Reni
I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore
Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).
Reni
Rene
Microanatomia renale:
- nefrone → unità anatomo-funzionale del rene → il nefrone è costituito da:
- corpuscolo renale del Malpighi
- sistema tubulare
- il corpuscolo renale di Malpighi è costituito da:
- glomerulo → gomitolo di capillari interposto tra l'arteriola afferente e l'arteriola efferente del corpuscolo renale:
- le cellule endoteliali dei capillari glomerulari sono fenestrate → ogni fenestratura ha un diametro di circa 70-100nm
- le cellule endoteliali fenestrate dei capillari glomerulari poggiano su una membrana basale, la membrana basale glomerulare (MBG):
- al microscopio elettronico, la membrana basale glomerulare (MBG) appare stratificata in tre lamine:
- lamina rara interna → strato periferico sottile ed elettronlucente; costituita da:
- glicoproteine (laminina, entactina)
- proteoglicani acidi che espongono molteplici siti carichi negativamente (polianionici)
- lamina densa → strato centrale spesso ed elettrondenso; costituita da:
- collagene di tipo IV → le microfibrille di collagene IV servono da impalcatura per le altre glicoproteine e formano un feltro che costituisce la principale componente della lamina densa, nonché la barriera fisica che garantisce la selettività per dimensione del filtro glomerulare
- laminina
- proteoglicani polianionici (principalmente eparansolfato)
- fibronectina
- entactina
- altre glicoproteine
- lamina rara esterna → strato periferico sottile ed elettronlucente; costituita da:
- glicoproteine (laminina, entactina)
- proteoglicani acidi che espongono molteplici siti carichi negativamente (polianionici)
- la permeabilità della membrana basale glomerulare dipende da:
- porosità → dimensione dei pori
- acidità → carica elettrica
- capsula di Bowman → formazione sferica che avvolge il glomerulo:
- la capsula di Bowman è dotata di:
- polo vascolare (polo arterioso) → punto in corrispondenza del quale entra l'arteriola glomerulare afferente ed esce l'arteriola glomerulare efferente
- polo urinario → punto d'origine del tubulo renale
- la capsula di Bowman è costituita da:
- foglietto viscerale → cellule epiteliali viscerali (PODOCITI):
- elementi cellulari strutturalmente complessi dotati di prolungamenti interdigitati, i PEDICELLI, che aderiscono tenacemente alla lamina rara esterna della membrana basale glomerulare
- i pedicelli contigui sono separati da spazi di 20-30nm denominati FESSURE DI FILTRAZIONE
- le fessure di filtrazione sono sormontate dal DIAFRAMMA DI FILTRAZIONE (slit diaphragm), una struttura proteica costituita essenzialmente (ma non esclusivamente) da:
- nefrina
- podocina
- proteina CD2-associata
- le proteine che costituiscono il diaframma di filtrazione controllano la permeabilità glomerulare
- foglietto parietale → cellule epiteliali parietali
- membrana basale del foglietto parietale → riveste esternamente il corpuscolo renale, a costituire un limite meccanico e fisico tra il glomerulo e l'interstizio corticale o i tubuli adiacenti
- tra i due foglietti della capsula di Bowman è compreso lo spazio urinario, in cui si raccoglie il filtrato primario (preurina)
- struttura di sostegno del glomerulo:
- cellule mesangiali → cellule di origine mesenchimale interposte tra i capillari; biologicamente, le cellule mesangiali sono affini alle cellule muscolari lisce vascolari e ai periciti e sono in grado di svolgere varie funzioni:
- sintesi della matrice mesangiale → le cellule mesangiali sono assimilabili ai fibroblasti, pur non essendo fibroblasti veri e propri
- contrazione
- proliferazione
- fagocitosi → in determinate situazioni patologiche, le cellule mesangiali assumono la caratteristica di elementi istiocitari macrofagici, analogamente alle cellule della microglia del SNC
- secrezione di mediatori biologicamente attivi
- matrice mesangiale:
- sintetizzata dalle cellule mesangiali
- simile alla membrana basale per composizione chimica e morfologia
- forma un reticolato che include le cellule mesangiali
- è molto scarsa nel glomerulo normale.
Introduzione alla patologia renale
Diagnostica nefrologica:
- nella patologia renale non neoplastica, lo studio del campione bioptico si avvale di tre tipologie di indagine microscopica:
- microscopia ottica → istologia tradizionale
- immunofluorescenza
- microscopia elettronica
- tecniche impiegate nello studio del campione bioptico renale:
- microscopio ottico → studio istologico tradizionale:
- procedimento:
- 1) inclusione del campione in paraffina
- 2) sezioni di tessuto spesse 4-10 micron (mediamente 6-8 micron)
- 3) applicazione delle colorazioni istologiche tradizionali:
- colorazione all'ematossilina-eosina
- colorazione al PAS → consente di visualizzare distintamente la membrana basale e la matrice mesangiale
- 4) osservazione al microscopio ottico
- immunofluorescenza:
- procedimento:
- 1) inclusione del campione in paraffina
- 2) sezioni di tessuto spesse 4-10 micron (mediamente 6-8 micron)
- 3) incubazione del campione con anticorpi marcati specifici per gli antigeni ricercati
- 4) lavaggio → allontanamento degli anticorpi specifici in eccesso o che non hanno reagito con lo specifico antigene
- 5) osservazione al microscopio a fluorescenza (o al microscopio confocale a scansione laser)
- l'immunofluorescenza consente di:
- mettere in evidenza la presenza di depositi costituiti da:
- immunocomplessi
- frazioni del complemento
- fibrinogeno
- studiare la distribuzione dei depositi nel contesto del glomerulo → fondamentale per la diagnosi differenziale tra le forme patologiche glomerulari
- la distribuzione dei depositi nell'ambito del glomerulo identifica la patologia → l'immunofluorescenza individua la struttura glomerulare coinvolta, ad esempio mostrando la presenza di depositi a livello della membrana basale, ma non è sufficientemente precisa per consentire la diagnosi → la diagnosi di certezza impone il ricorso alla microscopia elettronica per studiare l'esatta ubicazione dei depositi nel contesto delle strutture glomerulari coinvolte
- studio al microscopio elettronico:
- procedimento:
- 1) inclusione del campione in resina plastica → consente di effettuare sezioni ultrasottili del tessuto
- 2) sezioni sottili, dello spessore di 600Å
- 3) osservazione al microscopio elettronico
- potere di risoluzione del microscopio elettronico = 2-3Å → il microscopio elettronico è in grado di distinguere due punti che distano fra loro circa 2-3 angstrom (Å) → 1Å = 1x10-10m = 0,1nm → l'osservazione al microscopio elettronico consente di studiare nel dettaglio le strutture cellulari glomerulari, localizzando gli eventuali depositi con la massima precisione
- presupposti fisici della microscopia elettronica:
- 1) il microscopio emette un fascio di elettroni che interagiscono con la materia di cui sono costituite le sezioni sottili del campione bioptico
- 2) a seconda del numero atomico degli atomi che la compongono, la materia di cui è costituito il campione riflette più o meno intensamente il fascio elettronico emesso dal microscopio → gli elettroni "rimbalzano" e si disperdono oppure attraversano la materia senza essere riflessi
- 3) oltre la sezione istologica è posizionato uno schermo fluorescente (ricoperto di fluorescina) sul quale giungono gli elettroni che hanno attraversato la materia senza essere riflessi → l'energia dell'elettrone che colpisce lo schermo eccita la fluorescina, provocando la liberazione di un fotone luminoso → si forma un punto chiaro (bianco)
- 4) se l'elettrone è deviato dalla materia interposta e non raggiunge lo schermo fluorescente, in corrispondenza del punto in cui avrebbe dovuto colpire lo schermo non si genera alcun fotone luminoso → si forma un punto buio (nero) nell'immagine
- 5) i fotoni emessi possono essere rilevati da una pellicola fotografica posta sotto lo schermo fluorescente o convertiti in formato digitale da un computer, restituendo in tutti i casi un'immagine in bianco e nero
- le immagini in microscopia elettronica sono in bianco e nero → il concetto di "elettrondensità" in microscopia elettronica fa riferimento alla tonalità di grigio delle strutture raffigurate nell'immagine:
- le zone elettrontrasparenti sono chiare (meno nere)
- le zone elettrondense sono molto scure (più nere)
- lo studio della biopsia renale fornisce informazioni fondamentali su:
- tipo di patologia
- natura della patologia:
- patogenesi immune o non immune
- la malattia può essere primitiva del glomerulo o secondaria, dovuta al coinvolgimento renale in una patologia sistemica
- localizzazione della patologia:
- distribuzione dei depositi nel contesto del glomerulo
- estensione della patologia:
- la malattia coinvolge solo una parte o tutto il glomerulo
- la malattia coinvolge solo alcuni o tutti i glomeruli del campione bioptico
- evoluzione della patologia:
- alcune malattie glomerulari guariscono
- alcune malattie glomerulari progrediscono fino all'insufficienza renale, una condizione irreversibile la cui unica opzione terapeutica è costituita dal trapianto di rene.
