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LA LUDOTECA: UN DIRITTO PER I BAMBINI E I GENITORI
1. IL RUOLO DEL GIOCO NELLO SVILUPPO DEL BAMBINO
Solitamente, quando ci riferiamo al gioco, pensiamo ad un’azione, un’occupazione volontaria, accompagnata da un senso di tensione e di gioia, compiuta in una dimensione spazio - temporale diversa da quella della realtà.
La necessità di sperimentare tale dimensione ludica è propria sia dei più piccoli sia degli adulti, in quanto è in essa che si ha la possibilità di ritrovarsi, di mettere alla prova le proprie capacità espressive e di entrare, seppure per poco, in un mondo in cui regna sovrana la fantasia.
Il gioco è molto più che un semplice divertimento, è anche creatività, fantasia, apprendimento, crescita, socializzazione, scoperta e conoscenza di se stessi e dell’ambiente in cui si vive. Non deve quindi essere considerato un’esperienza futile e dispersiva, ma uno strumento attraverso cui un individuo impara a conoscere e contemporaneamente prende le distanze dal mondo, partecipa all’esperienza del rapimento e, nel porre in gioco se stesso e la realtà, si conosce e la conosce meglio.
Il gioco permette lo sviluppo delle abilità manipolatorie dovute all’uso particolarmente sviluppato delle dita, dell’immaginazione e può rappresentare uno dei principali metodi di apprendimento poiché spinge il bambino ad interagire con l’ambiente che lo circonda e di conseguenza a conoscere le svariate sfaccettature della realtà. Per i bambini non c’è nessuna differenza tra il gioco e ciò che un adulto potrebbe considerare come un lavoro. I bambini, ad esempio, si divertono ad aiutare i loro genitori nei lavori domestici così come si divertono a maneggiare i giocattoli. Solo più tardi, una volta che giungono ad associare un’attività alla ricompensa, essi iniziano a considerare quel comportamento in vista di benefici a lungo termine piuttosto che per la gratificazione immediata. Ciò è dovuto allo sviluppo di abilità cognitive che consentono al bambino di vedere il legame tra causa ed effetto.
Il gioco è significativo per lo sviluppo intellettivo del bambino, perché il bambino, quando gioca, sorprende se stesso e nella sorpresa acquisisce nuove modalità per entrare in relazione con il mondo esterno. Nel gioco il bambino sviluppa le proprie capacità intellettive. A seconda dell'età, il bambino nel giocare impara ad essere creativo, sperimenta le sue capacità cognitive, scopre se stesso, entra in relazione con i suoi coetanei e sviluppa quindi l'intera personalità.
Fondamentale è, per lo sviluppo psicologico, cognitivo e sociale del bambino, il rapporto con i genitori.
Quando si parla di gioco, non si può sottovalutare l’importanza della relazione che si instaura tra genitore e bambino. I genitori hanno dei compiti ben precisi che vanno dal nutrire e curare il bambino fino ad assumere il ruolo di mediare e strutturare le relazioni del figlio con il mondo esterno.
Nel corso del primo anno di vita il bambino sviluppa nei riguardi dei genitori una sorta di fiducia. E’ attraverso questa fiducia che si sviluppa la prima esperienza di gioco che diventa un’esperienza altamente eccitante per il bambino motivata dall’amore materno e paterno.
I genitori possono e devono partecipare all’attività ludica durante tutto il processo di crescita del bambino.
L’adulto che si relaziona con il bambino durante il gioco, deve tener conto che il bambino ha un repertorio linguistico limitato. L’infante comunica attraverso il comportamento, i gesti, il suo modo di manipolare gli oggetti che lo circondano. Spesso le sue richieste nascono dalle istanze psicologiche personali che devono essere capite. Per instaurare un rapporto positivo con il bambino l’adulto deve considerare la sua età, il relativo sviluppo cognitivo, le sue dinamiche emotive e la sua capacità di socializzare. Inoltre l’adulto deve essere in grado di instaurare un clima di fiducia. La fiducia fa svanire la paura del rifiuto, del ridicolo e della solitudine che spesso sente il bambino.
L’ambiente dove il bambino vive e gioca è estremamente importante per il suo sviluppo psicofisico. Pertanto maggiori sono le opportunità che vengono offerte al bambino durante il gioco, più è probabile che si verifichino nuovi apprendimenti.
Il gioco è quindi indispensabile per lo sviluppo fisico, psicologico e sociale del bambino. Estremamente importante è anche l'ambiente dove il bambino gioca. Più l’ambiente è stimolante, maggiori sono le possibilità che ha il bambino di apprendere e di crescere in modo sano ed equilibrato.
Quale ambiente allora è migliore per la crescita del bambino se non la ludoteca?
La ludoteca non dovrebbe essere considerata un "lusso" ma un diritto, un luogo indispensabile per la crescita del bambino e per lo sviluppo della società.
2. COSA È UNA LUDOTECA
2.1 La nascita delle ludoteche
Una prima sintetica definizione di LUDOTECA può essere quella di un luogo destinato all’impiego creativo del tempo dei bambini e degli adulti, attraverso la pratica di attività ludiche.
La ludoteca è quindi un luogo che offre ad ogni bambino e ragazzo, ma anche all’adulto, tempo e spazio per giocare, per esprimersi, per conoscersi meglio e per crescere.
Il gioco diventa così ancor più un’esperienza necessaria per lo sviluppo armonico e completo della personalità. Diventa motivo di scambio di idee, di crescita e di riconoscimento di equilibri tra bambini e bambini, tra bambini ed adulti, tra adulti ed adulti.
Dare una definizione di ludoteca univoca è qualcosa che si allontana molto dalla realtà, poiché ogni ludoteca è frutto di un’esperienza originale, modellata ed articolata dalle conoscenze e dalle esperienze di tutte le persone che la frequentano, che la arricchiscono, che la rendono unica. E’ questo che non permette di tracciare un "ideal - tipo" di ludoteca, ma piuttosto di tracciare delle linee di tendenza rispetto ai modelli organizzativi che di volta in volta si realizzano. In Italia la ludoteca ha assunto nel tempo diverse connotazioni adattandosi alle varie realtà in cui si è sviluppata, impregnandosi delle culture così differenziate che caratterizzano il territorio italiano.
La ludoteca compare in Europa intorno al 1960 nei paesi all’avanguardia nella ricerca di nuove realizzazioni sociali: in Svezia, in Francia, in Norvegia, in Danimarca ed in Gran Bretagna.
2.2 La ludoteca in Europa: Francia e Danimarca, Gran Bretagna e Svezia, Norvegia
Le ludoteche in Europa sono caratterizzate da alcune differenziazioni che nascono dai diversi contesti culturali e dai diversi momenti in cui sono state realizzate.
Si possono individuare comunque tre linee caratterizzanti la realtà delle ludoteche europee, coincidenti con i diversi orientamenti che si possono rilevare all’interno delle esperienze dei singoli paesi.
La prima "famiglia" individuabile in Europa è quella costituita dalle ludoteche francesi e danesi. In Francia sono presenti circa 3000 ludoteche, quasi tutte associate con l’ALF (Associazioni delle Ludoteche Francesi) e attive su tutto il territorio nazionale con attività e incontri coordinati al fine di fornire strumenti di aggiornamento e formazione per i ludotecari responsabili delle diversi sedi.
Da un punto di vista delle caratteristiche, le ludoteche francesi nascono come la possibilità di disporre di giochi e giocattoli in prestito, orientate soprattutto ad un pubblico adulto, anche se gran parte delle attività si sono poi evolute e si sono indirizzate ai servizi all’infanzia. Nell’ambito degli incontri transnazionali previsti dalle attività del Progetto, abbiamo effettuato una visita in tre delle ludoteche di Parigi ed abbiamo constatato come effettivamente ora non si discostano molto dai modelli di ludoteca presenti nella realtà italiana, con la maggior parte delle attività organizzate e strutturate per i bambini, anche se ancora è molto diffuso il prestito di giochi e giocattoli. Piacevolmente affollate le ludoteche che abbiamo visitato ci sono sembrate molto bene organizzate, con un ampia offerta di servizi, legati anche a corsi di musica, di danza e di lingue. La presenza di numerosi genitori è poi la testimonianza di come la ludoteca sia entrata nelle abitudini delle famiglie francesi e di come uno degli obiettivi primari dei ludotecari francesi sia quello del coinvolgimento degli adulti nei giochi e quindi nella crescita dei bambini.
