Lineamenti di psicologia generale

Lineamenti di psicologia generale

 

 

 

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Lineamenti di psicologia generale

1) Aspetti Storici e Metodologici
Lo Sviluppo delle Scienze Naturali:
La psicologia come scienza è nata circa a metà dell’800, in precedenza erano avvenute concezioni sul funzionamento psichico dell’uomo, ma mancavano di un supporto empirico. Si definisce dottrina scientifica solo se le teorie vengono costruite e verificate in modo empirico cioè in modo esperienziale e pratico.
Il precursore della psicologia scientifica è Cartesio che accentua il dualismo Anima-Corpo, sostiene che la mente è un’entità immateriale che è possibile esaminare a partire dalle proprietà che si rivelano alla coscienza, cioè da quanto possiamo constatare con l’introspezione.
Questo Dualismo darà origine a due metodi diversi: Il metodo dell’introspezione (che ha l’obiettivo di studiare le idee e la coscienza) e il metodo sperimentale (che ha lo scopo di comprendere tramite le ricerche empiriche).
Herbart definì la psicologia come una scienza autonoma, una scienza empirica che ha in ciò che accade il suo oggetto di studio.
Un importante impulso è stato dato dalla teoria evoluzionista di Darwin, la quale sottolineò l’esistenza di differenze tra individui appartenenti alla stessa specie. E’ su questi concetti che si fonda la selezione naturale, ossia quel processo di adattamento che permette ad alcuni individui di essere più adatti a un ambiente piuttosto che ad un altro.
Dopo Darwin si iniziò a rifiutare il dualismo che vede la mente distinta dal corpo e si affrontò lo studio della persona in un’ottica Naturalistica, finendo con il concepire la mente dell’uomo come il prodotto dell’evoluzione di una specie animale. L’uomo nell’ottica naturalistica ha ridotto l’esperienza della malattia mentale come un dato prettamente biologico.
La Psicologia Scientifica:
La nascita della Psicologia Scientifica è il sorgere di una scienza che diventa autonoma rispetto alla psicologia filosofica.
Fechner sviluppò un programma di ricerca sui processi sensoriali con il quale si proponeva di dimostrare che gli aspetti del mondo sono finzioni e che sono gli eventi mentali a costituire l’unica realtà. Riuscì a determinare le soglie differenziali delle varie sensazioni, cioè la quantità di cui uno stimolo deve essere accresciuto o diminuito perché ne si percepisca il cambiamento. Le sensazioni che fino ad allora erano oggetto esclusivo dell’introspezione divennero valutabili nella loro oggettività. La psicologia poteva diventare una scienza non solo sperimentale ma anche quantitativa.
E’ Wundt ad essere il fondatore della psicologia come scienza autonoma. Pubblicò il compendio di Psicologia e diede origine allo Strutturalismo.
Lo Strutturalismo aveva come obiettivo quello di isolare le strutture della mente tramite l’esame introspettivo. L’oggetto della ricerca psicologica era rappresentato dai contenuti sottostanti ai processi coscienti. Il fatto di considerare l’introspezione come metodo esclusivo della psicologia scientifica fu uno dei motivi per cui, dopo la morte di Wundt , si esaurì lo strutturalismo.
James fu l’autore della teoria dell’evoluzione. La mente è vista come un effetto dell’adattamento finalizzato all’autoconservazione dell’essere umano. La vita mentale dell’individuo è vista come un intermediario tra l’esterno e l’interno.
Il Comportamentismo:
La psicologia scientifica si trasforma in psicologia Comportamentista e si oppone al metodo introspettivo introdotto da Wundt.
Si definisce comportamentismo quella prospettiva della ricerca psicologica che esclude dal campo di studio tutti i fattori che non siamo direttamente osservabili.
Watson viene considerato il fondatore della psicologia comportamentista e l’oggetto della psicologia doveva essere esclusivamente il comportamento. I metodi utilizzati furono l’osservazione, il metodo del riflesso condizionato e metodi basati sui test.
Pavlov studiò il condizionamento classico che si verifica quando uno stimolo neutro viene associato a uno stimolo che abitualmente provoca una reazione specifica (la salivazione). Con una serie di prove ripetute nel tempo si vide che lo stimolo neutro usato da solo provoca uguale reazione, avviene un’associazione di uno stimolo incondizionato neutro con uno stimolo incondizionato specifico.
Skinner definisce il condizionamento operante legato al comportamento attivo dell’organismo, questo tipo di condizionamento si verifica quando l’animale agendo nel suo ambiente provoca il rinforzo del proprio comportamento spontaneo. Grazie al Box di Skinner, l’animale dopo una serie di rinforzi positivi, dati dall’arrivo del cibo, imparava che per ottenerlo doveva spingere la leva. Per scoraggiare l’animale invece veniva applicati rinforzi negativi .
La Teoria della Gestalt:
Gestalt = Forma
Von Ehrenfels mise in evidenza il fatto che non tutte le percezioni possono essere analizzate come semplici combinazioni di sensazioni. Esistono delle Gestalt che non sono costituite da semplici sensazioni ma sono elementi complessi. La percezione non può essere rappresentata come una somma di parti ma da un tutto unitario. Il fenomeno psichico viene studiato non più in modo oggettivo ma soggettivo.
La teoria della Gestalt si basa che le leggi che governano la vita psichica siano leggi psicologiche non riconducibili a quelle fisiche.
Kohler, con la nozione di Insight quale ristrutturazione improvvisa del campo percettivo, dimostrò che le reazioni comportamentali corrispondono ad altrettante situazioni piuttosto che a determinate esperienze sensoriali.
Per gli essere umani l’Insight è l’esperienza gratificante di un’improvvisa illuminazione che deriva da ristrutturazioni successive della situazione-problema.
Il Cognitivismo:
Neisser introduce il termine Cognitivismo per indicare quei processi che richiedono un’elaborazione delle informazioni provenienti dall’esterno.
L’ipotesi cognitivista di base è quella che vede la conoscenza umana con una manipolazione di simboli.
Secondo il primo paradigma di Fodor nella mente si devono distinguere due tipi di sistemi: i sistemi di Input che si occupano dell’analisi delle afferenze sensoriali e i sistemi Centrali deputati alla fissazione delle credenze alla soluzione dei problemi.
Broadbent teorizzò il modello del Filtro, secondo il quale l’informazione in entrata viene trattenuta in un magazzino sensoriale, un filtro seleziona l’informazione lasciandone passare una quantità ridotta per volta, in modo tale che solo un tipo di informazione viene elaborata per essere poi trasmessa ad un magazzino a lungo termine.
Nel secondo paradigma di Foder il sistema cognitivo è visto come una rete di connessioni, il funzionamento mentale viene concepito come il risultato dell’attivazione di una rete di nodi che sono tra loro interconnessi.
La Psicoanalisi:
Freud elaborò la Teoria Topica la quale affermava che l’apparato mentale può essere descritto attraverso l’analisi di sistemi psichici quali l’inconscio, il preconscio e il conscio.
L’inconscio è il luogo della psiche in cui sono riposti desideri e pulsioni che orientano il comportamento cosciente. Sono le forze pulsionali che forniscono energia all’individuo e gli permettono di agire e di adattarsi alla realtà. Esse funzionano secondo due leggi fondamentali : il principio di piacere e il principio di realtà.
Il principio di piacere si pone come il principio principale dal momento che l’insieme dell’attività psichica ha per scopo di evitare il dispiacere e di procurare piacere. Il principio di Realtà indica la necessità di tener presente della realtà esterna, quindi di controllare le gratificazioni pulsionali in maniera tale che risultino compatibili con le esigenze della realtà.
Il Preconscio può essere definito come uno schermo tra l’inconscio e la coscienza. Il conscio è il luogo dell’insieme delle percezioni generali che il soggetto ha del mondo esterno.
La Teoria strutturale fa seguito alla teoria Topica e la sostituisce. La personalità risulta strutturata in tre istanze: Es, Io e Super-io.