La descrizione dei processi patologici non neoplastici riguardanti il glomerulo si avvale di una specifica terminologia:
- in base all'estensione della malattia ai glomeruli del campione bioptico, la glomerulonefrite può essere:
- diffusa → la patologia coinvolge tutti i glomeruli del campone bioptico
- focale → la patologia coinvolge il 50% dei glomeruli del campione bioptico
- in base all'entità del coinvolgimento del singolo glomerulo, la glomerulonefrite può essere:
- globale → la patologia coinvolge tutto quanto il glomerulo
- segmentale → la patologia coinvolge una parte del glomerulo.
Alterazioni istologiche glomerulari:
- ipercellularità:
- proliferazione delle cellule mesangiali endoteliali
- infiltrazione leucocitaria → comparsa di neutrofili, monociti e occasionalmente linfociti all'interno del glomerulo
- formazione di semilune (crescent) → proliferazione delle cellule epiteliali della capsula di Bowman combinata a infiltrazione leucocitaria, con formazione di accumuli cellulari costituiti da cellule epiteliali e leucociti:
- la proliferazione delle cellule epiteliali si verifica in seguito a una noxa immuno-infiammatoria
- la formazione delle semilune può rappresentare una malattia primitiva idiopatica del glomerulo di per sé o costituire una fase avanzata nella progressione di altre malattie glomerulari
- comparsa di sinéchie → in seguito alla formazione delle semilune, le cellule epiteliali proliferanti del foglietto parietale entrano in contatto diretto con le cellule epiteliali del foglietto viscerale della capsula del Bowman (podociti) → le sinéchie sono saldature patologiche dei due foglietti epiteliali della capsula di Bowman con occlusione dello spazio urinario compreso tra di essi
- ispessimento della membrana basale:
- microscopio ottico → la lesione appare come un ispessimento della parete dei capillari, molto ben visibile nella colorazione al PAS
- microscopio elettronico → l'ispessimento della parete dei capillari può essere dovuto a:
- deposizione di materiale amorfo elettrondenso, solitamente immunocomplessi → gli immunocomplessi possono depositarsi:
- sul versante endoteliale della membrana basale glomerulare
- all'interno della membrana basale glomerulare
- sul versante epiteliale della membrana basale glomerulare
- incremento della sintesi delle componenti proteiche → glomerulosclerosi diabetica
- alterazioni che riguardano la matrice mesangiale:
- ialinosi → accumulo di materiale extracellulare amorfo nel glomerulo:
- la sostanza ialina è costituita da proteine plasmatiche che si depositano all'interno delle strutture glomerulari
- dovuta a danni endoteliali
- microscopio ottico → la matrice mesangiale è:
- PAS-positiva (PAS+)
- PAS-metenamina d'argento-negativa (PASM-)
- microscopio elettronico → la matrice mesangiale appare più elettrondensa del normale, ma meno densa rispetto agli immunodepositi
- rappresenta la fase terminale di varie forme di danno glomerulare
- può contribuire all'obliterazione dei capillari glomerulari
- sclerosi → accumulo di matrice extracellulare collagena nel glomerulo:
- microscopio ottico → la matrice mesangiale è:
- PAS-positiva (PAS+)
- PAS-metenamina d'argento-positiva (PASM+)
- microscopio elettronico → la matrice mesangiale appare molto elettrondensa
- può essere confinata alle aree mesangiali, come accade nella glomerulosclerosi diabetica, o coinvolgere anche i capillari
- può provocare l'obliterazione dei capillari glomerulari con formazione di aderenze fibrose tra la zona sclerotica e l'epitelio della capsula di Bowman
- fibrosi.
Patogenesi del danno glomerulare:
- l'eziopatogenesi della maggior parte delle glomerulonefriti primitive e di molte patologie glomerulari secondarie è largamente riconducibile a meccanismi immunologici
- IMMUNITÀ UMORALE:
- gli anticorpi possono provocare lesioni glomerulari secondo due modalità che non si escludono a vicenda, anzi spesso cooperano alla produzione del danno:
- 1) danno da anticorpi che reagiscono in situ dentro il glomerulo:
- a) con molecole circolanti che si depositano all'interno del glomerulo
- b) con antigeni glomerulari intrinseci, che possono essere espressi da:
- membrana basale glomerulare
- cellule endoteliali del glomerulo
- cellule epiteliali della capsula di Bowman
- cellule mesangiali
- 2) danno da deposizione glomerulare di immunocomplessi circolanti
- 1a) danno da anticorpi che reagiscono in situ con molecole circolanti che si depositano all'interno del glomerulo → gli anticorpi possono reagire in situ con antigeni extrarenali, che normalmente non dovrebbero essere presenti nel glomerulo:
- gli antigeni extrarenali si localizzano nel glomerulo interagendo con alcune sue componenti normali
- possono localizzarsi nel glomerulo antigeni extrarenali di varia natura:
- molecole cationiche → si legano ai siti anionici dei capillari glomerulari
- DNA
- nucleosomi e altre proteine nucleari
- grossi aggregati proteici (ammassi di immunoglobuline) → si depositano nel mesangio a causa delle loro cospicue dimensioni
- antgeni virali
- antigeni batterici (prodotti batterici)
- antigeni parassitari
- farmaci
- immunofluorescenza → le immunoglobuline reagiscono con gli antigeni extrarenali impiantati nel glomerulo dando luogo ad uno specifico pattern di deposizione granulare
- 1b) danno da anticorpi che reagiscono in situ con antigeni glomerulari intrinseci espressi nella membrana basale glomerulare → gli anticorpi sono diretti contro antigeni intrinseci fissi, costituiti dalle normali componenti della membrana basale glomerulare:
- immunofluorescenza → gli anticorpi si legano in maniera omogenea su tutta la superificie della membrana basale, dando luogo a un pattern di deposizione diffuso e lineare, diversamente dal pattern granulare che caratterizza la deposizione di anticorpi contro antigeni extrarenali impropriamente localizzati nel glomerulo
- gli anticorpi contro la membrana basale glomerulare danno luogo a reazioni crociate (cross-reazioni) con altre membrane basali, tipicamente quella degli alveoli polmonari → SINDROME DI GOODPASTURE: la deposizione di anticorpi interessa sia la membrana basale glomerulare che la membrana basale alveolare, provocando contemporaneamente lesioni renali e polmonari
- 1b) danno da anticorpi che reagiscono in situ con antigeni glomerulari intrinseci espressi dalle cellule
- 2) danno da deposizione glomerulare di immunocomplessi circolanti → il danno glomerulare è causato dall'intrappolamento dei complessi antigene-anticorpo circolanti all'interno del glomerulo:
- gli anticorpi non presentano una specificità immunologica per i costituenti glomerulari, pertanto gli immunocomplessi si localizzano nel glomerulo a causa di:
- proprietà fisico-chimiche degli immunocomplessi
- proprietà emodinamiche del glomerulo
- gli antigeni che innescano la formazione degli immunocomplessi può avere origine:
- endogena → glomerulonefrite lupica
- esogena → glomerulonefrite post-infettiva → gli antigeni microbici implicati comprendono:
- prodotti batterici degli streptococchi
- antigene di superficie del virus dell'epatite B (HbsAg)
- antigene del virus dell'epatite C
- antigeni di Treponema pallidum
- antigeni di Plasmodium falciparum
- nella maggior parte dei casi, l'antigene primariamente implicato nella patogenesi del danno non è noto
- indipendentemente dalla natura dell'antigene, gli immunocomplessi si formano in circolo e sono intrappolati nel glomerulo, dove provocano la lesione
- quando l'esposizione all'antigene è breve e limitata, gli immunocomplessi depositati nel glomerulo sono degradati (ad opera di neutrofili, macrofagi o cellule mesangiali) e la reazione flogistica si esaurisce, con restitutio ad integrum dei tessuti, come accade nella glomerulonefrite post-streptococcica
- quando l'esposizione all'antigene è prolungata e continua, cicli di formazione, deposizione glomerulare e degradazione degli immunocomplessi si ripetono più volte → si instaura un quadro di glomerulonefrite membranosa o membranoproliferativa ad andamento cronico
- immunofluorescenza → gli immunocomplessi si depositano con un pattern granulare lungo la membrana basale o nel mesangio
- microscopio elettronico → gli immunocomplessi danno luogo a immunodepositi elettrondensi situati in zone specifiche del glomerulo:
- nel mesangio → depositi mesangiali
- tra le cellule endoteliali e la membrana basale glomerulare → depositi subendoteliali
- tra la membrana basale glomerulare e i podociti → depositi subepiteliali
- la carica e la dimensione delle molecole che compongono gli immunocomplessi influenzano la distribuzione degli immunodepositi all'interno del glomerulo:
- le molecole altamente cationiche sono in grado di attraversare la membrana basale glomerulare → immunodepositi subepiteliali
- le macromolecole altamente anioniche non sono in grado di attraversare la membrana basale glomerulare, rimanendo intrappolate tra questa e l'endotelio → immunodepositi subendoteliali
- le molecole con carica neutra si accumulano nel mesangio → immunodepositi mesangiali
- i grandi immunocomplessi circolanti sono eliminati dai macrofagi e non entrano in contatto con la membrana basale glomerulare in quantità sufficiente a provocare lesioni
- la distribuzione degli immunodepositi all'interno del glomerulo condiziona in maniera determinante la reazione dei tessuti al danno e il quadro istologico che ne deriva
- IMMUNITÀ CELLULO-MEDIATA:
- i linfociti T sono coinvolti nella patogenesi di molte glomerulonefriti.
