La moda nei Paesi Bassi

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I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore

 

 

Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).

 

 

 

 

La moda nei Paesi Bassi

Moda

Produzione

 

Nei Paesi Bassi la produzione tessile (fiorente nei secoli XVI e XVII) è  praticamente sparita. Più sviluppato è il settore dei tessuti tecnici e moquette. Tuttavia, la moda è stata inquadrata (insieme ad architettura, design, giochi informatici ed altri settori di intrattenimento) nel settore “industria creativa”, uno dei nove “topsectors” su cui il Governo olandese intende investire e focalizzare risorse nello sviluppo della politica industriale, nel documento di programmazione della politica industriale del febbraio 2011.
Secondo gli ultimi dati disponibili dell’Istituto di Statistica olandese CBS, nel 2012 nei Paesi Bassi le aziende di produzione di abbigliamento, tessile e calzature erano circa 3.900, occupavano circa 20.000 persone ed avevano un fatturato di circa 3,5 miliardi di euro. Si tratta soprattutto di micro-imprese (da uno a 5 dipendenti, 3.450, l’88,4% del totale), piccole (da 5 a 50, 400, il 10,25% del totale), mentre più rare le medie, 45  (1,1%)
e grandi, solo 5 (0,1%).
Il numero dei produttori di calzature e borse nel 2012 era di 175 aziende, con una forza lavoro di 250 persone ed un fatturato totale di 6 milioni di euro. A luglio 2013 il loro numero era sceso a 165 aziende.

Vendita

 

La vendita di articoli di abbigliamento e calzature nei Paesi Bassi è molto estesa e capillare ed è prevalentemente effettuata tramite negozi “fisici”, anche se da alcuni anni sta prendendo sempre più piede la vendita online (dal 2006 al 2013 passata dall’1,5% a circa il 9% del totale, secondo una ricerca di ABN AMRO del giugno 2014).
Nel 2013 i rivenditori di abbigliamento erano 18.800 (di cui 15.000 negozi e 3.800 venditori ambulanti), con un fatturato complessivo del settore di 11,3 miliardi di euro.
Gli ultimi dati disponibili, relativi al 2012, indicano una occupazione di 78.600 dipendenti (di cui il 72% full-time, il 18% part-time ed il 10% a chiamata).
Per quanto riguarda il solo settore calzature, nel 2013 si contavano 3.380 negozi con in totale una forza di lavoro di 20.000 persone ed  un fatturato di 2,14 miliardi di euro
(-2,8% rispetto al 2012) (Rabobank).

Recente andamento del settore vendite

 

Il settore vendita di moda, così come quello delle calzature, dopo un deludente primo trimestre  2014  (-1,1%),  ha  avuto  una  ripresa nel secondo trimestre (+0,4%). In questa


maniera, il settore ha chiuso i primi 6 mesi del 2014 con un –0,2%. Nel secondo trimestre, il segmento moda per bambini ha ottenuto un +5,7%. Anche il segmento  moda uomo ha ottenuto un risultato positivo (+1,8%), seguito dal segmento intimo (1,5%). La moda donna, invece, mostra un risultato negativo nel primo semestre: -1,2%. (fonte: Inretail).

Anche il 2013 non era stato esaltante, avendo visto una diminuzione delle vendite del 3,7% totale, più marcata per il settore moda donna (-4,5%), seguito da moda uomo (- 3%) e bambino (-3%).

Il grafico di seguito mostra l’andamento delle vendite nei quattro trimestri 2013 sia in totale che nel dettaglio per moda donna (damesmode), uomo (herenmode), bambino (kindermode) ed intimo (ondermode).

 

Anche le recenti vendite di calzature nel primo semestre 2014 mostrano, dopo le cifre negative nel 2013, una ripresa con il +10,6% nel primo trimestre e +1,3% nel secondo trimestre. Alla fine del primo semestre, le calzature donna mostravano le cifre più alte con +5,8%, mentre calzature uomo raggiungevano +3,6% e le calzature bambino +2,9%.

Il grafico di seguito mostra l’andamento delle vendite nei primi trimestri 2014 sia in totale che nel dettaglio per calzatura donna (damesschoenen), uomo (herenschoenen) e bambino (kinderschoenen).


Secondo un recente Rapporto ABN Amro sul settore abbigliamento (giugno 2014), l’andamento negativo (che si inserisce in un trend di alcuni anni) é dovuto essenzialmente alla crisi economica, un costante calo dei consumi ed un incremento del commercio di abbigliamento usato. Nel segmento medio, lo studio propone che i fornitori si diversifichino di più in senso di qualità, servizio, produzione eco-solidale e stile, utilizzando anche i  social media per attrarre l’attenzione e destare ispirazione,  oltre alle nuove tecnologie (soprattutto l’M-commerce tramite tablet e smartphone) nella fase di presentazione delle nuove collezioni ai negozianti.
Per quanto riguarda specificatamente il settore calzature, un’altra breve analisi ABN Amro (luglio 2014) identifica nel canale online il fattore che fa diminuire le vendite nei negozi “fisici”. Secondo tale analisi, il numero di negozi con vendita "tradizionale" di calzature é diminuito del 4% nel corso del 2013. La causa di questo andamento al  ribasso è data anche dalla velocità e facilità dell'acquisto online. Il numero di aziende gestite da una persona invece è rimasto uguale, anche grazie al fatto che la fondazione e gestione di un punto vendita di scarpe risulta facile tramite internet. Il rapporto consiglia ai negozi “fisici” di sviluppare una presenza online ed una strategia adatta per seguire la tendenza di cambio nel gusto dei consumatori.

