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ANGOSCIA DI SOLITUDINE PAURA DI ABBANDONO
DOTT.SSA PATRIZIA FURLAN
PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA
Centro di psicologia Limens
Conegliano Treviso
SOLITUDINE
Rimanda al termine Separare composta da “se” che significa divisione e “parare” parto.
Quindi solitudine come separazione dalla madre, passaggio da un vissuto indifferenziato ad una percezione di separatezza.
SOLITUDINE E SOLITUDINI
Esiste forse una solitudine diversa per ognuno di noi?
“Dagli uomini” disse il Piccolo Principe coltivano cinquemila rose nel loro giardino.. e non trovano quello che cercano” “E tuttavia quello che cercano potrebbe essere trovato in una sola rosa o in un po’ d’acqua… “Ma gli occhi sono ciechi bisogna cercare col cuore”
(Saint- Exupery 1943)
NON SIAMO NATI PER STARE SOLI
“Questo andare verso l’altro serba una connotazione molto precisa poiché ciò a cui la nostra ricerca dà forma equivale in termini psicologici, alla nostalgia fusionale esperita nel rapporto primario”.
(Aldo Carorenuto Amare Tradire, 2005).
PAURA DELLA SOLITUDINE
Generalmente non attribuiamo un significato positivo alla solitudine, ma uno stato di malessere.
L’uomo contrappone alla solitudine un mondo costellato di relazioni disseminato di immagini ed affastellato da azioni nel tentativo perenne di placare la solitudine.
SFUGGIRE ALLA SOLITUDINE?
Il telefono non ravvicina, anzi, conferma le distanze” (S. de Beauvoir)
LA NOSTRA PERCEZIONE
Essere soli
Sentirsi soli
Viviamo in una cultura che favorisce la solitudine e la addita come qualcosa da evitare ad ogni costo.
ASPIRAZIONI DIVERGENTI
SOLITUDINE CERCATA
Ci sono solitudini cercate quella del creativo dell’asceta e di chi nella quotidianità sente il bisogno di ricercare un momento suo..
SOLITUDINE SUBITA
Nella prigionia, nella malattia (fisica, mentale) nell’handicap,
In alcune infanzie, in certe vecchiaie, nell’abbandono di una persona cara..
VISSUTI DI SOLITUDINE
SOLITUDINE SANA
SOLITUDINE PATOLOGICA
“Ogni volta che qualcosa ci ferisce anche noi costruiamo una fortezza intorno alla ferita e ci isoliamo, per paura di soffrire ancora. La solidità delle mura dipende dalla gravità della ferita”.
(Mira Rothemberg children with esmerald eyes, 1997)
(Frances Tustin Intervista sull’autismo,1994)
SOLITUDINE PER PAURA DI ESSERE ABBANDONATI
“PERCHE’ QUANDO SONO SOLA MI SENTO IN PRIGIONE E QUANDO SONO CON ALTRE PERSONE MI PARE CHE SIANO LORO AD IMPRIGIONARMI?”
Perdita ed abbandono
E’ dimostrato oggi che i sentimenti più disturbanti ed intensi a cui dà luogo una perdita sono il timore di essere abbandonati, lo struggimento per la figura persa e la collera per l’impossibilità di ritrovarla… lungi dall’affrontare la realtà di adattarvisi, una persona colpita da una perdita ingaggia una lotta con il passato.
(John bolby costruzione e rottura dei lagmi affettivi, 1979)
LA PERSONALITA’ ABBANDONICA
Insicurezza oceanica e fantasie d’assoluto
“Tradita, abbandonata, sì. Una ferita che sanguina troppo”.
(S.de Beauvoir “Donna Spezzata”)
Da un passato lontano, i traumi subiti si amalgamano con le attuali sofferenze, così l’abbandonico in assenza dell’altro si precipita nell’angoscia poiché gli viene a mancare quella rassicurazione e quell’accoglienza elettiva che annulla spazio e tempo e stabilisce la simbiosi.
IL PRINCIPE AZZURRO
Si tratta d’un sogno antico che ha radici profondissime nella storia di ciascuno di noi:tutti possiamo riconoscerci nella fantasia del principe azzurro, di un fantasma onnipotente e salvifico che porrà fine alla nostra angoscia di separazione. Restiamo a lungo in attesa di tale incontro.
