione
È stato convalidato per alta sensibilità (96%) e specificità (98%)
Test di screening nutrizionale MNA (mini nutritional assestment)
È un sistema semplice di rilevazione del rischio di malnutrizione del paziente istituzionalizzato o delle persone a rischio nutrizionale della popolazione in generale.
MNA
E’ composto da 18 articoli suddivisi in 4 sezioni:
valutazione antropometrica : peso,altezza , perdita di peso,circonferenza braccio e polpaccio
valutazione generale: stile di vita , cure mediche e mobilità
valutazione dietetica:n° pasti , assunzione alimenti solidi e liquidi, autosufficienza nell’alimentazione
valutazione soggettiva: auto percezione dello stato di salute e nutrizionale
Nutritional Risk Screening (NRS)
Test epidemiologico nato come strumento di valutazione del rischio nutrizionale della popolazione rurale della Pennsylvania e come questo era strettamente correlato al peggioramento dello stato funzionale e all’incremento delle spese sanitarie.
Il test si compone di 4 parti:
- antropometrica
- valutazione delle abitudini alimentari
- valutazione dello stato socio-ambientale
- valutazione dello stato funzionale
interventi
L’azione educativa assume un ruolo significativo nella gestione alimentare della persona fragile coinvolge l’anziano e la famiglia /caregiver inserita nei vari contesti assistenziali, attraverso strategie comunicative di consulenza e di supporto motivazionale adeguate alle caratteristiche della persona
Per accertare e modificare abitudini e comportamenti non adeguati
Operativamente occorre modulare la consistenza degli alimenti sulle abilità residue della masticazione e deglutizione,
indirizzare il soggetto a consumare il pasto con l’aiuto di appositi presidi o, quando necessario con le mani stesse;
per il problema della disfagia, si deve tendere a modificare la consistenza del cibo ed eliminare gli elementi liquidi.
strategie
consigli pratici:
qualcosa di caldo ad ogni pasto;
una tazza di brodo all’inizio del pasto stimola l’appetito e facilita la digestione;
quattro o cinque piccoli pasti, invece di tre pesanti, favoriscono una completa digestione;
quando il pasto della sera è più leggero, il sonno è meno disturbato;
un bicchiere di latte caldo prima di coricarsi facilita il sonno.
Questi sono consigli per le persone anziane, ma che possono facilmente applicarsi a qualsiasi età, in quanto base per una buona ed igienica applicazione dietetica.
CRITERI DI RISULTATO
Far assumere al paziente una dieta corretta, rispettando le sue preferenze laddove la patologia non sia vincolante
Educare ad una corretta igiene orale e supervisione situazione dentale
Ripristinare le eventuali carenze di nutrienti, eventualmente utilizzando degli integratori
La disidratazione
Nelle persone anziane fragili la disidratazione determina un aumento della morbilità e della mortalità e rappresenta anche uno dei principali rischi cui va incontro l’anziano fragile
Introito di acqua
L’assunzione dei liquidi varia molto a seconda dell’attività fisica, della temperatura esterna e di molte altre variabili.
Generalmente 2,5 litri/die, dalle bevande e dai cibi che la contengono.
È contenuta nelle bevande (succhi di frutta, the)
In alcuni alimenti :
frutta e verdura possiedono abbondanti quantità d’acqua 80% ;
un piatto di spaghetti o riso cotti si ritrova il 60%
la carne cotta ne contiene il 50% e il pane il 30%
In pratica circa il 50% del nostro fabbisogno idrico è soddisfatto dagli alimenti.
Perdita di acqua
I meccanismi con cui l’organismo perde acqua sono molti e l’importanza di ogni singolo meccanismo può variare anche di moltissimo a seconda delle condizioni dell’organismo e dell’ambiente
Urine
Feci
Sudore
Perspiratio insensibilis
Vapor acqueo nell’aria espirata
Varie:
lacrimazione, secrezioni nasali,
condizioni fisio-patologiche, come il vomito (in questo caso preoccupa maggiormente l’alcalosi metabolica che non la disidratazione),
emorragie (l’ ipovolemia provoca sete), ed altro.
Condizioni cliniche causa di disidratazione
fattori ambientali causa di disidratazione
interventi
Accertamento relativo alla quantità di liquidi assunti e allo stato di idratazione della persona
sviluppare ed implementare un piano di intervento interdisciplinare da parte degli infermieri, degli operatori di supporto, dei medici e della dietista
effettuare la distribuzione di liquidi con regolarità
sollecitare verbalmente le persone otto volte durante il giorno (fra i pasti) e rispettare le preferenze
presentare liquidi agli anziani allettati ogni 1,5 ore durante il giorno considerato che il momento della somministrazione dei farmaci può essere un’importante “fonte” di liquidi,
l’assunzione di liquidi da parte dei pazienti dovrebbe essere incoraggiata durante la terapia farmacologica
se l’idratazione per via orale non è possibile,
ricorrere alla somministrazione endovenosa di liquidi
considerare la possibilità di ricorrere all’ipodermoclisi (infusione sottocutanea) se la somministrazione endovenosa non è possibile
Criteri di risultato
Reintegrare l’eventuale carenza di liquidi
Riequilibrare la situazione elettrolitica
Educare il paziente ed il caregiver in merito alla problematica in questione
Fonte: http://infmestre2anno.altervista.org/index_file/cronicita_disabilita/malnutrizione_disidratazione.doc
Sito web da visitare: http://infmestre2anno.altervista.org
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
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"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo un oceano!" Isaac Newton. Essendo impossibile tenere a mente l'enorme quantità di informazioni, l'importante è sapere dove ritrovare l'informazione quando questa serve. U. Eco
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