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LINFOCITI STRESSATI:
PREMESSA:
Il Sistema Immunitario ha sostanzialmente due tipologie di risposta ad un attacco: immunità naturale e immunità acquisita.
L'Immunità naturale o non specifica, è basata su meccanismi di protezione che sono presenti a prescindere nell'organismo e non necessitano di essere attivati. Un tipico esempio è la cute.
Se tali barriere venissero penetrate, insorgerebbe subito il processo infiammatorio, attivato dall'istamina e caratterizzato da aumento della temperatura e della permeabilità vascolare, per consentire l'arrivo in sito delle cellule fagocitarie.
L'immunità acquisita si differenzia dalla precedente per la presenza di plasmacellule e linfociti di memoria che, una volta rientrato l'allarme infezione, restano disponibili per un periodo di tempo determinato per eventuali infezioni future.
Un lavoro egregio, quello svolto dal sistema immunitario, a volte dato per scontato, il cui fallimento può comportare la morte dell'organismo.
Un carico davvero notevole, e viene da chiedersi come risponda il nostro sistema immunitario a tanto stress.
DISCUSSIONE:
Partiamo dalla definizione di stress. Secondo Selye lo “Stress” è definibile come l'insieme di stimoli diversi che agiscono contemporaneamente sull'organismo. (2)
Esso ha una funzione biologica importante, basti pensare all'istinto combatti o fuggi, che si attiva nelle situazioni di pericolo e che può salvarci la vita. In questo caso si parla di stress a breve durata, che può durare da minuti a ore.
Lo stress a lunga durata presenta, invece, caratteri prettamente negativi, come la diminuzione delle citochine 1 e 2, la presenza di infiammazione cronica diffusa e sopprime le funzioni delle cellule immunitarie.(1)
Sono stati condotti studi sugli effetti dello stress sul sistema immunitario da diversi gruppi di ricerca, utilizzando questionari come: Shedule of recent Experiences di Rahe e Holmes, il Life Experience Sourvey di Johnson e Sarason, Gli avvenimenti della vita di Biondi e Pancheri.
Utilizzando questi questionari e campionando tra individui al di sotto dei 40 anni con esperienze stressanti quali per esempio il divorzio o il lutto, è stato possibile fare un confronto tra la conta leucocitaria del gruppo campione con un gruppo “sano”. (2)
In un progetto della 3° Clinica Psichiatrica di Roma in collaborazione con L'Istituto Superiore di Sanità, per esempio, si è riscontrata una diminuzione dei linfociti T11 nei soggetti stressati. (2)
Uno studio condotto dalla University of California at San Francisco departments of medicine and Pediatrics, su 236 soggetti di età compresa tra i 3 e 5 anni ha dimostrato che i bambini con la tendenza a reagire con un incremento della pressione sanguigna a compiti difficoltosi inerenti allo sviluppo o a situazioni di stress familiare erano anche più inclini ad ammalarsi nell'ambiente scolastico rispetto ai coetanei di controllo. (2)
Tali studi permettono di capire come lo stress possa influenzare negativamente la salute dei pazienti. Un'ulteriore conferma viene fornita dalla particolare rilevanza che ha lo stress nei soggetti affetti da gastrite e da ulcere gastriche.
Altri esempi dell'azione negativa dello stress, in particolar modo sul sistema immunitario, ci arrivano dal mondo animale. Animali sottoposti ad agenti stressanti vanno incontro a sindromi immunodepressive. In particolare, nei topi che ricevono scariche elettriche dal pavimento si riscontra una diminuzione degli NK, mentre ciò non avviene nei topi sotto oppiacei.
Un altro studio è stato condotto sulla differente efficacia del sistema immunitario tra mammiferi maschi e femmine.
In particolare, tale studio ha dimostrato che le femmine hanno un'efficacia immunitaria superiore al maschio.
Il fattore che determina una risposta immunitaria più elevata nella femmina è l'ormone estrogeno. Al contrario, la sovrabbondanza di testosterone, o di qualsiasi altro fattore legato alla maturazione dei testicoli, che si osserva nel maschio nel raggiungimento della maturità, non gioca a suo favore.
Rispetto alla femmina i topi adulti di sesso maschile sono meno abili nel riconoscimento e nel rigetto di un trapianto di pelle (test che viene adoperato per verificare l'efficienza del sistema immunitario). Ma, se i topi maschi vengono sottoposti a orchiectomia, questi animali vanno incontro ad un incremento dell'efficacia immunitaria, che si avvicina molto a quello delle femmine.