(Aldo Carotenuto Amare Tradire 2005)
Può capitare di essere soli di fronte ad una scelta, ad una responsabilità, di essere stati lasciati.
Possiamo soccombere o reagire, la solitudine può essere uno strumento di crescita, di realizzazione e di incontro con il proprio sé.
Siamo abituati a respingere/ controllare i nostri vissuti dolorosi non li sperimentiamo così come non vediamo, per difesa, il dolore dell’altro. Dovremmo guardarci dentro ed intorno per scoprire davvero chi siamo e dove siamo, per integrare la nostra esperienza e viverla.
IL PICCOLO PRINCIPE INCONTRA LA VOLPE
In quel momento apparve la volpe
“buon giorno disse la volpe”
“buon giorno” disse il piccolo principe, voltandosi, ma non vide nessuno.
“Chi sei?” domandò il piccolo principe ”sei molto carino”…..
Non si conoscono che le cose che si addomesticano.
COSTRUIRE LA CAPACITA' DI SVILUPPARE RELAZIONI UTILI E POSITIVE ATTRAVERSO UNA COMUNICAZIONE EFFICACE
Nello Bosco
Costruire la capacita’ di sviluppare relazioni utili e positive attraverso una comunicazione efficace
Sviluppare le proprie abilità di comunicazione e di influenza
Nel rapporto one-to-one o verso un’organizzazione
La comunicazione è qualsiasi elemento di interazione che possa provocare una “modifica” nell’altra persona
LA COMUNICAZIONE NON VERBALE E PARAVERBALE
LA ROTTURA DELLA COERENZA INTERIORE
ROTTURA DELLA COERENZA INTERIORE
I FILTRI DELLA COMUNICAZIONE
I PRINCIPI DELLA PROGRAMMAZIONE NEURO-LINGUISTICA
PROGRAMMAZIONE: E’ possibile ottenere il risultato voluto
NEURO: Ogni comportamento ha origine da processi neurologici
LINGUISTICA: I processi neurologici sono stimolati e provocati dal linguaggio
I PRINCIPI DELLA PROGRAMMAZIONE NEURO-LINGUISTICA
Capacità di penetrare nel mondo di qualcun altro, facendogli sentire che lo capite, che avete un forte legame comune. Capacità di passare dalla vostra alla sua mappa del mondo, ed è questa l’essenza della comunicazione efficace
Si crea mediante la CALIBRAZIONE e il RICALCO
ALTRE REGOLE DELLA PNL
I SISTEMI DI RAPPRESENTAZIONE DELLA REALTA’:
RISOLVERE PROBLEMI E PRENDERE DECISIONI
Franca Da Re
Psicologa psicopedagogista
PIANIFICAZIONE E PROBLEM SOLVING
PIANIFICAZIONE (innata)
PROBLEM SOLVING (che si apprende)
PIANIFICAZIONE E PROBLEM SOLVING A CONFRONTO
PIANIFICAZIONE:
PROBLEM SOLVING:
PROBLEM SOLVING
FASI
RISOLVERE PROBLEMI QUOTIDIANI
Molto spesso non siamo buoni solutori di problemi e quindi buoni decisori
PRINCIPI FONDAMENTALI ED OSTACOLI QUOTIDIANI
FASI E STRATEGIE
1. RICONOSCERE IL PROBLEMA: il problema può presentarsi come
2. DEFINIRE IL PROBLEMA: stabilire: chi, che cosa, come, dove, quando. Sul perché, per la ricerca delle cause, si può utilizzare il diagramma di Ishikawa
3. IPOTIZZARE SOLUZIONI: brain storming
4. VAGLIARE SOLUZIONI: eliminare quelle palesemente inattuabili, antieconomiche, inefficaci; analizzare le rimanenti.
Strategie possibili secondo la complessità e la rilevanza:
2. DEFINIRE IL PROBLEMA:
STABILIRE CHI, CHE COSA, DOVE, QUANDO
ES: PROBLEMA: la macchina non parte
Chi?: il problema si presenta con più utenti?