L’Es è caratterizzato dai contenuti inconscio ed è la sede delle pulsioni sessuali e aggressive. L’Io regola le pulsioni dell’Es e rappresenta il fattore che permette alla persona di rapportarsi alla realtà esterna. Il Super-io si sviluppa tramite i genitori e rappresenta il codice morale che si sovrappone all’Io ed è definito come l’istanza morale.
L’energia psichica che anima la personalità deriva da due pulsioni primarie la pulsione di vita e la pulsione di morte. La prima legata all’energia libidica tende all’autoconservazione, la seconda è legata all’aggressività.
La psicoanalisi classica utilizza la ricostruzione storica dell’esperienza del paziente per cercare di cogliere i principi che regolano il suo funzionamento psichico. Le tecniche utilizzate sono : le libere associazioni, l’analisi dei sogni e l’interpretazione.
Scopo della psicoanalisi è quello di aiutare il paziente a raggiungere una migliore conoscenza di Sé e un maggiore autocontrollo.
La Psicologia Umanistico-Esistenziale:
Il modello umanistico-esistenziale presenta una visione orientata sulle esperienze soggettive interne.
Per Allport la personalità è composta da due fattori: la tensione verso il perseguimento di uno scopo e la presenza di un’immagine di Sé. L’integrazione della personalità è legata tanto alla dimensione progettuale quanto a quella conoscita.
Maslow mostra particolare attenzione alla persona e alla sua esperienza. Un’attenzione particolare veniva rivolta al significato dei problemi piuttosto che alla loro oggettività. La personalità viene vista come una totalità portatrice di bisogni e desideri che caratterizzano significativamente ogni aspetto della vita psichica.
Rogers sviluppò un approccio centrato sulla persona. Una persona funzionante è aperta alle esperienze e priva di difese e di paura dei propri sentimenti. La motivazione all’auto-realizzazione è quella più importante per l’organizzazione delle esperienze.
Secondo Frankl la volontà di assegnare significati è la principale motivazione umana.
Aspetti Metodologici:
Kuhn con il termine paradigma indica l’insieme delle teorie che caratterizzano un orientamento di ricerca. Nell’ambito della psicologia una delle questioni più dibattute è relativa a quale metodo sia più idoneo da adottare.
Il Metodo Osservativo:
Si basa sull’osservazione dei comportamenti nel contesto in cui si svolge la loro vita quotidiana. Un elemento del quale è importante tener conto per non invalidare i risultati dell’osservazione è la possibile interferenza del ricercatore sull’ambiente osservato.
Possono essere messe in atto osservazioni longitudinali o trasversali: con la prima modalità si eseguono delle osservazioni per un lungo periodo di tempo nel medesimo gruppo, con la seconda si conduce contemporaneamente l’osservazione su gruppi diversi.
I dati raccolti ( Dati L ) sono informazioni ricavabili attraverso valutazioni compiute da degli osservatori esterni.
Tra le tecniche più importanti abbiamo: Check-List, il campione di condotta, l’analisi del comportamento espressivo e le Rating Scales.
L’introspezione rappresenta una metodologia più usata nella raccolta di dati. Si tratta di una metodologia che presuppone la capacità di auto descriversi.
Il questionario e l’intervista possono essere utilizzate per lo studio preliminare di molti fenomeni psicologici.
Le interviste possono essere: strutturate, non strutturate o semi-strutturate.
Il Metodo Sperimentale:
Fa della nozione di controllo l’asse portante. I soggetti devono essere mantenuti tutti sotto il più rigoroso controllo perché possano emergere le leggi generali che regolano i fenomeni in esame.
E’ diviso in tre momenti principali: La formulazione dell’ipotesi, la verifica tramite sperimentazione e l’analisi dei risultati.
L’esperimento in laboratorio rappresenta lo strumento del metodo sperimentale.
La condizione antecedente un esperimento è chiamata variabile indipendente, è invece chiamata variabile dipendente la condizione che cambia in conseguenza di un intervento modificatore. La variabile dipendente è l’oggetto di studio della ricerca.
E’ importante non dimenticare la variabile interveniente ossia le motivazioni e le emozioni del soggetto.
Uno degli elementi fondamentali di un buon esperimento è la sua validità.
La critica più spesso mossa al metodo sperimentale riguarda l’impossibilità di riprodurre in laboratorio la complessità della realtà psichica.
Il Metodo Psicometrico:
Psicometria = Misura della Psiche
Usa come strumenti i Test.
Un test si definisce standardizzato quando lo si può definire valido e attendibile.
Un test si dice valido quando misura ciò che intende misurare. E’ attendibile quando c’è una coerenza nei risultati quando un test viene ripetuto al medesimo soggetto in momenti diversi.
Lo psicologi per poter ottenere una valutazione accurata della personalità dovrebbe tener conto dell’osservazione, dell’introspezione e dei risultati dei test.

 

Il Metodo Clinico:
Con il metodo clinico si vuole valutare aspetti della personalità.
Si articola in tre momenti: anamnesi, diagnosi e intervento.
L’anamnesi ha l’obiettivo di raccogliere il maggior numero di informazioni sul paziente. Questi dati saranno utilizzati per l’elaborare una diagnosi. La scelta di una strategia d’intervento deve rendere consapevole il paziente dei progressi fatti e degli obiettivi raggiunti.
Il metodo clinico impone allo psicologo la posizione di co-costruttore della realtà.
Gli strumenti principali sono : il colloquio, la storia di vita, le tecniche proiettive, l’esame dei documenti personali.
Lo strumento base è il colloquio che ha come scopo di scoprire il modo di vivere del soggetto, scoprendo che cosa è problematico nella sua vita e che cosa avverte come difficoltà.
Un buon colloquio nasce dalla capacità di ascoltare le risposte piuttosto che da quello di fare domande.
2) Percezione, Attenzione, Coscienza
Dalla Sensazione alla Percezione:
L’individuo è un soggetto attivo che risponde in maniera selettiva alle stimolazioni provenienti dall’ambiente. La sensazione e la percezione costituiscono le modalità fondamentali per acquisire informazioni sul mondo esterno.
La prima analisi dell’informazione è definita sensazione. Successivamente avviene la percezione che elabora le informazioni sensoriali che pervengono ai nostri organi di senso.
La realtà sensoriale è una traduzione della realtà fisica in un linguaggio che è proprio di ogni singola specie animale.
Oggetto di studi della Psicofisica è di individuare la Soglia Assoluta cioè la minima quantità di energia capace di produrre una sensazione e la Soglia Differenziale cioè la minima differenza fra due stimoli che possa essere colta.
Il tatto ha il riconoscimento maggiore mentre l’olfatto e il gusto hanno la soglia differenziale più elevata.
La Percezione Visiva: Aspetti Teorici:
Il Realismo Ingenuo ci fa credere che il mondo si presenti a noi così come esso è.
Le illusioni ottiche sono delle percezioni distorte dello spazio fra gli oggetti.
Le figure nascoste sono una coincidenza tra realtà fisica e realtà percettiva.  Le figure anomale invece rendono visibile un oggetto che non esiste.
Secondo Helmholtz sulla base dell’esperienza passata l’individuo compie una sorta di ragionamento nel quale corregge le sensazioni.
La scuola della Gestalt si oppose alla concezione che la percezione dipendeva dall’esperienza passata e teorizzarono che dipendeva dalla strutturazione degli elementi in un Gestalt.
La percezione non legata al caso ma risultante dell’organizzazione interna delle forze in un campo percettivo.
Secondo il movimento New Look, secondo il costrutto Campo/Indipendenza e Campo/Dipendenza, i soggetti indipendenti dal campo sarebbero caratterizzati da una maggiore autonomia nei confronti delle stimolazioni, privilegiando le informazioni che derivano dal proprio interno al contrario dei soggetti Campo/Dipendenti.
L’approccio Ecologico in cui l’informazione è disponibile nell’ambiente e può essere raccolta dall’organismo anziché essere qualcosa che viene elaborata dall’individuo.
Principali Fenomeni Percettivi:
Secondo i teorici della Gestalt ogni forma costituisce una figura che si stacca dallo sfondo.
