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Il preservativo, cos'è
Molti lo chiamano guanto, altri palloncino e mille altri sono i termini che nel corso degli anni gli sono stati dati.
Stiamo parlando del preservativo, un metodo contraccettivo meccanico di barriera, di origini antichissime (i primi ad usarlo furono gli antichi egizi nel 1300 a.C.),
La storia del profilattico
Il primo tentativo di controllo delle nascite: Onan
Dall'inizio dei tempi l'uomo ha sempre avuto come scopo primario quello di riprodursi ma anche quello di evitare di riprodursi per i più svariati motivi.
Sicuramente il primo esempio documentato fu Onan che per evitare di fecondare Tamara, la moglie del suo defunto fratello, preferì spargere il seme sulla terra piuttosto che dentro di lei. Per questo motivo fu punito da Dio.
Sicuramente possiamo dire che oltre ad aver permesso la coniazione del termine "Onanismo", Onan aveva inventato il "Coito Interrotto".
Gli Egiziani nel 1350 a.C.
Alcune importanti testimonianze ci arrivano dagli antichi Egizi dei Faraoni: è del 1350 a.C. una scultura che lascia immaginare l'uso dell'oggetto rappresentato.
Gli egiziani furono i primi ad utilizzare vesciche ed intestini di animali ben oliati (il primo lubrificante) per i loro rapporti sessuali.
Essi utilizzavano anche preservativi di tessuto, ma questi oltre ad un preciso scopo decorativo non avevano nessuna utilità nel controllo delle nascite.
I cinesi e I Giapponesi del 1000 a.C.
E' diffusa convinzione che gli inventori dell'attuale preservativo furono i cinesi che allo scopo cominciarono ad usare fogli di carta oleata opportunamente sagomata. I loro più rudi vicini di casa, i Giapponesi, usavano cilindretti di cuoio o scaglie di tartaruga rese flessibili da soluzioni alcaline.
Gli Europei nel 200 a.C.
In Europa l'antesignano di quello che oggi viene tecnicamente considerato un presidio sanitario arriva nel II sec. a.C. come testimoniamo dei disegni ad incisione ritrovati nelle caverne di Combarelles in Dordogna.
Purtroppo poco si sa sui materiali impiegati ma si ritiene che con molta probabilità si trattasse di intestini di animali.
Anche i romani utilizzavano dei preservativi costruiti con gli intestini essiccati delle pecore. Soprattutto i soldati quando fraternizzavano con le donne durante le loro lunghe campagne lontano da Roma, li usavano per proteggersi dalla malattie.
Il Rinascimento
I raffinati del Rinascimento si inventarono l'utilizzo di fodere di lino sottilissime ma riccamente decorate che prima dell'uso immergevano in infusi astringenti. Ovviamente tali oggetti erano di uso esclusivo delle classi socialmente più elevate.
La scoperta dell'America portò in Europa, tramite le navi del Re di Spagna, oro, argento, i semi della patata e del pomodoro ed in più uno scomodo clandestino: un virus che una volta sbarcato si rivelò responsabile di una malattia che il medico Gabriele Falloppio descrisse come "il morbo gallico" e che poi nel linguaggio corrente fu denominata sifilide.
Lo stesso Falloppio diede qualche indicazione per evitare il contagio: utilizzare la fodera di lino con una soluzione disinfettante. L'emergenza fece si che il profilattico cessasse di essere appannaggio dei ricchi e che persino le soldatesche impegnate nelle lunghissime campagne militari dell'epoca ne facessero uso: presso Birmingham, nei sotterranei del castello di Dudley, sono stati ritrovati alcuni esemplari di profilattico (fatti di intestini di animali o pesci) probabilmente usati al tempo della guerra civile tra l'esercito di Oliver Cromwell e le milizie di Carlo I (1640).
A proposito di Falloppio, ricordiamo che egli fu un famoso studioso dell'anatomia femminile e si deve a lui il nome delle Tube (Tube di Falloppio).
Casanova e il XVIII secolo
L'innovazione del profilattico fu introdotta da Carlo II ed ebbe un grande successo. Nelle corti gli uomini li usavano e venivano regolarmente venduti. Ogni venditore pubblicizzava la loro efficacia. Normalmente veniva utilizzato l'intestino di agnello o capra e persino la seta per produrre profilattici; questi venivano fissati al pene con un nastro che si trovava al lato dell'apertura ed erano riutilizzabili.