Che cosa? Che tipo di segnali dà? (spie accese, rumori …
Quando? Quanto spesso? In che condizioni di temperatura? A motore freddo …
ES. DOTTORE, MI SENTO POCO BENE …
Che cosa: che cosa si sente? Quali sintomi?
Come: come si presenta il malessere? Intermittente? Continuo? Lancinante? Sordo?
Dove: quale parte del corpo è interessata?
Quando: quanto spesso? in quali momenti della giornata? In corrispondenza di quali eventi?
IL METODO DI KEPNER E TREGOE, 1965
RICERCARE LE CAUSE
IL DIAGRAMMA DI ISHIKAWA
4. VAGLIARE SOLUZIONI E DECISIONI
LA TABELLA DEL PIU’ E DEL MENO
Molto semplice, molto usata
VAGLIARE SOLUZIONI E DECISIONI
LA TABELLA DI CONFRONTO CRITERIALE
ANALIZZARE PROBLEMI E DECISIONI
La tecnica dei sei cappelli, elaborata da Edward De Bono, è un’ educazione al pensiero riflessivo e sistematico e alla decisione ponderata
Infatti, alcuni errori nella soluzione sono dettati da:
ALTRI FATTORI DI FALLIMENTO DEL PROBLEM SOLVING E DELLA PRESA DI DECISIONI:
BIBLIOGRAFIA
Edward De Bono, Sei cappelli per pensare, Rizzoli
Edward De Bono, Il pensiero laterale, Rizzoli
Andrew Leigh, Decisioni, decisioni, Franco Angeli
Dario Truini, Gli strumenti del pensiero, F. Angeli
Sternberg – Spear-Swerling, Le tre intelligenze, Erickson
Ashman – Conway, Guida alla didattica metacognitiva, Erickson
DISTURBI DELL’UMORE
TRA FARMACOTERAPIA PSICOTERAPIA
Dott. Ettore D’Antonio – Psichiatra
DSM ULSS 7 - Conegliano
ANSIA NORMALE
ANSIA PATOLOGICA
STRESS
ANSIA STRUTTURANTE
BASSO LIVELLO D’ANSIA:
Miglioramento della performance
ANSIA DESTRUTTURANTE
ALTO LIVELLO D’ANSIA:
Scadimento della Performance/Patologia
L’ansia può essere individuata da una triade di pattern sintomatologici
riferibili rispettivamente alla TENSIONE MOTORIA, all’IPERATTIVITA’ DEL SISTEMA NERVOSO AUTONOMO e della VIGILANZA ed ATTENZIONE
LE NEVROSI D’ANSIA
TERAPIE DELL’ANSIA
DEPRESSIONE
I DISTURBI DELL’UMORE
Molti dei disturbi dell'umore si manifestano con modalita‘ episodiche, con periodi di umore disturbato che si alternano a periodi piuttosto prolungati di funzionamento normale.
vi sono quattro tipi di episodio dell'umore definiti nel dsm iv:
- disturbo depressivo maggiore: almeno 2 settimane di umore depressoaccompagnato da un andamento caratteristico dei sintomi depressivi
- episodio maniacale: almeno 1 settimana di umore esaltato, euforico irritabile, accompagnato da un andamento caratteristico dei sintomi maniacali;
- episodio misto: almeno 1 settimana di sintomi maniacali e depressivi misti;
- episodio ipomaniacale: almeno 4 giorni di umore esaltato, euforico irritabile, che risulta meno grave rispetto ad un episodio maniacale.
In passato si e‘ fatta un po‘ di confusione circa i termini “umore” ed “affetto”.
Il termine affettivo e‘ infatti anch'esso stato usato per denominare questa classe di disturbi.
E' comprensibile pertanto che umore ed affetto siano spesso stati usati uno in sostituzione dell'altro.
Il glossario DSM IV definisce come affetto "l'esperienza 0 l'espressione soggettiva di uno stato di sentimento‑emozione"; al contrario, umore va riferito ad un "clima emozionale piu' pervasivo e piu' prolungato", mentre affetto va riferito a “modificazioni piu‘ fluttuanti dell'atmosfera emozionale”.