Quando mancano indizi di profondità si creano figure reversibili, nelle quali si percepisce una inversione continua tra la figura e lo sfondo.
Secondo la legge della semplicità la forma tende a realizzarsi nel modo più semplice ed economico possibile.
Per la legge della somiglianza si raggruppano gli elementi simili, per la legge della chiusura le regioni delimitate da margini chiuse sono viste più facilmente come figure.
I teorici della Gestalt hanno riconosciuto che è più facile ricostruire forme conosciute, familiari che non forme ignote.
Lo spazio percettivo è articolato su tre dimensioni e tuttavia le immagini proiettate sulla retina sono bidimensionali.
Il movimento stroboscopico è quando percepiamo uno spostamento di una immagine mentre in realtà è una sequenza di immagini fisse (Cinema). Affinchè si percepisca tale movimento è necessario che queste immagini vengono a susseguirsi dentro un determinato tempo.
Il Riconoscimento Percettivo:
Qualsiasi percezione richiede un’interazione tra la sensazione e le conoscenze relative alla sensazione possedute in memoria.
Con la teoria del Confronto di Sagoma si prevede un confronto diretto tra lo stimolo e le tracce depositate in memoria. Tale modello presenta un limite ossia che non sarebbe possibile il riconoscimento di uno stimolo nuovo di cui non si possiedono sagome in memoria.
Quindi viene proposta la teoria dell’Analisi delle Caratteristiche in base alla quale ciascuno stimolo sarebbe costituito da un insieme di caratteristiche essenziali che lo differenziano da altri. (modello Pandemonium).
L’Attenzione:
Costituisce una condizione essenziale per lo svolgimento di altri processi psichici. La capacità degli individui di prestare attenzione soltanto ad una parte dei dati che arrivano dall’ambiente rappresenta una delle funzioni più importanti del sistema cognitivo.
L’attenzione Selettiva” seleziona un determinato tipo di informazione e focalizza su di esso i processi di elaborazione cognitiva.
La teoria del filtro Primario ipotizza un filtro che blocca gli stimoli in modo che non vengono elaborati e registrati in memoria.
La  teoria del filtro Tardivo sostiene che tutti i segnali cui non si presta attenzione arrivano al cervello e vengono elaborati in maniera parziale. Tale elaborazione sarebbe però inconsapevole.
L’eseguire contemporaneamente due compiti diversi porta al risultato che la prestazione ai due compiti è peggiore rispetto a quella di svolgere i due compiti separatamente.
Tale fenomeno può essere spiegato ricorrendo alla distinzione tra Processi Automatici e Processi Controllati.
I processi Automatici non richiedono una rilevante attenzione e non coinvolgono la memoria a breve termine, sono inconsapevoli e difficili da modificare.
I Processi Controllati sono lenti e richiedono una rilevante attenzione.
La Coscienza:
La coscienza è la consapevolezza degli stimoli esterni e interni da parte del soggetto. Sapere che stiamo percependo o ricordando qualcosa implica un processo mentale molto complesso definito appunto Coscienza.
James identificava la coscienza con la capacità di separare ciò che fa parte di Sé da ciò che è esterno rispetto a Sé.
Sui pazienti cervello diviso è stato dimostrato che ogni emisfero può ricordare e riconoscere in maniera indipendente dall’altro.
La coscienza esercita una funzione di controllo e monitoraggio costante sui processi cognitivi.
3) Apprendimento
L’apprendimento consiste nella modificazione del comportamento in funzione dell’esperienza.
L’apprendimento è il fondamento del principio d’evoluzione, la sopravvivenza di ogni specie dipende dalle capacità di adattamento.
L’apprendimento viene definito come un processo cognitivo che si sviluppa dall’interazione con gli altri processi cognitivi.
Assume particolare rilevanza il concetto di condizionamento: insieme di fenomeni e di processi di apprendimento basati sui legami temporali che intercorrono tra specifici stimoli e risposte.
I processi di elaborazione dell’informazione non sono osservabili direttamente ma deducibili dall’analisi dei cambiamenti che si evidenziano nelle
risposte.
La Codifica dell’Informazione:
L’attenzione è fondamentale quando un’informazione deve essere memorizzata, occorre che l’intero processo si svolga in condizioni ottimali altrimenti si assisterà ad una perdita dell’informazione. Tale processo di base prende il nome di “codifica dell’informazione”. La codifica è un modo di rappresentare la realtà utilizzando linguaggi simbolici.
L’apprendimento si qualifica attraverso il concorso di strategie di codifica. Dalla loro efficacia dipende la qualità dell’apprendimento che si sostanzia nell’immagazzinamento.
I tipi di codifica più utilizzati sono il codice verbale e quello per immagini. Gli stimoli visivi e le parole concrete vengo ricordate di più rispetto alle parole astratte.
Il Recupero dell’Informazione:
Tutto quello che un individuo apprende viene conservato nella memoria a lungo termine.
Tanto più è stato efficace l’apprendimento tanto sarà maggiore il recupero dell’informazione.
L’efficacia dell’apprendimento è determinato da queste condizioni: Attenzione, Strategia di codifica, Condizioni emotive.
Altro fattore molto importante per il recupero è la frequenza con cui accediamo a quell’informazione.
L’informazione anche se efficacemente immagazzinata potrebbe essere dimenticata, questo perché la memoria a lungo termine è un magazzino teoricamente illimitato.
La Teoria dell’Apprendimento:
Watson aderente al comportamentismo, introduce una distinzione tra due tipi di condizionamento: il condizionamento classico e il condizionamento operante.
Il condizionamento classico è noto anche come condizionamento Pavloviano, l’associazione di uno stimolo condizionato con uno stimolo incondizionato genera apprendimento.
Il condizionamento operante pone l’accento sulla possibilità di dedurre diversi tipi di risposte grazie al rinforzo positivo o negativo.
Tolman introdusse la concezione finalistica del comportamento per cui ogni sequenza di movimenti è sempre rivolta verso uno scopo.
Il modello d’apprendimento di Dollard e Miller propone che si basa su 4 fattori: la Pulsione, il Segnale, la Risposta e il Rinforzo. E’ la riduzione delle pulsioni ad essere elemento di rinforzo e motivo fondamentale del rapporto tra organismo e ambiente.
Scopo del trattamento terapeutico è la possibilità di correggere e sostituire gli apprendimenti disadattivi con nuovi apprendimento.
La scuola della Gestalt respinge la concezione passiva dove c’è solo una riduzione della tensione prodotta dalle pulsioni teorizzato da Dollard e Miller.
I gestaltisti osservarono che le maggiori potenzialità di apprendimento di un animale potevano svilupparsi con maggiore libertà al fine di raggiungere l’obiettivo.
Kohler aveva sperimentato di rinchiudere una scimmia affamata in una gabbia dove fuori era posto del cibo. Dentro la gabbia erano presenti due bastoni che da soli non raggiungevano il cibo. Dopo una serie di tentavi la scimmia univa i due bastoni e raggiungeva le banane. Questo esperimento dimostra un apprendimento mediato dalla comprensione delle relazioni esistenti tra unità che fanno parte di uno stesso contesto. La ristrutturazione della situazione fu definita “Apprendimento per Insight”.
Con lo sviluppo del Cognitivismo l’attenzione viene posta sui processi psichici connessi alla complessità dell’organismo in relazione all’ambiente. L’ambiente è un ambiente sociale fatto di relazioni.
Nella teoria dell’Apprendimento Sociale troviamo teorici come Rotter e Bandura.
Anche Rotter si oppose alla spiegazione data da Dollard e Miller della riduzione del bisogno.
Per Rotter la storia del soggetto dipende dalla percezione che egli ha dell’ambiente e dai significati che ad esso attribuisce. L’apprendimento è un processo cognitivo caratterizzato da due importanti dimensioni: le aspettative e il valore del rinforzo.
Le aspettative consentono di dirigere il soggetto verso mete più o meno realistiche, permettono di raggiungere l’obiettivo che l’individuo si è prefissato.
