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10 domande e 10 risposte a proposito di…. scoliosi
La scoliosi è una malattia della colonna vertebrale caratterizzata da una deviazione del suo normale asse su tutti e tre i piani corporei che coinvolge anche altre regioni corporee, in specie, il torace e gli organi in esso contenuti.
Queste alterazioni sono caratterizzate da uno o più curve del rachide con rotazione nello spazio dei corpi vertebrali. Nel tratto toracico la rotazione vertebrale si accompagna a rotazione delle coste con formazione di una deformità detta “gibbo”. Ancora oggi rimangono incerte le cause della scoliosi, ma sappiamo che è più frequente e progressiva nelle femmine e che alcune famiglie sono più colpite di altre.
La scoliosi compare in genere in età infantile e può aggravarsi negli anni fino al periodo della massima crescita corporea, ossia due-tre anni dopo l’inizio del menarca (prima mestruazione) nella donna e dopo la comparsa del timbro vocale maschile nell’uomo, anche se vi possono essere incrementi delle curve fino all’età di circa 20 anni ed anche in certe situazioni della vita adulta come la gravidanza.
Gli atteggiamenti scoliotici e le scoliosi posturali non sono scoliosi “vere” perchè le deviazioni della colonna sono evidenziabili solo sul piano frontale. Infatti se facciamo flettere in avanti un paziente con scoliosi comparirà una deformazione del tronco, più o meno evidente in rapporto alla gravità della malattia, mentre negli atteggiamenti scoliotici non si rileverà alcuna asimmetria.
E’ necessaria una accurata anamnesi ed una attenta visita medica con cui si ricercano pochi ma fondamentali segni clinici. In alcuni casi dubbi è necessario rivisitare il giovane paziente a distanza di qualche mese. Si rende poi necessario eseguire un esame radiografico che deve essere fatto in piedi e generalmente in due proiezioni, frontale e laterale. Questo ci permette di valutare il tipo e la gravità della scoliosi e di definire anche la maturità ossea del paziente per prevedere la potenziale evolutività della malattia.
La scoliosi si manifesta con una ampia varietà di quadri e di gravità. Oggi grazie alla diagnosi precoce si riesce nella maggior parte dei casi a controllare l’evoluzione della malattia con il trattamento conservativo e solo in rarissimi casi si ricorre all’intervento chirurgico.
E’ necessario inquadrare bene il singolo caso per poter successivamente impostare uno specifico programma rieducativo. Nei casi più leggeri può essere sufficiente un apposito approccio cinesiologico, con modesto impegno del paziente, ma talvolta protratto nel tempo finchè non si raggiunge un’adeguata stabilità del sistema muscolo-scheletrico. Nei casi più accentuati può rendersi necessario l’uso di un corsetto ortopedico, specifico per il tipo di scoliosi, da indossare per un certo numero di ore al giorno e per un periodo di tempo variabile. Anche qui si assocerà un programma cinesiterapico che il paziente dovrà eseguire anche a domicilio per prevenire l’ipotrofia muscolare provocata dalla costrizione del busto.
Esistono diversi metodi riconosciuti validi nel trattamento riabilitativo della scoliosi. I principi fondamentali su cui si basano sono:
No. In adolescenti con problemi del rachide è importante ridurre ugualmente il peso degli zaini ed il tempo di carico.
No. E’ comunque utile educare i ragazzi a mantenere posizioni posturali corrette.
Non esiste uno sport ideale (una volta si consigliava il nuoto) e non esiste uno sport assolutamente controindicato. In ogni singolo caso bisogna valutare le aspettative e le opportunità del giovane in rapporto al grado di malattia. Spesso è più importante l’intensità che il tipo di attività sportiva praticata. In linea teorica e generale meglio sollecitare la pratica di una attività fisica moderata, rispetto alla eccessiva sedentarietà.
In linea di massima l’obiettivo di ogni trattamento conservativo della scoliosi è quello di arrestare l’evoluzione della malattia. In alcuni casi, specie se il trattamento è stato eseguito precocemente e correttamente, si possono però ridurre i gradi delle curve.
In ogni caso il trattamento cinesiologico deve servire ad educare e sensibilizzare il giovane paziente ad uno stile di vita più sano che lo aiuterà da adulto a condurre una vita normale.
a cura del Dr. Stefano Guidotti Firenze
Fonte: http://www.stefanoguidotti.it/10%20domande%20e%2010%20risposte%20sulla%20scoliosi.doc
Sito web da visitare: http://www.stefanoguidotti.it
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