Naturalmente i moralisti li criticavano. Sostenevano che i profilattici avrebbero portato al deterioramento della razza umana incoraggiando il sesso primo del matrimonio, la prostituzione e l'adulterio. Ignorando i loro precetti un famosissimo libertino, Casanova utilizzava un preservativo fatto di tela di lino nei suo incontri galanti e lo chiamava il "cappotto inglese".
Una corazza contro il piacere
Cosi venivano definiti i rudimentali strumenti utilizzati come preservativi.
Per fortuna il progresso era alle porte. Nel 1870 un pionere dell'industria della gomma, certo Good Year, deposita il brevetto di vulcanizzazione della gomma. Cinque anni più tardi inizia la produzione in massa dei preservativi di gomma.
Il processo di fabbricazione ha, ovviamente, subito nel tempo modifiche ed evoluzioni a mano a mano che la tecnologia avanzava.
L'evoluzione ha interessato sia le tecniche di purificazione del lattice che l'adozione di più efficaci lubrificanti e spermicidi.
Ad esempio, il talco usato come rivestimento ha lasciato il posto all'amido di riso o mais, oppure a finissime polveri minerali , fisiologicamente inerti.
I lubrificanti nell'80% dei casi sono oli di silicone. Ma si stanno affermando composti a base acquosa costituiti da addensanti usati da tempo nelle industrie alimentari e cosmetica.
Un piccolo giallo
Qual è l'origine del nome condom con il quale il preservativo viene chiamato nei paesi di lingua anglossassone?
Alcuni dicono dal nome del dottor Condom, medico della corte inglese che tentò in ogni modo di evitare al suo sovrano l'imbarazzo di un eccessivo numero di figli illegittimi.
Altri derivano il nome dalla cittadina francese di Condom nel dipartimento di Gres, le cui macellerie fornivano gli intestini di agnello da ammorbidire con olio di mandorle prima di ogni incontro amoroso.
E se il nome fosse di origine latina, dal verbo "condere" che significa nascondere, difendere, proteggere?
costituito da una sottile guaina di gomma di lattice
Tra le varie specie di caucciù, grandi alberi appartenenti alla famiglia delle Euforbiacee, la più famosa ed importante è l'Hevea brasiliensis, da cui si ricava il lattice utilizzato per la produzione dei preservativi.
Per quanto riguarda la scoperta dell'Hevea, nel 1735 il francese Charles de la Condamine visitò l'"Upper Orinoco River" in Venezuela. Nello stato di Amazonas, nei pressi della città di Esmeralda, egli notò che gli indigeni realizzavano bottiglie di caucciù, a partire dal lattice che colava dalla corteccia di un albero dopo che questo era stato tagliato. Essi creavano una forma di argilla intorno ad un bastone e la immergevano in un contenitore di lattice fresco. Quando il lattice si induriva, veniva tolta la forma e la bottiglia di caucciù era pronta.
Pur essendo originario dell'Amazzonia, l'albero della gomma è coltivato anche in Indonesia, nella penisola malese e nello Sri Lanka. E' alto una ventina di metri, le foglie sono alterne, ellittiche o lanceolate, lunghe da 5 a 60 cm, acuminate, glabre. I fiori, in pannocchie terminali, sono apetali, piccoli, con calice bianco a cinque lobi. Il frutto è una grande capsula che si apre in cocchi bivalvi. Ma il carattere più importante della pianta è la presenza del lattice in vasi lactiferi della corteccia e della zona liberiana. Questo lattice fornisce il caucciù di Hevea o para, che ne fa parte per il 30-40%.
L'estrazione del lattice avviene praticando incisioni diagonali nella corteccia dell'albero della gomma. Da ogni incisione, che si estende per un terzo o metà dell'intera circonferenza del tronco, si ricavano circa 30ml di lattice. Nelle piantagioni vengono coltivati circa 200-250 alberi per ettaro, in modo da ottenere una resa annua di circa 450 Kg per ettaro.
Il nuovo orizzonte del Duron ®
In molti campi la tecnologia ha fatto progressi giganteschi e ciò vale anche per il profilattico.
Pur avendo una storia antica, il "prodotto moderno" è frutto di una messa a punto tecnologica realizzata solo negli ultimi decenni.
Una delle ultime rivoluzioni si è avuta nella materia prima utilizzata, con la realizzazione del Duron ideata dalla Durex e utilizzata per il proprio prodotto Avanti.