Il rinforzo che ci diamo diventa un valore individuale che potenzia il nostro comportamento al fine di raggiungere l’obiettivo.
Per Bandura la condotta è la risultante di un’interazione tra l’ambiente, la persona e il suo comportamento.
Con l’adattamento la persona osserva, valuta e anticipa le possibili conseguenze. Il soggetto è capace di analizzare le proprie esperienze e di reagire alle condotte in relazione a come esse soddisfano certe aspettative. Il bambino osserva quali comportamenti prodotti intorno a lui portano al rinforzo e alla punizione e usa queste osservazioni come spunto per astrarre regole.
Secondo Bandura nell’apprendimento osservativo ci può essere apprendimento senza che il comportamento del modello sia riprodotto.
Molti modelli attirano l’attenzione perché vengono considerati positivamente grazie alla valenza affettiva. I bambini tendono ad imitare comportamenti i cui risultati vengono considerati desiderabili.
Secondo Bandura l’imitazione rappresenta un veicolo insostituibile attraverso cui la persona apprende dall’esperienza altrui.
L’autoefficacia percepita si riferisce alla fiducia e alle aspettative che una persona ha di padroneggiare con successo determinate situazioni. Una convinzione di padroneggiare specifiche situazioni rifacendosi a precedenti esperienze.
4) La Memoria
La memoria è un processo cognitivo.
La memoria è la capacità degli essere viventi di conservare informazioni per poterle in seguito recuperare.
E’ essenziale per altri processi cognitivi quali il pensiero, il linguaggio e l’apprendimento.
La memoria è l’insieme dei processi in base ai quali gli eventi del passato influenzano le risposte future.
La memoria non è un entità statica, ricordare non è semplicemente richiamare alla mente un’informazione, ma è il risultato della costruzione di un nuovo profilo di eccitazione neuronale.
La memoria determina i legami per cui un evento attuale dipende da uno accaduto in precedenza. Quando l’evento passato ha lasciato dietro di sé una modifica che influenza l’evento successivo è chiamato Traccia.
Cenni Storici sui Modelli Generali della Memoria:
L’inizio degli studi sulla memoria è dovuto da Ebbinghaus che adottò il modello associativo, si caratterizza per il fatto di poter descrivere le relazioni tra le informazioni in memoria.
James operò una distinzione tra Memoria Primaria e Memoria Secondaria.
I cognitivisti svilupparono i Modelli Seriali secondo i quali l’informazione attraversa una serie di stadi di elaborazione.
A partire degli anni ’80 viene a contrapporsi all’approccio seriale un approccio portato avanti dal connessionismo, secondo i quali, l’informazione non è presente come elemento unitario in un punto preciso del sistema ma è codificata mediante l’attivazione di numerose unità interconnesse.
La Misurazione della Memoria Umana:
La prima fase è detta Apprendimento dove l’individuo memorizza certe risposte suscitate dalle esigenze della situazione.
La seconda fase è la fase di Ritenzione, nel corso della quale ciò che è stato memorizzato viene conservato in modo latente.
La fase successiva è la fase di Rievocazione.
La ricerca sulla ritenzione e l’oblio:
Ebbinghaus ritiene che il rendimento del soggetto può variare a seconda del suo stato di freschezza o di stanchezza.
Ebbinghaus  fissò le leggi dell’Oblio: il ricordo si deteriora con il tempo, l’oblio diviene meno rapido se si aumenta il numero di ripetizioni.
Katona ha studiato che se l’apprendimento avviene con metodo comprensivo, la riproduzione fatta parecchie settimane dopo il training è buona quanto quella fatta immediatamente dopo il training.
Le Ricerche sulla Rievocazione:
Con la presentazione seriale gli elementi che si trovano all’inizio e alla fine della lista vengono ricordati più facilmente degli altri. ( Effetto Priorità e Effetto Recenza  )
Sono più difficili da rievocare gli item che si trovano nella posizioni intermedie della lista.
Si ricordano di più le esperienze piacevoli, spiacevoli o neutre?
Dopo un certo di tempo dalla fissazione si registra una rievocazione migliore del materiale piacevole, se poi si studia fra le esperienze spiacevoli o neutre, si ricorda di più il materiale spiacevole.
Effetto Zeigarnik ovvero la maggiore capacità di ricordare i compiti interrotti.
La rievocazione viene facilitata se esiste una concordanza tra lo stato d’animo nella fase di rievocazione ed in quella di apprendimento, mentre esiste una inibizione nel caso di discordanza.
Le ricerche sul Riconoscimento e il Riapprendimento:
E’ più facile riconoscere un item che rievocarlo.
Gli individui quando sembrano di aver dimenticato una cosa appresa in precedenza, possono riapprenderla in un tempo minore di quello occorso per l’apprendimento originario.
Per Ebbinghaus il riapprendimento è in funzione sia del numero di volte in cui si legge il materiale e sia della distribuzione nel tempo delle unità di apprendimento.
La Teoria Multiprocesso:
La teoria Multiprocesso è stata studiata da Atkinson e Shiffrin, teorizza che l’informazione sensoriale viene conservata per un brevissimo periodo di tempo nel sistema di memoria sensoriale, poi viene ricodificata nella memoria a breve termine, infine le informazioni più importanti vengono trasferite nella memoria a lungo termine. Quanto più l’informazione viene mantenuta nella memoria a breve termine tanto più è probabile che venga trasferita nella memoria a lungo termine.
La Profondità di Elaborazione:
Craik e Lockhart sostenerono che soltanto le informazioni che raggiungono una profondità di elaborazione vengono immagazzinate e poi ricordate.
Se immediatamente dopo la presentazione di uno stimolo veniamo distratti, la capacità di elaborare e ricordare quello stimolo viene danneggiata. Per la teoria multiprocesso questo fenomeno è dovuto al fatto che l’informazione è stata cancellata dalla memoria a breve termine prima che poteva essere codificata nella memoria a lungo termine. Secondo la teoria della profondità dell’elaborazione non vi è stato tempo sufficiente per elaborare il materiale con altre informazioni già presenti nella memoria.
Diversi tipi di Memoria: Memoria a Breve Termine e Memoria a Lungo Termine
C’è una distinzione tra le componenti implicate nella ritenzione temporanea dell’informazione e le componenti per la ritenzione duratura dell’informazione.
La memoria a lungo termine ha una capacità maggiore e il ricordo può durare per un tempo molto lungo, l’oblio è lento.
La memoria a lungo termine ci consente di ricordare solo i dati necessari e più importanti.
Occorre fare una distinzione nella memoria a lungo termine tra memoria Esplicita dove i ricordi sono consapevoli e memoria Implicita dove l’informazione è inconscia.
I ricordi perché entrino a far parte in maniera permanente nella nostra memoria a lungo termine occorre l’intervento di un processo noto come consolidamento corticale. Questo processo sembra essere strettamente correlato alle fasi di sonno REM, i sogni infatti possono avere un ruolo importante nell’ambito dei processi che consentono alla mente di consolidare i nostri ricordi.
Memoria Retrograda e Memoria Anterograda:
Quando una persona non riesce a ricordare gli eventi del proprio passato è presente un amnesia retrograda.
Quando la persona non riesce ad apprendere nuove informazioni e dimentica qualsiasi evento nel giro di pochi minuti l’amnesia è anterograda.
L’amnesia globale è quando entrambi gli aspetti, anterograda e retrograda, sono presenti.
Processo dell’Oblio:
Il fattore più ovvio dell’oblio è il passare del tempo. L’oblio è molto rapido all’inizio poi va rallentando per stabilizzarsi col passare dei giorni.
Un fattore che favorisce l’oblio è la distrazione, la distrazione al momento della codifica dell’informazione e quella nella fase del recupero del materiale già immagazzinato. In entrambi i casi il problema è dell’attenzione.
Tanto più sono simili gli item da ricordare, tanto più elevato è il loro numero e maggiore sarà la probabilità di fare confusione fra di essi e maggiore è l’oblio.
