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Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).
I disturbi specifici di apprendimento:
si manifestano in bambini con adeguate capacità cognitive, uditive, visive e compaiono con l'inizio dell'insegnamento scolastico ( generalmente in seconda elementare).
Per stabilire la presenza di D.S.A. si utilizza generalmente il criterio della "discrepanza": esso consiste in uno scarto significativo tra le abilità intellettive (Quoziente Intellettivo nella norma) e le abilità nella scrittura, lettura e calcolo;
E’ possibile distinguere i D.S.A. in
Dislessia: difficoltà specifica nella lettura. In genere il bambino ha difficoltà a riconoscere e comprendere i segni associati alla parola.
Disgrafia: difficoltà a livello grafo-esecutivo.
Il disturbo della scrittura riguarda la riproduzione dei segni alfabetici e numerici con tracciato incerto, irregolare. È una difficoltà che investe la scrittura ma non il contenuto.
Disortografia: difficoltà ortografiche. La difficoltà riguarda l'ortografia. In genere si riscontrano difficoltà a scrivere le parole usando tutti i segni alfabetici e a collocarli al posto giusto e/o a rispettare le regole ortografiche (accenti, apostrofi, forme verbali etc.).
Discalculia: difficoltà nelle abilità di calcolo o della scrittura e lettura del numero.
La Dislessia, Disgrafia, Disortografia e Discalculia possono manifestarsi tutte insieme nel bambino (ed è il caso più frequente) oppure comparire isolatamente.
Rispondono gli esperti
Quali sono i sintomi più comuni nei D.S.A. ?
I bambini con D.S.A. possono avere difficoltà nel memorizzare i giorni della settimana, i mesi in ordine; spesso non ricordano la loro data di nascita, il Natale, le stagioni; a volte confondono la destra con la sinistra e non hanno un buon senso del tempo; possono avere difficoltà nell'organizzazione del tempo; possono manifestare difficoltà nel sapere che ore sono e nel leggere l'orologio. Possono mostrare alcune difficoltà motorie fini, come allacciarsi le scarpe o i bottoni; possono evidenziare problemi attentivi e di concentrazione o essere molto vivaci. Generalmente hanno problemi di memoria a breve termine. La lettura può apparire molto lenta o molto scorretta. La comprensione del testo letto è spesso ridotta. A volte, soprattutto nel caso dei bambini più grandi, è difficile accorgersi dei problemi di velocità e correttezza nella lettura. Per questo è importante, ogni volta che si ha un sospetto, inviare il bambino a valutazione da un esperto per effettuare una diagnosi.
Area linguistico-letteraria:
I bambini con D.S.A. non leggono in modo fluente, sono lenti a scrivere, in modo particolare quando devono copiare dalla lavagna, commettono errori, saltano parole e righe, non utilizzano armoniosamente lo spazio del foglio; molti scrivono con caratteri troppo grandi e/o troppo piccoli e preferiscono scrivere in stampato maiuscolo. I bambini dislessici o disortografici possono
• Sostituire lettere con grafia simile: p/b/d/g/q-a/o-e/a o con suoni simili: t/d-r/l-d/b-v/f
Tutti i bambini con D.S.A. hanno difficoltà nell'apprendere le lingue straniere, in particolare, la loro scrittura. Particolari problemi vengono evidenziati nell'apprendimento della lingua inglese a causa delle differenze tra la scrittura e la pronuncia delle lettere.
Area logico-matematica
Molti bambini con D.S.A. non riescono ad imparare le tabelline, a fare i calcoli in automatico, ad eseguire numerazioni regressive e le procedure delle operazioni aritmetiche.
Nel disturbo del calcolo possono essere compromesse diverse capacità:
Nei bambini discalculici si osservano difficoltà nel leggere e scrivere e ricordare numeri complessi (come quelli che contengono lo zero) o lunghi (come quelli composti da molte cifre).
Il 60% dei bambini dislessici è anche discalculico.
I bambini possono avere problemi nel trovare la parola giusta, possono balbettare o prendere troppo tempo prima di rispondere alle domande. Questo li pone in una situazione di svantaggio nella fase dello sviluppo adolescenziale, in cui il linguaggio diventa un aspetto cruciale nelle relazioni tra coetanei.
• Rabbia: la frustrazione può provocare rabbia. Il bersaglio della rabbia può essere costituito dalla scuola, dagli insegnanti, ma anche dai genitori e dalla madre in particolare. Mentre per un genitore può essere difficile gestire queste situazioni, spesso, il tutoraggio da parte di coetanei o di ragazzi poco più grandi può rivelarsi uno strumento efficace di intervento e di aiuto.
