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Riassunto libro Psicologia dello sviluppo
Cap. 2 Metodi di ricerca in psicologia dello sviluppo:
1. Esperimenti o quasi esperimenti(Metodo sperimentale);2. Ricerche correlazionali
;3.Osservazione; 4. Colloquio clinico o di tipo Piagetiano. 5.Indagini attraverso interviste o questionari.
-esperimento pag. 44 numero 2.
Il termine “correlazione” viene utilizzato sia per indicare un certo tipo di ricerche che per riferirsi ad un metodo statistico di analisi dei dati.
Per quanto riguarda il Paradigma di ABITUAZIONE-DISABITUAZIONE all’infante vengono proposti una serie di stimoli fin quando si osserva che la sua attenzione inizia a scemare. Viene quindi proposta una nuova serie di stimoli. Se l’infante mostra attenzione osservando lo stimolo per un tempo più lungo si può concludere che questo è stato recepito come uno stimolo differente dal procedente. L’interesse si misura con la maggiore intensità della succhiata o dell’intensità dello sguardo.
Per quanto riguarda il paradigma dell’ascolto o sguardo preferenziale si presentano contemporaneamente all’infante due configurazioni stimolo e si misura quale egli preferisce guardare.
L’osservazione così detta “partecipante” si pone in un continuum tra osservazione e sperimentazione vera e proprio perché lo sperimentatore con i suoi interventi modifica attivamente la situazione. Studi di questo genere sono stati effettuati da White che nel 1940 studia di “Corner Boys” e da Lewin e Lippit che fecero varie
ricerche sugli effetti che producevano leaders con diversi tipi di condotte sui membri dei gruppi che dirigevano.
Il METODO DEI REATTIVI(Piaget si riferisci alle Interviste strutturate in modo molto rigido)consiste nel sottoporre il fanciullo a prove che soddisfino due condizioni: 1
.DOMANDE UGUALI PER TUTTI I FANCIULLI. 2 .LE RISPOSTE VENIVANO ANNOTATE SU UNA TABELLA PER POI ESSERE CONFRONTATE SIA QUALITATIVAMENTE CHE
QUANTITATIVAMENTE. Difetti di tale metodo: 1. le statistiche fornivano spesso dati ininfluenti 2. la rigidità delle domande falsava o rischiava di falsare l’orientamento mentale dei fanciulli.
AL CONTRARIO il metodo proposto da Piaget si caratterizza per la particolare flessibilità con cui viene condotta l’intervista. Prima regola da seguire: partire dalle domande spontanee del bambino per ricavare il tema più adeguato per iniziare e condurre l’intervista. 2 finalità apparentemente opposte da raggiungere:1 prendere spunto dalle affermazioni del bambino per condurlo verso particolari argomenti che avvalorino o smentiscano le ipotesi iniziali;2 Lasciare che il bambino parli il più spontaneamente possibile.
PIAGET DISTINGUE 5 DIVERSI TIPI DI RISPOSTE DA PARTE DEL BAMBINO:
Facilmente individuabili dal ricercatore esperto la purchessia e la tabulata. *Più difficile invece riconoscere la CREDENZA SUGGERITA. Ci sono 2 tipi di suggestioni: 1- suggestione per mezzo della parola che si elimina formulando la domanda con un linguaggio infantile che il bambino conosce. 2 -suggestione per perseveranza che si elimina variando la formulazione delle domande cosicché il bambino non fornisca sempre le stesse risposte.
Piaget individua 5 CRITERI per distinguere i vari tipi di credenza con sicurezza e comprendere quali di esse sono stati assimilati dal fanciullo e non sono frutto di apprendimento imitativo:
1.”UNIFORMITA’ DELLA RISPOSTA”: di un gruppo di fanciulli della stessa età mentale
2.”NUOVI ELEMENTI DI CONFERMA”:man mano che la credenza del fanciullo si evolve compaiono nuovi elementi che suffragano la credenza.
3.”MEDIAZIONI”:se la credenza è vera non si estinguerò in modo brusco. 4.”RESISTENZA ALLA SUGGESTIONE”:la credenza presenta una struttura mentale resistente alla suggestione
5.”GENERALIZZAZIONE”:la credenza agirà anche su una serie di rappresentazioni vicine.
Vi sono diversi modi di formazione di un Campione(parte dell’universo della popolazione scelta a seconda criteri specifici alla quale si vuole somministrare l’intervista).Campione Casuale:è formato da soggetti scelti a caso (es. tramite
estrazione).Campione Casuale Stratificato: l’estrazione è parzialmente guidata ovvero si scelgono soggetti appartenenti ad un medesimo gruppo(es. per regioni) Campione Sistematico: avendo l’elenco dei soggetti di una data popolazione se ne sceglie 1 ogni 10.
Il Questionario può essere preparato chiedendo di scegliere:
-LA SCALA PER LA MISURA DEGLI ATTEGGIAMENTI-
Thurstone per misurare gli atteggiamenti ad esempio nei confronti della religione o della guerra ha costruito varie scale. Esse sono costituite da una serie di voci (item).A ciascuna voce viene assegnata una valutazione espressa da giudici. Sulla base di queste valutazioni la scala viene costruita lungo una serie di 11 punti. Gli item venivano scelti da Thurstone da una lista molto più ampia(es.45 su 130).Inoltre egli ordinava le affermazioni scelte dalla più sfavorevole alla più favorevole.
Attualmente molte scale per la valutazione degli atteggiamenti vengono costruite secondo le indicazioni di Likert( che non richiedono giudici).Queste scale raccolgono molte informazioni relative all’atteggiamento che si vuole valutare esse devono rispecchiare le opinioni delle persone alle quali verrà proposto il questionario. Le affermazioni scelte devono non essere ambigue e comprensibili.
La scala costituita da tali items viene poi somministrata ad un campione rappresentativo della popolazione. Vi sono 2 metodi analisi degli items: 1 basato sul confronto fra i giudizi espressi dai soggetti che hanno il punteggio totale più alto e quelli espressi dai soggetti che hanno il punteggio totale più basso.Si scelgono solo gli items che distinguono meglio questi due gruppi di soggetti. 2 l’altro è basato sul confronto dei coefficienti di correlazione tra i singoli items e il punteggio totale;si eliminano gli item che hanno i coefficienti di correlazione minori. Si misurano quindi la Fedeltà e la Validità della scala(una scala è fedele se in più somministrazioni in tempi diversi essa da sempre gli stessi risultati;è valida quando misura ciò che effettivamente si intende misurare).Questa scala viene poi presentata al soggetto il quale si dirà d’accordo,indeciso,contrario e lo stesso soggetto viene collocato in una certa posizione lungo un continuum a seconda del punteggio conseguito. Tra le prime scale tipo Likert vi sono quelle costruite per rilevare atteggiamenti riguardante
Infanzia
Cap. 3 Accrescimento Somatico e Sviluppo Motorio. Sviluppo Prenatale.
Concepimento:unione dell’ovulo femminile con lo spermatozoo maschile. Periodo Germinale: Prime tre settimane dal concepimento.
Lo zigote monocellulare scende lungo le tube di Falloppio e moltiplica le sue dimensioni fino a diventare un organismo con più di 100 cellule.Avviene così una divisione:le cellule esterne costituiranno la placenta,quelle interne danno luogo all’organismo che diventerà un embrione.Al 10 giorno avviene un impianto nella parete uterina che ne permette il nutrimento.