Sindrome nefrosica:
- sindrome clinica associata a nefropatie glomerulari
- caratterizzata da:
- proteinuria:
- adulti → perdita di proteine con le urine > 3,5 g/die
- bambini → perdita di proteine con le urine > 40 mg/h per m2
- ipodisprotidemia:
- protidemia totale → < 5,0 g/dl
- albuminemia → < 3 g/dl
- aumento delle proteine alfa2 e beta
- riduzione delle gammaglobuline
- edema
- iperdislipidemia → aumento di colesterolo e trigliceridi
- lipiduria
- trombofilia
- presentazione clinica:
- edema:
- tipicamente soffice
- molto marcato nella regione periorbitaria e nelle zone declivi del corpo
- può manifestarsi in forma massiva con versamento pleurico e ascite
- patogenesi dell'edema:
- alterazione della parete del capillare glomerulare
- aumento della permeabilità del capillare glomerulare alle proteine plasmatiche
- aumento del passaggio delle proteine dal plasma alle urine
- proteinuria massiva
- deplezione dell'albumina plasmatica fino a un grado non compensabile dalla capacità biosintetica del fegato
- riduzione della pressione oncotica (colloido-osmotica) del sangue
- fuoriuscita di liquido nei tessuti interstiziali
- ipovolemia
- secrezione compensatoria di ormone antidiuretico (ADH)
- secrezione di aldosterone
- ritenzione urinaria di liquidi, che vengono riimmessi in circolo
- peggioramento dell'edema
- proteinuria:
- proteinuria selettiva → perdita di proteine a basso peso molecolare, in particolare albumina (70kD) e transferrina (76kD)
- proteinuria non selettiva → perdita di proteine sia a basso che ad alto peso molecolare
- iperdislipidemia → dovuta a:
- incremento della sintesi epatica di lipoproteine
- alterazione del trasporto delle particelle lipidiche circolanti
- riduzione del catabolismo delle particelle lipidiche circolanti
- lipiduria:
- segue l'iperlipidemia perché le lipoproteine sono in grado di attraversare la parete capillare glomerulare danneggiata
- i lipidi compaiono nelle urine in due forme:
- grassi liberi
- corpi adiposi ovali → costituiti da lipoproteine riassorbite dall'epitelio tubulare, successivamente andato incontro a degenerazione e desquamazione
- vulnerabilità alle infezioni:
- i pazienti nefrosici sono particolarmente vulnerabili alle infezioni, verosimilmente a causa della perdita massiva di immunoglobuline con l'urina
- agenti patogeni frequentemente coinvolti:
- trombofilia:
- l'ipercoagulabilità del sangue è dovuta in parte alla perdita di anticoagulanti endogeni con l'urina
- le complicanze trombotiche e tromboemboliche sono molto frequenti nella sindrome nefrosica → trombosi della vena renale.
Lesioni elementari del glomerulo
Generalità:
- le lesioni elementari del glomerulo possono rappresentare:
- un quadro di malattia renale primitiva idiopatica a sé stante, che prende il nome dalla lesione elementare stessa
- il coinvolgimento secondario del glomerulo in una patologia sistemica → alcuni quadri patologici di malattia glomerulare primitiva possono manifestarsi, in forma del tutto identica, in seguito al coinvolgimento renale in una malattia sistemica → malattie sistemiche che danno frequentemente coinvolgimento glomerulare:
- connettiviti → tipicamente il lupus eritematoso sistemico (LES)
- diabete
- malattie infettive
- lesioni elementari del glomerulo/malattie glomerulari primitive idiopatiche:
- GLOMERULONEFRITE A LESIONI MINIME (NEFROSI LIPOIDEA)
- GLOMERULONEFRITE PROLIFERATIVA MESANGIALE
- GLOMERULOSCLEROSI FOCALE SEGMENTALE
- GLOMERULONEFRITE MEMBRANOSA
- GLOMERULONEFRITE A IgA (MALATTIA DI BERGER)
- GLOMERULONEFRITE MEMBRANOPROLIFERATIVA
- glomerulonefrite rapidamente progressiva
- glomerulopatie ereditarie primitive:
- EMATURIA BENIGNA FAMILIARE
- SINDROME DI ALPORT
- malattie glomerulari a eziologia nota:
- infezioni batteriche → GLOMERULONEFRITE POST-STREPTOCOCCICA
- infezioni virali
- infestazioni parassitarie
- lesioni da farmaci.
Glomerulonefrite a lesioni minime (nefrosi lipoidea):
- patologia relativamente benigna
- epidemiologia:
- la GN a lesioni minime costituisce la causa più frequente di sindrome nefrosica nel bambino
- malattia d'interesse pediatrico → picco d'incidenza tra 2 e 6 anni
- l'incidenza è maggiore nei maschi
- nell'adulto, la GN a lesioni minime può comparire in associazione alla malattia di Hodgkin e, meno frequentemente, ad altri linfomi e leucemie
- presentazione clinica:
- sindrome nefrosica con proteinuria selettiva (albuminuria)
- nonostante la massiva perdita di proteine con l'urina, la funzione renale resta buona e solitamente non si verificano ipertensione ed ematuria
- aspetto istologico (microscopio ottico):
- esame istologico nella norma
- il glomerulo appare assolutamente normale → l'esame del preparato istologico non consente di visualizzare il processo patologico in atto → è indispensabile ricorrere al microscopio elettronico per individuare la malattia
- immunofluorescenza:
- immunofluorescenza nella norma
- assenza di immunoreattività → non ci sono immunodepositi glomerulari
- occasionalmente possono essere presenti IgM e la frazione C3 del complemento, entrambi situati nella matrice mesangiale
- microscopio elettronico:
- alterazioni a carico dei podociti → aspetti degenerativi dei podociti:
- vacuolizzazione del citoplasma
- comparsa di microvilli sul versante urinario della superficie cellulare, espressione di un'alterazione del metabolismo cellulare
- fusione dei pedicelli → al microscopio elettronico, i pedicelli appaiono fusi in una struttura unica che si appoggia sulla membrana basale:
- l'impropria definizione "fusione dei pedicelli" si riferisce in realtà a una semplificazione dell'architettura cellulare del podocita con appiattimento, retrazione e rigonfiamento dei pedicelli → invece dei processi pedicillari interdigitati appoggiati sulla membrana basale, si osserva uno strato epiteliale liscio e continuo
- tra i pedicelli è compreso il diaframma di filtrazione (slit diaphragm), che contribuisce in maniera determinante al controllo della permeabilità glomerulare, regolando il passaggio delle proteine plasmatiche dal capillare glomerulare allo spazio urinario → le alterazioni a carico dei pedicelli danneggiano il diaframma di filtrazione → perdita di polianioni glomerulari (cariche negative) → il difetto della barriera carica-dipendente causa una parziale perdita di selettività del filtro glomerulare, che si manifesta con albuminuria
- l'appiattimento dei pedicelli può manifestarsi anche nel contesto di altri quadri patologici, ma solo quando si associa a glomeruli normali al microscopio ottico si può fare diagnosi di GN a lesioni minime
- non si verifica proliferazione cellulare o aumento della matrice mesangiale
- le cellule dei tubuli prossimali possono apparire rigonfie di proteine e lipidi, in seguito al riassorbimento tubulare di lipoproteine passate attraverso il filtro glomerulare danneggiato, donde il termine storico "nefrosi lipoidea"
- patogenesi:
- disfunzione autoimmune → sintesi di mediatori (citochine) da parte dei linfociti T → danno a carico dei podociti → alterazioni metaboliche dei podociti con fusione dei processi pedicillari → alterazione della selettività del filtro glomerulare → proteinuria
- la GN a lesioni minime è una lesione glomerulare elementare che può costituire:
- una malattia primitiva idiopatica a sé stante, caratterizzata esclusivamente dall'alterazione dei processi pedicillari
- la prima reazione dei podociti a un danno → i processi pedicillari possono fondersi in corso di varie altre malattie → la GN a lesioni minime può rappresentare la prima fase di una malattia destinata a progredire → la GN a lesioni minime può evolvere in altre due patologie:
- glomerulonefrite (GN) proliferativa mesangiale
- glomerulosclerosi (GS) focale segmentale
- la GN a lesioni minime, la GN proliferativa mesangiale e la GS focale segmentale possono esistere come entità cliniche distinte, ma possono anche rappresentare un continuum patologico:
- la prima lesione è a carico dei processi pedicillari dei podociti → GN a lesioni minime
- progressione del danno → coinvolgimento della matrice mesangiale → GN proliferativa mesangiale
- progressione del danno → coinvolgimento di tutto il glomerulo → la GS focale e segmentale rappresenta uno stadio avanzato della progressione del danno glomerulare, caratterizzata dall'aumento eclatante della matrice mesangiale → occlusione delle strutture vascolari → collasso morfologico e funzionale del glomerulo → insufficienza renale
- trattamento:
- la glomerulopatia a lesioni minime risponde bene alla terapia steroidea
- prognosi:
- remissione completa dopo terapia steroidea.