Il Ruolo delle Emozioni:
Quali sono gli eventi che hanno maggiore possibilità di essere ricordati?
Eventi vissuti con una partecipazione di alto livello di coinvolgimento emotivo hanno una buona probabilità di essere ricordati.
L’amigdala è coinvolta in processi che conferiscono a una determinata informazione un significato emozionale.
Uno stress molto intenso può provocare un blocco delle funzioni di memoria. Esperienze traumatiche verranno registrate a livello implicito e non daranno luogo a ricordi di tipo esplicito.
Cause Organiche dell’Oblio:
Le amnesie sono conseguenze di danni al cervello.
Il morbo di Alzheimer è dovuto dalla riduzione dell’ossigeno al cervello che provoca una riduzione complessiva delle funzioni cognitive, compresa la memoria.
Forme croniche di amnesia anterograda possono essere dovute da una lesione dell’ippocampo.
La memoria non è localizzata in una specifica parte del cervello ma è distribuita in maniera diffusa nelle diverse regioni.
5) L’Intelligenza
L’intelligenza è l’insieme di comportamenti con cui l’individuo si pone in relazione con l’ambiente.
L’intelligenza può essere considerata un caso particolare di adattamento biologico.
Il comportamento intelligente è la capacità di risolvere nuovi problemi, oppure di risolvere vecchi problemi in maniera innovativa.
Le Condotte Intelligenti:
La condotta intelligente consiste nell’integrazione delle esperienze passate e nella loro utilizzazione per la soluzione di problemi nuovi senza tentativi ed errori ( Insight ).
L’elemento più caratteristico della condotta intelligente umana è la capacità di costruire ed integrare i concetti. I concetti sono dei sistemi di risposte acquisite che consentono di organizzare ed interpretare gli elementi ricavati dalle percezioni, permettendo di applicare l’esperienza passata a situazioni presenti.
Strettamente connessa all’intelligenza sono le attitudini, ossia quelle disposizioni ad effettuare compiti particolari con maggiore o minore efficacia.
L’Intelligenza e le Attitudini possono essere valutate attraverso Test.
La Misurazione dell’Intelligenza:
Binet, su richiesta del Ministero della Pubblica Istruzione Francese, mise a punto il primo test in grado di misurare l’intelligenza.
Questo Test attirò l’attenzione di molti psicologici degli Stati Uniti che svilupparono il concetto di Quoziente di Intelligenza (Q.I.) ossia il rapporto tra l’età mentale e l’età cronologica.
Piaget: La nascita dell’Intelligenza nel Fanciullo
Piaget era convinto che si può considerare intelligente il comportamento che tende all’adattamento.
Il concetto che sostiene la prospettiva di Piaget è quello biologico di adattamento.
Il concetto di adattamento è correlato con quello di equilibrio, l’adattamento infatti corrisponde ad un equilibrio tra l’azione che l’organismo esercita sull’ambiente e l’azione che l’ambiente esercita sull’organismo.
Piaget: Teoria Stadiale
Consente di rilevare degli stadi che caratterizzano lo sviluppo e che riguardano i cambiamenti che si verificano durante l’acquisizione della conoscenza del mondo da parte dei bambini.
Vigotskij:
La sua teoria riflette l’ideale di società suggerito da Marx e Lenin.
Ritiene importanti gli scambi tra organismo e ambiente, in grado di liberare le potenzialità degli individui attraverso la creazione di condizioni ambientali ottimali.
Secondo Vigotskij dall’uso, da parte del bambino, degli strumenti che vengono resi disponibili dall’ambiente nel quale cresce, il bambino svilupperà la sua intelligenza.
Gardner: Teoria delle Intelligenze Multiple
Garden con la Teoria delle Intelligenze Multiple va oltre alla concezione che vede l’intelligenza ridotta ad una serie di operazioni misurabili attraverso test.
Gardner postula l’esistenza di 7 competenze intellettuali il cui sviluppo è influenzato dai diversi contesti culturali.
Intelligenza Linguistica, Intelligenza Matematica, Intelligenza Musicale, Intelligenza Spaziale, Intelligenza Corporea, Intelligenza Interpersonale, Intelligenza Intrapersonale.
Intelligenza Interpersonale = la capacità di leggere gli stati d’animo e i desideri degli altri.
Intelligenza Intrapersonale = la capacità di accedere alla propria vita affettiva.
Uno degli aspetti più interessanti della teoria delle intelligenze multiple è l’affrontare lo studio dell’ intelligenza considerando il contesto nel quale l’individuo vive. Quindi non solo l’intelligenza come potenziale biologico presente nel cervello ma intelligenza come prodotto dell’interazione tra individuo e ambiente.
Sternberg: Teoria Triarchica dell’Intelligenza
Sternberg postula l’esistenza di tre tipi di intelligenza: Analitica, Creativa e Pratica.
Sternberg ha ridimensionato l’importanza del Quoziente Intellettivo (QI) a favore dell’intelligenza che corrisponde alla capacità di risolvere problemi quotidiani, di interagire efficacemente con gli altri, di saper fare le scelte giuste al momento giusto.
Larga parte della Scuola chiama intelligenza quella misurata dal QI.
L’intelligenza nella prospettiva della Psicologia del ciclo di Vita:
Avviene una distinzione tra due tipi di intelligenza: quella Fluida e quella Consolidata.
L’intelligenza Fluida è la capacità di fronteggiare rapidamente delle situazioni nuove e dei problemi mai incontrati. Costruire strutture mentali nuove. “Prontezza”.
L’intelligenza Consolidata consiste nel far fronte a un problema nuovo facendo riferimento ad un vasto repertorio di problemi del passato che hanno somiglianza con quello attuale. “Esperienza”.
L’Intelligenza Emotiva:
L’intelligenza Emotiva è la capacità di monitorare le proprie e le altrui emozioni, di usare tale informazioni per guidare il proprio pensiero e le proprie azioni. Gestire al meglio sia le relazioni interiori che i rapporti interpersonali.
Vengono indicate 5 abilità Emotive: la Consapevolezza Emotiva, il Controllo Emotivo, la Capacità di Sapersi Motivare, la Gestione delle Relazioni Interpersonali e l’Empatia ( Riconoscere gli indizi emozionali altrui dimostrando sensibilità nell’accogliere gli stati d’animo).
Il benessere psicologico può dipendere dal buon funzionamento di queste 5 abilità emotive.
Intelligenza Emotiva e convergenza con i Concetti Psicoanalitici:
L’intelligenza Emotiva ha alcune convergenze teoriche con alcuni concetti psicoanalitici, in particolare con il concetto freudiano di emozione.
Secondo Freud l’ansia rappresenta un’informazione dell’Io sul suo stato di sicurezza e gli affetti rappresentano delle derivazioni dirette delle pulsioni.
Le attuali concezioni psicoanalitiche vedono nell’affettività un fattore motivazionale primario, è grazie al fatto di provare sentimenti che noi sappiamo chi siamo.
La Funziona Riflessiva è la capacità di riflettere sugli stati emotivi propri e altrui.
6) Linguaggio, Pensiero e Comunicazione
Il Linguaggio ha differenziato il comportamento degli essere umani da ogni altra specie animale.
Il linguaggio è in grado di comunicare informazioni appartenenti al passato, al presente e al futuro, sia reali sia immaginarie.
La lingua è un’astrazione con la quale ci riferiamo ad un insieme di convenzioni condivise da un medesimo gruppo.
La Teoria dell’Informazione:
La comunicazione è un trasmissione di informazioni, implica una sorgente che emette un segnale codificato, un trasmettitore, un canale ed un destinatario che decodifica il segnale.
Sorgente: Il soggetto che produce il messaggio.
Codifica: Per poter emettere un segnale è necessario un codice (Es. la lingua Italiana).
Trasmettitore: Lo strumento che permette di emettere il segnale (Es. la Voce).
Canale: Il mezzo fisico (Es. Telefono).
Recettore: L’Orecchio
Destinatario: Il soggetto al quale è rivolto il messaggio.