CLASSIFICAZIONE DEI DISTURBI DELL’ UMORE:
DISTURBI UNIPOLARI
DISTURBI BIPOLARI
• episodio maniacale singolo
• piu’ recente episodio ipomaniacale
• piu’ recente episodio maniacale
• piu’ recente episodio misto
• piu’ recente episodio depressivo
ALTRI DISTURBI DELL’ UMORE:
DISTURBI DELL'UMORE DOVUTI AD UNA CONDIZIONE MEDICA GENERALE
• malattie neurologiche degenerative (es. Parkinson, malattia di Huntington)
• malattie cerebrovascolari (es. depressione dopo un episodio di ictus)
• condizioni metaboliche (es. deficienza di vitamina b 12)
• condizioni endocrine (es. iper‑ 0 ipo‑tiroidismo)
• condizioni autoimmuni (es. lupus erythematosus sistemico)
• infezioni virali 0 di altro tipo (es. epatite, mononucleosi, hiv)
• neoplasie (es. carcinoma del pancreas).
DISTURBI DELL' UMORE INDOTTI DA SOSTANZE
sostanze che possono indurre disturbi dell'umore clinicamente significativi:
DISTURBI UNIPOLARI (DEPRESSIONI)
TEMPERAMENTI AFFETTIVI
La predisposizione genetica al disturbi dell'umore si rivela non solo attraverso lo sviluppo di episodi depressivi e/o maniacali parziali 0 completi, ma anche attraverso sfumate caratteristiche temperamentali della personalita' premorbosa ed intercritica.
Le caratteristiche temperamentali, che si manifestano in genere fin dall'infanzia, condizionano, insieme al complesso delle inclinazioni e disposizioni innate, le esperienze relazionali piu' antiche e, con queste, determinano successivamente le modalita' di rapporto con l'ambiente esterno da cui, a loro volta, finiscono spesso con l'essere alimentate e favorite.
I temperamenti affettivi rappresentano quindi un anello intermedio tra stato di benessere e di “malattia” ma possono costituire anche, delle forme subcliniche di disturbo dell'umore, riscontrabili nei soggetti che hanno gia' manifestato 0 sono a rischio di sviluppare un episodio depressivo 0 maniacale franco e nei loro familiari. in questi casi non vengono in genere considerati da chi ne soffre un fenomeno patologico, ma piuttosto come uno "stile di vita”; le caratteristiche fenomeniche sono attenuate ma persistenti e possono presentare aspetti disadattativi sul piano lavorativo e familiare ma anche adattativi e produttivi, non di rado socialmente approvati e desiderabili.
In base alle tipologie, descritte originariamente da Kraepelin e da Kretschmer ed ai criteri diagnostici piu' recentemente messi a punto da Akiskal e Koukopoulos, vengono distinti 4 differenti temperamenti affettivi:
TEMPERAMENTO DEPRESSIVO:
umore e livello di energie abitualmente bassi, con:
* tristezza, malinconia, pessimismo, incapacita‘ di gioire, scarsa fiducia in se stessi, autocritica, sentimenti di inadeguatezza e di colpa.
* paura di sbagliare, tendenza a preoccuparsi, a rimurginare sugli
eventi negativi
* insicurezza, indecisione, scrupolosita', coscienza, autodisciplina
* tranquillita', passivita‘, introversione, riservatezza
* scetticismo, ipercritica, sarcasmo, aumentato bisogno di sonno (piu‘ di 9 ore per notte)
GIORNI LAVORATIVI PERSI IN UN ANNO
COSTI DELLA DEPRESSIONE (rewiew realizzata da Rosenbaum e Hylan)
COSTI DEL TRATTAMENTO SPECIFICO |
50 / 75 DOLLARI AL MESE |
USO ECCESSIVO DI RISORSE MEDICHE GENERALI |
100 / 150 DOLLARI AL MESE |
3 – 5 GIORNI LAVORATIVI PERSI AL MESE |
300 DOLLARI AL MESE |
TOTALE |
450 / 525 DOLLARI AL MESE |
L’ETA’ PRESCOLARE: la Depressione Maggiore tra i 3 e i 5 anni
CARATTERISTICHE CLINICHE:
UMORE DISFORICO |
Si manifesta tramite espressione triste, seria, labilità emotiva ed irritabilità. |
MOTRICITA’ |
Può esserci una perdita di interesse nei confronti delle abilità motorie recentemente acquisite, quali correre, arrampicarsi, abbottonarsi i vestiti, mettersi le scarpe ed andare in bicicletta. |
CONTROLLO SFINTERICO |
Si può presentare enuresi ed encopresi. |
SVILUPPO COGNITIVO |
Possibile riduzione dell’interesse per la lettura, la scrittura e il disegno. |
GIOCO |
Si riduce significativamente il gioco con i coetanei; aumentano i sogni ad occhi aperti e la tendenza all’isolamento |