Glomerulonefrite proliferativa mesangiale:
- presentazione clinica:
- la GN proliferativa mesangiale è clinicamente indistinguibile dalla GN a lesioni minime → le due patologie possono rappresentare un continuum patologico
- aspetto istologico (microscopio ottico):
- modesta proliferazione delle cellule del mesangio → aumento numerico delle cellule mesangiali
- matrice mesangiale abbondante, ma apparentemente normale → l'incremento della matrice mesangiale è dovuto alla proliferazione delle cellule mesangiali che la producono
- immunofluorescenza:
- riscontro di IgM e talvolta la frazione C3 del complemento nella matrice mesangiale
- la deposizione di IgM e C3 richiama la glomerulopatia a lesioni minime, avvalorando l'ipotesi di un continuum patologico con la GN proliferativa mesangiale, pur rimanendo due malattie distinte, che possono verificarsi indipendentemente l'una dall'altra
- l'immunodeposizione può essere diffusa → possono essere coinvolti tutti i glomeruli
- microscopio elettronico:
- degenerazione dei podociti:
- dilatazione dei pedicelli con pattern non diffuso, ma irregolare
- aumento degli organuli citoplasmatici
- vacuoli citoplasmatici
- depositi di materiale elettrondenso nella matrice mesangiale → rappresentano il corrispettivo della positività per la presenza di IgM all'immunofluorescenza → conferma diagnostica di GN proliferativa mesangiale
- trattamento:
- prognosi:
- nel 30-50% dei casi remissione completa dopo terapia steroidea.
Glomerulosclerosi focale segmentale:
- sclerosi focale segmentale:
- sclerosi → accumulo e alterazione nella composizione chimica della matrice mesangiale → l'incremento di matrice all'interno del glomerulo comprime le strutture vascolari, provocando l'occlusione delle strutture vascolari → danno ischemico e collasso del glomerulo
- focale → sono coinvolti meno del 50% dei glomeruli presenti nel campione bioptico
- segmentale → ogni glomerulo è coinvolto in parte, non interamente
- epidemiologia:
- la GS focale segmentale (idiopatica e secondaria) costituisce la causa più frequente di sindrome nefrosica nell'adulto
- presentazione clinica:
- sindrome nefrosica → i segni clinici differiscono da quelli della GN a lesioni minime per alcuni aspetti:
- maggiore frequenza di:
- ematuria
- riduzione della velocità di filtrazione glomerulare (VFG)
- ipertensione
- la proteinuria non è selettiva
- scarsa risposta alla terapia steroidea
- maggior tendenza alla progressione verso l'insufficienza renale cronica nel giro di 10 anni → il 50% dei pazienti sviluppa un'insufficienza renale terminale
- entità cliniche → la GS focale segmentale è una lesione elementare che può insorgere come:
- malattia glomerulare primitiva idiopatica a sé stante
- ultimo stadio di patologie glomerulari differenti:
- glomerulopatia post-infettiva → la sclerosi rappresenta l'esito cicatriziale focale di un processo infettivo pregresso, un meccanismo riparativo avvenuto nella matrice glomerulare in seguito a una lesione → lesione sclerotica benigna
-
- glomerulopatia secondaria a infezione da HIV
- glomerulopatia secondaria a consumo di eroina
- glomerulopatia da anemia falciforme (drepanocitosi)
- obesità grave
- glomerulopatie ereditarie → la malattia è causata da mutazioni a carico dei geni che codificano per le proteine del diaframma di filtrazione
- patogenesi:
- la forma primitiva (idiopatica) sembra avere patogenesi quasi del tutto sovrapponibile alla patogenesi della GN a lesioni minime:
- disfunzione autoimmune → sintesi di mediatori (citochine) da parte dei linfociti T → danno a carico dei podociti → alterazioni metaboliche dei podociti con fusione dei processi pedicillari → tra i pedicelli è compreso il diaframma di filtrazione (slit diaphragm), che contribuisce in maniera determinante al controllo della permeabilità glomerulare, regolando il passaggio delle proteine plasmatiche dal capillare glomerulare allo spazio urinario → le alterazioni a carico dei pedicelli danneggiano il diaframma di filtrazione → perdita di polianioni glomerulari (cariche negative) → il difetto della barriera di filtrazione causa una perdita della selettività per carica → proteinuria selettiva (albuminuria)
- patogenesi analoga alla GN a lesioni minime (nefrosi lipoidea) → le due malattie possono rappresentare le tappe successive di un continuum patologico; in quest'ottica, i fattori che possono indurre la progressione da GN a lesioni minime, con albuminuria, a GS focale segmentale, con proteinuria non selettiva, sono rappresentati da:
- eccessivo apporto proteico con l'alimentazione
- elevata pressione vascolare
- sintesi e increzione di fattori di crescita
- formazione di metaboliti dell'acido arachidonico → danno a carico delle cellule endoteliali
- la progressione della malattia da GN a lesioni minime a GS focale segmentale comporta un danno a carico della membrana basale, che insieme al diaframma di filtrazione garantisce la selettività della barriera glomerulare → perdita di selettività non solo per carica, come nella GN a lesioni minime, ma anche per taglia → proteinuria non selettiva: perdita di proteine sia a basso che ad alto peso molecolare
- aspetto istologico (microscopio ottico):
- alcuni glomeruli hanno aspetto normale, altri sono completamente alterati
- glomeruli apparentemente normali → caratterizzati da una modesta proliferazione delle cellule mesangiali con moderato incremento della matrice, similmente alla GN proliferativa mesangiale, che può essere considerata una fase precedente della malattia
- glomeruli alterati:
- sclerosi nella matrice mesangiale: aumento e variazione nella composizione chimica della matrice mesangiale → nella matrice mesangiale compaiono depositi PAS-positivi di glicoproteine
- la matrice mesangiale incrementa al punto da comprimere le strutture vascolari fino a occluderle completamente
- foam cells (cellule schiumose) → macrofagi (cellule istiocitarie interstiziali) o cellule mesangiali che, acquisendo le caratteristiche di elementi istiocitari, accumulano vacuoli lipidici nel citoplasma, trasformandosi in cellule schiumose
- occasionalmente sinechie, cioè saldatura del foglietto viscerale con il foglietto parietale della capsula di Bowman → la capsula di Bowman è plurilaminata in corrispondenza delle sinechie
- la sclerosi, inizialmente segmentale, può progredire fino all'obliterazione completa del tuft glomerulare (=insieme delle strutture vascolari glomerulari)
- immunofluorescenza:
- nelle aree di sclerosi si riscontrano depositi IgM e frazione C3 del complemento
- la presenza di depositi di IgM e C3 costituisce un'ulteriore prova a sostegno della possibile continuità tra GN a lesioni minime, GN proliferativa mesangiale e GS focale segmentale → oltre a costituire tre entità cliniche distinte, le tre malattie potrebbero rappresentare, in alcuni pazienti, un continuum patologico
- microscopio elettronico:
- le aree non sclerotiche presentano comunque alterazioni a carico dei podociti:
- appiattimento ed espansione dei processi pedicillari
- comparsa di vacuoli citoplasmatici
- pseudocisti
- incremento degli organuli citoplasmatici
- le aree sclerotiche presentano:
- aumento della matrice mesangiale, che ingloba completamente la membrana basale → non è più identificabile la membrana basale
- comparsa di sinechie → la matrice mesangiale forma ponti tra il foglietto viscerale e quello parietale della capsula di Bowman
- membrana basale glomerulare raggrinzita e contratta:
- al microscopio elettronico, la membrana basale glomerulare (MBG) normale appare stratificata in tre lamine [la Cenacchi ha affermato che sono artefatti, ma tutte le fonti che ho consultato, incluso l'Anastasi di anatomia, afferma che sono tre strati sovrapposti a differente composizione chimica... fate vobis]:
- lamina rara interna → strato periferico sottile ed elettronlucente
- lamina densa → strato centrale spesso ed elettrondenso
- lamina rara esterna → strato periferico sottile ed elettronlucente
- la stratificazione laminare della membrana basale glomerulare è utile per identificare la posizione esatta dei depositi glomerulari
- nel glomerulo colpito dalla sclerosi si verifica un allargamento della lamina rara interna della membrana basale glomerulare
- ipocellularità → in alcune aree sclerotiche si può osservare la sola matrice mesangiale contenente residui di cellule mesangiali
- ipertrofia delle cellule endoteliali → reazione dell'endotelio al danno; la cellula endoteliale può inizialmente andare incontro a ipertrofia per poi presentare segni di degenerazione
- trattamento:
- dal punto di vista dell'approccio terapeutico, la GS focale segmentale può essere:
- responsiva alla terapia steroidea (analogamente alla GN a lesioni minime) → GN a lesioni minime e GS focale segmentale responsiva agli steroidi potrebbero verosimilmente rappresentare due fasi successive della stessa malattia
- non responsiva alla terapia steroidea → rischio di progressione a insufficienza renale cronica
- prognosi:
- abbastanza buona in assenza di una sindrome nefrosica grave
- la GS focale segmentale idiopatica può talvolta andare incontro a remissione spontanea
- la prognosi è migliore nel bambino
- nei pazienti che non rispondono alla terapia steroidea la malattia può progredire fino all'insufficienza renale cronica, una condizione irreversibile:
- il trattamento dell'insufficienza renale cronica consiste nel trapianto d'organo
- recidive di malattia nel 20-25% nei pazienti trapiantati.