Il Duron è un'esclusiva formulazione che consente ad un materiale sintetico, il poliuretano, di acquisire elasticità e morbidezza al tatto. Questo speciale materiale consente di ottenere ciò che prima sembrava impensabile ossia uno spessore minimo abbinato ad una resistenza massima. Insomma doppia resistenza in metà spessore.
Il Duron inoltre assicura una buona conduttività termica, garantendo così un'immediata trasmissione della temperatura corporea e di qui la massima naturalezza delle sensazioni.
Il Duron essendo realizzato dal poliueretano è particolarmente indicato per le persone che sono allergiche al lattice.
Ricordiamo che il poliuretano è stato utilizzato anche per la realizzazione del primo preservativo femminile.
Cosa è il preservativo femminile?
Il preservativo femminile è una morbida e resistente guaina trasparente di poliuretano che si inserisce nella vagina prima di un rapporto sessuale, proteggendo sia dalla gravidanza che dalle malattie a trasmissione sessuale. Esso forma una barriera tra il pene e la vagina, la cervice e i genitali esterni. E’ più resistente del lattice, inodore, non provoca reazioni allergiche e, a differenza del lattice, può essere usato sia con i lubrificanti a base oleosa che con quelli a base acquosa. Può essere inserito prima del rapporto, non dipende dall’erezione maschile e non richiede l’ immediato ritiro del pene dopo l’eiaculazione. Utilizzato correttamente e coerentemente, il preservativo femminile è efficace quanto gli altri metodi contraccettivi e non presenta effetti collaterali conosciuti o rischi.
Il preservativo femminile è disponibile in Europa dal 1992 ed è ora presente in dozzine di paesi in tutto il mondo. Nel 1993 la US Food and Drug Administration (FDA) ha approvato il preservativo femminile per il mercato e la distribuzione. Il preservativo femminile fornisce una doppia protezione nei confronti di gravidanze e di MST che, in base a studi di laboratorio, dovrebbe comprendere HIV/AIDS.
In breve:
Una guaina resistente di poliuretano, lunga 17 centimetri, con un anello flessibile su entrambe le estremità Il poliuretano è una morbida e sottile materia plastica, più resistente del lattice, usato per realizzare molti preservativi maschili Il poliuretano conduce calore, per cui l’attività sessuale con il preservativo femminile può diventare molto sensuale e naturale Il poliuretano è inodore L’anello interno è utilizzato per inserire il preservativo femminile e aiuta a mantenerlo al posto giusto. L’anello interno scivola dietro l’osso pubico L’anello esterno è morbido e rimane all’esterno della vagina durante il rapporto sessuale. Esso ricopre la zona intorno all’apertura della vagina (la vulva) Protegge vagina, cervice e genitali esterni, rappresentando una estesa barriera di protezione Non ci sono seri effetti collaterali associati all’uso del preservativo femminile, e meno del 10% di coloro che lo usano riportano lievi irritazioni. Il poliuretano non provoca reazioni allergiche Può essere inserito prima del momento del rapporto, quindi non interrompe la spontaneità sessuale E’ già lubrificato con un prodotto a base di silicone e senza effetto spermicida, di cui c’è bisogno al fine di facilitarne l’introduzione e i movimenti durante il rapporto Possono essere utilizzati ulteriori lubrificanti, sia a base oleosa che acquosa Non è stretto Non richiede prescrizione
Domande, problemi e argomenti sul preservativo femminile
E’ difficile da usare?
Il preservativo femminile non è difficile da usare, ma potrebbe esserci bisogno di pratica per utilizzarlo. Consigli positivi e di sostegno per coloro che lo utilizzano da poco o per la prima volta sono molto utili per incoraggiare le donne a non abbandonare il preservativo femminile prima di averlo utilizzato parecchie volte. Delle ricerche hanno sottolineato che c’è bisogno di utilizzarlo almeno tre volte prima che chi lo usa abbia confidenza nei suoi confronti.
Il preservativo femminile richiede pratica e pazienza.
Le donne dovrebbero fare pratica, mettendolo e togliendolo, prima di usarlo per la prima volta durante un rapporto sessuale. Dovrebbero cercare di inserirlo più volte ed ogni volta con il corpo in una posizione diversa (ad esempio sdraiate, accucciate, sedute) per trovare la più adatta.