Simile alla realtà francese è quella danese, dove sono presenti più di 4000 ludoteche, un numero molto alto di ludoteche rispetto ai limiti territoriali danesi. Questo dato dà l’idea dello sviluppo delle ludoteche in Danimarca, originariamente nate per il prestito dei giochi e dei giocattoli e che adesso stanno portando avanti un grosso sforzo per l’utilizzo dei nuovi media nell’educazione, con una particolare attenzione agli strumenti di edutainment e telematici, evoluzione dovuta anche all’alto livello di penetrazione tecnologica caratterizzante questo paese del Nord Europa.
La seconda linea caratterizzante le ludoteche europee è quella riscontrabile in Gran Bretagna ed in Svezia. Il numero di ludoteche presenti nei due paesi è rispettivamente di 1200 e di 2000 unità, ed hanno avuto originariamente la funzione di supporto per i ragazzi con difficoltà mentali e fisiche; con il trascorrere del tempo hanno assunto anche un ruolo fondamentale nell’alfabetizzazione informatica e nell’introduzione dell’information and communication technology nei processi educativi, in un cammino di organizzazione di metodologie formative affrontato con un approccio definito di "Life long learning".
Le ludoteche in Norvegia sono invece più di duemila e, originariamente, avevano come funzione quella di iniziazione culturale dei ragazzi e per questo erano in forte collegamento con la scuola, aspetto quest’ultimo rilevante anche nelle contemporanee ludoteche norvegesi, caratterizzate da un forte interesse per l’informatica ludica e per i prodotti di edutainment.
3. LE LUDOTECHE IN ITALIA: UNA ESPERIENZA ORIGINALE
La ludoteca in Italia si presenta con delle caratteristiche che almeno alle origini la differenziano molto dalle altre esperienze di ludoteca in Europa, mostrando subito come caratteristica peculiare un orientamento quasi esclusivo alle attività che coinvolgono i bambini e gli adolescenti. Il prestito dei giochi e dei giocattoli ha infatti assunto un ruolo secondario rispetto alla funzione principale di trasmissione della cultura ludica, in un percorso che ha visto le ludoteche italiane orientarsi piuttosto verso l'idea di centro culturale che permetta l’incontro tra adulti e bambini in un contesto di crescita attraverso il gioco.
In Italia le ludoteche intendono prospettare uno spazio più ampio di quello del gioco, proiettato sul sociale e soprattutto sulla funzione educativa, riservando una particolare attenzione all’utilizzo dei nuovi media e delle nuove tecnologie proposte in chiave ludica.
3.1 I modelli di organizzazione delle ludoteche italiane
In prima analisi la ludoteca può essere vista come un luogo dove sono raccolti una grande quantità di giocattoli, difficilmente a disposizione di un singolo, destinati ad un uso nella ludoteca stessa o al prestito.
La ludoteca può essere inserita o collegata organicamente con altri servizi culturali, ricreativi, scolastici, sociali oppure avere un funzionamento autonomo.
E’ un luogo dove si ha particolare attenzione alla diffusione della cultura ludica, organizzato a seconda del luogo dove è inserita, del tipo di utenza a cui è destinata, del servizio a cui fa riferimento.
Non esiste quindi un modello unico di organizzazione.
Le ludoteche possono essere pubbliche o private, anche se in Italia è più forte la tendenza ad identificare questa realtà con un’istituzione a carattere pubblico.
Le differenti caratteristiche riscontrabili nei modelli organizzativi possono essere ricondotte alle diverse scelte che si operano intorno alle 3 variabili:
Rispetto agli Utenti le ludoteche possono essere per:
Rispetto ai Luoghi si differenziano ludoteche:
soggetti con deficit fisici gravi, in Musei del giocattolo, Children’s Museum)
Rispetto ai Servizi offerti, le ludoteche presentano una realtà molto differenziata,
ma sinteticamente possiamo indicare:
Le ludoteche rispondono inoltre a diversi bisogni sociali, tra cui:
3.1.1 La Ludoteca di Base
Tre sono le tipologie di ludoteca che interessano questa classificazione:
CENTRO GIOCHI
Finalità
È destinato ad un’unica fascia di utenza, definita e circoscritta.
È utile nelle situazioni ove scarseggino gli asili nido, per far svolgere ai bambini tra i 18 mesi ed i quattro anni le prime esperienze di incontro con altri bambini, con ambienti più grandi, con giochi insoliti e con materiali manipolabili.
Può essere organizzato anche per gli anziani di un quartiere, per favorire l’aggregazione e l’attivazione di interessi. In altre situazioni può essere destinato ai preadolescenti, un’età delicata, per la quale la famiglia richiede protezione ed il ragazzo anela all’autonomia.
Caratteristiche dello spazio
Ambiente al chiuso; servizi igienici; uno spazio all’aperto, non indispensabile, ma molto utile.
Organizzazione
È un modello per i periodi invernali e autunnali; il centro giochi offre un luogo accogliente e attrezzato, occasioni di incontro (feste, laboratori a tema), una presenza adulta competente e rassicurante, ma non prevaricante. Se dotato di giardino strutturato il centro può funzionare a pieno ritmo tutto l’anno con l’accentuazione dell’aspetto avventuroso e sperimentale o "turistico" durante le vacanze.
LA LUDOTECA SEMPLICE
Finalità
Oltre ad offrire uno spazio ove giocare, così come il centro giochi, la ludoteca mette a disposizione degli utenti una ricca dotazione di giocattoli per il prestito a casa.
E’ un modello molto utile in piccoli centri, ancor meglio all’interno di grandi caseggiati ove la gestione veda coinvolti anche i genitori oppure in centri ricreativi aziendali, in circoli e club per il tempo libero.
Caratteristiche dello spazio
Due ambienti al chiuso, servizi igienici e uno spazio all’aperto. L’organizzazione è quella del centro giochi.
Nel caso sia adiacente a spazi verdi o all’interno di giardini e parchi può avere una dotazione di giochi e attrezzi per giocare in esterno.
LA LUDOTECA CON LABORATORI
Finalità
La ludoteca che ha dei laboratori è anche luogo ed occasione per costruire ed inventare direttamente i propri giocattoli, oppure per "giocare a fare i grandi", sperimentando i loro strumenti più accessibili. Disporre di laboratori consente di offrire attività e corsi anche a insegnanti, operatori sociali, genitori, raggiungendo così un ottimale e intensivo utilizzo degli impianti.
Caratteristiche dello spazio
Tre o più ambienti al chiuso, servizi igienici, uno spazio all’aperto.
Organizzazione
Per svolgere la prima delle funzioni indicate è fondamentale disporre di un laboratorio/atelier dove si possa lavorare il legno, la stoffa, la creta, la plastica: materiali base, grezzi o semilavorati che hanno costituito la risorsa fondamentale del giocattolo povero o che hanno caratterizzato i giocattoli nella loro evoluzione tecnologica.
E’ utile offrire più di un laboratorio, ma non è necessario avere attrezzature complesse per la lavorazione dei materiali; fondamentale è poter realizzare tagli, scomposizioni, assemblaggi a partire da modelli presenti nel laboratorio.
Per questo è necessario disporre di uno o più locali, attrezzabili con le dotazioni prescelte (per esempio la fotografia, la grafica, la ceramica, la tessitura, il teatro, la meccanica, ecc.), anche per periodi limitati (alcuni mesi o un anno), secondo la disponibilità di animatori esperti e/o tecnici esterni e gli interessi temporanei, esplicitati o indotti, di gruppi di utenti.