Glomerulonefrite membranosa:
- malattia cronica da immunocomplessi
- coinvolge primariamente la membrana basale → formazione di immunodepositi in sede subepiteliale, cioè tra la membrana basale e le cellule epiteliali viscerali (podociti)
- presentazione clinica:
- sindrome nefrosica a esordio insidioso con proteinuria non selettiva
- in qualche caso, la malattia può esordire con una proteinuria senza sindrome nefrosica
- possono essere presenti ematuria e ipertensione lieve
- epidemiologia:
- picco d'incidenza dopo i 30 anni
- la GN membranosa è una lesione elementare del glomerulo che può presentarsi come:
- malattia glomerulare primitiva idiopatica nell'85% dei casi
- malattia glomerulare secondaria al coinvolgimento renale in una patologia sistemica o riconducibile a una varietà di agenti eziologici noti:
- connettiviti e altre malattie su base disimmune:
- lupus eritematoso sistemico (LES)
- artrite reumatoide (AR)
- tiroidite
- malattie neoplastiche maligne:
- carcinoma del polmone
- carcinoma del colon
- melanoma
- malattie infettive:
- epatite B cronica
- epatite C
- sifilide
- schistosomiasi
- malaria
- farmaci:
- penicillamina e oro, utilizzati nel trattamento dell'artrite reumatoide
- FANS
- captopril
- intossicazione da metalli pesanti
- patogenesi:
- la GN membranosa idiopatica è dovuta alla formazione di autoanticorpi contro un antigene dei podociti → alcuni costituenti cellulari dei podociti funzionano da auto-antigeni, innescando una risposta anticorpale → la deposizione di anticorpi sui podociti attiva la cascata del complemento
- la GN membranosa secondaria può essere indotta da:
- antigeni esogeni → antigeni di HBV, antigeni di Treponema pallidum
- antigeni endogeni non renali presenti in circolo → tireoglobulina
- antigeni endogeni renali, costituiti dalle normali componenti del glomerulo → in corso di patologie sistemiche su base disimmune (ad esempio connettiviti autoimmuni), le normali componenti del glomerulo possono acquisire caratteri di auto-antigenicità, innescando una risposta umorale ai danni del glomerulo
- stadiazione della malattia → la malattia evolve attraverso tappe successive:
- STADIO 1 → immunodepositi subepiteliali:
- deposizione di immunocomplessi in sede subepiteliale → ispessimento della membrana basale glomerulare
- microscopio ottico:
- parete vascolare normale
- aspetto granulare al PAS: gli immunodepositi non si colorano con il PAS (sono PAS-negativi) → gli immunodepositi subepiteliali interrompono la continuità della membrana basale PAS-positiva, conferendole un aspetto granulare → la membrana basale non appare come uno strato uniforme PAS-positivo perché gli immunodepositi subepiteliali non si colorano, interrompendone la continuità
- immunofluorescenza:
- l'immunofluorescenza mette in evidenza la presenza degli immunodepositi
- microscopio elettronico:
- immunodepositi in sede subepiteliale
- membrana basale normale
- cominciano a formarsi le spikes, ma sono ancora di piccole dimensioni
- STADIO 2 → formazione di spikes (spicule):
- la membrana basale emette propaggini ramificate, le spikes, che delimitano le aree di deposizione degli immunocomplessi → le propaggini della membrana basale glomerulare tendono a inglobare gli immunodepositi
- microscopio ottico:
- ispessimento della parete del capillare glomerulare in seguito all'ispessimento della membrana basale glomerulare
- numerose spikes
- immunofluorescenza:
- IgG in pattern granulare
- occasionalmente IgA e IgM
- mesangio integro → il coinvolgimento è quasi esclusivamente a carico della membrana basale glomerulare
- microscopio elettronico:
- spikes molto evidenti
- alterazioni a carico dei podociti → il podocita è la prima cellula che risente di qualsiasi tipo di danno glomerulare → il podocita è bensì coinvolto, ma l'alterazione del podocita non è patognomonica di malattia; in questa fase, la lesione patognomonica è rappresentata dagli immunodepositi subepiteliali circondati da numerose spikes
- STADIO 3 → fase membranosa:
- le spikes si ispessiscono formando protrusioni cupoliformi che racchiudono completamente gli immunodepositi → gli immunodepositi sono completamente inglobati nella membrana basale → immunodepositi intramembranosi
- microscopio ottico:
- diffuso ispessimento della parete capillare glomerulare
- la parete capillare glomerulare appare irregolare per la presenza di spikes prominenti e focalmente fuse
- immunofluorescenza:
- immunodepositi progressivamente più estesi, inglobati all'interno della membrana basale → ispessimento della membrana basale
- gli immunodepositi persistono nei glomeruli obsolescenti
- microscopio elettronico:
- la lamina densa della membrana basale appare marcatamente ispessita e irregolare
- immunodepositi elettrondensi intramembranosi in sede subepiteliale
- STADIO 4 → membrana basale tarlata:
- gli immunodepositi sono progressivamente riassorbiti, fino a scomparire del tutto → al posto degli immunodepositi rimangono aloni chiari ("buchi") nel contesto della membrana basale glomerulare → la membrana basale appare "bucherellata", "smangiucchiata"
- microscopio ottico:
- membrana basale glomerulare fortemente ispessita → obsolescenza e sclerosi glomerulare
- ialinosi focale
- sclerosi
- sinechie
- microscopio elettronico:
- gli immunodepositi sono riassorbiti completamente → le aree precedentemente occupate dagli immunodepositi si schiariscono nettamente → nella membrana basale si formano spazi chiari simili a "buchi" → la membrana basale assume un aspetto "tarlato"
- la lamina densa è marcatamente ispessita per aver inglobato gli immunodepositi
- STADIO 5 → ripresa di malattia:
- nella membrana basale tarlata si verifica una nuova deposizione di immunocomplessi in sede subepiteliale → il processo patologico si ripete come sopra descritto, ma in una membrana già coinvolta e pesantemente danneggiata dalla malattia
- trattamento:
- GN membranosa secondaria → il trattamento della patologia di base o la sospensione dei farmaci tossici può arrestare la progressione del danno
- GN membranosa primitiva → terapia steroidea; contrariamente alla GN a lesioni minime, la GN membranosa primitiva risponde male ai corticosteroidi
- prognosi:
- nel 50% dei casi remissione completa e spontanea
- nel 50% dei casi la malattia progredisce fino all'insufficienza renale nel giro di 2-3 anni → la malattia non ha decorso autolimitante, ma si ripresenta in successivi cicli di immunodeposizione e riassorbimento → nel tempo, il reiterarsi del danno provoca una reazione mesangiale con sclerosi e obsolescenza del glomerulo
- fattori prognostici favorevoli:
- giovane età
- sesso femminile
- assenza di sindrome nefrosica → normale funzionalità renale
- normotensione → l'ipertensione provoca alterazioni patologiche della funzionalità renale.