Periodo Embrionale :è il periodo che và dalla 4°all’8°settimana. Iniziano a formarsi tutti gli organi,il cuore comincia a battere e i tratti del viso sono già formati.
Periodo Fetale: Dall’8°settimana fino alla nascita.
Al 3°mese: si sviluppano i muscoli,le ossa iniziano a sostituire la cartilagine e gli organi sessuali completano la loro formazione.Alla fine del 3°mese il feto muove gran parte del corpo,si succhia il pollice e scalcia.
Dal 4° al 6°mese: si formano le unghia ed i capelli,il cervello inizia a funzionare sviluppandosi ulteriormente.
Dal 6°al 9°mese: L’apparato respiratorio si potenzia sempre di più e le dimensioni del feto aumentano notevolmente.
Al 9°mese si ha stasi nella crescita.
La nascita non prematura avviene al 266°giorno dal concepimento. Accrescimento somatico e sviluppo motorio nei primi 3 anni di vita.
Con il termine “accrescimento somatico”ci si riferisce all’insieme di modificazioni morfologiche e fisico-chimiche che caratterizzano lo sviluppo dalla cellula uovo al massimo sviluppo del corpo(circa 1/3 del periodo di vita)
Dal 1° al 6°mese di gravidanza si ha un incremento molto veloce di circa 1,8 mm al giorno. Per quanto riguarda il peso duranti i primi due mesi di vita il peso raddoppia notevolmente(all’inizio ogni 3 giorni e alla fine ogni 10).Successivamente ogni 15 giorni,25,60,ecc…Dopo la nascita si ha il raddoppio del peso ogni 6 mesi circa nel primo anno e poi ogni 7 anni fino all’arresto dell’accrescimento ponderale.
Alla nascita il neonato pesa in media 3.400 kg ed è lungo circa 50 cm.
Questi rapporti con la crescita si modificheranno notevolmente. La statura nel 1°anno aumenta notevolmente (fino a 70cm).
Al 1° anno i bambini tendono a pesare circa 10 kg e dal 2° anno il ritmo di crescita è minore:2-3 kg l’anno.
Organi interni,muscoli e segmenti scheletrici seguono la crescita della statura. Organi riproduttivi,tessuti linfatici,cranio e cervello e cassa toracica seguono invece ritmi diversi.
Accrescimento Somatico e Sviluppo Motorio dai 3 ai 6 anni.
Per quanto riguarda il peso e la statura dai 3 ai 6 anni l’accrescimento è costante. Per quanto riguarda lo Sviluppo Motorio alcune attività richiedono un progresso sul piano dello sviluppo cognitivo,ad esempio:
Accrescimento Somatico e Sviluppo Motorio nell’età della scuola primaria.
Relativamente all’altezza l’accrescimento durante la fanciullezza è costante ed il ragazzo a 11-13 anni sarà alto circa 1.50 cm
Relativamente al peso con 2-3 kg l’anno a 11-13 anni il ragazzo pesa più di 40 kg. Relativamente al piano motorio non vi sono grandi differenze tra maschi e femmine ne non che il maschio ha più forza nell’avambraccio,la femmina una maggiore flessibili generale.
La coordinazione motoria può essere temporaneamente persa durante i primi anni dello sviluppo puberale.
Cap. 4 Lo sviluppo Percettivo
Problemi metodologici nello studio dello sviluppo percettivo nei primi mesi di vita.
FANTZ si è servito della camera di osservazione per studiare la percezione della luminosità,della grandezza e della forma nei neonati.
Ponendo un oggetto di un colore(es.blu) a destra del bambino ed uno(rs.rosso) alla sua sinistra Fantz grazie ad un registratore ha voluto studiare le preferenze del
bambino. Se guarda per metà del tempo il primo oggetto e per metà il secondo quindi se ne deduce che il bambino non ha alcuna preferenza.Se il bambino osserva per più tempo un oggetto invece significa che discrimina.Se i 2 oggetti come nell’esempio precedente differiscono anche solo per il colore il bambino coglie tale differenza.
BOWER invece s’interessa alla costanza di grandezza utilizzando la Tecnica del Condizionamento. Egli insegnò a bambini di 8 settimane circa a girare la testa ogni volta che egli mostrava loro una foto di un cubo di 28 cm posto ad 1 metro di distanza da loro. Avvenuto il condizionamento egli presentò un cubo di 28 cm posto a
3 metri di distanza e una di 84 cm posto a 3 metri. I bambini reagiscono alla costanza di grandezza.
La percezione visiva.
A causa dell’immaturità delle reti neurali che presiedono alla percezione visiva i neonati alla nascita mettono a fuoco rapidamente gli oggetti che si trovano da 10 a 75 cm di distanza. A 6 mesi circa la vista è ottimale. Per quanto riguarda il colore i bambini sin dalla nascita discriminano moltissime varietà di colori e percepiscono il movimento.
Relativamente alle forme gli esperimenti di FANTZ confermano che i lattanti sia dalla nascita discriminano le forme distinguendo una forma con strisce orizzontali da una con i cerchi concentrici,una scacchiera da 36 quadrati da una di 64.
Già nel 2° mese di vita i lattanti percepiscono la costanza di grandezza come gli esperimenti di BOWER ci confermano.BRUNER dimostra che già da molto piccoli i lattanti si comportano in modo da evitare il contatto con oggetti che si avvicinano a loro e percepiscono la tridimensionalità. L’esperimento di Gibson e Walk conferma tali ipotesi.( esperimento a pag.80)
I bambini privilegiano il volto umano in quanto esso è simmetrico,complesso e dotato di una certa luminosità. Inoltre esso è preferito in quanto stimolo polisensoriale dato che non coinvolge soltanto la percezione visiva ma anche quella uditiva,tattile e termica.
La percezione uditiva,gustativa,olfattiva,superficiale e cinestetica nei primi mesi di vita.
I bambini sin dalla nascita discriminano la voce materna da qualsiasi altra voce avendola udita sin da prima di nascere. La discriminazione è percepita dal ritmo di suzione. Stessa cosa riguardo alla percezione uditiva ,ovviamente crescendo questa migliora e il bambino è in grado di percepire anche i suoni a bassa frequenza. Per quanto riguarda il gusto e l’odorato la loro percezione è buona sin dalla nascita: i lattanti sono in grado di percepire il dolce,l’amaro e l’acido e anche per le capacità olfattive i risultati sono sorprendenti dato che da alcuni esperimenti si è notato che già dalla nascita i bambini discriminano il latte materno da altro latte. Anche la capacità cinestetica è ben sviluppata e fortunatamente le reazioni a situazioni di disequilibrio sono meno accentuate di quelle dell’adulto.
Il Sincretismo Percettivo Infantile
Cap.5 Lo Sviluppo della Memoria
Molti studi confermano che il bambino sia in grado di apprendere e di percepire molto precocemente(già durante il periodo fetale).Apprendimento e Memoria sono connessi. L’esperimento di Bower sulla costanza di grandezza ci conferma che già a 2 mesi sono presenti forme sia di memorizzazione che di apprendimento.
