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L’ORCO E IL LUPO CATTIVO
di Luisa Vaselli, psicologa e psicoterapeuta
Molti, se non tutti i bambini, passano una fase delle loro vita in cui hanno paura; paura del buio, dei mostri, del lupo cattivo.
Le paure fanno parte del mondo dei bambini come altre caratteristiche della personalità e della mentalità infantili: ad esempio, tipiche del bambino in età prescolare sono le forme di pensiero animistico (tutto è vero ed ha una vita) e magico (tutto è veramente possibile e credibile).
La paura si può considerare una fase normale della loro vita, ma purtroppo spesso questa è indotta.
Quante volte, magari in buona fede, chi ha detto o ha sentito dire: “Vieni qui che là c’è il lupo cattivo; non salire le scale che sopra c’è l’orco; se non mangi arriva la strega e ti porta via” per tenere i figli vicini e fare meno fatica.
Questi metodi antichi non aiutano i nostri figli a conoscere il pericolo, ma aggiungono paure inesistenti nella loro mente.
L’adulto è per loro il punto di riferimento, la strada da seguire, il depositario di tutto lo scibile umano, colui che ha la verità; quindi se questo essere divino mi dice che sopra c’è l’orco o che la strega cattiva mi porta via ha sicuramente ragione e non può che dire la verità.
Queste storie di puro terrorismo non aiutano i nostri figli a prendere coscienza con il mondo, a capire quali sono i reali pericoli. Quanto potrebbe essere meglio dire loro: “Non voglio che sali le scale perché sei piccolo e potresti cadere, quando sarai più grande ed esperto potrai salire da solo”.
I nostri bambini contrariamente a quanto qualcuno possa pensare capiscono molte cose che noi spieghiamo, il problema è trovare la pazienza per poter esprimere loro in modo corretto il nostro dissenso.
“Bisogna mangiare perché hai bisogno di crescere” (Anche se per quanto riguarda l’alimentazione sarebbe opportuno aprire un nuovo intero paragrafo).
Un bambino, il cui pensiero è animistico e magico, crederà sicuramente che esiste il lupo cattivo di Cappuccetto Rosso, e quindi non stupitevi se sarà terrorizzato dal buio (non si sa mai cosa ci possa essere nascosto), se non vorrà giocare solo nella sua stanza.
Per aiutarli in questa fase delicata, è opportuno anche evitare film paurosi, per portare un esempio, qualche anno fa in terapia è venuto un bambino, che aveva delle grandi fobie, e una eccessiva iper attività. All’anamnesi risultò che il piccolo di 8 anni guardava regolarmente CSI (un telefilm molto cruento) ed andava a letto tardi. Così dalle maestre era stata supposta una probabile iperattività, peraltro inesistente. Ma in questa situazione sono stati fatti due grossi errori educativi:
I genitori, che tornavano tardi dal lavoro volevano passare del tempo con il figlio. Ma in questo caso forse invece che guardare la tv si poteva intanto portarlo a letto e prendere un buon libro di storie.
COSA FARE quando i nostri figli sono terrorizzati?
Se la situazione non è grave si può leggere delle storie sulle paure dei nostri figli, e cercare di parlare del “mostro” che li spaventa. Mi raccomando non chiedere mai PERCHE’. Questa parola mette in crisi i nostri figli che non sanno dare una risposta. Noi genitori sappiamo sempre e comunque cosa li spaventa e cosa potrebbe aver generato la paura. Cerchiamo invece di condurli nella soluzione del loro dilemma.
Le storie aiutano noi e i nostri figli a uscire da ogni situazione, a capire quello che stanno provando.
Faciamo un esempio:
Sara 6 anni ha paura del buio, così le viene raccontata una storia in cui l’eroe, un gatto rosso, sconfigge le sue paure. Questa storia l’ha molto aiutata a capire cosa la spaventava e come poteva fare per sconfiggere la sua paura. Non dobbiamo fornire ai nostri figli una risposta preconfezionata, ma bisogna dare loro una chiave di lettura delle loro emozioni, in modo tale che possano così trovare la loro strada, che non sarà mai la nostra, ma per le loro caratteristiche sarà la più efficace.
Fonte: http://www.docvadis.it/stefanogeraci/document/stefanogeraci/l_orco_e_il_lupo_cattivo/fr/metadata/files/0/file/L'orco%20e%20il%20lupo%20cattivo.doc
Sito web da visitare: http://www.docvadis.it/
Autore del testo: sopra indicato nel documento di origine
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