Glomerulonefrite a IgA o malattia di Berger [pronuncia francese]:
- coinvolge primariamente il mesangio → formazione di estesi depositi mesangiali di IgA
- esistono cinque classi di GN a IgA [di cui non faremo menzione in questa sede]
- epidemiologia:
- la malattia interessa individui di ogni età, con una leggera prevalenza nell'adolescente e nel giovane adulto
- il sesso maschile è più colpito
- presentazione clinica:
- non si verifica un quadro di sindrome nefrosica
- ematuria macroscopica
- meno frequentemente si ha ematuria microscopica con o senza proteinuria
- alcuni pazienti sviluppano una sindrome nefritica acuta
- la GN a IgA è una lesione elementare del glomerulo che può presentarsi come:
- malattia glomerulare primitiva idiopatica
- malattia glomerulare secondaria associata a:
- porpora di Schoenlein-Henoch
- lupus eritematoso sistemico → il LES dà luogo a un coinvolgimento renale estremamente variabile: può associarsi praticamente a tutti i tipi di lesioni glomerulari elementari
- patologie epatiche → cirrosi epatica
- patologie intestinali
- patogenesi:
- la malattia ha una forte componente genetica
- l'immunizzazione avviene per via orale → la sindrome può seguire un'infezione delle vie aeree superiori o del tratto digerente
- nella patogenesi della malattia sono coinvolti fattori genetici e ambientali:
- alterazione genetica o acquisita della regolazione immunitaria → sovrapproduzione di IgA a livello delle mucose in risposta all'esposizione dell'apparato respiratorio o digerente ad agenti ambientali (virus, batteri, proteine alimentari) → le IgA e gli immunocomplessi contenenti IgA presenti in circolo sono intrappolati nel mesangio glomerulare → attivazione della cascata del complemento → danno glomerulare
- la natura dell'antigene presente negli immunocomplessi è ancora sconosciuta
- le IgA depositate nel glomerulo sono policlonali → è possibile che nel corso della malattia siano coinvolti diversi antigeni
- la molecola di IgA può essere qualitativamente alterata (ipogalattosilata) → la molecola di IgA ipogalattosilata è immunogena
- aspetto istologico (microscopio ottico):
- proliferazione mesangiale focale segmentale:
- aumento della cellularità del mesangio
- aumento minimo della matrice mesangiale
- occasionalmente sclerosi e proliferazione cellulare
- infiltrato infiammatorio
- semilune localizzate (crescent) → la presenza di semilune è espressione di una reazione delle cellule epiteliali parietali → il coinvolgimento non si limita più solo alla matrice mesangiale e al tuft glomerulare, ma si estende al foglietto esterno della capsula di Bowman → la presenza di semilune indica una progressione del danno glomerulare
- in seguito alle semilune si formano sinechie e, infine, fibrosi
- immunofluorescenza:
- l'immunofluorescenza colora esclusivamente il mesangio → la positività è limitata alla matrice mesangiale
- gli immunodepositi paramesangiali hanno un caratteristico aspetto a semiluna
- non sono coinvolte le zone subepiteliale e subendoteliale
- microscopio elettronico:
- immunodepositi paramesangiali con aspetto a semiluna, relativamente distanti dalla struttura filtrante
- allargamento della lamina rara interna
- in uno stadio più avanzato si possono osservare:
- immunodepositi paramesangiali a semiluna
- fortissimo aumento quantitativo della matrice mesangiale
- alterazione nella composizione chimica della matrice mesangiale → la matrice appare più scura
- aumento quantitativo + alterazione qualitativa della matrice → sclerosi
- diagnosi differenziale tra GN a IgA e GN proliferativa mesangiale:
- immunoglobuline depositate:
- GN proliferativa mesangiale → deposizione mesangiale di IgM
- GN a IgA → deposizione mesangiale di IgA
- presentazione clinica:
- GN proliferativa mesangiale → sindrome nefrosica con proteinuria selettiva (albuminuria); nonostante la massiva perdita di proteine con l'urina, la funzione renale resta buona e solitamente non si verificano ipertensione ed ematuria
- GN a IgA → ematuria macroscopica in assenza di un quadro clinico di sindrome nefrosica
- prognosi:
- la prognosi è migliore nei bambini
- molti pazienti mantengono una normale funzione renale per decenni
- una lenta progressione verso l'insufficienza renale cronica si osserva nel 15-40% dei casi nell'arco di 10 anni
- la malattia tende a recidivare frequentemente dopo il trapianto.
Glomerulonefrite membranoproliferativa:
- il processo patologico coinvolge:
- membrana basale glomerulare
- mesangio
- tutte le componenti cellulari del glomerulo, a partire dalle cellule mesangiali
- istologicamente caratterizzata da aumento della cellularità intraglomerulare e ispessimento della membrana basale glomerulare
- epidemiologia:
- incidenza maggiore nel bambino e negli adolescenti
- presentazione clinica:
- sindrome nefrosica con sedimento urinario contenente globuli rossi
- alcuni pazienti presentano solo ematuria o proteinuria in range non nefrosico
- occasionalmente sindrome nefritica con ematuria macroscopica
- la malattia può presentarsi anche con un quadro misto nefrosico-nefritico
- la GN membranoproliferativa è una lesione elementare del glomerulo che può presentarsi come:
- malattia glomerualre primitiva idiopatica
- malattia glomerulare secondaria, associata a patologia sistemica disimmune (LES), infettiva (epatite C) o neoplastica maligna (linfoma, leucemia linfatica cronica)
- classificazione:
- GN membranoproliferativa tipo I
- GN membranoproliferativa tipo II
- GN membranoproliferativa tipo III
- patogenesi:
- ancora poco nota
- la natura dell'antigene è ancora sconosciuta → nella maggior parte dei casi sembra che l'antigene derivi da agenti infettivi (virus dell'epatite B, virus dell'epatite C) → non è chiaro come gli antigeni virali si localizzino nel glomerulo:
- gli antigeni virali potrebbero "impiantarsi" nel glomerulo dopo il primo contatto con il virus
- gli antigeni virali circolanti potrebbero rimanere intrappolati nelle strutture glomerulari
- gli antigeni virali potrebbero far parte di immunocomplessi circolanti che si depositano nel glomerulo
- attivazione della cascata del complemento
- entità cliniche:
- GN membranoproliferativa tipo I (malattia dei doppi contorni):
- aspetto istologico (microscopio ottico):
- glomerulo dilatato a causa dell'aumento di volume del mesangio:
- aumento della matrice mesangiale
- proliferazione delle cellule mesangiali
- sdoppiamento della membrana basale glomerulare, particolarmente evidente nelle colorazioni all'argento o con il PAS → la parete capillare glomerulare mostra un "doppio contorno" o un aspetto "a binario" → lo sdoppiamento della membrana basale è provocato da:
- prolungamenti citoplasmatici di cellule mesangiali o leucocitarie (più raramente endoteliali), che s'insinuano nello spessore della membrana basale → slaminamento della membrana basale glomerulare
- nuova sintesi della membrana basale in risposta alla deposizione subendoteliale di immunocomplessi
- immunofluorescenza:
- IgG
- IgM
- frazione C3 del complemento
- microscopio elettronico:
- presenza di immunodepositi → gli immunodepositi sono localizzati:
- tra l'endotelio e la membrana basale → depositi subendoteliali
- nella matrice mesangiale → depositi intramesangiali
- le cellule proliferano e s'insinuano nella membrana basale ispessita, provocandone lo sdoppiamento → la membrana basale assume il tipico aspetto "a binario"; tra i due strati della membrana basale si interpongono:
- frammenti citoplasmatici
- matrice mesangiale
- caratteristiche patognomoniche della GN membranoproliferativa tipo I:
- immunodepositi:
- subendoteliali
- intramesangiali e paramesangiali
- versante subepiteliale libero da malattia
- sdoppiamento della membrana basale con interposizione di elementi cellulari di origine mesangiale, endoteliale o leucocitaria nello spessore della membrana basale slaminata
- GN membranoproliferativa tipo III:
- quadro sostanzialmente sovrapponibile alla malattia dei doppi contorni:
- sdoppiamento della membrana basale glomerulare
- immunodepositi subendoteliali
- immunodepositi intramesangiali e paramesangiali
- unica differenza rispetto alla malattia dei doppi contorni: immunodepositi subepiteliali, con formazione di spikes
- diagnosi differenziale tra le malattie da deposizione glomerulare di immunocomplessi discusse finora:
- GN membranosa:
- non si ha lo sdoppiamento della membrana basale glomerulare
- versante endoteliale della membrana basale libero da malattia
- solo immunodepositi subepiteliali
- GN membranoproliferativa tipo I:
- sdoppiamento della membrana basale glomerulare
- immunodepositi subendoteliali
- immunodepositi intramesangiali e paramesangiali
- versante epiteliale della membrana basale libero da malattia
- GN membranoproliferativa tipo III:
- sdoppiamento della membrana basale glomerulare
- immunodepositi subendoteliali
- immunodepositi intramesangiali e paramesangiali
- immunodepositi subepiteliali, con formazione di spikes
- microscopio elettronico:
- caratteristiche analoghe alla GN membranoproliferativa tipo I (vedi sopra) + immunodepositi subepiteliali:
- alterazioni a carico dei podociti → fusione dei pedicelli
- sdoppiamento della membrana basale
- immunodepositi ubiquitari:
- immunodepositi elettrondensi subepiteliali
- immunodepositi elettrondensi subendoteliali
- immunodepositi elettrondensi intramesangiali e paramesangiali
- GN membranoproliferativa tipo II (malattia a depositi densi):
- caratterizzata dalla presenza di depositi intramembranosi elettrondensi PAS-positivi, con distorsione completa dell'architettura della parete capillare glomerulare
- aspetto istologico (microscopio ottico):
- glomerulo dilatato
- ispessimento diffuso e regolare della membrana basale dovuto alla presenza di depositi PAS+ e PASM+
- sclerosi mesangiale
- immunofluorescenza:
- depositi lineari costituiti dalla frazione C3 del complemento
- microscopio elettronico:
- depositi altamente elettrondensi (molto scuri), di forma allungata, interamente compresi nello spessore della membrana basale glomerulare → distorsione dell'architettura della parete capillare glomerulare;
- diagnosi differenziale con GN membranosa → nella GN membranosa il deposito intramembranoso ha estensione più limitata, appare come una chiazza di forma tondeggiante
- depositi nella membrana basale delle cellule parietali → la membrana basale delle cellule parietali costituisce lo strato più esterno della capsula di Bowman e delimita di fatto il singolo corpuscolo renale rispetto ai tessuti circostanti
- depositi peritubulari
- aumento della matrice mesangiale → sclerosi mesangiale
- alterazioni a carico dei podociti (appiattimento dei pedicelli, microvillarizzazione) → quando non rappresentano le uniche lesioni individuabili non hanno significato patognomonico, ma indicano semplicemente una reazione al danno da parte dei podociti
- le lesioni patognomoniche della GN membranoproliferativa di tipo II sono rappresentate dagli depositi altamente elettrondensi e allungati nello spessore della membrana basale
- prognosi:
- tipo I → lentamente progressiva
- tipo II → nel 50-60% dei casi progredisce a insufficienza renale nell'arco di 10 anni:
- la progressione si evidenzia con la comparsa di una GN rapidamente progressiva ("malattia a semilune") → la formazione delle semilune è espressione del coinvolgimento delle cellule epiteliali parietali → il coinvolgimento delle cellule parietali, che costituiscono lo strato più esterno della capsula di Bowman, costituisce la tappa finale della progressione del danno glomerulare:
- coinvolgimento dei podociti
- coinvolgimento della matrice mesangiale
- coinvolgimento della membrana basale
- sclerosi
- coinvolgimento delle cellule epiteliali parietali della capsula del Bowman: proliferazione delle cellule parietali → formazione di semilune → sinechie → collasso dell'intera struttura glomerulare
- la GN membranoproliferativa tipo II può recidivare nei pazienti trapiantati.