Inoltre, topi in cui siano state espiantate le ghiandole surrenali e le gonadi, divenivano superiori da un punto di vista immunitario, con un rigetto del trapianto di cute del 83% nei maschi e del 89% nelle femmine.(2)
Quest'ultimo studio ha messo in luce un collegamento tra sistema immunitario e ormoni dello stress, enfatizzando la differente “prontezza” del sistema immunitario tra soggetti maschili e femminili, e la superiorità immunitaria del soggetto privo delle ghiandole produttrici degli ormoni adrenocorticotropi e gonadotropi.
Un sistema immunitario danneggiato eccessivamente dallo stress, tende quindi a ridurre la propria risposta. Un modo per porre rimedio a tali danni è l'utilizzo delle cellule staminali mesenchimali (MSCs), che possono influire significativamente sul sistema immunitario, attraverso l'uso dell'interleuchina 4 (IL-4).
La relazione tra MSCs e IL-4 è stata dimostrata attraverso l'uso di anticorpi per le IL-4, i quali attaccando tali molecole hanno compromesso la funzione protettiva delle MSCs. A ulteriore prova di ciò, in topi che mostravano deficienza dello STAT6, una chiave molecolare del segnale recettore mediato delle IL-4, è stata riscontrata una diminuzione della risposta protettiva delle MSCs.(3)
Inoltre, studi condotti sui linfociti esposti per 24-48 ore agli effetti del Terpinolene(TPO), hanno dimostrato come quest'ultimo sia in grado di amplificarne le capacità antiossidanti totali (TAC) senza alterarne lo stress ossidativo totale (TOS). Il TPO, quindi, potrebbe rappresentare una risorsa per il futuro della terapia(4).
CONCLUSIONE:
Lo stress continuo, sia esso di tipo psicologico o fisico (gli allenamenti di resistenza) diminuisce le capacità immunitarie del nostro organismo(5). Lo stress patologico compromette la salute del paziente attraverso un incremento della pressione sanguigna, tendenza ad ammalarsi, gastriti e ulcere gastriche.
Tali condizioni andrebbero rimediate principalmente attraverso interventi psicologici sui pazienti, essendo questo uno stato psicologico, e solo come ultima opzione, attraverso l'uso di farmaci. Prevenendo situazioni di stress eccessivo in pazienti che accusano ipertensione, e fenomeni di gastriti croniche sarebbe possibile evitare ulteriori complicazioni di tali patologie.
La totale immunizzazione allo stress non è ancora possibile, e ciò è una fortuna, poiché piccole dosi di stress ci rendono più reattivi nei confronti dell'ambiente che ci circonda.
Ricordiamoci che a causa dell'eterogeneità dei metodi utilizzati si rendono necessari ulteriori lavori di approfondimento per poter determinare un'effettiva correlazione tra stress psicologico e immunità(6). Ciò impegnerà parte del futuro dei ricercatori, ma con la raccomandazione di non stressarsi troppo!
REFERENCES:
(1) Dhabar FS. Effects of stress on immune function: the good, the bad, and the beautiful. Immunol Res. 2014 May 6.PMID:24798553
(2)Marc Lappé, Il Tao dell'immunità, Armenia.
(3) Cao G, Yang Q, Zhang S, Xu C, Roberts AI, Wang Y, Shi Y. Mesenchimal Stem Cells prevent restraint stress-induced linphocite depletion via Interleukin-4. Brain Behav Immun. 2014 May PMID:24480719
(4)Turkez H, Aydin E, Geyikoglu F, Cetin D. Genotoxic and Oxidative damage potentials in human lymphocites after exposure to terpinolene in vitro. Cytotechnology. 2014 Mar 4. PMID:24590926
(5)University of Cape Town; Copenhagen Muscle Research Center.
(6) Dawe K, Montgomery A, McGee, Panagopoulou E, Morgan K, Hackshaw L, Vedhara K. The effect of perceived stress on biological parametres in healthcare professionals: A systematic review. J Health Psychol. 2014 May 13. PMID:24829376
Antonio De Rosa
Fonte: http://www.salearning.org/focus/Immunostress.doc
Sito web da visitare: http://www.salearning.org
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