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Sulla pelle delle persone sono spesso presenti macchie colorate costituite da cellule chiamate melanociti o nevociti; tali macchie, il cui nome scientifico è nevi, sono comunemente note come nei.

     Dal punto di vista clinico, i nevi melanocitari possono presentarsi con aspetti diversi: si distinguono in nevi piani o lentigginosi, nevi cupoliformi del volto o di Miescher, nevi peduncolati del tronco o di Unna, nevi di Spitz, che insorgono tipicamente nell’infanzia prevalentemente al volto, nevi di Reed, più frequenti agli arti inferiori delle adolescenti e giovani adulte, nevi blu, frequenti al volto e agli arti e caratterizzati da un colore blu verdastro, nevi displastici o di Clark, che sono nevi piani o appena rilevati, spesso numerosi, di colorito non uniforme e di forma spesso irregolare.

     Raramente i nevi sono presenti alla nascita (nevi congeniti), più spesso insorgono in giovane età fino a 20/30 anni (nevi acquisiti). Possono aumentare molto lentamente in dimensione o rilievo e queste modificazioni, che sono da considerare fisiologiche, ossia normali, hanno il significato di “maturazione” del nevo. Hanno, di regola, dimensioni inferiori a 6 mm.

     L’importanza dei nevi, che peraltro sono da considerare formazioni benigne, è riconducibile al loro rapporto con il melanoma, tanto che alcuni nevi possono simularlo. D’altra parte il melanoma può essere associato al nevo o nascere su di esso.
Oggi una particolare attenzione viene riservata ai nevi displastici di Clark, a cui si è già fatto cenno, che rappresentano un consistente fattore di rischio per il melanoma, e che, pertanto, devono essere asportati, sia a scopo preventivo sia perchè spesso si propone una loro diagnosi differenziale con il melanoma, oppure essere attentamente monitorati nel tempo.

     Il melanoma è il tumore maligno che origina dai melanociti, le cellule da cui dipende la  colorazione della pelle e che si trovano nello strato più profondo dell’epidermide. Si tratta di un tumore molto aggressivo, la cui frequenza è in netto aumento in tutto il mondo.

     Nei giovani di età inferiore ai 15 anni è molto raro. Compare soprattutto tra i 30 e i 60 anni, con una leggera prevalenza nel sesso femminile, dove è spesso localizzato agli arti inferiori; nei maschi è più frequente al tronco.

 

 

     Oggi si tende a considerare fattori predisponenti alla malattia la carnagione chiara, l’appartenenza a famiglie in cui si sono verificati più casi di melanoma, la presenza di numerosi nevi congeniti o acquisiti di grandi dimensioni. Dibattuto è invece il ruolo dell’esposizione alla luce solare. Sembra che non sia tanto la prolungata esposizione durante il corso della vita a rappresentare un fattore di rischio importante per l’insorgenza del melanoma, quanto l’esposizione intermittente e intensa soprattutto in età infantile (bagni di sole estivi in spiaggia).

      Il melanoma è un tumore che nasce nella pelle e che può crescere sia in superficie, che in profondità. Le cellule che lo compongono possono staccarsi da tale zona e, attraverso la circolazione linfatica, raggiungere i linfonodi della regione del corpo dove si trova il melanoma (in genere linfonodi delle ascelle, inguine, collo), oppure, attraverso la circolazione sanguigna, raggiungere qualsiasi organo (fegato, polmoni, ossa, cervello) e lì formare una nuova massa tumorale (metastasi). Il rischio che il melanoma possa diffonde e dare metastasi è tanto maggiore quanto più esso è spesso. Lo spessore sopra il quale il rischio aumenta è 1 mm. Il melanoma è perciò guaribile solo se viene asportato chirurgicamente nella sua fase iniziale, quando è ancora confinato negli strati più superficiali della pelle.

Il sospetto di melanoma deve nascere quando un nevo, presente da sempre o di recente insorgenza, diventa di forma irregolare, presenta  bordi frastagliati, il suo colore cambia anche se solo in qualche zona, si rileva, cresce, comincia a sanguinare o prude. In tutti questi casi è d’obbligo consultare il Dermatologo di fiducia.

Un esame strumentale molto utile per discriminare le lesioni sospette da quelle innocue è la videodermatoscopia. È uno specifico esame delle lesioni cutanee che si avvale di un particolare microscopio. Questo, connesso ad un video grazie una speciale telecamera è in grado di visualizzare con molta precisione l’invisibile struttura dei nevi sospetti. L'esame, che è semplice, rapido e indolore, si esegue appoggiando il microscopio sulla pelle del paziente, e visualizzando immediatamente sullo schermo la lesione sulla quale si vogliono maggiori ragguagli.

 

            

Fonte: http://www.istitutofermiverona.it/giornalini/giornalino%20febbraio%20on%20line/7%20I%20nevi.doc

Sito web da visitare: http://www.istitutofermiverona.it

Autore del testo: F. Di Domenicantonio

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