Glomerulonefrite rapidamente progressiva
- sinonimi: crescentic glomerulonephritis, glomerulonefrite proliferativa extracapillare
- non denota una forma eziologica specifica di glomerulonefrite, ma una sindrome associata a grave danno glomerulare
- epidemiologia:
- il sesso maschile è più colpito
- associazione con il fenotipo HLA DR2
- associazione con pregresso evento influenzale
- presentazione clinica:
- rapido e progressivo deterioramento della funzione renale associato a grave oliguria, che termina in un'insufficienza renale oligurica o anurica
- il danno glomerulare progredisce rapidamente, perché in questo stadio il glomerulo è già completamente alterato, collassato → si arriva all'insufficienza renale nel giro di poche settimane
- istologicamente, la malattia è caratterizzata dalla presenza delle semilune, costituite da cellule epiteliali parietali proliferanti ed elementi macrofagici che penetrano nel glomerulo dall'interstizio circostante la capsula di Bowman
- la GN rapidamente progressiva non è una lesione elementare, ma una sindrome che può corrispondere a:
- una malattia idiopatica primitiva del glomerulo
- lo stadio finale dell'evoluzione di differenti patologie renali o sistemiche
- aspetto istologico (microscopio ottico):
- obliterazione completa dello spazio urinario (spazio di Bowman) a causa della presenza delle semilune
- le semilune sono piuttosto estese, costituite da grandi cellule epiteliali simili a macrofagi → la maggior parte delle semilune si sclerotizza (ma è ancora una condizione reversibile applicando una terapia aggressiva)
- interruzioni della membrana basale che circonda esternamente il corpuscolo renale con invasione di fibroblasti → l'intervento dei fibroblasti provenienti dall'esterno del corpuscolo renale implica una progressione verso la fibrosi → non si tratta più di sclerosi, cioè di aumento e alterazione della matrice mesangiale, ma di fibrosi, caratterizzata dalla comparsa di fibrina → glomerulo rapidamente obsolescente
- immunofluorescenza e patogenesi → in base ai reperti immunologici, le forme di GN rapidamente progressiva si possono suddividere in tre gruppi (in ciascun gruppo, la malattia può essere associata a una patologia nota o essere idiopatica):
- GN rapidamente progressiva tipo I (20% dei casi) → formazione di anticorpi contro la membrana basale:
- immunofluorescenza → deposito lineare di IgG e C3 nella membrana basale glomerulare
- GN rapidamente progressiva tipo II (40% dei casi) → deposizione di immunocomplessi:
- immunofluorescenza → presenza di immunocomplessi nel glomerulo:
- sede degli immunodepositi:
- immunodepositi intramesangiali
- immunodepositi subendoteliali
- immunodepositi subepiteliali
- composizione degli immunodepositi:
- IgG
- IgA
- IgM
- fibrina e fibrinogeno
- patogenesi → può rappresentare una complicanza di qualsiasi nefrite da immunocomplessi:
- GN post-infettiva
- lupus eritematoso sistemico
- nefropatia a IgA
- porpora di Schoenlein-Henoch
- GN rapidamente progressiva tipo III (40% dei casi) → pauci-immune o non immune:
- immunofluorescenza e microscopia elettronica:
- assenza di anticorpi contro la membrana basale glomerulare
- assenza di immunocomplessi
- non ci sono immunodepositi → si riscontrano esclusivamente fibrina e fibrinogeno
- patogenesi → la maggior parte dei pazienti presenta anticorpi citoplasmatici antineutrofili (ANCA) in circolo → gli anticorpi ANCA sono coinvolti in alcune vasculiti:
- se associata a vasculite sistemica (granulomatosi di Wegener, poliarterite microscopica), la GN rapidamente progressiva pauci-immune con anticorpi ANCA è espressione del coinvolgimento glomerulare nella vasculite sistemica
- in assenza di vasculite sistemica, la GN rapidamente progressiva pauci-immune con anticorpi ANCA è isolata (idiopatica), probabilmente espressione di una vasculite dei piccoli vasi limitata al glomerulo e ai capillari peritubulari
- microscopio elettronico:
- collasso delle anse capillari glomerulari
- proliferazione cellulare
- allargamento della lamina rara interna e rigonfiamento endoteliale
- fibrina
- frammentazione della membrana basale
- cellule infiammatorie e fibroblasti nel corpuscolo renale
- matrice simile alla membrana basale o contenente collagene
- trattamento:
- terapia steroidea
- terapia citotossica (immunodepressiva)
- prognosi:
- la malattia risponde bene agli steroidi e ai farmaci citotossici
- la prognosi dipende dallo stadio della lesione → la prognosi peggiora con il progredire della malattia
- nonostante la terapia, la malattia può progredire a insufficienza renale cronica e richiedere il trapianto d'organo, specialmente se diagnosticata in fase avanzata.
Glomerulopatie ereditarie primitive
Generalità:
- malattie genetiche che coinvolgono la membrana basale
- patogenesi: mutazioni a carico dei geni che codificano per le catene α3, α4 o α5 di cui è costituito il collagene di tipo IV → difetto nell'assemblaggio della molecola di collagene di tipo IV → alterazione della membrana basale
- la membrana basale alterata può essere:
- duplicata
- completamente sfioccata, disgregata.
Glomerulopatie ereditarie primitive:
- EMATURIA FAMILIARE BENIGNA (MALATTIA A MEMBRANE BASALI SOTTILI)
- SINDROME DI ALPORT.
Ematuria familiare benigna (malattia a membrane basali sottili):
- presentazione clinica:
- ematuria persistente macroscopica o microscopica
- l'ematuria può essere scoperta casualmente con un esame di routine
- può essere presente una proteinuria lieve o moderata
- la funzionalità renale è solitamente conservata → in generale, la malattia ha decorso benigno e prognosi eccellente
- l'ematuria familiare benigna può associarsi ad altre glomerulopatie:
- glomerulonefrite a IgA (malattia di Berger)
- glomerulonefrite proliferativa mesangiale
- glomerulosclerosi focale segmentale
- patogenesi:
- mutazioni a carico dei geni che codificano per le catene α3 o α4 del collagene di tipo IV → difetto nell'assemblaggio della molecola di collagene di tipo IV → assottigliamento marcato e diffuso della membrana basale glomerulare:
- spessore normale della MBG → 300-400nm [slide Cenacchi: 361nm]
- spessore della MBG nell'ematuria familiare benigna → 150-250nm [slide Cenacchi: 191nm]
- aspetto istologico (microscopio ottico):
- esame istologico nella norma
- immunofluorescenza:
- talvolta positivo per la frazione C3 del complemento
- microscopio elettronico:
- assottigliamento della membrana basale glomerulare, che ha un aspetto segmentato
- ispessimento della matrice mesangiale
- presenza di depositi
- prognosi:
- in assenza di patologie associate, la prognosi è eccellente.