3.1.2 La ludoteca annessa ad altri servizi educativi
Finalità
Allestire una ludoteca in altro servizio risponde ad esigenze di completamento e arricchimento del servizio stesso. Talvolta può rappresentare lo strumento di attrazione "chiave" per rendere fruibile un servizio poco frequentato oppure rendere più accogliente un servizio "difficile".
Caratteristiche dello spazio
Uno o più locali, meglio se con ingresso autonomo.
Organizzazione
Le dotazioni possono in qualche caso divenire "tematiche" oppure essere molto caratterizzate per il tipo di utenza cui verranno rivolte.
Può essere attivato un servizio prestito di giocattoli, per lo più da destinarsi solo all’interno della struttura.
I locali laboratorio possono essere quelli del servizio in cui si inserisce la ludoteca, ma verranno utilizzati secondo un metodo ed un obiettivo ludico. Riportiamo come esempi le ludoteche annesse a: biblioteche ragazzi, centri giovanili, scuole dell’obbligo, ospedali, parchi naturali, carceri minorili.
LA LUDOTECA INSERITA NELLA BIBLIOTECA RAGAZZI
Si tratta di destinare almeno uno spazio ai giochi da tavolo e di potenziare la dotazione, per i più piccoli, di libri gioco, libri animati, pop up, nonché, inserire un teatrino per burattini e un angolo per le narrazioni.
Un settore a parte, a cavallo tra biblioteca e ludoteca, è quello informatico, dove nelle "stazioni informatiche" si possono preparare raccolte di dischetti e CD con programmi di giochi, grafica e testi da consultare su tematiche varie. In questo caso si può cominciare a parlare di "mediateche del gioco".
LA LUDOTECA INSERITA IN CENTRI GIOVANILI
La ludoteca in questo caso rappresenta un’offerta aggiuntiva, che rende esplicita la funzione di divertimento e di animazione del servizio, in chiave moderna, temperando così l’aspetto assistenziale, che anche involontariamente assumono questi centri.
LA LUDOTECA INSERITA IN UNA SCUOLA ELEMENTARE O MEDIA INFERIORE
Finalità
La scuola è sempre più un luogo di socializzazione; per molti alunni pendolari o figli unici rappresenta un’occasione unica di amicizia. Negli ultimi anni essa utilizza metodiche ludiche per numerosi apprendimenti e per determinare comportamenti socialmente utili. Talvolta è anche l’unico spazio sociale disponibile per i ragazzi sul territorio. Inoltre i tempi della scuola sono spesso lunghi e pesanti.
Caratteristiche dello spazio
La ludoteca inserita nella programmazione scolastica può assumere una funzione importante, come "laboratorio" e come sintesi ed estensione di alcuni strumenti oggi "sparsi" negli edifici scolastici. Dunque non solo dove andare a giocare, ma anche deposito per il prestito di giocattoli, giochi didattici, attrezzature per i giochi di cortile. Può fungere anche da magazzino per attrezzi di laboratori da utilizzare periodicamente nelle classi.
LA LUDOTECA INSERITA IN UN OSPEDALE
Finalità
I reparti pediatrici nella maggioranza delle cliniche o degli ospedali hanno innalzato l’età dell’utenza, sino ai 14 o 16 anni; i tempi di cura si sono accorciati, fino al sistema di "day hospital", e le degenze lunghe sono legate a condizioni di malattia delicate e complesse.
In tutti i casi le forme di assistenza psicologica si sono dimostrate necessarie e utili per i tempi e le qualità delle guarigioni.
Caratteristiche dello spazio
La forma di intervento più adeguata sembra essere quella ludica attraverso giochi, brevi laboratori, animazioni teatrali, musicali, organizzando vere e proprie ludoteche, stanze di gioco in cui si prestano giochi, da cui si distribuiscono nelle camere, da cui partono azioni di intrattenimento ad opera di personale educativo.
LA LUDOTECA INSERITA IN UN CARCERE MINORILE O IN UN ISTITUTO
Finalità
Il livello di aggressività e le condizioni di solitudine possono venire contrastate e contenute attraverso interventi ludici, giocando, costruendo, facendo incontrare per un obiettivo non troppo impegnativo e comunque divertente soggetti diversi.
Mode, aspirazioni, esperienze veicolate dalla televisione possono essere inserite nel gioco e nell’animazione per costruire speranze, atteggiamenti positivi, presupposti di reinserimento sociale rapido.
Concentrazione, motricità, affettività possono venire attivate e sviluppate utilizzando dotazioni, strumenti, metodi di una ludoteca.
LA LUDOTECA VERDE INSERITA IN UN PARCO NATURALE, IN UN'OASI NATURALISTICA, IN UN CAMPEGGIO
Finalità
L’approccio ludico e avventuroso per realizzare la sensibilizzazione ambientale, si rivela essere molto produttivo sul piano degli apprendimenti e sul piano dei comportamenti corretti da acquisire. I bambini di città non possono sapere come comportarsi in spazi all’aperto senza che venga loro insegnato.
Caratteristiche dello spazio
I centri di educazione ambientale possono utilizzare giochi e giocattoli sino a organizzare vere e proprie "ludoteche verdi", dotate dell’intera produzione tematica e degli strumenti semplici, reperibili sul mercato o ricavabili dalla cultura popolare.
3.1.3 La ludoteca annessa a contesti complessi
Riportiamo quattro esempi molto diversi tra loro per finalità, valenze educative e contesti di inserimento:
SPAZIO GIOCO IN CENTRO COMMERCIALE
Deve essere uno spazio ben progettato, con prodotti di qualità e funzionalità dove i figli dei clienti possono trascorrere, sotto la guida di personale addestrato, da una a tre ore. Tendenzialmente è un servizio per una fascia d’età fra i due anni e mezzo e gli undici.
Organizzazione
La formula più appropriata e probabilmente più divertente prevede la ricostruzione dello stesso centro commerciale in miniatura, trasformando in giochi graduati per età le varie azioni compiute dagli adulti. In particolare sono da allestire un piccolo supermercato con le casse, un negozio di parrucchiere, ufficio postale e banca, un’officina meccanica, un bar, un ristorante.
Qualora si disponga di uno spazio ridotto, vale la pena di privilegiare solo una fascia d’età; consigliamo quella compresa fra i due anni e mezzo ed i sei.
Chi può istituirlo?
Il primo interessato, almeno in questa fase storica, è il gestore del centro commerciale, per fornire un servizio in più alla propria clientela.
Se i genitori comprenderanno maggiormente il valore del gioco, saranno in grado di pagarne il valore, a quel punto potrà anche diventare remunerativo per aziende del settore educativo culturale.
Caratteristiche dello spazio
Collocazione: zona di forte passaggio, in prossimità di un bar o di una piazzetta di sosta.
Visibilità: vetrate per consentire ai clienti di osservare i bambini che giocano in un ambiente accogliente:
Personale
Da prevedere la presenza temporanea di tre animatori nei giorni di massima affluenza di pubblico; uno sarà sufficiente per il resto della settimana.
Pulizia
Da effettuarsi due volte al giorno; quattro nei giorni di massima affluenza.
Voci di spesa
L’avvio:
La gestione:
Voci di entrata
SPAZIO GIOCO IN FIERE E MOSTRE COMMERCIALI
È uno spazio allestito per la durata della manifestazione allo scopo di intrattenere i figli dei visitatori in un ambiente che richiami il contenuto dell’esposizione.
Tendenzialmente è un servizio per una fascia d’età fra i due anni e mezzo e gli undici.
Organizzazione
Nel caso di un locale ridotto, va prevista una suddivisione in due zone per età diverse. Potendo disporre di un grande ambiente esso dovrà essere articolato in aree destinate all’accoglienza dei genitori, a bambini molto piccoli, ad attività di laboratorio manuale, ai giochi da tavolo; saranno da allestire anche un piccolo bar ed una biblioteca.
Chi può istituirlo?
