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Domanda: Cosa si intende per “normale” e “patologico”?
Parlando di psicopatologia alterniamo,non a caso, un paradigma di psicologia del patologico con un altro paradigma di patologia dello psicologico.
Il manuale diagnostico dei disturbi mentali dell’organizzazione degli psichiatri americani è un manuale categoriale che non ha posto il problema terminologico lungo l’asse della patologia, della devianza, ma lungo 5 assi di disturbi (DSM4) :
Due altri filoni stanno emergendo nel DMS4R/DMS5:
Questa classificaz. è stata creata per semplificare la terminologia e accomunare la sintomatologia in un codice comprensibile in tutto il mondo; infatti sono stati aboliti i termini di NEVROSI e ISTERIA, mentre sono stati inclusi i disturbi cultural-dipendenti.
Quindi:
PATOLOGICO è diverso da ANORMALE o VARIANTE, mentre indica malattie con una etiologia, un andamento, una prognosi e una terapia molto simile a quella delle altre mal. mediche; nonostante ciò, il 70% dei disturbi psicopatologici non rientra in questo gruppo anche se sono molto importanti sotto il profilo clinico. In sostanza il termine PATOLOGIA si applica all’asse 1, ma in realtà possiamo includere anche l’asse 3.
COMORBIDITA’/COMORBILITA’: aggregaz. di 3 o 4 assi: per es. nei disturbi del comportamento alimentare che nascono da una pressione culturale su determinate fasce a rischio( e soprattutto nei giovani molto sensibili o con disturbi ossessivo-compulsivi), si crea un meccanismo di perpetuamento e allora l’individuo diventa veramente malato sia in senso fisico che psicopatologico.
TEORIA DEI GRAFI o MODELLO BIO-PSICO-SOCIALE
Ciascun soggetto è un essere che ha una propria individualità ed è all’interno di un ecosistema.
Il modello per rappresentare ciò è quello bio-psico-sociale accettato da tutti gli psichiatri.
P= polo psicologico
B= polo biologico
S= polo sociale
Secondo la teoria dei Grafi, c’è una interaz. dinamica tra polo P, B, S, e il tutto è inserito nell’ecosistema;quest’ultimo è molto importante perché condiziona l’atteggiamento della persona influendo sulle abitudini di vita.
Ogni polo può essere considerato il nodo di una rete ed ognuno può ancora essere rappresentato da altri nodi.
Il polo biologico comprende per es. gli aspetti endocrinologici, neurotrasmettitoriali, neuromodulatori,…; nel polo psicologico c’è l’aspetto congenito-costituzionale, le esperienze della prima infanzia, le situazioni interpersonali anche a livello adolescenziale,…; il polo sociale è altrettanto variegato.
Ogni polo ha la sua specificità e quindi ha la sua coerenza interna di modello, ma si correla anche con gli altri. La prevalenza di un punto sull’altro (per es. per una malattia mentale e funzionale evidente) deve sempre tener conto degli altri 2 aspetti.
Solo se noi valutiamo il punto biologico, si può parlare di patologia. Per gli altri si parla di disturbo, psicopatia, nevrosi o sociopatia.
Esempio: a New York c’è una epidemia di lesbismo che è depatologizzato dal DMS4 perché considerato solo una varianza dell’orientamento sessuale.L’epidemia di lesbismo piu’ che di omosessualità maschile (maggiore sulle coste californiane) è dovuta a una scontentezza di fondo. Per lo stesso motivo è aumentata la percentuale di cocainomani e anche perché la cocaina è usata al posto di farmaci antidepressivi e antibulimici (es.: prozac), infatti è in grado di rendere il soggetto aggressivo.
Domanda:
il fatto di depatologizzare un fenomeno perché aumenta statisticamente è corretto?
No, infatti il lesbismo è depatologizzato non perché è aumentato, ma per criteri etici, legali e medici perché è stato dimostrato che gli omosessuali non hanno nessuna alterazione patologica sul piano cerebrale o dei neurotrasmettitori.
Domanda:
se uno psichiatra ha un transfert negativo (es. aggressività) nei cfr del paziente, come si deve comportare?
Bisogna vedere il grado di aggressività; questa allunga la distanza con il paziente. Se questa distanza è contenuta in un rapporto di relazione psichiatra-paziente complessivo, può essere anche un aspetto veniale del rapporto. Se invece siamo in un caso in cui il rapporto stesso è fondamentale per la qualità della terapia, allora bisogna passare il paziente ad un’altra persona. Il problema è che il transfert negativo è spesso inconscio.
C’è un altro meccanismo in cui il dottore invece accorcia le distanze con il paziente, per es. incoraggiandolo; se si tratta di un medico di famiglia, non è così grave come nel caso di uno psichiatra perché è indispensabile che si mantenga una condizione di benevola empatia.
La relazione medico-pz, è fondata su una relaz d’aiuto; a volte però, ci sono situazioni (ex: chirurgo) in cui lo stress è considerato benevolo perché aiuta a superare una situazione d’angoscia pur causando una maggiore aggressività.
ANALIZZIAMO ORA IL CAP 7 DEL KAPLAN:
IL COLLOQUIO PSICHIATRICO:
Tab 7.1.4
N.b. la cartella clinica deve essere compilata in poche ore per motivi medico-legali, quindi si deve riportare ciò che si vede subito, durante il primo/ secondo colloquio.
Tab 7.1.5: SAPERE BENE
In genere si notano 2 caratteristiche fondamentali: 1)Le caratteropatie: ex sogg aggressivo vs gli altri che però sta bene; 2)L’appropriatezza di umore/affettività nelle forme psicosomatiche: l’individuo salva la propria mente e colpisce l’organo bersaglio; ex: si vede quando un sogg ha una certa consapevolezza del suo stato: dice di stare bene, ma dopo un po’ di tempo, si diagnostica un’ulcera o una discinesia gastro-duodenale o una cefalea o un’alterazione anche abbastanza importante sul sistema cardio-circolatorio. Quindi si ha: prima un’alterazione, poi un allarme e poi una lesione sull’organo bersaglio. In questi casi il sogg non ha un’appropriatezza rispetto al proprio umore o all’affettività e si dice che c’è un nucleo di depressione non risolta che va a focalizzarsi sull’organo bersaglio.
Altro ex: sogg che appare inossidabile dopo aver subito un grave lutto, poi inizia a non dormire magari anche 2 anni dopo l’evento, perché il metabolismo in questi casi è lento. Quindi: depressione mascherataàinsonnia e solo dopo una terapia psichiatrica con antidepressivi è guarito.
Risolvendo il problema psichiatrico, generalmente si risolve il problema somatico.
La reaz. ad un evento è fisiologica a seconda dell’evento che consideriamo: per es. dopo i primi giorni da un lutto, si ha quella che viene detta “rielaborazione del lutto” che ha una durata diversa a seconda delle culture; dopo un periodo che va dai 6 ai 18 mesi compare una reazione psicosomatica.
La reaz. dipende dal tipo di evento che si verifica ed è stata valutata con diversi punteggi: 100àperdita coniuge, 80àperdita figlio, 60àdivorzio, 20àbocciatura ad un esame…….
Fonte: http://dexter1981.altervista.org/appunti/190301.doc
Sito web da visitare: http://dexter1981.altervista.org/
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