Sindrome di Alport:
- presentazione clinica:
- ematuria microscopica o macroscopica
- talvolta proteinuria
- raramente sindrome nefrosica
- sordità neurosensoriale legata a un difetto cocleare progressivo → i difetti uditivi possono essere lievi e richiedere esami diagnostici molto sensibili
- difetti della vista:
- dislocazione del cristallino
- cataratta posteriore
- distrofia della cornea
- i sintomi si manifestano tra i 5 e i 20 anni; l'insufficienza renale cronica insorge nei maschi tra i 20 e i 50 anni di età
- trasmissione genetica:
- trasmissione X-linked nell'85-90% dei casi:
- i maschi esprimono la sindrome in modo completo
- le femmine esprimono la sindrome in forma estremamente attenuata → le femmine portatrici presentano solamente ematuria
- trasmissione autosomica dominante o recessiva nel 10-15% dei casi
- patogenesi:
- il collagene di tipo IV è fondamentale per il corretto funzionamento di:
- membrana basale glomerulare
- coclea
- cristallino
- difetto nel gene che codifica per una delle tre catene (α3, α4 o α5) del collagene di tipo IV → anomalie strutturali in una delle tre catene (α3, α4 o α5) del collagene di tipo IV → difetto nell'assemblaggio del collagene di tipo IV
- aspetto istologico (microscopio ottico):
- lieve aumento della matrice mesangiale con irregolarità
- fibrosi interstiziale progressiva
- numerose cellule interstiziali schiumose (foam cells), ripiene di grassi neutri e mucopolisaccaridi → riscontro aspecifico legato alla proteinuria
- con il progredire della malattia possono svilupparsi lesioni indicative di una progressione del danno renale:
- glomerulosclerosi focale segmentale o globale
- sclerosi vascolare
- atrofia tubulare
- fibrosi interstiziale
- immunofluorescenza:
- assenza di immunodepositi
- in caso di dubbi diagnostici (ad esempio in assenza di lesioni evidenti della membrana basale), si ricorre all'impiego di anticorpi marcati anti-catene α3, α4 e α5 del collagene di tipo IV → nella variante X-linked della sindrome di Alport tutte e tre le catene sono assenti nella membrana basale glomerulare e nella membrana basale tubulare a causa del mancato assemblaggio della molecola di collagene di tipo IV:
- gli anticorpi anti-catene α3, α4 e α5 del collagene di tipo IV si legano alla membrana basale glomerulare → sindrome di Alport (variante X-linked) esclusa
- gli anticorpi anti-catene α3, α4 e α5 del collagene di tipo IV non si legano alla membrana basale glomerulare → sindrome di Alport (variante X-linked) confermata
- microscopio elettronico:
- la lesione precoce è individuabile solamente al microscopio elettronico e consiste in un assottigliamento diffuso della membrana basale glomerulare
- la membrana basale glomerulare presenta:
- irregolari focolai d'ispessimento alternati a porzioni assottigliate
- assottigliamento di ciascuna delle tre lamine sovrapposte di cui si compone la membrana basale
- slaminamento e frammentazione della lamina densa → la membrana basale assume un aspetto "a canestro intrecciato"
- gli spazi più chiari sono occupati da un materiale granulare costituito da ammassi di frammenti cellulari
- prognosi:
- la malattia tende a progredire fino all'insufficienza renale cronica → l'insufficienza renale cronica insorge nei maschi tra i 20 e i 50 anni di età.
Malattia glomerulare a eziologia nota
Agenti eziologici di glomerulopatie noti:
- infezioni batteriche
- infezioni virali
- infestazioni parassitarie
- farmaci.
Glomerulonefrite post-streptococcica:
- glomerulopatia proliferativa diffusa
- epidemiologia:
- la GN post-streptococcica compare da 1 a 4 settimane dopo un'infezione streptococcica faringea o cutanea (impetigine) → solitamente 8-14 giorni dopo l'infezione
- più frequente nei bambini tra i 6 e i 10 anni, ma può colpire anche gli adulti
- nei Paesi industrializzati l'impiego di antibiotici ha ridotto l'incidenza della GN post-streptococcica; nei Paesi in via di sviluppo l'incidenza rimane elevata
- presentazione clinica:
- sintomatologia:
- ematuria con cilindri di globuli rossi nelle urine
- proteinuria moderata (<1g/die)
- edema periorbitale
- ipertensione lieve o moderata
- azotemia
- quadro clinico tipico nel bambino → a distanza di 1-2 settimane dall'infezione streptococcica, comparsa improvvisa di:
- malessere
- nausea
- oliguria
- ematuria → urine color coca-cola o a lavatura di carne
- nell'adulto il quadro tende a essere più atipico → comparsa improvvisa di ipertensione o edema
- esami di laboratorio:
- aumento del titolo antistreptococcico
- riduzione della concentrazione sierica delle frazioni del complemento (C3 e altre)
- eziologia e patogenesi:
- solo alcuni ceppi di streptococchi β-emolitici del gruppo A sono nefritogeni
- la GN post-streptococcica è una nefrite da immunocomplessi:
- il periodo di latenza tra l'infezione e l'insorgenza della nefrite è compatibile con il tempo necessario per l'allestimento della risposta umorale e, di conseguenza, la formazione degli immunocomplessi
- la maggior parte dei pazienti mostra elevati titoli anticorpali nei confronti di uno o più antigeni streptococcici
- i livelli sierici delle frazioni del complemento sono bassi, indice di un consumo del complemento plasmatico dovuto all'attivazione della cascata del complemento
- formazione di una notevole quantità di immunocomplessi solubili → gli immunocomplessi si depositano a livello del filtro renale → richiamo e attivazione della cascata del complemento → processo infiammatorio localizzato
- aspetto istologico (microscopio ottico):
- glomerulo grande, diffusamente ipercellulare → l'ipercellularità è dovuta a:
- infiltrazione flogistica → neutrofili, monociti/macrofagi
- proliferazione delle cellule endoteliali
- proliferazione delle cellule mesangiali
- formazione di semilune (nei casi gravi)
- la proliferazione delle cellule endoteliali e mesangiali e l'infiltrazione leucocitaria sono globali e diffuse, cioè coinvolgono integralmente tutti i glomeruli del campione
- rigonfiamento delle cellule endoteliali
- nelle prime fasi si verifica un'obliterazione completa dei capillari glomerulari a causa di:
- proliferazione delle cellule endoteliali e mesangiali
- infiltrazione leucocitaria
- rigonfiamento delle cellule endoteliali
- slaminamento occasionale della membrana basale
- depositi subepiteliali → humps (gobbe)
- immunofluorescenza:
- piccoli depositi granulari di IgG in sede subepiteliale, in corrispondenza dei humps
- possono essere presenti IgM e la frazione C3 del complemento
- microscopio elettronico:
- humps (gobbe) → caratteristici depositi elettrondensi discreti e amorfi:
- i depositi possono essere subepiteliali o intramesangiali
- i depositi sono separati dalla lamina densa da un alone trasparente
- alterazioni delle cellule endoteliali:
- proliferazione
- citoplasma ispessito e ricco di organuli
- aumento della matrice mesangiale
- alterazioni dei podociti:
- appiattimento dei processi pedicillari
- microvillarizzazione
- prognosi:
- il 95% dei bambini guarisce completamente con un trattamento finalizzato a mantenere l'equilibrio elettrolitico
- una piccola percentuale di bambini (circa l'1%) non migliora, diviene gravemente oligurica e sviluppa una GN rapidamente progressiva
- alcuni pazienti progrediscono lentamente verso una forma cronica
- nell'adulto la malattia è meno benigna:
- solo il 60% dei casi sporadici guarisce rapidamente
- negli altri casi la malattia tende a protrarsi, con persistenza di proteinuria, ematuria e ipertensione → possibili evoluzioni:
- lentamente guarigione
- progressione verso la GN cronica
Fonte: http://www.appuntimedicina.it/tp-downloads/Patologia_renale.doc
Sito web da visitare: http://www.appuntimedicina.it
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
Il testo è di proprietà dei rispettivi autori che ringraziamo per l'opportunità che ci danno di far conoscere gratuitamente i loro testi per finalità illustrative e didattiche. Se siete gli autori del testo e siete interessati a richiedere la rimozione del testo o l'inserimento di altre informazioni inviateci un e-mail dopo le opportune verifiche soddisferemo la vostra richiesta nel più breve tempo possibile.
Reni
I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore
Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).
Reni
"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo un oceano!" Isaac Newton. Essendo impossibile tenere a mente l'enorme quantità di informazioni, l'importante è sapere dove ritrovare l'informazione quando questa serve. U. Eco
www.riassuntini.com dove ritrovare l'informazione quando questa serve