Negli anni della scuola materna e di quella elementare
Per quanto riguarda i registri sensoriali(memoria a breve termine e memoria a lungo termine)non si registrano grandi differenze fra adulti e bambini. L’unica differenza tra l’adulto e il bambino sta nel processo di maturazione della memoria che nei bambini avviene non prima dei 7 anni. Grazie a tale maturazione la memoria di lavoro acquisterebbe la capacità tipica dell’adulto. La differenza tra bambino ed adulto sta proprio nell’utilizzo di strategie di memorizzazione che nei bambini sono meno impiegate(Motivi Funzionali e non Strutturali). L’uso delle strategie come l’organizzazione e la reiterazione permetterebbe alla memoria di lavoro di contenere contemporaneamente nel suo magazzino più informazioni per pochi secondi.
Per quanto riguarda la Reiterazione (strategia interna che favorisce la memorizzazione) essa è utilizzata spontaneamente dai bambini a partire dai 7 anni ma le ricerche indicano che già prima dei 7 anni i bambini conoscono questa strategia. Secondo Flavell vi è un periodo in cui i bambini non conoscono tale strategia,uno in cui possono utilizzarla saltuariamente o su invito e un altro in cui la reiterazione è utilizzata spontaneamente(dai 7 anni in poi).
Inoltre per i bambini la memorizzazione avviene spontaneamente e per questo a 5 anni i bambini non utilizzano strategie come la reiterazione per favorirla ma se invitati a farlo ottengono risultati non molto differenti da quelli di età superiore.
L’uso dell’Organizzazione avviene verso i 9 10 anni permettendo di organizzare i vari item in cluster(unità più grandi).Questa strategia permette alla memoria di lavoro di contenere nello stesso momento più informazioni,infatti è ben diverso memorizzare le cifre 2,0,0,5 e ricordare 2005.
I bambini più piccoli preferiscono l’organizzazione di tipo epiosodica rispetto a quella semantica. Nelson afferma che i bambini sin da piccoli utilizzano degli schemi di rappresentazione di ciò che conoscono -ci riferiamo al termine
“schema”come ad una struttura cognitiva che collega oggetti,persone e cose nello spazio e nel tempo creando fatti ed eventi,come fosse un gioco.
Questi tipi di rappresentazioni mentali favoriscono il passaggio dalla memoria episodica a quella semantica,ovvero il bambino diventa capace di creare dei concetti.
Altra differenza tra adulti e bambini sta nel fatto che i bambini privilegiano la memorizzazione iconica,gli adulti quella verbale.
Sintesi:
Cap.6 Lo Sviluppo Cognitivo:
Contributi di Orientamento Piagetiano
Le ricerche di Piaget si sono rivolte soprattutto alla psicologia dell’età evolutiva e in particolare allo sviluppo dell’intelligenza. Egli individua 4 fasi dell’intelligenza:l’intelligenza senso-motoria,il pensiero simbolico a livello pre- concettuale e intuitivo,il pensiero operatorio concreto e il pensiero operatorio formale.
Inoltre Piaget afferma che il bambino attraversa una serie di fasi evolutive diverse tra loro sia qualitativamente che quantitativamente.
Dall’intelligenza senso-motoria al pensiero simbolico.
Dalla nascita alla comparsa del pensiero simbolico(18 mesi in poi)il bambino attraversa 6 fasi evolutive o stadi. Le prime 3(fino a 8-10mesi) sono caratterizzate dal perfezionamento dei riflessi e da azioni sul reale non ancora caratterizzate dall’uso dell’intelligenza vera e propria(si parla di intelligenza senso-motoria).Nella 4° e la 5°(fino ai 18 mesi circa) l’so dell’intenzionalità nel coordinare tra loro mezzi e fini permette comportamenti di intelligenza senso-motoria. Nella 6° fase(dai 18 mesi in poi)il bambino supera un agire puramente senso-motorio per compiere atti d’intelligenza guidati dal pensiero.
1°PERIODO:Periodo Senso-Motorio Comprende 6 stadi
L’adattamento all’ambiente si basa sul perfezionamento dei comportamenti riflessi quali la suzione,la fonazione,ecc..
Il neonato piange come reazione a qualcosa spiacevole per lui,succhia il pollice o l’angolo del cuscino.
Dal 2° mese compaiono le prime abitudini. Il bambino porta correttamente il pollice alla bocca e coordina 2 schemi di azione tra loro( es. prende un oggetto e lo porta in bocca). Piaget chiama questi tipi di adattamenti acquisiti “REAZIONI CIRCOLARI PRIMARIE” (circolari per la tendenza alla ripetizione dopo la percezione del risultato). Esse consistono in semplici movimenti che coinvolgono uno o più organi. La conoscenza del mondo fisico è ancora primordiale e ciò che scompare dal campo percettivo viene subito dimenticato,cessa di esistere.
Dal 3°mese circa il bambino tende a compiere azioni che producono risultati”interessanti” nell’ambiente esterno. Piaget chiama questi comportamenti centrati sull’esterno REAZIONI CIRCOLARI SECONDARIE( es. il bambino tende a scuotere le coperte muovendo le gambe).Con il passare del tempo le reazioni circolari secondarie diventano sempre più complesse ed il bambino è in grado di
prendere un biscotto,portarlo alla bocca,romperlo e prenderne in più pezzi ma non si tratta di azioni basate sull’uso dell’intelligenza propriamente detta perché il coordinamento mezzo-fini sarà scoperto dal bambino a posteriori.
A 10 mesi circa si può parlare di intenzionalità completa. A questa età il bambino esplora il mondo esterno:morde,getta per terra,sbatte gli oggetti tra loro. Si può parlare adesso,secondo Piaget,di atti di intelligenza caratterizzati dalla risoluzione di problemi con i coordinamento intenzionale di mezzi e fini. Si parla sempre però di intelligenza senso-motoria in quanto non vengono ancora utilizzate azioni e immagini mentali. A partire dagli 8 mesi il bambino inizia a cercare oggetti anche se questi spariscono dalla sua vista.
Il bambino perfeziona sempre di più gli atti guidati da un’intelligenza senso motoria,riesce infatti a prendere il pallone che sta su un armadio grazie all’uso di un bastone. Utilizza la possibilità di camminare per esplorare il mondo che lo circonda ed utilizza tutto ciò che trova. Piaget denomina “REAZIONI CIRCOLARI TERZIARIE”tutte quelle azioni che vengono compiute non tanto per ottenere risultati all’esterno quanto per comprendere le regole sottostanti agli effetti del proprio agire(es. in presenza di una vasca piena d’acqua il bambino proverà a gettare degli oggetti per vedere se questi galleggiano o meno).
Il 6°stadio del periodo senso-motorio coincide con l’utilizzo del pensiero simbolico,ciò permette al bambino di utilizzare rappresentazioni di oggetti non presenti e di azioni non compiute( es. per fare entrare una collanina in una scatola di dimensioni ridotte il bambino prima di infilarla l’appallottola e poi la ripone nella scatolina).Inoltre il bambino è in grado di imitare un’azione avvenuta anche ore prima(Imitazione Differita)e di giocare “facendo finta”che gli oggetti che ha a disposizione siano altri da quello che in realtà sono(Gioco Simbolico),Per quanto riguarda le nozioni spaziali il bambino è in grado di ritornare da solo in un posto in cui era già stato. Notevoli progressi anche per quanto riguarda le nozioni temporali.