COMPORTAMENTO ALIMENTARE |
Aumentano i capricci, il bambino perde il gusto di mangiare. Può esserci una cospicua perdita di peso fino all’anoressia e talvolta il bambino si abbuffa. |
SONNO |
Può essere disturbato da frequenti incubi, tremori notturni, difficoltà di addormentamento o risvegli durante la notte. |
ASILO |
Il piacere e l’allegria nell’andare all’asilo o al parco giochi diminuiscono o scompaiono. |
SINTOMI PSICOSOMATICI |
Comunemente i bambini lamentano cefalea, gastralgie, nausea. |
COMPORTAMENTO SUICIDARIO E AUTODISTRUTTIVO |
Contrariamente a quanto si pensava fino a poco tempo fa, possono verbalizzare idee suicidarie e a volte tentare il suicidio tramite impiccagione e defenestrazione. |
VIOLENZA FISICA E TRASCURATEZZA |
È frequente la scoperta di bambini depressi che hanno subito violenze fisiche e/o abusi. |
L’ETA’ SCOLARE: La Depressione Maggiore tra i 6 e i 12 anni.
CARATTERISTICHE CLINICHE:
UMORE DISFORICO |
L’umore disforico e l’affettività depressa si esprimono in genere mediante fantasie di morte. |
SVILUPPO COGNITIVO E RENDIMENTO SCOLASTICO |
I disturbi nel rendimento scolastico e nelle relazioni con i compagni di scuola sono tra i più precoci segni di depressione in questa fascia d’età, che manifestano perdita di interessi, demotivazione e compromissione delle funzioni cognitive. |
MOTRICITA’ |
Nella maggior parte dei bambini depressi la riduzione della motilità, l’irrequietezza, l’agitazione, la goffaggine, la predisposizione agli incidenti sono comuni. |
SENTIMENTI DI COLPA |
Il bambino depresso diventa estremamente critico nei confronti di se stesso: può profondersi in scuse, diventare eccessivamente sollecito, ricercando rassicurazioni ed elogi. |
MANIFESTAZIONI DI OSTILITA’ E AGGRESSIVITA’ |
Gli impulsi aggressivi e di ostilità vengono repressi e rivolti contro di sé. Incoraggiare l’attività fisica e stimolare canali di comunicazione corporea convertono le tendenze aggressive secondo una possibile efficace modalità di sublimazione. |
COMPORTAMENTO SUICIDARIO |
L’ideazione suicidaria ed i tentativi di suicidio sono frequenti, in aumento e vanno presi molto sul serio |
La Depressione Maggiore nell’adolescenza: 13 -18 anni
CARATTERISTICHE CLINICHE:
UMORE DISFORICO E DEPRESSO |
Le normali oscillazioni dell’umore tipiche dell’adolescente sono, in questo caso, più intense, con sentimenti di tristezza ed instabilità. |
PUBERTA’ |
L’adolescente depresso può avere grandi difficoltà ad accettare o comprendere i segni dalla pubertà, arrivando a manifestare dubbi sulla propria identità. |
SVILUPPO COGNITIVO |
Tra i primi segni di depressione possono comparire la tendenza a marinare la scuola, procrastinare il termine dei compiti, essere irrequieti in classe durante le lezioni, non preoccuparsi del futuro e degli obiettivi professionali. |
AUTOSTIMA |
La depressione peggiora l’autostima già bassa ed i sentimenti di impotenza e di disperazione la intaccano ulteriormente. |
COMPORTAMENTO ANTISOCIALE |
Può essere indicativa di depressione la presenza di comportamenti quali provocare risse e/o parteciparvi, rubare, avere frequenti incidenti. |
ABUSO DI ALCOOL E DI DROGHE |
Un gran numero di adolescenti depressi abusa di alcool o di droghe. È comune l’utilizzo di marijuana, stimolanti, sostanze sedative e, in particolare, di alcool. Alcuni adolescenti fanno uso di cocaina, di eroina, di altri oppiacei o allucinogeni. |
COMPORTAMENTO SESSUALE |
Alcuni adolescenti possono essere coinvolti in acting-outs sessuali o comportamenti promiscui, come per un meccanismo di difesa contro la depressione. |
CONCLUSIONI
AI CONFINI TRA MENTE E CORPO. ANATOMIA DI UN DOLORE SPOSTATO
Relazione della Dott.ssa Patrizia Furlan
Psicologa Psicoterapeuta
MENTE – CORPO SISTEMA INTEGRATO
IL MOVIMENTO PSICOSOMATISTA nasce in America con la costituzione dell’American Psicosomatic Society (1938)
MALATTIE PSICOSOMATICHE
Trova nel contributo di S. Freud una spiegazione attraverso i meccanismi inconsci.