L’informazione non è ciò che voleva trasmettere la sorgente ma ciò che viene recepito dal destinatario. Possono esservi delle distorsioni che portano ad una perdita dell’informazione iniziale.
Studi sugli Animali:
Gli animali mancano di autoconsapevolezza dei propri atti comunicativi.
La comunicazione animale avviene quando il comportamento dell’animale emittente modifica la probabilità di risposta dell’animale destinatario.
Lo Sviluppo del Linguaggio:
Il linguaggio viene appreso dai bambini grazie alla predisposizione innata e all’interazione con l’ambiente.
Secondo l’Ipotesi dell’Età Critica esiste un periodo entro il quale è possibile apprendere il linguaggio, una volta superato diviene difficile acquisire una normale competenza linguistica.
Se durante le prime fasi dello sviluppo siamo privati di contatti umani, le nostre facoltà linguistiche rimangono ad un livello basso per il resto della nostra esistenza.
Gli adulti agevolano il bambino nell’apprendere il linguaggio.
Secondo Piaget il linguaggio si manifesta prima in forma Egocentrica e dopo in forma Socializzata. Inizialmente il bambino parla a se stesso dopo riesce a tener conto che quando parla si rivolge ad altre persone.
Le Strutture Linguistiche e di Significato:
Quando la comunicazione si basa su un codice linguistico avviene una comunicazione di tipo Digitale, quando il significato è direttamente osservato la comunicazione è detta Analogica.
Ognuno di noi lega il significato alla propria storia personale. Ogni volta che comunichiamo effettuiamo un’interpretazione che ha una parte di soggettività. Il significato può rimandare direttamente alla cosa o all’aspetto emotivo.
Nella nostra mente la realtà viene divisa in categorie per poterla comprendere. Se noi registrassimo tutte le differenze e i singoli particolari dell’ambiente senza sintetizzarli in gruppi, saremmo sopraffatti dall’estrema varietà della natura.
L’appartenenza ad una categoria è determinata dal possedere delle proprietà tipiche che la contraddistinguono e si ottiene confrontando l’oggetto con il prototipo della categoria.
Il significato di un termine si lega al prototipo categoriale che viene in mente quando viene pronunciata la parola che corrisponde ad un membro di quella categoria.
La Comunicazione:
La comunicazione è uno scambio di messaggi, può essere consapevole o inconsapevole, può essere di tipo verbale o di tipo non verbale (tramite il linguaggio corporeo).
Tre Assiomi della comunicazione:
Il primo assioma della comunicazione è : La mappa non è il territorio, la rappresentazione che ci facciamo della realtà non è la realtà ma differisce da essa in base alle nostre rappresentazioni personali del mondo in cui viviamo.
Il secondo assioma della comunicazione è che: Non si può non comunicare. Anche se tra due interlocutori non si avvia un atto linguistico, vi è comunque un interazione. Il fatto di rimanere in silenzio comunica che non vi è intenzione di comunicare.
Il terzo assioma della comunicazione conferma l’importanza degli Aspetti Non Verbali e Para Verbali. Il messaggio è costituito per il 10% dalla parte verbale, il 30% dalla parte paraverbale e per il 60% dalla parte non verbale.
Gli aspetti Para Verbali  riguardano il modo in cui si usa la voce, il tono, il volume e le pause.
Gli aspetti Non Verbali è costituito da molti fattori:
La Prossemica cioè la gestione delle distanze tra interlocutori:
La distanza intima, che va da 0 a 45cm, la medesima distanza è mantenuta da due amanti che da due persone che stanno lottando.
La distanza personale, da 45 a 120cm, tipica degli amici e familiari.
La distanza sociale, tra 120 e 360cm.
La distanza pubblica, da 360cm in poi, in situazioni pubbliche e rigidamente strutturate.
La lettura delle distanze permette di comprendere la natura della relazione tra persone.
La Postura è la disposizione fisica del corpo, il modo in cui si sta in piedi o seduti, la rilassatezza o la tensione dei muscoli, indicano l’intensità di un’emozione e la fiducia e la percezione di Sé che ha il soggetto.
La Mimica Facciale è l’espressione e la comunicazione delle emozioni.
Il Metamodello Linguistico:
Il linguaggio di una persona ci permette di accedere direttamente alla sua mappa del mondo.
La comunicazione è la rappresentazione agli altri della rappresentazione che abbiamo di noi stessi.
Le persone elaborano modi di pensare differenti giungendo ad una diversa visione del mondo.
Molte volte non è la realtà che produce disagi ma è il nostro di modo di vederla a produrre problemi.
Quando desideriamo comunicare la nostra rappresentazione della realtà formiamo nella nostra mente una Struttura Profonda. Quando ci esprimiamo, effettuiamo delle scelte, che modificano la nostra struttura profonda e si forma una Struttura Superficiale. Le deformazioni che intercorrono tendono ad alterare il contenuto che all’origine volevamo comunicare.
Per determinare il nostro assetto psicologico è importante studiare l’uso del linguaggio.
Il Pensiero:
Il pensiero è ritenuto l’attività mentale per eccellenza. Comprende molti fenomeni mentali come il ricordare, ragionare, riflettere e permette la comunicazione con se stessi.
Il cervello è in collegamento con il mondo esterno tramite una molteplicità di neuroni, vi sono molte aree che ricevono ed inviano segnali solamente ad altre aree del cervello, il cervello è in contatto con se stesso più che con qualsiasi altra cosa.
Il Pensiero è reso possibile grazie all’utilizzo del linguaggio.
Gli animali vivono di esperienze basate sul presente, mentre noi possiamo modellare con i pensiero eventi sia del passato che del futuro.
Quando noi pensiamo vi è sempre un dialogo con un altro me stesso interiore.
L’avvio del pensiero ha origini non consapevoli e si genera in modo autonomo.
Il Pensiero Riflessivo:
Il pensiero non è un oggetto ma un processo che può essere scomposto in parti.
Il Pensiero riflessivo è un modo per trasformare una situazione in cui si è fatta esperienza di un dubbio in una situazione chiara.
Questo processo è un flusso ordinato di idee concatenate che cerca di mantenersi libero da pregiudizi o da influenze emozionali e cerca fondamenti nei fatti concreti.
Il pensiero riflessivo si suddivide in 5 fasi:
1) Suggestione, è una momentanea sospensione dell’azione, ci permette di slegarci dal dover agire, per poter riflettere con calma ed esplorare più in profondità cosa stia avvenendo.
2) Intellettualizzazione, consiste in un’analisi più approfondita della situazione e dell’identificare quali siano le difficoltà.
3) Ipotesi, consiste nel formulare un’ipotesi plausibile.
4) Ragionamento, consiste nel prendere in considerazione l’ipotesi tenendo conto di quali possano essere le loro conseguenze.
5) Controllo delle ipotesi mediante l’azione, consiste nel sottoporre le ipotesi al vaglio della realtà. Lega il pensiero all’azione concreta sulla realtà.
Il pensiero riflessivo va a contrapporti al Pensiero di Senso Comune.  Qui la mente tende a prendere delle decisioni dettate dal senso comune, vengono convalidate le prime idee che emergono.
I Tipi di Pensiero:
Il pensiero intuitivo coglie la situazione senza descrivere quali siano stati i passaggi per giungere ad una conclusione.
Il pensiero logico, utilizza la logica nella costruzione di un ragionamento.
Il pensiero produttivo apre a nuove soluzioni creando nuove riorganizzazioni dei dati già presenti.
Il pensiero riproduttivo consiste nel riprodurre schemi di pensiero già appresi in precedenza. Possiede scarse capacità di adattamento a situazioni nuove.
I Processi Decisionali:
I processi decisionali si svolgono seguendo delle fasi quali la ricerca di informazione, il confronto, la valutazione critica di ogni ipotesi.
Nella presa di decisione potrebbero essere coinvolti anche fattori emozionali tali da richiedere la totale partecipazione della persona.
Il paradosso più singolare è che non può esistere una scelta perfetta, in quanto se riuscissimo a prendere in considerazione tutti gli aspetti legati ad una situazione sarebbe un processo senza fine per il sovraccarico di informazioni.