Sicuramente l’applicazione diventa più facile con il tempo ma c’è bisogno di molti tentativi prima che l’introduzione del preservativo diventi qualcosa di familiare per la donna, che dovrebbe essere spinta a provarlo almeno tre volte prima di decidere se continuare ad usarlo o meno.
Cosa succede se il pene non entra nel modo giusto?
E’ importante che il pene sia guidato verso il centro del preservativo femminile e non tra la parete della vagina e la parte esterna del preservativo. Se il pene entra in modo sbagliato, l’uomo deve ritirare il suo pene e la coppia dovrebbe ricominciare usando lo stesso preservativo con un’ulteriore lubrificazione, se necessario.
Che tipo di lubrificante deve essere usato con il preservativo femminile?
Il preservativo femminile è lubrificato precedentemente con un lubrificante a base di silicone e senza effetto spermicida. Questa lubrificazione è necessaria per aiutare l’applicazione e per rendere possibili movimenti facili durante il rapporto. Il lubrificante può rendere il preservativo un po’ viscido all’inizio. Il preservativo femminile può essere utilizzato sia con il lubrificanti a base oleosa che con quelli a base acquosa, mentre i preservativi maschili in lattice possono essere usati solo con i lubrificanti a base acquosa.
Il preservativo femminile può essere usato più di una volta?
Al momento, il preservativo femminile è concepito per un solo uso. Comunque, dei ricercatori stanno analizzando la sicurezza di un suo riutilizzo. La ricerca sta esaminando le caratteristiche del preservativo durante il riutilizzo e dopo ripetuti processi di lavaggio, asciugatura e lubrificazione in termini di integrità e sicurezza.
L’anello interno è scomodo per me o il mio partner?
Alcune donne ritengono che l’anello interno sia scomodo. Se lo è, si può provare a posizionare il preservativo in modo diverso (cioè applicandolo nuovamente), in modo che l’anello interno sia piegato dietro la cervice e non dia fastidio. Dall’altra parte, alcune persone, ritengono che l’anello interno aumenta il piacere sessuale sia dell’uomo che della donna.
Il preservativo femminile è grande?
Ci potrebbe essere una negativa reazione iniziale a causa delle sue dimensioni, ma questa sensazione diminuisce con l’uso. Per evitare questa errata percezione delle dimensioni, è utile confrontare il preservativo femminile con quello maschile srotolato, per vedere che quello femminile ha la stessa lunghezza di quello maschile ma è più largo. E’ anche importante notare che il preservativo femminile fornisce una maggiore protezione perché la base del pene e i genitali femminili esterni sono parzialmente ricoperti durante l’uso.
Come posso disfarmi del preservativo femminile?
Il preservativo femminile non deve essere tolto immediatamente dopo l’eiaculazione dell’uomo, come quello maschile. Comunque dovrebbe essere tolto prima che la donna si alzi per evitare che lo sperma si versi. L’anello esterno dovrebbe essere attorcigliato per sigillare il preservativo, in modo che lo sperma non esca fuori, e poi utilizzato per estrarre il preservativo dalla vagina. E’ importante sottolineare che ci si deve disfare del preservativo femminile attraverso contenitori di rifiuti e non, per esempio, nella toilette. Quindi, come in molti paesi le donne si disfanno degli assorbenti igienici in modo privato e pulito, le stesse procedure possono essere promosse per l’eliminazione dei preservativi.
Posso usare il preservativo in diverse posizioni sessuali?
Il preservativo femminile può essere usato in qualsiasi posizione sessuale; comunque, potrebbe esserci bisogno di ulteriore lubrificante.
Possiamo usare un preservativo femminile e, allo stesso tempo, uno maschile?
Non si dovrebbero usare entrambi i preservativi contemporaneamente. Ciò può provocare attrito a causa di una inadeguata lubrificazione in entrambi i preservativi, oppure l’anello esterno del preservativo femminile può essere spinto dentro la vagina.
Per quanto tempo dura il preservativo femminile?
Per la US Food and Drug Administration il ciclo di vita di un preservativo femminile è di cinque anni dalla data di produzione. Differenze di temperatura o di umidità non danneggiano il preservativo, per cui non sono richieste particolari condizioni di magazzinaggio.
Come può essere ridotto il rischio di gravidanze indesiderate?
