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QUANDO SI “SCEGLIE” LA MANO SINISTRA:
I mancini sono “diversi”dagli altri? Avranno problemi a scuola? Vanno spinti ad adoperare la mano destra?
Ecco le risposte a queste e ad altre domande, per sfatare ogni dubbio.
IL MANCINISMO DIPENDE DAL CERVELLO:
La manualità nella vita pratica è determinata dalla predominanza da una parte del cervello sull’altra.
Il cervello è diviso in due metà o emisferi e agisce in maniera incrociata: il lato sinistro del cervello controlla la parte destra del corpo, mentre emisfero destro, controlla la parte sinistra del corpo.
Nei mancini,a predominare è la parte destra del cervello.
Il processo evolutivo, che porta un bambino ad usare la mano sinistra invece che la destra, viene chiamato dai neurologi”lateralizzazione”.
Le cause della diversa lateralizzazione non sono ancora state chiarite; resta però un dato certo, la possibile ereditarietà del mancinismo: se uno dei due genitori, oppure entrambi, sono mancini, più facilmente il bambino preferirà la sinistra.
E’ interessante sapere, poi, che tra i mancini colpiti da ictus cerebrale, solo una minima percentuale perde l’uso della parola, poiché la malattia in genere predilige l’emisfero sinistro del cervello.
E’ UNA QUESTIONE DI ISTINTO:
Nel mondo, i mancini rappresentano circa 11% della popolazione, con maggiore coinvolgimento degli uomini rispetto alle donne.
Nei bambini appena nati, la specializzazione non è ancora così netta: infatti, nei primi mesi usano senza differenza sia la destra sia la sinistra.
La predominanza di uno dei due emisferi, in genere il sinistro, avviene dopo i 36 mesi.
Questa acquisizione da parte del bambino non è immediata, inizia con lo sviluppo del linguaggio per concludersi verso i 3 –4 anni.
BISOGNA TENTARE DI CORREGGERLO?
Se, per convenzione, si tende a correggere il bambino mancino, gli si crea una pericolosa confusione che invece di agevolarlo lo farà scontrare con difficoltà e frustrazioni.
L’imperativo, dato dai neupsichiatri infantili, è non correggere, ma semmai aiutare il piccolo nel percorso che lo porterà a escogitare astuzie proprie per sopravvivere in un mondo di destrimani.
Va ricordato che il piccolo utilizza la mano sinistra per istinto, perché la sua lateralizzazione si è sviluppata con predominanza dell’emisfero destro.
La tecnica, ormai superata, che costringeva i bambini mancini a usare solo la mano destra, è stata considerata dal mondo scientifico come una barbaria inutile, che genera nel bambino disagio e frustrazioni.
A QUALE ETA’ SI SCOPRE?
I bambini, fino ai 36 mesi, imparano sperimentando con entrambe le mani.
Quando, intorno ai 3 –4 anni, concludono il percorso evolutivo di lateralizzazione, cominciano a mostrare la preferenza per una mano o per l’altra.
A questo punto, è giusto che i genitori incoraggino il bambino a fare progressi, nel massimo rispetto della sua natura.
CI SONO DIFFERENZE CON CHI USA LA DESTRA?
Un minimo di differenza esiste. I due emisferi cerebrali non funzionano allo stesso modo: infatti, mentre quello di sinistra presiede il linguaggio e il pensiero logico e analitico, quello destro controlla le emozioni, la creatività, la percezione dello spazio, l’immaginazione e la capacità di cogliere la realtà nel suo insieme, anziché scomporla nei diversi elementi.
Ai mancini quindi, risulta più semplice pensare per immagini, invece che per concetti: l’apprendimento di un testo avviene grazie alla memoria visiva, al ricordo d’insieme della pagina, acquisendo di conseguenza una visione generale dell’argomento, piuttosto che dei singoli passaggi.
Per loro caratteristica i mancini sono più portati per il disegno e le attività artistiche: questo può essere il motivo per cui celebri pittori, come per esempio Pablo Picasso, prediligevano la mano sinistra.
RIGUARDA L’INTELLIGENZA?