Il primo interessato è l’Ente gestore della fiera, ma numerosi possono essere soggetti coinvolgibili: l’azienda di promozione turistica, sponsor, enti locali. La gestione può essere diretta oppure affidata ad aziende del settore educativo - culturale.
Caratteristiche dello spazio
Gestione del servizio: Personale
Il numero è in rapporto allo spazio disponibile. Da un minimo di due ad un massimo di dieci animatori / educatori in contemporanea.
Pulizia
Una persona presente per tutto l’orario di apertura quotidiana, con il compito anche di accompagnare i più piccoli ai servizi.
Voci di spesa
Voci di entrata
UN CENTRO LUDICO - EDUCATIVO PER HANDICAPPATI GRAVI
Finalità
Servizio di accoglienza educativa collocato all’interno o adiacente ad una scuola elementare o media per realizzare l’inserimento scolastico di minori plurihandicappati o con handicap molto gravi.
La ludoteca ospiterà bambini portatori di handicap fra i sei ed i sedici anni, regolarmente iscritti nelle strutture scolastiche in cui ha sede il centro; a rotazione per tutti gli altri.
Organizzazione
L’attività deve potersi svolgere per l’intera giornata e durante tutto l’anno.
La struttura è autosufficiente per soddisfare le necessità dei bambini portatori di handicap e per realizzare occasioni di scambio e integrazione sia nel tempo scolastico che nel tempo libero, attraverso gruppi non numerosi, anche in contemporanea.
Chi può istituirlo?
L’ente locale o la USL (secondo le specifiche attribuzioni in riferimento a leggi regionali), in accordo con le scuole; gestibile direttamente, oppure concesso in gestione a cooperative, associazioni, imprese.
Caratteristiche dello spazio
Sette locali calcolati per i 12 bambini gravi e le rispettive classi di riferimento.
Collocazione
Piano terra con finestre basse per poter osservare l’esterno, finestre oscurabili in esterno, porte di accesso ampie.
Ambienti
Personale
La quantità dipende dal tipo di handicap dei bambini iscritti; dall’orario giornaliero di apertura; dal calendario del servizio sull’intero anno solare.
Figure professionali
Voci di spesa
L’avvio:
La gestione:
Voci di entrata
CENTRO PER LA CULTURA LUDICA – MUSEO DEL GIOCATTOLO
Un servizio per la raccolta, la documentazione, l’esposizione di materiali e oggetti collegati al gioco, nonché la conservazione di testimonianze ed esperienze. Con esso si realizza la verifica dell’evoluzione del gioco tra passato e futuro. Oltre che museo e sede di mostre, è luogo di incontri, scambi, formazioni, ricerca.
Può essere anche sede di sperimentazioni e di verifica sulla qualità e proprietà degli oggetti destinati al gioco.
Si rivolge ad educatori, animatori, insegnanti, operatori sociali, studiosi, operatori commerciali, classi che svolgono attività sperimentali, ma anche a pubblico infantile e non, attraverso esposizioni, conferenze, pubblicazioni.
Il centro per la cultura ludica può costituire il completamento e la modernizzazione culturale dei musei del giocattolo, dei musei della tradizione popolare, o di raccolte di giochi private, consentendo così di aprirsi anche verso il mondo dell’educazione.
D’altra parte può rappresentare la sezione più propriamente culturale di una ludoteca e diventare in tal caso strumento di promozione e informazione su funzioni e valenze del gioco e del giocattolo.
Attualmente questa tipologia di ludoteca sta trasformandosi assumendo caratteristiche ben più strutturate e complesse e che hanno portato all'istituzione anche in Italia, dopo che negli U.S.A., di Children's Museum.
Organizzazione: caratteristiche dello spazio
Chi può istituirlo?
Comuni, Provincie, Regioni ed enti a cui è affidato il compito di sovrintendere ai servizi per l’infanzia, alle attività ricreative e culturali della popolazione, alla valorizzazione delle tradizioni e delle attività produttive locali.
È opportuno che si stabiliscano rapporti di collaborazione (anche economica) con produttori e commercianti del settore, con centri territoriali di formazione per insegnanti, con biblioteche specializzate nel campo pedagogico e etnografico.
Gestione del servizio: voci di spesa
L’avvio:
La gestione:
Voci di entrata
Il personale
È necessario prevedere un organico con educatori (da due a quattro) e ausiliari (da due a tre) in grado di realizzare oggetti, intrattenere buoni rapporti col pubblico, allestire esposizioni.
I primi debbono saper condurre studi, attività formative, di animazione, di documentazione fotografica e video, di utilizzo di mezzi informatici. I secondi debbono essere in grado di utilizzare semplici attrezzi elettrici da officina e apparecchiature video, oltre a svolgere mansioni di pulizia e riordino, nonché manovalanza negli allestimenti.
Occorre un direttore per mantenere i rapporti con le istituzioni culturali, educative, sociali e scolastiche e per organizzare la conservazione di materiali e di documentazione; esso deve anche impostare iniziative formative, informative, promozionali. Al direttore va affiancato un impiegato – economo.
3.2 Gli utenti, i servizi e i bisogni sociali
Il servizio ludotecario nasce dall’esigenza dell’adulto di evidenziare l’importanza che il momento ludico ha nella vita del bambino, del ragazzo e dell’adulto stesso.
Oggi sono sempre più rare le occasioni in cui adulti e bambini possono giocare insieme. Si incontrano difficoltà sia nel modello di famiglia nucleare (dove le interazioni sono sempre più limitate) sia nel modello di famiglia patriarcale (dove si ammettono solo alcuni tipi di gioco, come ad es. il calcio).
La ludoteca è uno di quegli spazi che possono favorire l’incontro ludico tra adulti e bambini, genitori e figli, con reciproco vantaggio, arricchimento e gioia. E’ un luogo destinato all’impiego creativo del tempo dei bambini e degli adulti attraverso la pratica di attività ludiche, un luogo dove offrire tempo e spazio per giocare, per esprimersi, un posto dove genitori e figli possono divertirsi, imparare e crescere insieme.
Questo servizio si rivolge a tutta la famiglia che, adeguatamente coinvolta, può collaborare e partecipare sia nell’organizzazione dei momenti partecipativi (feste, recite, ecc.) mettendo in risalto le particolari capacità manuali e organizzative di alcuni genitori e dei bambini stessi, sia nei giochi.
3.2.1 I servizi
In ludoteca il bambino viene stimolato continuamente alla creatività, alla attività fisica e mentale, alla collaborazione, alla socializzazione e al pensiero critico.
Questi obiettivi vengono raggiunti attraverso i numerosi servizi che la ludoteca offre.
ANIMAZIONE
Se andiamo a vedere il significato etimologico della parola “animazione”, ci accorgiamo con stupore che questo termine significa anche “conferimento d’anima, movimento, calore”. Senza pensare presuntuosamente che animando si può conferire l’anima a qualcosa che non ce l’ha, ci domandiamo se animare può significare avviare un processo creativo, infondere un movimento, iniziare un percorso. La risposta a questa domanda viene da sé: “dare l’anima” è inevitabile quando si sceglie di lavorare con i bambini e con questo stato d’animo nasce inevitabilmente un processo di creazione, prima umano e poi artistico e ludico.
La ludoteca offre lo stimolo per attività ludiche vecchie e nuove di cui il bambino diventa il soggetto attivo e positivo. Ciò permette sia il recupero di tradizioni popolari che la possibilità di creare nuove attività ludiche.
LABORATORI CREATIVI E MANUALI
I laboratori sono spazi d’incontro e di socializzazione che favoriscono le attività espressive e un utilizzo costruttivo del tempo libero. Essi possono essere finalizzati anche ad una rimotivazione all’impegno lavorativo dei giovani, all’acquisizione di capacità lavorative e di cooperazione .
Il laboratorio in ludoteca permette ai bambini di costruire ed inventare direttamente i propri giocattoli, lavorando con i colori, con la creta, il legno, la stoffa, la plastica e utilizzando materiali poveri e riciclati. Questi materiali base, grezzi o semilavorati da sempre costituiscono la risorsa fondamentale del giocattolo povero e dei giocattoli nella loro evoluzione tecnologica.