Il preservativo femminile è consigliato sia come contraccettivo che come metodo per prevenire la trasmissione delle MTS e dell’ HIV. Per questo motivo è comprensibile che le donne lo considerino un contraccettivo alternativo. Se una donna smette di usare il suo precedente metodo contraccettivo quando prova per la prima volta il preservativo, c’è il rischio che potrebbe non esserle garantita la prevenzione nei confronti della gravidanza., a causa di un errato uso del preservativo.Una soluzione potrebbe essere quella di un periodo in cui promuovere la sovrapposizione di metodi contraccettivi. Questo tipo di “periodo di prova” fa in modo che la donna abbia a disposizione qualche mese per abituarsi al nuovo metodo e possa evitare gravidanze indesiderate, durante il periodo che separa l’uso di diversi metodi contraccettivi. Dopo questo periodo, la donna può scegliere di continuare con il preservativo femminile come suo principale metodo contraccettivo, ritornare al suo precedente metodo o usarne contemporaneamente diversi.
Chi può usare il preservativo femminile?
La gente che vuole proteggersi e proteggere il proprio partner, mostrando anche di essere responsabili. La gente che è preoccupata da gravidanze indesiderate e dalle MTS, compresa l’AIDS. Le donne i cui partner non vogliono o non possono usare i preservativi in lattice maschili. Le donne che sono nel periodo delle mestruazioni. Le donne che hanno da poco partorito. Le donne che hanno avuto l’isterectomia. La gente che è allergica o sensibile al lattice. La gente che è allergica allo spermicida nonoxynol-9. La gente che è HIV positivo o hanno partner HIV positivo.
Come usare un preservativo femminile
Il preservativo femminile è un nuovo metodo contraccettivo e richiede pratica e pazienza. Esercitarsi mettendolo e togliendolo prima di utilizzarlo per la prima volta durante un rapporto sessuale. L’applicazione diventa più facile con il tempo e c’è bisogno di molti tentativi prima di abituarsi all’utilizzo del preservativo. Provare almeno tre volte prima di decidere se continuare ad usarlo o meno.
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Le fasi di produzione
Nel processo di produzione dei profilattici sono rinvenibili 4 precise fasi di lavorazione: Compound, Dipping, Testing, Foil-packing.
La fabbricazione del profilattico comincia nelle piantagioni della Malesia con l'estrazione del lattice di gomma che viene poi purificato e lavorato in condizioni di igiene assoluta (un esempio di tali misure igieniche è che l'aria degli ambienti di lavoro viene accurata, mente filtrata per evitare inquinamenti da pulviscolo atmosferico o da altre sostanze mentre il personale è obbligato ad indossare abiti da sala operatoria).
Poiché il lattice è un prodotto naturale, molto simile al latte, esso può coagulare o diventare acido. Pertanto va trattato con alcuni elementi additivi, quali gli antiossidanti, acceleranti del successivo processo di vulcanizzazione, stabilizzatori e conservanti.
Questa prima fase viene detta Compound.
Nel lattice trattato vengono immerse forme di vetro che ruotano per garantire la massima uniformità di distribuzione del materiale. Dopo un primo essiccamento con raggi infrarossi si effettua una seconda immersione alla quale segue la vulcanizzazione in forno della pellicola elastica. Il prodotto finito viene staccato dalla matrice con un getto d'acqua, lavato, asciugato ed inviato al confezionamento. Prima però deve subire severi controlli. Segue il confezionamento in camera sterile, contemporaneo alla deposizione di una goccia di lubrificante siliconico che si distribuisce uniformemente. La seconda fase, Dipping, consiste nell'immergere delle forme di vetro nella miscela di lattice, che è mantenuta a temperatura controllata in una cisterna. Uno strato quasi invisibile di film in lattice aderisce alla parete delle forme, le quali ruotano per garantire la distribuzione uniforme del prodotto sulla superficie. Dopo un primo essiccamento del rivestimento (effettuato a raggi infrarossi) le forme subiscono una seconda immersione, durante la quale le estremità aperte dei preservativi appena immersi sono arrotolate a formare un cintura. Segue la vulcanizzazione in forno della pellicola elastica per l'asciugatura.
Successivamente il prodotto finito viene staccato dalle forme con un getto d'acqua ad alta pressione.
Nella terza fase, Testing, i preservativi vengono sottoposti a rigorosi test elettronici: il profilattico passa in tutta la sua forma in un campo elettrico ad alto voltaggio. Si ha quindi l'eliminazione dei prodotti difettosi, mentre quelli che superano il test sono arrotolati. Tra gli ulteriori test effettuati c'è quello di gonfiaggio, che, consistendo nel gonfiare il preservativo fino a quando non raggiunge il punto di rottura, permette di verificare la sua elasticità e resistenza.