2°PERIODO: Periodo del Pensiero Pre-Operatorio. Si divide in due fasi:Fase Pre- Concettuale(2-4anni) e Fase Intuitiva(4-7 anni)
Fase Pre-concettuale(2-4 anni):E’ un periodo animato da un forte egocentrismo. Il bambino è convinto di essere compreso anche senza esprimere i propri bisogni. Il linguaggio è molto importante in quanto il bambino inizia ad associare le parole ad oggetti. Il gioco occupa gran parte della giornata e l’imitazione delle persone vicine è molto intensa,inoltre,il bambino impara a comportarsi come gli adulti vogliono ma non ha ancora acquisito il concetto di “obbedienza”. Non è in grado di distinguere una classe di oggetti da un singolo oggetto(es. se vede un gruppo di lumache il bimbo è convinto che si tratti sempre di un unico animale e non ti tanti animali della stessa specie).Il suo ragionamento non è né Deduttivo(dal generale al particolare)né Induttivo(dal particolare al generale)ma Trasduttivo(dal particolare al particolare) es. : se il bambino ha paura di un insetto perché l’ha punto è molto facile che abbia paura di molti altri insetti anche se questi non lo hanno mai punto.
Fase Intuitiva(4-7 anni):Inizia la socializzazione e la partecipazione attiva alla vita sociale.Il bambino entrando a scuola sperimenta l’esistenza di altre figure d’autorità oltre ai genitori e inizia a rivedere le conoscenze precedentemente acquisite tramite processi di Generalizzazione ovvero le conoscenze possedute riguardo una specifica situazione vengono trasferite a quelle situazioni che possono essere classificate nella stessa categoria. La sua comprensione degli eventi è ancora primitiva in quanto il bambino non è in grado di comprendere contemporaneamente gli aspetti salienti di una situazione. La peculiarità del pensiero nella fase Pre-Concettuale è la sua Irreversibilità ovvero l’incapacità di considerare una serie di operazioni inverse che possono reinstaurare la situazione originaria.
3°PERIODO: Periodo del Pensiero Operatorio Concreto(7-11 anni).
Fase delle operazioni concrete: il bambino passa dalla fase del pensiero trasduttivo(dal particolare al particolare)tipico della fase pre-concettuale ad una pensiero Induttivo(dal Particolare al Generale),è capace di raggiungere un punto anche da due vie diverse e di comprendere che un’azione rimane tale anche se ripetuta più volte. Durante questa fase il bambino getta le basi del Pensiero Logico che caratterizza la prossima fase,quella operatoria formale e coincide con l’ultimo stadio dello sviluppo intellettuale.
Differenze tra Periodo del Pensiero Pre-Concettuale e Periodo del Pensiero Operatorio Concreto:
4° PERIODO: Periodo del Pensiero Operatorio Formale(11-14anni)
In questo periodo il bambino passa ad una nuova fase:quella dell’Adolescenza. Il ragionamento dell’adolescente è di tipo Ipotetico-Deduttivo:egli per la risoluzione di un dato problema considera tutte le ipotesi che possono verificarsi e tramite un processo di sperimentazione combinato con l’analisi logica ogni singola ipotesi verrà confermata o respinta.La capacità di produrre tutte le ipotesi risolutive possibili e di verificarne la validità tramite analisi logica è una peculiarità del pensiero operatorio formale.
(Gli esperimenti riguardanti il passaggio dalla fase delle operazioni concrete a quella delle operazioni formali sul libro da pag. 111 a pag. 118)
Lo Sviluppo delle Conoscenze.
Piaget oltre ad interessarsi allo sviluppo delle strutture intellettuali analizza anche i datti relativi allo sviluppo delle conoscenze. Nei suoi primi studi Piaget interpreta lo sviluppo delle modalità di ragionamento del bambino e delle sue conoscenze riferendosi ad alcune tendenze che differenziano il bambino dall’adulto. La più importante è
L’egocentrismo:Con il termine Egocentrismo si indica la tendenza a non tener conto della possibilità che esistano punti di vista diversi dal proprio,cioè la difficoltà a considerare l’esistenza di modi di conoscere e di percepire differenti dai propri. Piaget ipotizza che l’egocentrismo ed il realismo siano caratteristiche “di base” peculiari dei bambini e che essi si manifestino un po’ in tutti gli aspetti cognitivi del bambino:linguistici,morali,ecc…
Con il passare dell’età il bambino supera gradualmente tale difficoltà ma all’ingresso della scuola elementare l’egocentrismo non è ancora del tutto superato:basti pensare alla difficoltà dei bambini di 6-7 anni nel riconoscere la destra e la sinistra nelle persone poste di fronte a loro.
(I 3 aspetti dell’egocentrismo verbale che si manifestano nei bambini di età scolare si trovano a pag.119-120).
Il Realismo:Con il termine realismo ci riferiamo alla tendenza a dare più valore ai fatti percettivi che a quelli rappresentativi e a considerare come unica realtà solo quella visibile e materiale. Ciò porta il bambino ad attribuire a realtà puramente soggettive come il sogno o il pensiero caratteristiche tipiche degli oggetti
materiali e alla convinzione che i nomi derivino direttamente dalle cose e che possono essere conosciuti soltanto guardando le cose. A causa del realismo il bambino non comprende nozioni impartite dall’adulto basate sul “possibile”o sul”soggettivo”in quanto non vi è un sufficiente riscontro con la realtà percettibile.
Pensiero Precausale:Il pensiero Preclusale è il prodotto delle tendenze egocentriche e realistiche. A causa di questi tipo di pensiero il bambino vive il mondo interiore e quello esterno come non sufficientemente distinti e quindi come appartenenti alla stessa realtà. Per questo è convinto che gl’incubi vengano per punire il bambino disobbediente e che l’erba cresca perché altrimenti le mucche morirebbero di fame.
Le idee infantili sulla realtà naturale.
Animiamo Infantile:I bambini piccoli tendono ad attribuire vita,intenzionalità e coscienza ad elementi che al contrario sono inanimati,privi di coscienza ed intenzionalità:bambini interrogati da Piaget rispondono che la candela è viva quando brucia e si fa male perché si consuma,quando non brucia,invece, non è vivente.
Per quanto riguarda lo sviluppo dell’animismo è possibile distinguere 4 diversi periodi:
Artificialismo Infantile: I bambini tendono inoltre a pensare che alcuni elementi naturali siano prodotti dall’uomo(es. che le colline siano il prodotto dell’azione fabbricatrice dell’uomo.)
Piaget spiega l’artificialismo e e l’animismo infantili sottolineando che sin dalla nascita i bisogni dei bambini vengono soddisfatti dai genitori prima che essi li esprimano quindi secondo i bambini gli adulti sono in gradi di risolvere qualsiasi problema.Inoltre i bambini hanno una visione provvidenziale della natura per la quale valgono gli stessi principi morali propri della realtà umana.
Nozioni relative al passare del temo e dell’età.
Considerazioni critiche sulla teoria piagetiana.