La scuola e l’ambiente familiare spesso non stimolano sufficientemente la manualità e la creatività del bambino, che fin dalla nascita si trova inserito in un mondo di schemi e oggetti predefiniti. Lavorare oggetti, manipolare materiali, sfruttare al meglio le risorse disponibili recuperando materiali a costo zero ha il grosso pregio di stimolare la fantasia e la creatività, la capacità critica e di progettazione.
Il bambino, attivandosi nella ricerca, nell’ideazione, nella trasformazione fantastica di materiali o di “cose” solitamente ritenute inutili in giocattoli, vive un’esperienza coinvolgente che gli consente di esprimersi e comunicare. Nella scelta dei materiali, infatti, nel loro accostamento, nella definizione della forma e del colore c’è l’impronta del costruttore, c’è la ricerca espressiva.
Il laboratorio creativo e manuale, oltre a sviluppare nel bambino abilità manuali, favorisce quell’attività naturale di “pasticciamento” sensoriale ed intellettuale che è estremamente importante dal punto di vista affettivo e cognitivo.
Il bambino prova gioia, soddisfazione e gratificazione nel costruire il proprio gioco, i giocattoli moderni, al contrario, facendo tutto da soli, lo relegano al ruolo di spettatore.
Il bambino nelle attività di laboratorio in ludoteca viene seguito e indirizzato da educatori e animatori esperti o da tecnici esterni.
ATTIVITÀ COMPLEMENTARI A QUELLE SCOLASTICHE
Importante è il rapporto scuola – ludoteca perché permette di evidenziare il valore educativo del gioco. La ludoteca può essere utilizzata come “aula didattica decentrata”, come luogo in cui si svolgono attività di gioco e di laboratorio, come ideale momento di ricerca di nuove metodologie didattiche e strategie educative.
Le ludoteche possono inoltre accogliere classi scolastiche, realizzando ricerche, giochi di gruppo, attività di laboratorio e prestando loro giocattoli.
La ludoteca, però, può collaborare con altre istituzioni solo se si caratterizza come servizio autonomo, con propri programmi e finalità. Non deve essere utilizzata dalla scuola come mezzo per raggiungere i suoi scopi, perché in un rapporto di subordinazione nessuno riuscirà a ottenere i vantaggi cercati.
RICERCA E RECUPERO DELLE TRADIZIONI POPOLARI
Per inserire pienamente il bambino nella vita sociale della sua città, è necessario metterlo a conoscenza della propria identità storica e culturale e delle tradizioni popolari della sua comunità.
Le ludoteche spesso, svolgono ricerche sul loro passato ludico, in particolare sui giochi di una volta. I ragazzi in questo modo possono conoscere la storia dei giochi e dei giocattoli, provarli, costruirli, riappropriandosi, così delle loro radici e tradizioni.
I bambini che compiono ricerche, lavorano e operano attivamente per recuperare e comprendere le tradizioni popolari, saranno attratti e ricercheranno le diversità culturali, autoeducandosi così alla collaborazione, alla comprensione ed alla pace tra i popoli.
PRESTITO DI GIOCHI E GIOCATTOLI
L’insieme di giochi che animano una ludoteca è costituito da giocattoli costruiti dai bambini, comprati o ricevuti in offerta. Il bambino può prendere in prestito.
Il prestito risulta importante per l’educazione e la crescita dei bambini, perché suscita in loro un atteggiamento di coralità e rispetto verso il patrimonio ludico collettivo e supera barriere economiche che ancora oggi dividono i bambini in classi più o meno disagiate.
3.2.2 I bisogni sociali
Le ludoteche rispondono a diversi bisogni sociali che caratterizzano le moderne società.
RESTITUZIONE DI SPAZI DI GIOCO AI BAMBINI
La crescita veloce e inarrestabile delle aree metropolitane è inversamente proporzionale alla possibilità di avere a disposizione spazi all’aperto in cui far giocare liberamente i nostri bambini.
Il ritmo vorticoso dello sviluppo che ha interessato la nostra società negli ultimi venti - trent'anni, ha fatto maturare la necessità nell’uomo di ritagliarsi uno spazio in cui “ritrovarsi”. Questa esigenza è prioritariamente avvertita per i bambini, prigionieri di città troppo grandi e insidiose, fatte ad uso esclusivo dell’adulto.
La crescita del bambino è strettamente legata alla sua possibilità di giocare.
Si impone, quindi, la necessità di adibire degli spazi al gioco dei bambini affinché possano essere messi in condizione di confrontarsi tramite il gioco, con i coetanei, di esprimere i propri stati d’animo in modo libero, piacevole e incondizionato.
La creazione di un mondo dei “piccoli” nel mondo dei “grandi”, o meglio, di un mondo in cui le esigenze di svago dei piccoli e dei grandi possano convergere per un percorso di crescita comune, è lo scopo della ludoteca che permette di sostituire l’immagine, ora utopistica, di bambini che giocano per strada, come facevano i nostri genitori o i nostri nonni, con la certezza di un luogo finalizzato anche alla creazione di un rapporto alternativo con l’ambiente.
PREPARAZIONE DEI GENITORI AL RUOLO DI EDUCATORI
In ludoteca il genitore non interagisce solo con i bambini, ma anche con educatori esperti che hanno delle competenze specifiche in materia ad esempio di psicopedagogia infantile o di laboratori creativi e manuali.
Collaborando, lavorando e giocando con animatori esperti, il genitore viene a conoscenza di metodologie nuove ed efficaci per educare il bambino e farlo crescere nel miglior modo possibile.
Risulta di primaria importanza che un genitore, per conoscere la metodologia di lavoro dei ludotecari, stia a contatto con loro, chieda spiegazioni sui loro interventi, li veda lavorare e poi li imiti.
CENTRO DI RECUPERO DEL DISAGIO MINORILE
Il bambino, in ludoteca, partecipa liberamente a tutte le attività e si presenta con tutte le sue caratteristiche e con i suoi problemi familiari, sociali e fisici. E’ perciò ovvio che la ludoteca si offra come centro di prevenzione, studio e recupero del disagio minorile. La ludoteca può avere un ruolo di supporto e di aiuto per i bambini handicappati, malati o socialmente svantaggiati.
Il ludotecario, l’educatore specializzato, si rapporterà ai bambini in maniera differente a seconda del problema specifico che riguarda ognuno di loro, conservando per tutti, però un atteggiamento di accettazione e di fiducia caratterizzato dalla serenità e dalla valorizzazione del bambino.
In ludoteca il bambino si rapporta con i giocattoli, con gli educatori e con i suoi coetanei. Giocando valorizza le sue capacità, mette in evidenza le sue carenze permettendo a chi lo segue di individuare i suoi disturbi e quindi di aiutarlo ad affrontare i suoi problemi.
Bambini provenienti da ambienti socio - culturalmente depressi, poveri di stimolazioni intellettuali e specialmente linguistiche, rivelano difficoltà nei processi di apprendimento, povertà ideativa e fantastico – immaginativa, limiti logico – critici, un codice espressivo ristretto e in genere ritardi e disarmonie in tutte le sfere della personalità e del comportamento. Queste lacune sono un prodotto socio – culturale piuttosto che esiti di determinanti genetiche e biologiche, tanto che possono attenuarsi o addirittura scomparire attraverso l’adozione di opportune strategie di decondizionamento. Il gioco, si inserisce considerevolmente all’interno di una efficace strategia di decondizionamento. Prezioso risulta, il gioco simbolico e fantastico - immaginativo in genere, spesso trascurato se non ignorato, nelle famiglie meno colte da cui provengono solitamente questi soggetti, così come presso le culture e i gruppi sociali meno evoluti.