CONCETTI DI BASE DELLA PSICOANALISI: la struttura della psiche
“IO”
E’ organizzato e cosciente. su di esso premono gli aspetti istintivi ed irrazionali dell’ Es
“ES”
E’ la parte istintiva che insegue il principio del piacere, non ha limiti. e’ la parte irrazionale ed infantile
“SUPER-IO”
Insieme delle regole e proibizioni apprese in epoca infantile, in particolare i divieti imposti dai genitori
SECONDO FREUD, I DATI PSICHICI SI DIVIDONO IN:
LA “RIMOZIONE” regola la trasformazione dei dati da consci ad inconsci
CONVERSIONE: Trasposizione di un conflitto psichico al corpo con il tentativo di risolverlo in sintomi somatici
Come si crea il sintomo psicosomatico:
Quando una tendenza emotiva non riesce a trovare un canale di uscita, il corpo trova un modo di esprimere questa tensione mediante il linguaggio degli organi.
RUOLO DELLO STRESS
Eventi stressanti possono trasferirsi al corpo dando luogo a fenomeni patologici
stress, attivazione/tensione
Possiamo non essere consapevoli degli eventi stressanti: sull’individuo possono agire per lunghi periodi di tempo MICROSTIMOLI EMOZIONALI con effetto sommatorio inducendo un’attivazione emozionale cronica, non coscientemente percepita.
In alcuni casi lo stressors è di natura così mediata da non poter essere valutato cognitivamente come tale.
Gli eventi stressanti esistenziali maggiormente studiati nei loro rapporti con le malattie psicosomatiche sono gli eventi di perdita (anche perché sono eventi più facilmente rilevabili)
QUALI PARAMETRI POSSONO INFLUIRE SULLO SVILUPPO DI UNA MALATTIAPSICOSOMATICA?
MALATTIA PSICOSOMATICA
- Eventi stressanti che inducono sintomi in assenza di malattia (ad esame obiettivo)
- Eventi stressanti che inducono malattia (oggettivamente riscontrabile)
QUALI MALATTIE?
LA PSICHE ESERCITA MAGGIOR INFLUENZA SULLA PELLE CHE SU QUALSIASI ALTRO ORGANO. Essa divide il mondo interno da quello esterno, diventando spesso la valvola di scarico di conflitti psichici.
Malattie gastrointestinali, cardiocircolatorie, cefalee… tumori…
CHE COSA RENDE LE PERSONE PIU' CAPACI DI FAR FRONTE AGLI STIMOLI STRESSANTI?
Il modo in cui i bambini sono allevati influisce enormemente sul loro sviluppo e su come saranno in futuro, plasma inoltre la risposta da stress ed alle malattie degenerative. I bambini devono avere la possibilità di costruirsi delle sicurezze interne.
Fonte: http://www.limens.it/DISPENSA%20CONFERENZE.doc
Sito web da visitare: http://www.limens.it/
Autore del testo: sopra indicato nel documento di origine
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"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo un oceano!" Isaac Newton. Essendo impossibile tenere a mente l'enorme quantità di informazioni, l'importante è sapere dove ritrovare l'informazione quando questa serve. U. Eco
www.riassuntini.com dove ritrovare l'informazione quando questa serve