Dopo i test elettronici, da ogni lotto vengono prelevati dei campioni per un ulteriore controllo di qualità. Si tratta di riempirli di acqua e sospenderli per alcuni minuti. La più piccola fuga di liquido è poi individuata arrotolando i preservativi su carta assorbente. Inoltre, per verificare la resistenza fisica, alcuni campioni vengono fatti invecchiare artificialmente, attraverso temperature elevate, allo scopo di essere sicuri della loro qualità alla fine del loro ciclo di vita di cinque anni.
Una volta superati i test, viene avviata l'ultima fase, la Foil-packing, che consite nel confezionamento in camera sterile del prodotto finito, contemporaneo alla deposizione di una goccia di lubrificante siliconico che si distribuisce uniformemente.
Il singolo profilattico viene imbustato in un film di poliaccoppiato e, allo stesso tempo, si verifica l'immissione del lubrificante. Le ultime fasi consistono nella formazione delle confezioni multiple.
Gli aromatizzati
Aromatizzati<"Alla banana, alla fragola, alla menta e tanti altri ancora. La tecnologia ha offerto nel tempo la possibilità di differenziare sempre più l'offerta di profilattici, cercando di mutare il terzo incomodo in simpatico compagno di giochi sessuali.
Di qui i cosiddetti Aromatizzati: profilattici identici agli altri dal punto di vista delle caratteristiche tecniche (dimensione, spessore) ma colorati e profumati ai sapori di frutta.
Il processo di fabbricazione prevede la colorazione del film di gomma di lattice con sostanze naturali e la successiva vulcanizzazione.
Gli aromi vengono addizionati al lubrificante del profilattico stesso (non vi è aggiunta quindi di sostanze profumate / aromatizzate al film di gomma).
o di altro materiale da inserire al momento del rapporto sul pene già eretto, prima di qualsiasi contatto genitale. Agisce impedendo il contatto del liquido seminale con le vie genitali femminili.
Tecnicamente parlando, quindi, il condom (preservativo in inglese) ha la forma di un sottile cappuccio in lattice, che al momento dell'erezione, prima che il pene entri in contatto con la vagina, va srotolato e infilato sull'organo maschile. In tal modo durante l'eiaculazione, si impedisce allo sperma maschile di entrare in vagina, eliminando così il rischio di una indesiderata gravidanza.
Spesso, e a torto, è considerato il terzo incomodo, causa dell'interruzione dei preliminari... In realtà è un prezzo che si può pagare senza troppe storie: usare il preservativo oggi è un segno di maturità e di presa di coscienza nei confronti della prevenzione.
La storia ha dato, purtroppo, al preservativo un altro compito legato ad un triste evento. Quando sembrava che il preservativo fosse destinato alla pensione, perché sostituito da altri mezzi di contraccezione, ecco l'avvento dell'Aids e delle Malattie a Trasmissione Sessuale. Da strumento di contraccezione, il preservativo si trasforma anche in mezzo di prevenzione dalle suddette malattie.
Per salvare l'armonia e l'eccitazione della coppia basterà considerare la sua introduzione come un malizioso giochetto erotico!
Scegliamo, quindi, anche in considerazione di ciò il preservativo tra i tanti tipi che il mercato offre.