La ludoteca, se adeguatamente attrezzata, può ospitare ed aiutare i bambini portatori di handicap. I bambini portatori di handicap hanno bisogno del sostegno di educatori professionalmente preparati e la ludoteca che li ospita sarà dotata di giocattoli adatti ad ogni singolo bambino, appositamente scelti, da utilizzare durante le attività di gioco. Ogni handicap, infatti, va affrontato con il giocattolo giusto e gli interventi di animazione devono essere corretti, analizzati e adattati caso per caso. Il ludotecario si preoccuperà di mettere a disposizione di questi bambini il materiale adatto a risvegliare in loro l’interesse e a spingerli all’azione. Una volta che il bambino ha sperimentato lo stesso meccanismo con diversi giocattoli e lo ha compreso gli verrà offerto un altro giocattolo che esige una maggiore abilità, una maggiore perseveranza o una maggiore attenzione dell’udito, della vista o del tatto.
Le strutture ospedaliere che contengono una ludoteca, e quindi uno spazio dedicato al gioco e alle attività ludiche, offrono un importante supporto al bambino malato. Quella del ricovero in ospedale spesso è una esperienza traumatica per il bambino che viene sradicato dal caldo e protettivo ambiente familiare, sottratto alle sue amicizie e alle sue abitudini costretto a una forzata semimmobilità, in un ambiente povero di stimolazioni sensoriali, rigido e uniforme. Nell’ambiente dell’ospedale, il gioco, praticato individualmente o con altri bambini accomunati dalla medesima sorte, rappresenta intanto un elemento di continuità con l’ambiente familiare e sociale di provenienza e secondariamente un elemento di socializzazione con i compagni (di camera o di reparto), di distrazione e di acquietamento di ansie e di paure.
CUSTODIA DEI FIGLI
Le ludoteche individuano e risolvono il problema sociale del tempo e del lavoro dei genitori. Risolvendo il problema della custodia dei figli, il servizio ludotecario si pone al crocevia di alcuni dei comportamenti collettivi che caratterizzano le moderne società complesse: l’invadenza del tempo di lavoro sul tempo di non - lavoro, il predominio della dimensione metropolitana sulla dimensione comunitaria (il quartiere, il cortile, i punti di ritrovo dei bambini), l’incremento del numero di famiglie con due redditi, l’erosione del ruolo delle figure parentali più prossime al gruppo primario, ecc.
CREAZIONE DI NUOVE FIGURE PROFESSIONALI
La ludoteca è una realtà che risponde a molteplici esigenze legate al mondo dei piccoli, ma non solo. Una ludoteca che funzioni, che abbia cioè come finalità la scoperta e la valorizzazione della sfera ludica nella vita di tutti, bimbi e adulti, necessita di personale qualificato ed esperto, ovvero di figure professionalmente idonee ad interagire con i bambini nella maniera più corretta.
Anche gli adulti, quindi, oltre che dal punto di vista prettamente ludico - educativo, possono accostarsi a questa realtà in veste di “ludotecari”, di persone, cioè, in grado di aiutare i bambini a crescere nel modo migliore e più completo.
L’inserimento di personale qualificato nell’ambito di una ludoteca è estremamente importante, considerato che si ha a che fare con una categoria, quella dei bambini, molto delicata e al tempo stesso complessa.
La ludoteca offre, oltre ai numerosi servizi sociali, anche la possibilità di accostarsi al mondo del lavoro con una figura “nuova”, quella del ludotecario, che coinvolge sia gli uomini che le donne che abbiano innata una certa predisposizione verso i bambini. Da non sottovalutare l’aspetto imprenditoriale della figura del ludotecario: una persona in grado di gestire rapporti umani ma al tempo stesso capace di offrire anche a livello di struttura degli spazi o di servizi veri e propri un ambiente non precario e con una conformazione giuridica ed economica definita.
Concludendo, si può affermare che la ludoteca, pur non risolvendo il problema della disoccupazione contribuisce con la sua realtà a creare nuovi sbocchi nel mercato del lavoro, canalizzando le potenzialità lavorative di molte persone disoccupate, verso un settore in crescita e altamente gratificante.
3.3 Il ruolo del ludotecario
La professione del ludotecario non segue un iter predefinito. Per diventare ludotecari è possibile attingere dalle proprie esperienze individuali o si può essere condizionati dalle diverse esigenze dei vari contesti sociali.
Il ludotecario è una figura professionale polivalente che in mancanza di precisi curricula non ha una uniformità di formazione. All’interno di questa figura quindi vi sono operatori provenienti dalla scuola, psicologi, pedagogisti, operatori provenienti da istituti professionali per l’infanzia, animatori (sia provenienti da corsi professionali regionali che formati sul campo) e volontari senza formazione specifica. Solitamente i ruoli e le competenze non sono ben definiti.
Il ruolo del ludotecario, quindi, è estremamente complesso: egli infatti non deve essere un semplice animatore, ma deve essere un educatore specializzato, con competenze pedagogiche e psicologiche.
La sua opera in ludoteca deve essere permanente, non saltuaria o mal retribuita, come spesso accade in molti settori ludici. Gli educatori devono avere una specializzazione, una preparazione adeguata, un titolo di studio ed una sicurezza economica.
La preparazione del ludotecario non deve essere solo teorica; egli, infatti, deve produrre un’atmosfera distensiva e creativa che permetta ai bambini di acquistare fiducia in sé stessi e di risolvere in modo soddisfacente i loro problemi di natura affettiva ed emotiva, deve avere con loro un rapporto di collaborazione continua, scambio di esperienze, deve essere la loro guida e soprattutto deve “giocare con loro”. Il ludotecario, infatti, non deve solo “saper far giocare”, ma deve anche saper giocare e conoscere i vari tipi di gioco dell’età evolutiva.
La sua opera deve essere caratterizzata da studio, ricerca, programmazione, verifiche periodiche e animazione socio - culturale.
Il ludotecario è una figura che richiede una formazione adeguata raggiungibile tramite lo sviluppo dei seguenti punti:
3.4 Ludoteche pubbliche e ludoteche private
Uno dei nostri obiettivi è quello di stimolare, attraverso la realizzazione delle attività formative e di orientamento d'impresa, la creazione di nuove ludoteche che si inseriscano nel quadro delle attività di servizio rivolte al mondo della educazione e dell'infanzia.
È infatti nelle intenzioni di chi cura la realizzazione delle attività del Progetto Now, nell'ambito del quale si sono svolte le attività di ricerca, fungere da "incubatore" di un'idea nuova di ludoteca, volta a implementare le proprie attività in sintonia con le tendenze che interessano il sistema economico generale.
Questa considerazione nasce dal bisogno di fare una riflessione importante alla luce anche delle rilevazioni condotte in sede di analisi di serie storiche circa la nascita e la morte dell'impresa relativa al settore ludoteche, dalle quali emerge che in Italia si registra una alta frequenza di nuove entrate, ma al contempo un forte tasso di uscita di realtà che operano in questo settore.
Questo dato, in prima analisi, ci dà un'indicazione su come il settore si presenti ancora in una condizione definibile pre - concorrenziale, in cui gli operatori operano con logiche e strumenti diversi da quelli di mercato, una realtà che ha, come prima forte conseguenza, la fragilità economica di questo tipo di imprese, con forti riflessi sulla qualità e quantità delle iniziative intraprese.
Spesso questa considerazione esclusivamente economica ha sulle persone che si occupano di educazione un effetto non positivo, poiché si pensa alle logiche concorrenziali come ad un modo di procedere che porta inderogabilmente ad avere atteggiamenti che si allontanano dalla serenità e dalla spensieratezza del gioco e dello stare insieme, elementi che invece dovrebbero caratterizzare le ludoteche. Questa condivisibile opinione si scontra però con l'esperienza di numerose realtà ludotecarie che iniziate le attività, anche con riscontri in termini di partecipazione alle iniziative, dopo un anno o due di esercizio hanno visto bruscamente interrompere i propri sforzi per mancanza di autosufficienza economica.
La nostra opinione è che ciò sia riconducibile a due fattori: l'originale storia dell'evoluzione delle ludoteche in Italia e la difficoltà di gestione di un servizio sociale anche con logiche che garantiscano solidità economica e possibilità di crescita.