In passato, si tendeva a dare connotati negativi al mancinismo, mentre oggi tutti sanno che i bambini mancini sono intelligenti e capaci di apprendimento esattamente come i piccoli che prediligono la parte destra del corpo.
NON HA NULLA A CHE FARE CON LA DISLESSIA:
Anche gli studi condotti negli ultimi anni confermano che il mancinismo non ha nulla da condividere con la dislessia: chi soffre di questo problema, ha un disturbo di percezione, che rende difficile l’organizzazione spazio – temporale di eventi, concetti e anche di sequenza di lettere ( parole), oppure di numeri ( si confonde spesso, per esempio, il 12 con il 21).
Ciò non si riscontra mai nei bambini mancini.
PROVOCA DIFFICOLTA’ DI LETTURA O DI SCRITTURA?
In merito alla lettura di sicuro non ci sono difficoltà; invece, la mano sinistra deve compiere un cammino un po’ più tortuoso, ma facilmente superabili.
Se nei bambini destrimani il movimento della scrittura è progressivo e favorisce l’allontanamento del braccio dal corpo, nel bambino mancino l’azione è contraria: procedendo sulla riga, il braccio tende ad avvicinarsi al corpo, creando soprattutto nei primi tempi un po’ d’impaccio.
Si tratta di un piccolo inconveniente, superabili prendendo leggermente le distanze dal banco.
Anche le perplessità, circa la difficile visione l’insieme dello scritto, a causa del fatto che la mano sinistra scrivendo copre l’operato sul foglio, sono da smentire.
Proprio per le caratteristiche intellettive dei mancini, esprimere sulla carta un concetto dopo averlo visualizzato nella mente, non è un problema.
Soffermarsi un attimo e organizzare pensieri prima di scrivere aiuterà a superare qualunque ostacolo si incontri.
PUO’ INCIDERE SUL RENDIMENTO SCOLASTICO?
Essere mancini non è un ostacolo all’andare bene a scuola: i bambini che scrivono con la mano sinistra riescono a valorizzarsi, esattamente con gli altri alunni volenterosi. Certo, se i primi tempi il piccolo riscontra delle leggere difficoltà nella scrittura, dovrà essere aiutato da genitori e insegnanti a sviluppare le astuzie che gli permetteranno di superare ogni problema.
GLI AMBIDESTRI SONO MANCINI “MANCATI”?
Si, ma si potrebbe anche dire che sono destri mancati perché negli ambidestri non prevale un emisfero all’altro.
In Italia , rappresentano circa il 4% della popolazione: si tratta di persone in cui permane al bilateralizzazione.
Negli ambidestri, come nei mancini, non sono assolutamente riscontrabili segnali di difficoltà di apprendimento.
SCRIVERE CON LA SINISTRA INDUCE ANCHE A CALCIARE CON LA SINISTRA?
I modi per essere mancini sono diversi: si può essere completamente e in tutto il corpo, quindi usare sempre la sinistra per scrivere, afferrare, lavorare, calciare il pallone e salire le scale, ma anche nella vista e nell’udito è facile che si sforzi di più il lato predominante.
In altri casi, si può essere mancini solo con la mano, ma per tutto il resto del corpo usare la destra.
I test per capire a quale tipo di mancinismo si appartiene sono semplici e alla portata di tutti: basta compiere alcune azioni in maniera istintiva, come scendere i gradini, rispondere al telefono, guardare nel cannocchiale, per rendersi conto di quale parte si usa di più.
VA CONSULTATO LO SPECIALISTA?
Se non si verificano situazioni particolari, l’intervento del neuropsichiatria è inutile.
In genere, in prima elementare l’istinto a già definito con quale mano impugnare la penna.
Se invece il piccolo, negli anni che precedono l’inserimento nella scuola dell’obbligo, ha avuto difficoltà ad afferrare una matita e trasferire su carta e scarabocchi e disegni, è possibile che ci possa essere un disturbo da approfondire con test psico-attitudinali.
Spesso, però, il rifiuto a impugnare la penna può essere frutto di disagi psicologici vissuti a scuola, oppure nell’ambiente familiare.
Fonte: http://www.farmaciacipriani.it/benessere.doc
Sito web da visitare: http://www.farmaciacipriani.it
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
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