Commercio on line

 

All’interno del settore moda e calzature, il commercio online è in costante crescita: laddove nel 2006 il fatturato online ammontava a 209 milioni di euro (1,5% delle vendite), nel 2013 è cresciuto a 850 milioni (9% delle vendite), +16% rispetto al 2012, mentre nello stesso anno il settore moda ha visto un calo di fatturato del 4%.

Secondo il monitor M-Commerce, gestito dall’associazione nazionale di vendite a catalogo ed internet, Thuiswinkel, si vede una netta crescita degli acquisti tramite smartphone o tablet. Nel 2013, si trattava di acquisti per un totale di 1,3 miliardi di euro, contro i 560 milioni di euro nel 2012. La maggior parte di questi acquisti riguardava  moda e calzature (il 58% degli acquisti), seguito da libri (30%), biglietti aerei (26%), articoli di cura personale (25%) e giocattoli (23%).


Scambi commerciali

Per quanto riguarda l’interscambio commerciale con i Paesi Bassi, secondo i dati forniti dall’Istituto Nazionale olandese di Statistica (CBS), l’interscambio di prodotti di abbigliamento e moda Italia- Paesi Bassi ha subito alcune fluttuazioni negli ultimi cinque anni.
La tabella che segue schematizza l’andamento delle esportazioni ed importazioni di abbigliamento tra Italia e Paesi Bassi negli ultimi 5 anni:

Anno

Valore importazioni dall’Italia (milioni di euro)

Variazione        %
rispetto           all’ anno precedente

Valore esportazioni verso      l’Italia
(milioni           di euro)

Variazione % rispetto     all’ anno precedente

Saldo (milioni      di euro)

2008

427,06

n.d.

262,04

n.d.

-165,02

2009

372,20

-13%

249,70

-5%

-122,50

2010

432,62

16%

310,82

+25%

-121,80

2011

387,35

-11%

407,56

+31%

20,22

2012

370,02

-5%

367,56

-10%

-2,46

2013

393,00

+6%

413,27

+12%

20,27

(Fonte: CBS)

Nel periodo gennaio-maggio 2014, le importazioni olandesi di abbigliamento dall’Italia sono state pari a 148,12 milioni di euro (in discesa dell’ 1% rispetto allo stesso periodo 2013), mentre le esportazioni verso l’Italia esono state pari a 170,52 milioni di euro, in aumento del 3%.
Per quanto riguarda lo scambio commerciale del settore calzature tra Paesi Bassi ed Italia, si evincono i seguenti dati:

Anno

Valore importazioni dall’Italia (milioni          di euro)

Variazione    % rispetto       all’ anno precedente

Valore esportazioni verso          l’Italia (milioni di euro)

Variazione    % rispetto       all’ anno precedente

Saldo (milioni di euro)

2008

238,60

n.d.

204,21

n.d.

-34,39

2009

200,15

-16%

215,45

+6%

15,30

2010

229,67

+15%

244,46

+14%

14,78

2011

240,57

+5%

283,19

+16%

42,62

2012

225,49

-6%

283,42

0

57,92

2013

236,38

+5%

306,08

+8%

69,70

(Fonte: CBS)

Nel periodo gennaio-maggio 2014, le importazioni olandesi di calzature dall’Italia sono state pari a 89,08 milioni di euro (in discesa del 4% rispetto allo stesso periodo 2013), mentre le esportazioni verso l’Italia erano per 112,6 milioni di euro, in aumento del 4%.  Il fatto che le esportazioni verso l’Italia sia più alto delle importazioni dipende dalle ri- esportazioni di beni provenienti da Paesi terzi come la Cina, che influenzano fortemente  i dati.


Si tratta comunque di voci molto importanti per l’interscambio commerciale italiano, essendo nel 2013 l’abbigliamento la quarta voce più importante delle esportazioni Italia- Paesi Bassi (dopo medicinali e farmaceutici, macchine di impiego generale e prodotti chimici) e, per le calzature, la settima (dopo, tra l’altro, macchine di impiego generale e articoli in plastica).

Maggiori partner commerciali dei Paesi Bassi nel settore abbigliamento e calzature

 

Nel 2013 i primi dieci partner commerciali dei Paesi Bassi per importazioni ed esportazioni di abbigliamento sono stati i seguenti (dati CBS).