FLAVELL critica Piaget per: 1 l’interpretazione di molte affermazioni che egli chiama “lagnanze” in quanto definisce la teoria dello sviluppo di Piaget generica,imprecisa,instabile nella definizione di concetti; 2 colma di vuoti tra teorie e dati empirici; 3 esaminando le caratteristiche principali delle indagini di Piaget si nota l’incapacità di quest’ ultimo di spiegare in modo esauriente ciò che egli ha fatto durante gli esperimenti: è difficile criticare un avvenimento sconoscendo tutti i singoli fattori che ne sottendono la riuscita;si può pensare infatti che egli abbia proceduto in maniera casuale nella formazione dei campioni. 4 In ultimo Piaget trae
delle conclusioni da prove che altri studiosi definirebbero incerte e tutti i suoi articoli sono caratterizzati da un eccesso di interpretazione.
Da questi elementi si può concludere che Piaget abbia proposto un modello di sviluppo intellettuale unilaterale in cui vita affettiva,sociale e morale sono poco valorizzate;ma si deve sottolineare che Piaget non ha mai negato l’importanza: 1 degli aspetti affettivi:egli infatti afferma che l’affettivita e la sua privazione possono essere causa di accelerazione o di ritardo nello sviluppo cognitivo ma ciò non significa che l’affettività generi o modifichi le strutture cognitive; 2 degli aspetti sociali: Piaget afferma che senza l’interazione e la cooperazione tra individui non si avrebbe il superamento dell’egocentrismo e la costruzione dei sistemi di operazioni concrete e formali ma nega che le strutture che sottendono l’intelligenza siano il prodotto solo delle pressioni sociali.
3 degli aspetti linguistici: Piaget ritiene che il linguaggio non sia necessario per lo sviluppo dell’intelligenza eccezion fatta per lo sviluppo del pensiero formale.
Piaget è si più preoccupato di sottolineare come il linguaggio rispecchi l’intelligenza e la condizioni ma non viceversa.
Critiche riguardanti queste 2 affermazione gli sono state rivolte dalla scuola storico culturale russa(interazionisti):Vygotsky,Lurja e Leontiev. Piaget risponde a tali critiche evidenziando che i soggetti sordomuti sono ugualmente capaci di svolgere operazioni cognitive e che il linguaggio gestuale permette loro la socializzazione.
Sia coloro i quali attribuiscono ai fattori sociali un ruolo determinante nello sviluppo cognitivo,sia coloro che invece sottolineano l’importanza dei fattori maturazionali trovano il concetto di “FATTORE DI EQUILIBRAZIONE”inutile.
Mounoud e Vinter preferiscono affermare che lo sviluppo è dovuto,in alcuni suoi aspetti,a fattori innati.
Piaget nega,durante questa fascia d’età,l’esistenza di strutture cognitive,a parte i riflessi,tanto da non ammettere che il cervello possieda tipi di preadattamento nei confronti di un mondo fatto di persone.Critiche riguardanti questo concetto provengono da Gibson,Bruner e Bower che evidenziano le notevoli abilità percettive ,il coordinamento tra percezione ed azione che avviene infatti a livello innato.
Apprendimento e Strutture della Conoscenza.
Tre studiose: Inhelder,Bovet e Sinclair elencano 3 meccanismi responsabili dell’apprendimento e dello sviluppo:
Case e Leone: due ottimi esempi di studiosi neopiagetiani.
Concordano con Piaget per quanto riguarda:
Leone :
Case:
Doise e Mugny:il gioco cooperativo.
Doise e Mugny,per quanto riguarda l’apprendimento,sottolineano l’importanza dell’interazione sociale fra bambini. Il loro esperimento più famoso è un dispositivo utilizzato per il Gioco Cooperativo. Si tratta di un tavolo con un disegno prestampato ed un pennarello collegato da un filo a 2 pulegge. Le 2 pulegge tenute in mano dai bambini hanno 2 rotelle al centro che permettono di far muovere il pennarello e di girare il filo.A questo punto i bambini possono compiere 3 azioni:
Partecipano a questo esperimento bambini appartenenti a 3 fasce d’età: 1°fascia:bambini compresi tra i 5 e i 6 anni. 2° fascia :7-8 anni. 3°fascia:9-10 anni.
I risultati più significativi emersi riguardano:
La cooperazione tra bambini è fondamentale perché suscitando un conflitto sociocognitivo lo sviluppo cognitivo viene favorito.Anche la cooperazione tra bambino ed adulto è molto importante in quanto il bambino confronta le proprie idee con una persona più grande ma è importante che il bambino si senta trattato “alla pari”. In ultimo si è notato che le prestazioni del bambino migliorano quando è lui a svolgere il ruolo dell’insegnante rispetto ad un altro allievo.
Le idee del bambino sulla scrittura prima di “saper” leggere e scrivere
Due studiose di orientamento neopiagetiano(Teberosky e Ferreiro)si sono interrogate sulle idee che hanno i bambini sulla lettura prima di saper leggere e scrivere. Ciò evidenzia un tipico approccio piagetiano:ritenere che il bambino formuli ipotesi su tutti gli aspetti della realtà con cui viene a contatto e si costruisca delle conoscenze al proposito.
Si ritiene che il bambino acquisisca le prime nozioni sulla lettura e sulla scrittura in prima elementare. Già a 3 anni il bambino sa qualcosa su cosa significa scrivere e leggere, l’apprendimento della lettura e della scrittura consiste nell’acquisizione concettuale. L’ambiente sociale al quale il bambino appartiene influenza positivamente o negativamente lo sviluppo delle concettualizzazioni.
Quando c’è qualcosa da leggere?
Il bambino non si pone spontaneamente il problema se si legge da sinistra verso destra o viceversa.
Cosa c’è da scrivere?
I bambini piccoli(3-4 anni)pensano che non si possa scrivere tutto ma solo le cose importanti come i nomi.
Sillabazione e ulteriori suddivisioni:
Già a partire dai 4-5 anni i bambini tendono a pensare che la parola singola es. CASA sia scritta con più caratteri.
Pur vedendo la parola scritta in maiuscolo con 4 caratteri separato CASA i bambini dicono che ci sia scritto CA-SA.(Fase sillabica).Più tardi,verso i 5-6 anni,potranno rivedere le proprie opinioni per avviarsi verso la suddivisione alfabetica(Fase alfabetica).
Primi tentativi di scrittura:
Di solito il primo soggetto di scrittura è il proprio nome.
Cap.7 Lo Sviluppo del Pensiero:
Contributi di orientamento Cognitivista
Cap.8 Lo Sviluppo Delle Emozioni
Secondo Plutchick un’emozione è “una complessa serie di eventi che inizia con la percezione di uno stimolo e finisce con un’interazione tra l’organismo e lo stimolo che ha dato avvio alla catena di eventi. Le maggiori componenti della catena sono:
Darwin ipotizzò che le emozioni abbiano una funzione adattiva al fine di permettere una reazione gli stimoli esterni. Altri studiosi avvalorano l’ipotesi secondo cui vi è una base innata ed universale delle esperienze emozionali. Altri ancora pensano che vi sia una base innata che sottende sl riconoscimento delle espressioni facciali relative alle emozioni.
Possiamo distinguere 6 componenti che caratterizzano un’emozione:
Le emozioni hanno 3 peculiari funzioni:
1 di attivare l’organismo per far fronte ad una situazione vissuta come eccezionale. Le altre 2 sono di tipo comunicativo:comunicare all’esterno la propria situazione( es. arrossendo) e comunicarla a se stessi.