Marca
2003, Akuel, Benetton, Con Brio, Control, Durex-Hatù, Loviù, Pamitex, Primex, Proteggiti, Serena,Silhouette, Up 100
Anatomici<"Anatomici
Antiallergici<"Antiallergici
Aromatizzati<"Aromatizzati (arancia, banana, ciliegia, cioccolato, fragola, limone, liquirizia, mela, menta, pesca, vaniglia)
Colorati<"Colorati
Normali<"Normali
Resistenti<"Resistenti
Ritardanti<"Ritardanti
Senza Lattice<"Senza Lattice
Sottili<"Sottili
Stimolanti<"Stimolanti
XXL<"XXL
Parliamo di dimensioni
Senz'altro le dimensioni del pene sono importanti, ma soltanto quando si tratta di alterazioni che si discostano sensibilmente dal range di normalità, come ad esempio il "micropene congenito", oppure l'accorciamento notevole che qualche volta deriva dalla "Induratio Penis Plastica". Molti uomini, invece, pur rientrando nei limiti della normalità, riferiscono di avere un pene piccolo e ricorrono all'assistenza dello specialista per tale motivo. In questi casi si ricorre ad interventi chirurgici per ottenere un allungamento relativo del pene mediante una resezione del legamento sospensore e, quando serve, miniplastica del pube ed arretramento dello scroto, ottenendo così sia un aumento vero che un aumento ottico della lunghezza. Per quanto concerne la circonferenza, l'aumento si ottiene mediante l'inserimento di grasso prelevato attraverso lipoaspirazione dallo stesso soggetto. Infine si può ricorrere agli estensori penieni esterni per ottenere un aumento vero delle dimensioni del pene. Si tratta di dispositivi esterni di facile uso, che vengono applicati sul pene per alcune ore al giorno, per qualche mese, mantenendo il pene tirato, che risponderà a questa estensione forzata aumentando le proprie dimensioni con risultati definitivi. Le due metodiche possono essere combinate tra di loro.
Non è una questione di taglia
Il problema sessuale della maggior parte degli uomini è l'eccessiva identificazione nel pene e tutti gli strumenti, stratagemmi e soluzioni per aumentare le dimensioni ed efficienza dell'organo non fanno altro invece che aumentare le dimensioni del problema in chi lo vive.
Il confinare la propria energia affettiva e sessuale alle dimensioni del pene può portare a diverse forme di impotenza (da ansia, da prestazione, da eiaculazione precoce) nonché al crearsi di un allontanamento all'interno della coppia in quanto le donne vivono la sessualità e l'affettività con esigenze più ricche e complesse.
La donna, di fatti, a differenza dell'uomo apprezza molto, ed in particolare nella sfera sessuale, ciò che è naturale e spontaneo nella sua ricerca di autenticità di sentimenti. Vede pertanto con diffidenza tutto ciò che è artificiale e se ne allontana sistematicamente.
Non si verifica di frequente che una donna faccia diventare un problema le dimensioni insufficienti di un pene, mentre sempre più uomini cercano false soluzioni alla propria debolezza. Si tratta spesso di soggetti in cui cova una forte aggressività dietro al quale poi si nasconde una accentuata debolezza. Il dare così tanta importanza alle dimensioni, cela il desiderio da parte dell'uomo di ripararsi dietro uno strumento da secoli simbolo della propria potenza e virilità, uno strumento per evitare l'incontro totale con la donna.
Ecco come misurare il pene nel modo giusto: il pene deve essere in stato di erezione ed in una posizione parallela al pavimento. Per misurare la lunghezza, si usa un normale righello, posto alla base (osso pubico), fino alla punta.
Tabella delle misure del pene in erezione (Fonte: Kinsey Institute, USA)
Lunghezza (cm.) |
Uomini |
Circonferenza |
Uomini |
|
9,5 |
0.2 |
3,8 |
0.3 |
|
10,1 |
0.3 |
4,4 |
0.4 |
|
10,8 |
0.2 |
5,1 |
0.4 |
|
11,4 |
1.7 |
5,7 |
1.2 |
|
12,0 |
0.8 |
6,3 |
0.3 |
|
12,7 |
2.0 |
7,0 |
0.3 |
|
13,3 |
4.4 |
7,6 |
0.4 |
|
13,9 |
10.7 |
8,2 |
0.4 |
|
14,6 |
8.0 |
8,9 |
0.9 |
|
15,2 |
23.9 |
9,5 |
1.1 |
|
15,9 |
8.8 |
10,1 |
6.3 |
|
16,5 |
14.3 |
10,8 |
6.3 |
|
17,1 |
5.7 |
11,4 |
17.1 |
|
17,8 |
9.5 |
12,0 |
11.7 |
|
18,4 |
1.8 |
12,7 |
24.1 |
|
19,0 |
2.9 |
13,3 |
9.9 |
|
19,7 |
1.0 |
13,9 |
11.5 |
|
20,3 |
1.0 |
14,6 |
3.0 |
|
20,9 |
0.3 |
15,2 |
3.9 |
|
21,6 |
0.3 |
15,9 |
0.5 |
|
22,2 |
0.1 |
16,5 |
0.5 |
|
22,9 |
0.1 |
17,1 |
0.1 |
Guida rapida all'utilizzo del profilattico
Aprire la confezione ed estrarre il profilattico con delicatezza, facendo attenzione a non danneggiarlo con le unghie o con gli anelli
Stringere con le dita (vedi figura) il piccolo serbatoio che si trova all'estremità, in modo da farne uscire l'aria che potrebbe togliere sensibilità e causare rotture
Prima di ogni rapporto, appoggiare il profilattico ancora arrotolato all'estremità del pene già eretto e con il glande completamente scoperto e srotolarlo piano
Subito dopo il rapporto, estrarre il pene ancora eretto tenendo stretto il bordo del profilattico con due dita In caso di nuovo rapporto lavarsi con cura (usa le nostre salviette igieniche) ed usare un altro profilattico
ATTENZIONE !!