Le ludoteche in Italia sono da sempre state viste come un fenomeno pubblico, gestito direttamente dalle istituzioni pubbliche o affidato a soggetti privati con convenzioni pubbliche, in quella realtà che qualcuno definisce "privato sociale". Poche sono le realtà completamente private, che comunque spesso hanno mostrato la tendenza ad essere assorbite nei canali di finanziamento pubblico, e comunque mai completamente orientate al mercato; tutto questo senza nulla togliere agli sforzi degli operatori del settore, che hanno comunque portato avanti ed hanno permesso la sopravvivenza dell'idea di ludoteca, intesa come luogo di gioco, di crescita e di ricreazione. Il fatto di dipendere dalla domanda pubblica ha però, in un certo senso, irrigidito lo slancio innovativo delle singole realtà, impegnate a realizzare al meglio le attività di custodia dei figli e di animazione, ma spesso meno attente alla diversificazione ed alla differenziazione del servizio e soprattutto ad operare in logiche di gestione razionale delle risorse e dei costi che siano maggiormente inserite nelle dinamiche economiche generali. Questo per dire che se da un lato operare anche sul mercato comporta uno sforzo maggiore in termini di programmazione e strategia organizzativa, dall'altro implica una maggiore apertura ed una molteplicità di stimoli e di suggerimenti che non può non portare ad un miglioramento qualitativo del servizio.
In quest'ottica l'idea di fondo che anima le attività di questo progetto è proprio quella di alimentare un'idea di ludoteca che superi la tradizionale dicotomia privato/pubblico e si muova nella direzione di un servizio capace di autoalimentarsi e di crescere in maniera cooperativa, nell'obiettivo di garantire alla comunità la possibilità di un luogo nuovo dove crescere divertendosi e da trasformare in "amplificatore" di valori culturali e sociali che siano all'insegna dello stare insieme e della collaborazione.
Questo a prescindere dalla natura privata o pubblica del servizio.
La traiettoria che sta seguendo la normativa nazionale ed europea, relativa ai servizi sociali, è proprio questa, con finanziamenti e stimolazione di attività d'impresa private, in una logica di complementarità, che ben si sposa alle esigenze di un settore come quello dell'educazione e della formazione, che necessita di un forte impulso per ritornare a ricoprire il ruolo fondamentale di trasmissione della conoscenza e dei valori sociali comuni.
L'approccio promosso da questa concezione dell'idea di ludoteca è dunque quello di sottolineare maggiormente e considerare in maniera più rilevante, rispetto alla precedente tradizione di sviluppo di queste realtà, la natura economica delle attività promosse con un'organizzazione ed una progettazione più attenta delle variabili economiche che contribuiscono, se ben considerate, a migliorare la qualità del servizio offerto, sia in termini di quantità che di contenuti.
L'introduzione di attività legate all'informatica e alla telematica, sia in termini di strumenti messi a disposizione dei frequentatori della ludoteca sia in termini di gestione della ludoteca stessa con pratiche che utilizzino l'enorme potenziale oggi garantito da "nuovi media", è una delle prime innovazioni che le ludoteche devono considerare soprattutto tenuto conto dell'ampiezza della gamma dei servizi proponibili.
In questa logica si inquadra l'importanza del "networking" quale possibile leva competitiva delle ludoteche.
Superata infatti l'idea di un servizio che trova il proprio sostentamento solo nel contributo pubblico, si deve affrontare la necessità di essere in grado di offrire servizi, che conservando la capacità di avere contenuti educativi validi, siano anche in grado di realizzare le attività e di fornire i mezzi in grado di progettare e realizzare nuove iniziative.
Progettare e realizzare un'attività di networking, ben indirizzata e articolata, risulta quindi di grande impulso per un'attività particolare come quella delle ludoteche.
La creazione di una rete di relazioni ed interazioni permette infatti di aprire la propria attività a sollecitazioni e possibilità, oggi ancora più incoraggiate dall'utilizzo di strumenti come la posta elettronica ed Internet che, a fronte di un modesto investimento economico permettono una maggiore attività informativa, sia in termini di promozione delle proprie attività, sia in termini di reperimento di informazioni e di aggiornamento.
Le attività di networking dovrebbero interessare soprattutto nella fase iniziale di avviamento della ludoteca due livelli di considerazione: il primo è quello costituito dal network con altre ludoteche con il duplice intento di cogliere importanti suggerimenti in termini di innovazione delle attività già implementate e realizzate nella propria ludoteca, sia in termini di possibili slanci propositivi nei confronti di altre realtà, con le quali in condizioni di partnership promuovere nuove proposte o iniziative da portare avanti congiuntamente e che superino la, a volte eccessiva, localizzazione delle attività di questo tipo. L'utilizzo di una tale prassi operativa comporta inoltre la possibilità di monitorare quelle che sono le linee evolutive che le attività educative vanno assumendo anche in relazione agli sviluppi tecnologici che interessano l'intero sistema economico e sociale e che aprono, in maniera importante, il dibattito sul corretto utilizzo di certi strumenti, sia in relazione ai vantaggi, sia in relazione alle eventuali strozzature e pericoli che si possono registrare come conseguenza di un utilizzo non consapevole, affrettato e non competente di tali nuovi canali comunicativi.
Il secondo livello delle attività di networking è quello legato alla necessità di interagire con tutte le componenti del sistema all'interno del quale si opera, cioè quello relativo a tutte le relazioni che vanno al di là del livello, che con una terminologia economica, può essere definito interaziendale.
L'idea, in sostanza, è quella di estendere il proprio raggio d'azione e la propria rete al di là di altre esperienze che abbiano come "core competence" la realizzazione di un servizio di ludoteca, ed allargare la propria attività anche alle istituzioni come la scuola, gli enti locali e agli operatori di mercato, come ad esempio i produttori di giocattoli e giochi e, ultimi arrivati, i produttori di software educativi.
Ciò comporterebbe una serie di benefici, garantendo infatti la possibilità di essere aggiornati sulle attività e di essere presenti per eventuali inserimenti in iniziative promosse da altri.
L'importanza strategica di quest'ultimo aspetto è inoltre sottolineata dal fatto che, oltre a permettere il monitoraggio di eventuali contributi o bandi o sponsorizzazioni utilizzabili, consente di essere maggiormente visibili e di fungere da "catalizzatori" di nuove proposte e slanci, nell'ottica di fornire un servizio che, integrato con le dinamiche della scuola, degli operatori sociali e dei produttori di prodotti ludico/educativi, sia volto a dare nuove visioni e nuovi ruoli all'educazione.
4. Nuove tecnologie per lo sviluppo delle ludoteche
Abbiamo messo in evidenza, fino ad ora, l’importanza del gioco e i numerosi servizi sociali e bisogni che la ludoteca può soddisfare.
Quando parliamo di ludoteca, però, ci farebbe piacere pensare ad una struttura completa, che segua e abbracci i mutamenti sociali, culturali e tecnologici che caratterizzano le moderne società complesse, ad un luogo, in cui il gioco sia concepito come un punto di raccordo tra il passato, la tradizione e il presente, la tecnologia.
Non possiamo imporre ai nostri bambini solamente i giocattoli con cui noi siamo cresciuti, credendo erroneamente che siano i migliori o i più educativi, è necessario che l’adulto si ponga al passo con i tempi, perché il bambino, se guidato, seguito e indirizzato, può facilmente scoprire anche nel moderno pc non solo uno strumento di gioco, ma anche e soprattutto un valido strumento di conoscenza e di educazione.
Intendiamo proprio questo, quando parliamo di edutainment.
“Educare giocando”: questa è la traduzione, in italiano, del termine edutainment, che è una parola composta da education (educazione) ed entertainment (divertimento) e che fa riferimento al carattere essenzialmente ludico dell’esperienza multimediale con il computer.