Si deve distinguere tra:EMOZIONI PRIMARIE(quelle cioè che hanno una base innata)e le EMOZIONI COMPLESSE.
Tra le Emozioni Primarie si annoverano:
Alcuni a queste aggiungono anche:
Oggetti di discussione è l’aggiunta tra le emozioni primarie del:
Tra le Emozioni Complesse si annoverano:
Teoria dello Sviluppo delle Emozioni
Nel corso dello studio sullo sviluppo emotivo si sono andate delineando due diverse ipotesi teoriche: la TEORIA DELLE DIFFERENZIAZIONE e la TEORIA DIFFERENZIALE.
TEORIA DELLA DIFFERENZIAZIONE(Bridges 1930)
La teoria della differenziazione ipotizza che:
All’inizio,nel neonato,sia possibile distinguere soltanto uno stato di maggiore o minore eccitazione.
Successivamente avviene una differenziazione che permette di distinguere tra stati emotivi di Sconforto e di Piacere.
Dopo i 3 mesi lo SCONFORTO si differenzierebbe in PAURA,COLLERA,DISGUSTO.
Ancora più tardi il PIACERE si differenzierebbe in GIUBILO ed AFFETTO PER GLI ADULTI.
Per i primi 18 mesi per lo Sviluppo delle emozioni si distinguerebbero 6 stadi:
Dopo i 18 mesi apparirebbero ulteriori emozioni quali vergogna,affetto per se stessi e più tardi orgoglio,amore,ecc…
TEORIA DIFFERENZIALE(Izard 1978)
La teoria Differenziale si caratterizza rispetto alla teoria precedente per l’importanza attribuita alle componenti innate.
Izard distingue 3 LIVELLI DI SVILUPPO:
1°(0-3mesi):caratterizzato dall’espressione delle emozioni per comunicare i propri bisogni .Si tratterebbe di emozioni di interesse,sconforto,tristezza,sorriso endogeno,trasalimento e disgusto.
2°(dai 3 ai 9mesi)Il bambino presta attenzione al mondo esterno.Appaiono collera,gioia,paura e sorpresa.
3°(da 9 mesi in poi) Caratterizzato dalla comprensione di sé e del proprio agire.Compaiono emozioni nuove di Disprezzo,Colpa e Timidezza.
Scherer ritiene che lo sviluppo emotivo del bambino sia condizionato dalle sue capacità di valutazione.
Al primo mese il bambino è in gradi di comprendere se uno stimolo gli è nuovo o familiare. Appaiono infatti emozioni di Trasalimento,Sorpresa e Noia.
Al secondo mese il bambino è in grado di distinguere tra emozioni che gli provocano piacere e stimoli che provocano dispiacere. Appaiono infatti emozioni di piacere e di dispiacere.
Dal terzo mese in poi il bambino è in grado di valutare uno stimolo a seconda che questo gli permetta di raggiungere un obiettivo o al contrario lo ostacoli. Se lo stimolo ostacola il bambino nel raggiungimento degli obiettivi compaiono
emozioni di collera e paura,se al contrario lo agevola compaiono emozioni di gioia e contentezza.
Harris come Darwin concorda sul fatto che il bambino abbia un repertorio innato di conoscenze che gli permettono di riconoscere le espressioni facciali relative a felicità,rabbia e dispiacere ed attribuisca ad esse un corretto significato.Inoltre Harris enfatizza il ruolo delle Competenze Cognitive del bambino nella comprensione delle emozioni.
Nella fanciullezza compaiono tentativi di controllo delle emozioni. Comparsa delle varie emozioni
Esistono concordanze da parte degli studiosi relativamente alla presenza:
La comprensione delle emozioni altrui.
Secondo l’ipotesi innatista di Darwin il bambino già in età precoce dovrebbe essere in grado di comprendere le emozioni altrui.
Da vari studi ed esperimenti è emerso che:
Il controllo delle emozioni.
Dagli 8-9 mesi circa iniziano i primi tentativi di controllo delle emozioni. I progressi nello sviluppo cognitivo possono favorire tale controllo.
Dai 6-7 anni i bambini riescono a controllare parzialmente le emozioni e preferiscono la modalità “sostitutiva”,ovvero riempiono la mente con qualcosa di più piacevole rispetto a quella precedente.
(consultare il libro a pag.224-225).
Cap 9 Lo Sviluppo Affettivo Secondo la Psicoanalisi
La psicoanalisi viene ripresa per illustrare alcuni aspetti significativi sul piano evolutivo,prendendo in considerazione:
I primi 18 mesi di vita Lo stadio orale
La psicoanalisi considera di notevole importanza la zona della bocca del bambino in quanto essa,oltre a soddisfare i bisogni alimentari ed essere il mezzo di comunicazione con il mondo esterno,è la zona che permette le prime sensazioni di piacere e per questo è definita zona erogena o prima sede della libido. Per Freud la pulsione non è indirizzata verso altre persone ma si soddisfa sul proprio corpo,per questo è una zona autoerotica. L’atto del succhiare presenta 3 caratteristiche essenziali:
Data l’importanza della zona orale la qualità della relazione che si instaura tra madre e bambino può risultare particolarmente condizionata da come vengono risolti i problemi dell’alimentazione,si tratta infatti di un vero e proprio dialogo. Con la comparsa dei primi denti(circa 6°mese)il bambino mordendo,ha la possibilità di attaccarsi a parti del mondo esterno,impossessandosene. Con lo svezzamento il bambino compie un ulteriore passo molto conflittuale e difficile perché vive sentimenti di privazione ed assume atteggiamenti di rifiuto quali per esempio sputando il cibo diverso dal latte. Con lo svezzamento si sviluppa la conoscenza che il bambino ha della madre.
Il processo di separazione-individuazione:Mahler.
In questo periodo inizia quello che la Mahler chiamò Processo di Individuazione- Separazione,tale processo porterà gradualmente il bambino a conoscere se stessi e a distinguersi dagli altri. Durante una prima fare detta “Autismo primario” il bambino non distingue tra ciò che è dentro e ciò che è fuori,tra ciò che appartiene a lui e ciò che appartiene alla madre(ad es. il seno).Si può quindi sinteticamente affermare che il bambino si trova in una situazione di totale o quasi indifferenziazione. A partire dal 2° mese di vita il bambino inizia a comprendere che ci sia qualcuno che soddisfi i propri bisogni(Fase Simbiotica). Pian piano inizia il processo di differenziazione con il mondo esterno.;un segno di avvenuta differenziazione è il sorriso al volto umano. Comportamenti di differenziazione sono: si stringerà o allontanerà dal corpo della madre,porterà la mano in bocca,con la mano toccherà il seno della madre. Tutti questi sono comportamenti d’attesa. Con il passare del tempo il bambino diventerà sempre più attivo:toccherà le guance o il vestito della madre e verso i 5 6 mesi come avviene per lo sviluppo intellettuale agirà sempre di più sul mondo esterno. Il processo di separazione-individuazione procederà fino i 12 mesi quando subentrerà la deambulazione che segna la fase dedicata all’esplorazione e la sperimentazione.
Le Relazioni Oggettuali: Spitz.