Simon introduce il concetto di Limiti della Razionalità, cioè l’impossibilità di prendere decisioni completamente adeguate per il numero elevato di alternative. Il processo di ragionamento si interrompe quando l’individuo identifica la prima soluzione soddisfacente anche se potrebbero essercene molte altre e forse migliori.
Quando la nostra mente applica una strategia decisionale, da avvio ad una sequenza di operazioni mentali utili a trasformare lo stato di iniziale di ambiguità in uno stato  nel quale il decisore percepisce che il problema è stato risolto.
La Memoria di Lavoro, riveste un’importanza centrale nel pensiero, è la funzione che permette processi di elaborazione dell’informazioni.
Va tenuto in considerazione il fatto Sforzo, l’attività del pensiero costa fatica e l’obiettivo è quello di raggiungere il massimo risultato ad un costo cognitivo ragionevole.
7) La Motivazione, l’Emozione
La motivazione è la consapevolezza di uno stato di necessità nell’individuo al quale risponde con un comportamento specifico.
L’istinto è innato nell’uomo, non è un comportamento intelligente e non viene appreso perché è già presente a livello genetico.
Maslow individua 5 tipi di bisogni fondamentali ordinati gerarchicamente in ordine di importanza:
Bisogni Fisiologici: Fame, Sete.
Bisogni di Sicurezza: Protezione, Stabilità.
Bisogni di Affetto: Dare e ricevere Amore.
Bisogni di Stima: Sentirsi apprezzato, aver successo.
Bisogni di Autorealizzazione: Realizzarsi pienamente a secondo delle proprie aspirazioni.
I bisogni possono non terminare mai data l’ampiezza dell’ultima categoria di bisogni di autorealizzazione.
Talvolta può avvenire che un bisogno di ordine superiore può predominare rispetto ad uno subordinato, come quando per realizzare se stessi si rinuncia all’amore.
Secondo Murray il concetto di bisogno è alla base della teoria della motivazione. Distingue i bisogni in Viscerogeni e Psicogeni, i primi corrispondono alle esigenze fisiche dell’organismo, mentre i secondi si riferiscono all’esperienza psichica in relazione con il mondo esterno.
La motivazione è legata all’ambiente che esercita sull’individuo vari tipi di pressione.
Le Motivazioni Primarie e Biologiche:
L’organismo tende a mantenere il proprio equilibrio esterno ed interno, quando si perde lo stato di equilibrio si manifesta una motivazione per ristabilire la condizione precedente.
Le motivazioni primarie, a livello psichico, rispettano il principio di Piacere.
La Prospettiva Cognitivista sulla Motivazione (Bandura):
Secondo la Teoria Social-cognitiva di Bandura le persone grazie alla capacità di previsione, guidano anticipatamente la propria condotta pianificando il corso delle azioni necessarie per raggiungere tali scopi.
Sono molto importanti le valutazioni delle probabilità di riuscita o di fallimento, perché da queste dipende il livello della motivazione, nella perseveranza e nel grado di impegno.
Le aspettative di efficacia si basano su un’autovalutazione che il soggetto da delle proprie abilità.
La motivazione può essere gestita suddividendo il piano d’azione in sott’obiettivi più semplici, il raggiungimento dei quali genererà un incremento di efficacia che accrescerà la spinta motivazionale verso la meta finale.
Il percepirsi competenti svilupperà interesse per quella attività in cui ci si percepisce efficaci.
Quanto più una persona ha un senso di efficacia elevato tanto maggiore sarà l’orizzonte di scelte che prenderà in considerazione.
Se gli obiettivi vengono prescritti da altri, la persona può non accettarli e diminuisce la motivazione al raggiungimento di tale obiettivo.
Le Emozioni:
Le emozioni rappresentano risposte adattive dell’organismo alle sollecitazioni ambientali.
Implicano tensioni muscolari, modificazione del battito cardiaco, salivazione, sudorazione. Si esprimono attraverso movimenti del corpo e del volto o con differenti toni della voce. Predispone l’individuo ad agire per soddisfare specifici bisogni.
L’amigdala è considerata la centrale del comportamento emotivo.
Le Teorie Fisiologiche:
Secondo la Teoria Periferica di James “Non piangiamo perché siamo tristi, ma siamo tristi perché piangiamo”.
Zajonc ha mostrato che è possibile influenzare gli stati emotivi modificando i valori termini dell’ipotalamo attraverso la respirazione nasale ( come nel Yoga ).
Cannon, in contrapposizione alla teoria periferica di James, ha elaborato una teoria centrale delle emozioni, secondo la quale i centri di regolazione dei processi emotivi sarebbero localizzati nella regione talamica.
Le Teorie Evoluzionistiche:
Darwin sottolineava la continuità delle espressioni emotive umane con quelle del mondo animale. Le emozioni sono risposte innate uguali in tutte le culture e indipendenti dall’apprendimento.
Classificazione delle emozioni in: Emozioni Fondamentali = rabbia, paura, tristezza, felicità. Emozioni Derivate = Miscela di diverse emozioni primarie.
Le Teorie Costruzionistiche:
Contrariamente alla concezione evoluzionista, le teorie costruzionistiche affermano che le emozioni non avrebbero un’origine biologica ma culturale.
Per esempio, nella nostra cultura vi siano emozioni un tempo ritenute centrali che oggi sono quasi scomparse, come l’accidia.
Le Teorie Cognitiviste:
Le teorie cognitiviste presuppongono che la cognizione giochi un ruolo fondamentale nella generazione delle emozioni.
Le emozioni dipendono dal modo con cui gli individui interpretano gli stimoli del loro ambiente fisico, assolvendo così una funzione adattiva.
8) La Creatività
La creatività è ancorata secondo l’ottica psicoanalitica (Freud) al processo primario, si configura come una modalità adottata per trovare soluzioni simboliche alle tensioni interne.
Per Eric Fromm la creatività nasce dalle profondità inconsce dell’artista e supera le barriere della censura.
Secondo le varie correnti della Psicologia Dinamica, l’esperienza creativa esita da una ristrutturazione di conflitti, che si riverberano sul senso di realtà, spesso infatti la creatività rappresenta un mezzo per la ricerca dell’identità, la penetrazione nelle profondità segrete della persona.
Per Maslow la creatività è un’espansione del Sé, si esprime in ogni individuo consapevole del proprio sentire, delle proprie emozioni. La creatività spinge l’uomo all’autorealizzazione.
La personalità creativa, secondo l’ottica cognitivista propende ad affrontare le difficoltà, si coinvolge ed entusiasma totalmente, agisce in piena libertà di spirito, tollera l’ambiguità, fa esperienza di profonde emozioni, ricerca le situazioni stimolanti.
Il divenire individuale si qualifica in modo creativo se si direziona verso una sempre maggiore gratificazione dei propri desideri. La creatività è un processo a cui l’uomo può riabilitarsi da uno stato di carenza facendo leva sulle proprie risorse e potenzialità per cercare gratificazione.
E’ una componente costitutiva del processo evolutivo.
Procede distaccandosi dall’irrigidimento del pensiero e astraendo dalle situazioni.
Il rimaneggiare la struttura primitiva è una prerogativa fondamentale della personalità creativa.
Il profilo del soggetto creativo risponde a quello di un “Introverso Estroverso” con i caratteri dell’alta autosufficienza e della presenza dell’ansietà depressiva.
A caratterizzare la creatività sarebbero i seguenti 9 fattori principali: Particolare sensibilità verso i problemi, capacità di produrre idee, flessibilità di principi, originalità nell’ideare, capacità di analisi, capacità di definire le proprie esperienze, capacità di valutazione, elaborazione e autocritica.
La creatività è riconducibile alla follia, corrisponde alle nostre parti profonde e riflette i bisogni dell’organismo. La creatività costituisce un indice fortemente attendibile di valutazione della personalità.
