MAMMA DI CUORE  MAMMA DI PANCIA

Percorsi della maternità

 Incontro a tema con la dott.ssa Maria Grazia Macchiarulo, psicoterapeuta

La dott.ssa ci ha guidato in una profonda riflessione sul ruolo della figura materna, ruolo molto importante e pieno di responsabilità nell’educazione dei figli, da sempre.

“ Se si diventa genitori mettendo al mondo un figlio, per diventare padre e madre occorre dedicare tutta la vita”
(V. Andreoli).

Iniziamo la nostra riflessione partendo dai bisogni del bambino

         Per prima cosa un bambino sente il bisogno di essere riconosciuto e apprezzato con le proprie caratteristiche, atteggiamento tipico di tutti i bambini nati sia dalla pancia, sia dal cuore.
Importante è riuscire a capire cosa desidera e come ci comunica i suoi bisogni, con quali modi: con l’isolamento, con la rabbia, con l’aggressività………… e noi dobbiamo imparare a leggere ciò che vuole dirci quindi molto importante è l’ASCOLTO per riuscire a capire le sue esperienze, come le giustifica e se ha compreso i fatti perché può crearsi delle interpretazioni sbagliate ad esempio il bambino che vive in istituto è convinto che la sua situazione sia  colpa sua.
Le interpretazioni che il bambino elabora nei primi anni di vita possono variare nel tempo ma i genitori sono compagni di viaggio, delle guide esperte che devono affiancare il bambino e aiutarlo a trovare la sua strada.

Nei primi tre anni di vita il bambino deve soddisfare il suo bisogno all’attaccamento e quella che Bowdy chiama teoria dell’attaccamento cioè il bambino ha bisogno di una base sicura deve sentire che in ogni momento può contare sulla protezione incondizionata della mamma e degli adulti che si prendono cura di lui; una base sicura è la condizione indispensabile per l’autonomia e la capacità di relazioni positive con gli altri. Questo attaccamento è mancato ai bambini vissuti in istituto ai quali è negato questo passaggio, è per questo, che a volte, hanno difficoltà a relazionarsi con gli altri ed hanno bisogno di più attenzione, tenerezza, accoglienza da parte della mamma o meglio dei genitori

Essere mamma è accogliere ed accettare, incondizionatamente, il bambino nella sua totalità;  a volte il bambino prova emozioni troppo forti e per questo ha reazioni aggressive o si isola è a questo punto che il ruolo della mamma diventa fondamentale,  dovrebbe parlare con lui, mettersi al suo livello, usare un linguaggio che arrivi al bambino come, ad esempio, comunicare con le fiabe.
Quando il bambino ascolta una fiaba vede la rappresentazione della sua storia, questo produce sollievo e consolazione. La fiaba poi fornisce al bambino nuovi modi di pensare ai suoi bisogni perché la fiaba ha sempre una soluzione, sempre un messaggio positivo, offre delle strategie per risolvere il problema.
Utilizzare la narrazione significa entrare in empatia con il mondo del bambino. Questo crea dentro di sé la convinzione della certezza di essere amato e di contare per qualcuno, sicurezza interiore che è un aspetto importante per la soluzione del problema per sperimentare la propria possibilità di farcela come la soluzione della fiaba, deve essere convinto che a tutti i problemi c’è una soluzione basta parlare, e avere  la possibilità di raccontarsi.
Il compito della mamma è proprio quello di mettersi in una posizione d’ascolto  sospendendo il giudizio, mettersi nei panni del bambino sentire la realtà dal suo punto di vista e utilizzare l’esperienza negativa per qualcosa di costruttivo tutto ciò si chiama ASCOLTO ATTIVO

In sintesi la mamma sia di cuore, sia di pancia è colei che:

• Riconosce il figlio,
• Accetta incondizionatamente,
• Accoglie,
• Si predispone all’ascolto attivo sospendendo il giudizio,
• Entra in empatia con il figlio,
• Stimola la narrazione spontanea
• è disponibile al dialogo e a creare una comunicazione efficace,
• Ama.

“ Se si diventa genitori mettendo al mondo un figlio, per diventare padre e madre occorre dedicare tutta la vita”
(V. Andreoli).