Gli studi di Spitz sono rivolti soprattutto alla descrizione di come avviene la costruzione di quello che in psicoanalisi viene detto “oggetto libidico”. Nella vita intellettuale il bambino costruisce un mondo esterno costituito da oggetti situati nello spazio e collegati tra loro da cause ed effetto;la stessa cosa avviene per la costruzione dell’oggetto libico necessario per l’instaurazione della prima relazione affettiva. Tappa fondamentale è costituita dal sorriso al volto umano. Il bambino inizia così ad essere attivo nei confronti di ciò che è esterno a lui;con ciò non siamo di fronte al riconoscimento di una persona ma alla costituzione di una relazione oggettuale. Con il sorriso il bambino consolida la capacità di provare sentimenti nei confronti di un’altra persona. Successivamente manifesterà i propri sentimenti di dispiacere allo sparire della madre. La costruzione dell’oggetto libidico avviene però sempre verso il 6°-8° mese di vita. Proprio quest’ultima fase è definita con il termine “Angoscia dell’8° mese”. Durante questo periodo il bambino può smettere di sorridere e di fronte ad un estraneo(soprattutto se la madre non è presente)può anche scoppiare a piangere. Ciò significa che il bambino differenzia benissimo la madre da un estraneo e la reazione di angoscia è motivata dalla paura del bambino che la madre lo abbandoni e non torni più.
La costruzione dell’identità personale :Erikson.
Nell’analisi di Erikson il focus si sposta sulle strategie che l’Io adotta per affrontare non tanto le istanze dell’Es quanto il mondo esterno nella sua complessità. La fase relativa al periodo compreso tra la nascita e i primi 18 mesi di vita è definita “dall’acquisizione di un senso di fiducia di fondo,attraverso il superamento del senso di sfiducia”. Secondo Erikson durante questa fase compito evolutivo primario è acquisire fiducia in se stessi e negli altri. Su tali basi il bambino accetta l’assenza della madre con la consapevolezza che questa ritornerà. (nota 6 di pag. 234)
I Secondi 18 mesi di vita (dai 18 mesi ai 3 anni). Lo stadio anale.
Secondo Freud durante il 2° ed il 3°anno di vita si assiste ad un cambiamento della zona erogena:da quella orale a quella anale. I bambini che utilizzano l’eccitabilità della zona anale si tradiscono nella ritenzione delle masse fecali finchè queste non provocano contrazioni muscolari e un forte stimolo sulla mucosa. Il contenuto intestinale è trattato come una parte del proprio corpo e rappresenta un regalo. Il bambino infatti lo adotta come strumento di controllo sia su se stesso che sul mondo esterno in quanto con il controllo degli sfinteri il bambino esprime accettazione o rifiuto,obbedienza o ostilità. Durante questo periodo il bambino può avere atteggiamenti contraddittori in quanto avere una cosa o una persona per se e nello stesso tempo poterne fare ciò che vuole anche distruggerla rappresenta per lui un conflitto emotivo. Tali battaglie emotive hanno il significato di dare inizio ad una sorta di indipendenza ma l’indipendenza del bambino di questa età è sempre molto relativa.
Il processo di separazione-individuazione
Come già preannunciato con la deambulazione il bambino inizia ad esplorare l’ambiente,ad allontanarsi dall’oggetto libidico con particolare sicurezza. Dopo un po’ d tempo però questa sicurezza inizia a diminuire, il bambino infatti ricerca l’autonomia ma allo stesso tempo sente il bisogno di rifugiarsi presso l’adulto,egli ha bisogno di verificare di non essere solo nelle proprie esperienze. Conclusa questa fase di riavvicinamento il terzo anno è caratterizzato dal consolidamento del senso della propria individualità e perché il bambino,in assenza della madre,porta con sé l’oggetto libidico(oggetto transizionale che separa l’ambito del soggettivo da quello oggettivo). Secondo la psicoanalisi in questo periodo diventano molto importanti anche figure diverse da quella materna,in particolare quella del padre.
Le relazioni oggettuali: Spitz
Secondo Spitz un fenomeno particolare nel secondo anno di vita è costituito dal “no”, Tale parola utilizzata dalla madre e accompagnata dal gesto di scuotere la testa impedisce al bambino di fare ciò che egli desidera. Ciò genera molta frustrazione nel bambino che si trova in conflitto tra il legame libidico che lo spinge verso la madre e l’aggressività provocata dalla frustrazione di non poter fare ciò che vuole a causa dell’imposizione della madre,il bambino allora tenta una soluzione di compromesso che consiste in un cambiamento consentita da un meccanismo di difesa:l’identificazione. Quindi il bambino applica l’identificazione con “l’aggressore”(la madre).Compiuto tale passo inizia la Fase Di Ostinazione.
La costruzione dell’identità personale(Erikson)
Secondo Erikson il periodo compreso tra i 18 ed i 36 mesi è caratterizzato “dall’ Acquisizione del Senso Di Autonomia e dalla Lotta contro il Senso Di Dubbio e la Vergogna.”In questo periodo conflittuale il bambino ha una forte spinta verso l’indipendenza ma dall’altra parte ha paura della separazione dai genitori e di perdere la stima di sé di fronte ad un insuccesso. Per quanto riguarda il controllo degli sfinteri nella fase anale il bambino da una parte si sente capace del controllo ma dall’altra non si sente sicuro di farlo.In questo periodo il sostegno dell’adulto è
molto importante,se tale figura dovesse mancare provocherebbe l’insorgere nel bambino sentimenti di dubbio e vergogna.
Dai 3 ai 6 Anni.
Lo Stadio Fallico(Freud)
In questa fase l’interesse dominante è per i genitali. Bambini e bambine sono centrati sui genitali maschili(il pene)e non riconoscono la vagina come tale. Inoltre acquista importanza la manipolazione dei genitali: la masturbazione.
Questo stadio è caratterizzato dal Complesso di Edipo che comporta sentimenti libidici per il genitore del sesso opposto e atteggiamenti ambivalenti verso quello dello stesso sesso. Per quanto riguarda la bambina il complesso edipico ha inizio con la constatazione di non possedere il pene,si stupisce,spera in un cambiamento e non è convinta che le altre bambine siano come lei. Pian piano si convince di essere uguale a tutte le altre femmine ed in particolar modo alla madre così rivolge tutte le attenzioni al padre entrando in conflitto con la madre che inizia ad essere svalutata ma rimane comunque un modello da imitare. Grazie al meccanismo dell’identificazione allora la bambina si identifica con la madre rinunciando alla rivalità e superando il conflitto.
Il bambino al contrario prova una grande ammirazione per il padre,vorrebbe essere come lui e lo imita in tutto. Pian piano però inizia a rivolgere tutte le sue attenzioni verso la madre e si rende conto che il padre ostacola il suo cammino verso lei,vorrebbe sostituirsi con il padre ma non può. L’identificazione quindi si trasforma in ostilità. Tutto ciò causa un conflitto emotivo nel bambino. Secondo Freud l’angoscia di castrazione costituisce la spinta al superamento del complesso di Edipo. Il bambino cessa la sua ostilità verso il padre e tende di nuovo all’identificazione. Con la risoluzione del complesso di Edipo inizia la Fase di Latenza.