• Immagine di sé: durante i primi anni di scuola ogni bambino deve risolvere i conflitti tra un'immagine di sé positiva e i sentimenti di inferiorità, provocati dalle difficoltà nell'apprendimento. I bambini dislessici, infatti, andando incontro ad insuccessi e frustrazioni, si fanno l'idea di essere inferiori agli altri bambini e che i loro sforzi facciano poca differenza; spesso si sentono inadeguati ed incompetenti.
• Depressione: i bambini dislessici sono ad alto rischio di provare intensi sentimenti di dolore e sofferenza. Forse a causa della loro bassa autostima, i dislessici temono di sfogare la loro rabbia verso l'esterno e quindi la rivolgono verso se stessi. Il bambino depresso può diventare più attivo e comportarsi male per mascherare i sentimenti di dolore.
In adolescenza, per non sentirsi diversi, i ragazzi dislessici tendono a voler nascondere ai coetanei la loro situazione e a volte rifiutano sia gli strumenti compensativi sia quelli dispensativi che in precedenza utilizzavano. Questo crea notevoli problemi con il rischio d’insuccesso scolastico e dell’abbandono. per non sentirsi diversi.
Al centro delle ultime normative scolastiche c’è il concetto dell'individualizzazione del percorso formativo, che deve portare verso l'uguaglianza degli esiti, non solo delle opportunità. A sostegno di ciò, il M.P.I. ha divulgato una circolare Prot. n° 4099/A/4 del 05.10.2004 in cui si invitano gli insegnanti all'uso di strumenti compensativi e dispensativi che colmino la discrepanza esistente tra un ragazzo normodotato e un ragazzo con D.S.A.
Un dislessico può imparare a parlare una lingua straniera con la stessa facilità di un non dislessico, mentre la scrittura della lingua straniera presenta difficoltà maggiori. Se un dislessico deve imparare una seconda lingua, meglio una con base latina. Ai sensi della circolare del 5 ottobre 2004, Prot. 40099/A/4, ove necessario, è possibile la dispensa dallo studio della lingua straniera in forma scritta.
Al momento non ci sono però indicazioni precise rispetto agli esami conclusivi ( primo ciclo ed esame di Stato) siamo in attesa del regolamento applicativo della Legge 170 del 2010.
Prove scritte:
Matematica: dare più tempo nelle verifiche scritte o diminuire il numero di esercizi; far usare la calcolatrice; fornire formulari con assortimenti di figure geometriche, formule e procedure o algoritmi.
Inglese: per le verifiche scritte somministrare esercizi di completamento o a risposte multiple.
Italiano: per il compito di italiano far utilizzare, ove è possibile, il computer con il correttore automatico, nelle prove di grammatica fare consultare schede specifiche.
Per tutte le altre materie, qualora si facciano delle verifiche scritte, dare più tempo oppure un minor numero di domande e permettere l'uso del computer.
Prove orali:
Programmare le interrogazioni specificando gli argomenti che saranno chiesti e ridurre il numero delle pagine.
Avvisare 10 minuti prima di interrogare, per dare il tempo di prepararsi psicologicamente e di ripassare. Durante l'interrogazione fare utilizzare sussidi cartacei quali:
Tabelle (date, eventi, nomi, categorie grammaticali, ecc.)
Linea del tempo, cartine geografiche fisiche, politiche, grafici e strumenti di calcolo come calcolatrice, linea dei numeri relativi, formulari di figure geometriche e algoritmi.
I ragazzi con D.S.A. possono avere una valutazione differenziata ai sensi della circolare del 5 ottobre 2004, prot. 4099/A/4. In particolare una valutazione delle prove scritte e orali con modalità che tengano conto del contenuto e non della forma (gli errori ortografici possono essere evidenziati ma non valutati); una valutazione in rapporto alle capacità e alle difficoltà del ragazzo. La valutazione dovrebbe aiutare gli alunni a diventare consapevoli delle proprie capacità e dei propri miglioramenti.
Sì, può essere redarguito, dipende dalla "sensibilità dell'insegnante" che dovrà capire fino a che punto il ragazzo si approfitta di questa situazione di agevolazione o si trova davvero in difficoltà.
Sì, può essere bocciato, qualora esista una programmazione individualizzata (PDP) per tutte le materie e non siano stati raggiunti gli obiettivi prefissati e nel corso dell'anno siano state utilizzate tutte le strategie di cui sopra.
Fonte: http://www.usp.livorno.org/integrazione_li/diversamente_abile/corso%20autismo/0910/3_pietre%20miliari.doc
Sito web da visitare: http://www.usp.livorno.org
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
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