Per i bambini la tecnologia è spesso un modo per giocare, ed è attraverso l’attività ludica che si avvicinano e imparano a conoscere le tecnologie più avanzate.
Perché il bambino si diverte, gioca e si trova bene nel multimediale?
Probabilmente perché i mezzi audiovisivi impegnano il bambino da un punto di vista sia fisico che psicologico.
Il bambino gioca con i mezzi grazie alla complicità, alla facilità, alla piacevolezza degli strumenti di accesso alle macchine e, in questa sua attività, recupera l’analogia, il confronto, mettendo tutto in rapporto con tutto.
L’ambiente multimediale è ricco di stimoli visivi e sonori (suoni, immagini, animazioni, movimento) e il bambino vi si immerge, partecipa, interagisce con un ambiente dinamico e vario.
Il videogioco, ad esempio, le cui regole vengono fornite da un determinato software, stimola e diverte il bambino col dinamismo visivo e la grafica e coinvolge abilità come il ragionamento, la scoperta di regole e la generalizzazione.
Giocando col computer, il bambino attiva abilità che possono risultare utili per compiti differenti. Le principali conseguenze sul piano dello sviluppo cognitivo sono:
Per capire e comprendere le potenzialità del computer per l’apprendimento e per l’educazione del fanciullo, ci si deve concentrare sulla differenza di apprendimento che caratterizza il rapporto che si instaura tra bambino e pc.
L’apprendimento attraverso il sistema multimediale opera per immersione: il rapporto con il computer coinvolge tutti i sensi e viene vissuto dal bambino come un atto informale e complesso, è per questo motivo che il bambino vi si immerge interiorizzando le informazioni che riceve.
Malone (1981), osservando l’interazione dei bambini e dei ragazzi con i videogiochi, individua sei categorie di motivazioni all’apprendimento:
Il videogioco educativo solitamente è strutturato in modo che, per giocare, il bambino deve avere certe specifiche conoscenze e certe abilità. La sua struttura prevede che l’ambiente sia non solo divertente, ricco di stimoli, di personaggi e situazioni diverse, ma anche un luogo dove sia possibile imparare o utilizzare nuove informazioni, nuove modalità di ragionamento e nuove capacità.
Il videogioco educativo può essere considerato un programma di edutainment: potrebbe risultare una strategia di insegnamento molto efficace se riesce ad interessare il bambino e a stimolarne la fantasia. La notevole componente di novità e di complessità che esso possiede, unita al fatto che solitamente non riproduce situazioni reali, lo rende particolarmente fecondo a tale scopo. Inoltre consente al bambino di avere un approccio accattivante sia con le strutture fisiche sia con quelle logiche delle nuove tecnologie.
4.1 Il computer e gli educatori
Come educatori dobbiamo assicurarci che i nostri bambini abbiano la miglior educazione possibile. Per ottenere questo è necessario che ogni bambino abbia accesso alle nuove tecnologie educative.
La scuola, i genitori, gli educatori ed infine il servizio ludotecario devono quindi muoversi e cambiare. Ma per cambiare non è sufficiente ammodernare l’apparato delle risorse tecniche per la didattica (ampliando la fornitura di software educativo di alta qualità e aumentando il numero di moderni computer multimediali nelle scuole), ma è fondamentale accogliere e legittimare gli stili di pensiero e di azione che sono propri di questo nuovo campo. E’ quindi essenziale passare da una logica di formazione “monomediale” (centrata prevalentemente sulla comunicazione scritta) ad una logica di formazione “multimediale” aperta a tutte le forme di acquisizione, trattamento e memorizzazione delle esperienze conoscitive, non recidendo il legame con il medium libro, ma riqualificando questo stesso legame dentro un contesto più ampio, quello di tutti i media.
Talvolta però gli educatori, così come i genitori, vedono nei nuovi media, uno spazio pieno di pericoli per i bambini. Il bagaglio di competenze tecniche, che ha il bambino della generazione digitale, è spesso vissuto dagli educatori, come ostacolo per una “corretta” educazione. Gli educatori devono capire che il loro approccio alla conoscenza e al gioco basato sulle forme tradizionali del sapere e dell’attività ludica è solo uno dei possibili punti di vista sul mondo, certamente il più solido e radicato, ma non l'unico.
Gli educatori devono quindi cambiare il loro modo di trasmettere le informazioni, devono mettersi a studiare e a giocare con i loro studenti, creando un rapporto di collaborazione, scambio e crescita insieme. Il modo migliore per imparare a studiare e ad interagire con i bambini è osservare l’esperienza degli esperti. La cosa più importante che dovrebbe fare l'educatore è dimostrarsi un buon scolaro, imparare nuove cose insieme ai bambini, dare il buon esempio di apprendimento, fare da guida, gestire le situazioni difficili e stimolare il bambino.
4.2 Al di là delle barriere economiche e sociali
Se osserviamo la situazione del nostro Paese, ci rendiamo conto che, nonostante lo sviluppo imperante dei nuovi media e delle nuove tecnologie, netta è la spaccatura tra chi è dentro e chi è fuori, tra chi ha e chi non ha.
Anche solo dal punto di vista della possibilità di accesso al computer da parte dei bambini, emerge una differenza vistosa tra ricchi e poveri: questa riguarda sia l’ambiente domestico sia quello scolastico.
I motivi che spingono alcuni individui ai margini dell’informazione sono svariati: i costi, l’incapacità di comprendere l’utilità delle applicazioni dei servizi offerti online, il rifiuto delle nuove tecnologie ecc.
I nuovi media rappresentano una finestra privilegiata sul mondo e diventeranno sempre più importanti dal punto di vista lavorativo e dal punto di vista culturale.
La computer illiteracy, la incapacità di adeguarsi al nuovo mondo che si sta creando al seguito della rivoluzione delle reti, è un problema che non può e non deve lasciare indifferenti i Governi: è loro compito combattere le esclusioni.
Già oggi, con maggiore o minore efficacia, essi sono impegnati affinché l’istruzione, la salute, la sicurezza, non si trasformino da principali fonti di sopravvivenza, a deprecabili frontiere per genti ritenute diverse in base a parametri di reddito.
In futuro, si spera prossimo, i Governi, coloro che lavorano nella formazione, gli studiosi delle società e delle culture, dovranno confrontarsi con questo nuovo tipo di esclusione, quella dal mondo del computer, che equivarrà, ben presto, all’esclusione dalla possibilità di comprendere il mondo esterno.
Come combattere allora l’esclusione e il rifiuto delle nuove tecnologie?
Insegnando ad utilizzare il computer che deve essere inserito nell’attività didattica delle scuole, di tutte le scuole.
Insegnare agli insegnanti, quindi, diventa il primo passo da compiere, per creare l’opportunità di diffondere la convinzione della imprescindibilità delle funzioni dei nuovi media. Da qui lo snellimento della possibilità di approccio al computer sia, e soprattutto, dal punto di vista economico, che da quello dell’interesse e della scoperta delle potenzialità insite in questo mezzo.
Fondamentale è quindi costruire luoghi pubblici e facilmente raggiungibili dove l’accesso ai media multimediali sia gratuito, per consentire ad ogni cittadino di collegarsi alle reti della conoscenza e dell’informazione.
Quale luogo migliore allora della ludoteca per diffondere la conoscenza dei nuovi media e creare le condizioni affinché l’accessibilità al mondo multimediale non sia preclusa ai meno abbienti, ma sia un terreno comune di conoscenza tra ricchi e poveri?
Se la ludoteca è uno spazio polivalente di servizi con iniziative e attività di gioco per conoscere e costruire giocattoli nuovi e antichi, in cui bambini giovani e adulti possono trovarsi insieme, risulta spontaneo considerarla una struttura aperta a nuove metodologie di insegnamento e di conoscenza. I nuovi mezzi di comunicazione di massa sono talmente radicati nella nostra quotidianità, che risulta necessario imparare a conoscerli e ad utilizzarli nel migliore dei modi.
Fonte: http://www.galileo.it/ludonow/download/ricerca_01.doc
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