Il nesso intelligenza-creatività ha una sua consistenza in quanto traduce come un’organizzazione mentale è al tempo stesso un’operazione intellettiva fertile per la soluzione di problemi ma anche la capacità di generare significati.
9) Personalità e Sviluppo
Secondo la psicoanalisi di Freud  la personalità può essere compresa attraverso l’inconscio.
La psicologia Analitica di Jung, analizza due dimensioni dell’inconscio: quella personale e quella collettiva. L’inconscio personale è sede delle esperienze rimosse che possono pervenire alla consapevolezza; l’inconscio collettivo ha un corso autonomo di sviluppo, che prescinde dalla nostra storia soggettiva. Jung considera l’Io come una dimensione attiva che cerca di promuovere il processo di avvicinamento tra l’inconscio e la coscienza e ha la finalità di auto realizzarsi.
Adler considera la personalità in rapporto all’ambiente sociale, l’individuo viene considerato attraverso lo stile di vita e come esso viene influenzato dall’ambiente esterno. L’intento di Adler è quello di capire come si sviluppano le mete della persona, quanto siano reali o fittizie. Più una meta è fittizia e maggiore è la probabilità che si instauri una conflittualità.
Per Reich la personalità deve essere considerata attraverso il linguaggio corporeo, che riflette una storia di emozioni, di vissuti inconsci, che si sono strutturati nel corpo stesso, lasciando un segno profondo nella vostra vita psichica.
Binswanger ritiene importante per il concetto di personalità l’Esperienza Vissuta, la totalità dell’individuo e i suoi diversi modi di essere nel mondo: il Poter Essere, l’Avere il Permesso di Essere, l’Essere Costretti ad Essere.
Minkowsky per comprendere l’esperienza vissuta della personalità analizza il Tempo Vissuto e lo Spazio Vissuto, che ci permettono di capire la storia di vita della persona e il suo progetto di mondo.
Secondo la Prospettiva Umanistica, la personalità viene considerata una struttura unitaria e il bambino seleziona le esperienze sulla base con cui quest’ultime si accordano con l’autorealizzazione.
Per la Prospettiva Cognitivista la personalità è riconducibile alle abitudini, è importante approfondire il tipo di abitudini nocive che possono essere acquisite dall’individuo e come queste possono essere estinte.
Bandura ha colto nell’autoefficacia percepita, l’area della nostra personalità che implica la capacità di padroneggiare con abilità situazioni specifiche.
Kelly sostiene che la personalità si organizza attraverso i Costrutti Personali, la persona può essere compresa attraverso il modo in cui anticipa gli eventi.
Lo Sviluppo Psicosessuale nella teoria Freudiana:
Freud aveva posto l’accento sulla sessualità, sottolineando come ogni tipo di sessualità avesse origine nello sviluppo infantile.
Lo sviluppo del bambino è suddiviso in diversi stadi, ognuno caratterizzato da una diversa zona erogena in cui si concentra la libido.
1) La Fase Orale. Durante questa fase la relazione passa da una prima fase di narcisismo primario ad uno stadio di relazione con l’oggetto parziale. Prevale uno stato di non differenziazione tra madre e bambino. La suzione del pollice rappresenta la prima tendenza autoerotica dell’individuo.
2) La Fase Anale. Dove il piacere è dato dall’evacuazione. Da parte del bambino nasce la capacità di provare sentimenti positivi e sentimenti negativi.
3) La Fase Fallica. Lo sviluppo del maschio e della femmina segue una diversa direzione. I maschi si trovano ad affrontare il Complesso di Edipo, percepiscono il padre come avversario nella lotta per l’affetto della madre, ma la paura dell’evirazione lo portano a rinunciare al possesso della madre. Per la Femmina avviene un cambiamento dell’oggetto d’interesse, dalla madre al padre.
4) La Fase di Latenza. Avviene un consolidamento della personalità.
Margaret Mahler: Processo di Separazione – Individuazione
Mahler, all’interno della psicologia dell’Io, amplia il modello pulsionale di Freud.
Lo sviluppo psicologico avviene attraverso 3 tappe fondamentali:
1) Fase Autistica: riguarda il primo mese di vita, il bambino si trova in uno stato in cui non ha alcuna consapevolezza della presenza della figura materna.
2) Fase Simbiotica: l’oggetto comincia ad essere percepito come oggetto parziale che soddisfa i bisogni.
3) Fase di Separazione-Individuazione: il bambino acquisisce un funzionamento autonomo e separato. Si compone di due percorsi: l’individuazione, che comprende il pensiero, la memoria, l’esame di realtà; e la separazione che comprende processi di differenziazione, allontanamento e svincolo dalla figura materna.
Lo Sviluppo Psicosociale di Erikson:
Erikson formula la teoria dello Sviluppo Psicosociale in cui è centrale il concetto di identità.
Lo Sviluppo è costituito da una serie di tappe:
1) Fiducia-Sfiducia: Il bambino dipende essenzialmente da chi si prende cura di lui.
2) Acquisizione del senso di Autonomia.
3) Acquisizione dello spirito d’Iniziativa, dove il bambino vuole mettersi alla prova.
4) Acquisizione del senso di Industriosità, si formano le prime comitive e si hanno i primi segni di opposizione alle figure autoritarie.
5) Acquisizione del senso di Identità.
6) Acquisizione di Integrità, la persona raggiunge con saggezza la maturità.
John Bowlby e la teoria dell’Attaccamento:
Bowlby analizza lo sviluppo della personalità prendendo in considerazione il legame del bambino con la madre, la teoria dell’attaccamento.
E’ una teoria che si discosta dal modello pulsionale di tipo Freudiano, ebbe un grosso contributo grazie agli studi di Lorenz sull’Imprinting.
Considera l’attaccamento come una motivazione primaria presente fin dalla nascita. Introduce il concetto di Base Sicura da cui il bambino parte per affacciarsi nel mondo e a cui ritornare.
La Ainsworth ha individuato 4 modalità principali di attaccamento del bambino e a secondo delle modalità di attaccamento, il bambino tenderà ad imporla nelle nuove relazioni:
Attaccamento Sicuro: Il genitore è sensibile e il bambino si sente incoraggiato nelle sue esplorazioni del mondo circostante.
Attaccamento Insicuro-Ambivalente: Il bambino non è sicuro di avere la disponibilità del genitore in caso di bisogno. E’ causa di angoscia di separazione, rendendo il bambino ansioso nelle sue esplorazioni del mondo. Questa modalità è data da una madre che è disponibile e di aiuto in alcune occasioni e non in altre.
Attaccamento Insicuro-Evitante: Il bambino non si aspetta nessun aiuto e quando lo chiede è convinto di essere respinto. Queste persone tendono a vivere senza l’amore e il sostegno degli altri, cercando di essere emotivamente autosufficienti.
Attaccamento Insicuro-Disorganizzato: Viene riscontrato nei bambini con genitori che presentano un comportamento non prevedibile.
Lo Sviluppo Cognitivo e mentale di Jean Piaget:
La Teoria di Piaget è una delle teorie dello sviluppo più rilevanti. Lo sviluppo si realizza attraverso l’evoluzione di strutture interne che si definiscono nel corso degli scambi con l’ambiente esterno.
Lo sviluppo cognitivo passa attraverso una serie di stadi:
Il primo stadio è caratterizzato dall’Intelligenza Sensomotoria e copre i primi 2 anni di vita del bambino. In questo periodo si hanno schemi di azioni semplici.
Il secondo stadio è quello dell’Intelligenza Intuitiva, dai 2 ai 6 anni. Si comincia a formarsi una rappresentazione degli oggetti e delle azioni da compiere.
Il terzo stadio è quello delle Operazioni Concrete, a partire dai 7 anni, il bambino acquisisce la capacità di tener conto di più fattori.
Infine lo stadio delle Operazioni Formali, dagli 11 anni in poi, permette di compiere deduzioni e di stabilire relazioni logiche tra fatti specifici e leggi generali.

 

 

Fonte: http://www.nemo89.altervista.org/psico/[Psico%20Generale]%20Lineamenti%20di%20Psicologia%20Generale.doc

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