L'uso di profilattici può provocare dermatite allergica da contatto del glande, del prepuzio e della vulva, nonchè vaginiti provocate dalla gomma e dal lubrificante. |
Perché usarlo
Tempo fa qualcuno lo definiva "una corazza contro il piacere", un terzo incomodo nei rapporti sessuali, quasi una tortura. Ed allora ci si chiedeva e ci si chiede ancora perché bisognasse usarlo.
Il preservativo è nato come metodo contraccettivo. Negli anni si è evoluto a livello di materiali usati e di tecniche di produzione, ma rimane il più noto metodo per evitare le gravidanze indesiderate. Certo di metodi contraccettivi c'è ne sono tanti, sia naturali, che chimici che meccanici. E allora perché scegliere tra essi il preservativo? Di ragioni c'è ne sono tante. Tra queste l'assenza di controindicazioni o di effetti collaterali, la facilità d'uso, la facilità di reperimento senza necessità di visite e ricette mediche. Fra le tante ragioni se ne aggiunge una, la più importante che differenzia sostanzialmente il preservativo dagli altri metodi. Oggi, il preservativo è anche l'unico metodo per proteggersi da malattie gravi come l'AIDS, l'epatite virale e le altre Malattie a Trasmissione Sessuale, ossia quelle patologie più o meno pericolose per l'uomo il cui contagio avviene prevalentemente tramite i rapporti sessuali.
Erano i primi anni '80, quando si comincia a parlare di Aids o come fu allora definita di Grid (Gay Related Immuno Deficiency). Si pensava fosse una forma di immuno deficienza che colpiva i maschi adulti omossessuali ed invece in brevissimo tempo milioni sono state le persone colpite, uomini e donne sia essi gay che eterosessuali, dei paesi occidentali e di quelli poverissimi dell'Africa.
Si studiano le forme del contagio e si scopre che esso può avvenire anche, e soprattutto, attraverso i rapporti sessuali. Dopo una prima reticenza a parlare di una malattia che spaventava e che veniva definita come la peste del XX secolo, si comincia a parlare di essa e a diffondere la più ampia informazione sull'AIDS e sulle oltre 20 altre Malattie a Trasmissione Sessuale, che sebbene non sempre mortali per l'uomo, portano a conseguenze disastrose dal punto di vista della salute fisica e psichica.
Unica soluzione, a parte un'improbabile quanto castigante astinenza, l'uso del preservativo. Usare il preservativo è diventato oggi sintomo di maturità e di rispetto, per la propria persona e per quella del partner, fisso o occasionale che sia. Eppure ancora oggi molti lo guardano con sospetto. Sembra che giovani e meno giovani abbiano ancora difficoltà ad acquistarli, bloccati dall'imbarazzo, e accettino poi rapporti non protetti e a rischio.
Alcuni dati statistici tratti da una relazione delle Nazioni Unite rilevano che nel mondo 1 adulto su 100 fra i 15 e i 49 anni ha contratto l'HIV, ad oggi più di 30 milioni di persone hanno contratto l'HIV, ogni giorno 16.000 persone contraggono l'HIV e si stima che nel 1997 siano morte di AIDS 2.300.000 persone.
I motivi per utilizzare il preservativo sono decisamente superiori alle scuse per non farlo: basti pensare che non ha bisogno di alcuna prescrizione medica; è l'unico modo per proteggersi da un rapporto sessuale a rischio e inoltre può stuzzicare la fantasia con i suoi diversi gusti e colori.
Il suo acquisto poi è semplicissimo, si trova anche in un qualsiasi supermercato, nei (sempre più presenti) distributori automatici e su Internet.
Fonte: HTTP://WWW.PSICHESERENA.IT/TUTTO%20SUL%20PRESERVATIVO.DOC
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