Principali    Paesi     destinatari    delle     esportazioni    (comprese     ri-esportazioni)    di abbigliamento dai Paesi Bassi nel 2013. Fonte: CBS

Posizione

Paese

Valore esportazioni (milioni di euro)

% del totale

1

Germania

2.288

34,3%

2

Belgio

771

11,6%

3

Francia

757

11,3%

4

Regno Unito UK

738

11,1%

5

Italia

413

6,2%

6

Spagna

289

4,3%

7

Austria

199

3,0%

8

Polonia

176

2,6%

9

Svezia

169

2,5%

10

Danimarca

106

1,6%

 

 

 

 

TOTALE

 

6.671

100%

Principali Paesi destinatari delle esportazioni (comprese ri-esportazioni) di calzature   dai Paesi Bassi nel 2013. Fonte: CBS.

Posizione

Paese

Valore esportazioni (milioni di euro)

% del totale

1

Germania

695

27,1%

2

Francia

339

13,2%

3

Italia

306

11,9%

4

Regno Unito

283

11,0%

5

Belgio

261

10,1%

6

Spagna

115

4,5%

7

Svezia

66

2,6%

8

Polonia

60

2,3%

9

Austria

55

2,1%

10

Turchia

43

1,7%

….

...

TOTALE

 

2.572

100%


Principali Paesi fornitori abbigliamento dei Paesi Bassi nel 2013

Posizione

Paese

Valore importazioni (milioni di euro)

Quota di mercato

1

Cina

1.966

24,1%

2

Germania

1.315

16,1%

3

Altri paesi asiatici (esclusi India, Cina, Malesia, Indone– sia, Taiwan e Hong Kong)

992

12,1%

4

Turchia

622

7,6%

5

Italia

393

4,8%

6

Belgio

395

4,4%

7

India

298

3,7%

8

Danimarca

252

3,1%

9

Polonia

228

2,8%

10

Francia

207

2,5%

….

TOTALE

 

8.170

100%

(Dati CBS, elaborazioni Ambasciata d’Italia a L’Aja)

Nel primo semestre 2014 la situazione si è mantenuta simile, con l’inversione, per le importazioni, delle posizioni tra Belgio ed Italia (l’Italia è diventata sesta ed il Belgio quinto) e tra Polonia e Danimarca (la Polonia è diventata ottava e la Danimarca nona).

Per quanto riguarda le calzature, si riportano i dati 2013:

Principali Paesi fornitori calzature dei Paesi Bassi nel 2013

Posizione

Paese

Valore importazioni (milioni di euro)

Quota di mercato

1

Cina

635

22,2%

2

Belgio

467

16,4%

3

Germania

284

10%

4

Portogallo

252

8,8%

5

Italia

236

8,3%

6

Altri paesi asiatici (esclusi India, Cina, Malesia, Indone– sia, Taiwan e Hong Kong)

235

8,2%

7

Regno Unito

154

5,4%

8

Indonesia

128

4,5%

9

Danimarca

63

2,2%

10

Francia

51

1,8%

….

TOTALE

 

8.170

100%

(Dati CBS, elaborazioni Ambasciata d’Italia a L’Aja)

Nel primo semestre 2014 la situazione si è mantenuta simile, con l’entrata nella nona posizione di Spagna, facendo uscire dal top-10 la Danimarca.


Approfondimenti

Per una valutazione critica delle relazioni bilaterali si rimanda all’apposita separata scheda al link: http://www.infomercatiesteri.it/public/images/paesi/81/files/2013_10_17%20Sintesi%20riunio
ne%20_FASHION.doc con le osservazioni degli operatori settoriali dei Paesi Bassi.

 

Link utili

  • www.cbs.nl

CBS. Istituto Nazionale di Statistica olandese

  • www.modint.nl

Modint. Associazione olandese dei produttori di articoli di abbigliamento, tessile e calzature

  • www.inretail.nl

Inretail. Associazione olandese dei dettaglianti nel settore moda, calzature ed arredamento.

  • www.fashionunited.nl

Fashion United. Organizzazione internazionale dei commercianti del settore moda

  • www.thuiswinkel.org 

Thuiswinkel.org. Associazione olandese dei negozi online

  • www.ice.gov.it

Agenzia (Istituto) per il Commercio estero del Governo italiano

 

Red. Roest/Folcarelli (Ambasciata d’Italia a L’Aja), agosto 2014.

 

Fonte: http://www.amblaja.esteri.it/NR/rdonlyres/0BCFC657-5DF2-4D9F-BBEB-8AC6535FDF97/35162/201408Moda.pdf

Sito web da visitare: http://www.amblaja.esteri.it

Autore del testo: sopra indicato nel documento di origine

Il testo è di proprietà dei rispettivi autori che ringraziamo per l'opportunità che ci danno di far conoscere gratuitamente i loro testi per finalità illustrative e didattiche. Se siete gli autori del testo e siete interessati a richiedere la rimozione del testo o l'inserimento di altre informazioni inviateci un e-mail dopo le opportune verifiche soddisferemo la vostra richiesta nel più breve tempo possibile.

 

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