La costruzione dell’identità personale(Erikson)
Secondo Erikson il periodo compreso tra i 3 ed i 6 anni è caratterizzato dall’ “acquisizione del senso di iniziativa e dal superamento del senso di colpa”. In questo periodo il bambino tende a prendere iniziative,a raggiungere obiettivi e a competere con gli altri. A volte infatti il bambino può mostrare una notevole aggressività o eccessivo attivismo. Le femmine invece tendono ad avere comportamenti volti ad accattivarsi le simpatie degli altri,ad acquistare valore ed importanza per gli altri.
L’età della Scuola Elementare. La fase di latenza(Freud).
Con la risoluzione,più o meno organica,del complesso edipico inizia la Fase di Latenza in cui l’individuo impara le proprie capacità di dominio della pulsione sessuale. Gli impulsi sessuali non cessano di esistere ma l’energia viene sublimata e canalizzata verso attività intellettuali sociali e scolastiche. I meccanismi di sublimazione e della Formazione Reattiva(in questo caso si intendono l’esaltazione di emozioni e di sentimenti quali la condanna,la vergogna ed il disgusto)sono responsabili dell’ “amnesia infantile”,che porta a ricordare poco di quanto è avvenuto nei primi 6-7 anni di vita.
La Costruzione dell’identità personale(Erikson)
Secondo Erikson questo periodo è contraddistinto “dall’acquisizione del senso di industriosità e dalla difesa dal senso di inferiorità”.Il bambino si sente competente,in cerca di successo e vuole dimostrare a sé stesso che riesce a padroneggiare le situazioni.Quando non ci riesce subentrano sentimenti di inadeguatezza e di inferiorità. Nel complesso però si tratta di un periodo tranquillo in cui è attribuito molto interesse ai coetanei.
L’Adolescenza.
Lo stadio Genitale.
Con la pubertà e l’adolescenza gli impulsi libidici ritornano attivi ed il complesso di Edipo potrebbe riemergere ma la qualità delle pulsioni non è uguale a prima. Nell’adolescenza infatti, avviene la sostituzione delle pulsioni pregenitali con pulsioni sessuali di tipo genitale. L’adolescente può investire come oggetti d’amore genitori,fratelli e sorelle e iniziano fantasie incestuose.
Il preadolescente cerca di contenere gli impulsi sessuali con meccanismi di difesa quali la rimozione,la formazione reattiva,la sublimazione.La battaglia contro i genitori è condotta in molti modi: dall’indifferenza alla negazione della loro importanza alla denigrazione,al pensiero che loro siano inutili e stupidi.L’adolescente cerca una sostituzione per i genitori e per i loro ideali e lo trova in un leader adulto(attore,calciatore)e nel gruppo dei coetanei.
La Costruzione dell’Identità personale (Erikson)
Secondo Erikson questa fase è contraddistinta dall’”acquisizione del senso di identità e dal superamento del senso di diffusione dell’identità”. Da una parte l’individuo tende a mettere in discussione l’identità della fanciullezza,dall’altra fa fatica a definire sia la propria identità che la sua proiezione nel futuro. Il confronto con i coetanei favorisce la sperimentazione di diversi modi di essere e di proporsi ma quando l’adolescente sui identifica con identità socialmente non accettare avremo un’identità deviante. Se invece l’individuo mostra difficoltà ad identificarsi con i propri ruoli nelle diverse situazioni avremo un’identità diffusa ovvero una personalità frammentaria senza un vero e proprio nucleo. Erikson propone dopo la pubertà altre 3 fasi evolutive: la 6° riguarda la prima età adulta ed è caratterizzata da intimità e solidarietà contrapposta ad isolamento per cui il giovane dopo aver costruito un’identità stabile ha bisogno di intimità perdendosi nell’altro. Esperienze negative portano all’isolamento e alla sfiducia negli altri.
La ° fase dell’età adulta è caratterizzata da generatività opposta a stagnamento per cui l’attenzione dell’adulto si sposterà sull’educazione dei figli e alla loro crescita.
L’8° fase è caratterizzata dall’integrità dell’io opposta a disperazione;l’individuo farà un bilancio della propria vita passata con l’accettazione dei limiti che subentrano con l’età senile e il problema della morte è centrale. In caso di non accettazione subentra la disperazione.
Cap 10 Lo Sviluppo Sociale
In questa ottica lo sviluppo affettivo è incluso nello sviluppo sociale.
Bowlby e la prospettiva interattivo-cognitivista.
Tra il 1950 ed il 1960 il “comportamento” entra in crisi. Bowlby propone “un quadro teorico di riferimento” centrato sulla nozione di attaccamento.
Secondo Bowlby il bambino è predisposto geneticamente a ricercare i membri della propria specie e soprattutto la propria madre. Il periodo che va dai 6 mesi al 1° anno di vita è fondamentale affichè si stabilisca un ottimale legame di attaccamento con la propria madre ed i lunghi periodi di abbandono possono influenzare negativamente la formazione della personalità del bambino. Bowlby infatti formula l’ipotesi sul piano evoluzionistico secondo la quale il comportamento di attaccamento assolva la funzione di proteggere il piccolo dai pericoli e per questo esso si manifesta maggiormente nelle situazioni di pericolo. Bowlby distingue inoltre due tipi di comportamento di attaccamento: i comportamenti di segnalazione(pianto,sorriso,sollevare le braccia) e quelli di accostamento (suzione,aggrapparsi,seguire). Secondo lui la socializzazione è un bisogno primario.
Critiche a Bowlby:
Il termine “cognitivista” indica la tendenza a esaminare lo sviluppo sociale con gli stessi paramentri di studio utilizzati per lo studio delle funzioni cognitive.
I primi 3 anni di vita L’interazione con i genitori
Dai 2 mesi: il bambino progredisce nel prestare attenzione al mondo esterno. Le interazioni vis-à-vis durante questo periodo sono per lui e per la madre molto soddisfacenti .Gli scambi sociali migliorano gradualmente man mano che le azioni del bambino diventano sempre più autonome.
Dai 5 mesi: Le attenzioni del bambino gradualmente sono rivolte anche agli oggetti inanimati. Il bambino riconosce la madre dalle persone a lui estranee e su tali basi si fonda il legame di attaccamento.
Dagli 8 mesi: lo sviluppo del bambino si manifesta con cambiamenti notevoli(paura degli estranei e le interazioni con il care-giver sono fondati sulla reciprocità e sull’intenzionalità.)
Da esperimenti condotti sui bambini le caratteristiche dell’oggetto di attaccamento sono:
Dopo la comparsa dell’attaccamento il bambino avendo introiettato la figura d’attaccamento manifesta comportamenti di separazione e di esplorazione.
La comunicazione non verbale.
La comunicazione Verbale è soltanto una delle tante forme di comunicazione.Gli psicologi da circa 20 anni dedicano la loro attenzione ai comportamenti comunicativi non verbali.
Argyle distingue a tal proposito 10 tipi di segnali non verbali:
Secondo Argyle i segnali non verbali assolvono 3 diverse funzioni:
Comunicazione tra animali
Le 4 forme elementari di comunicazione tra animali sono:
Comunicazione Gestuale e Linguaggio dei Segni.
Ekman e Friesen individuano 5 categorie di segni non verbali che si riferiscono in particolar modo ai gesti delle mani:
Fonte: http://www.riassuntisdf.altervista.org/wp-content/uploads/2012/09/psicologia-dello-sviluppo-vianello.pdf
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