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LA TERRA
parte di Matteo Ziino
Cosa c’è nell’interno della Terra?
Lo studio della Terra
La geologia è la scienza che studia la terra. Tuttavia, i geologi devono scontrarsi con un limite: le trivellazioni più profonde non penetrano nel terreno per più di 10 Km. Tuttavia, si può sapere che cosa c’è più in profondità osservando la propagazione delle onde d’urto generate dai terremoti. Infatti, questa dipende dal tipo di materiale e dal suo stato. Osservando le onde d’urto dei terremoti si osserva quindi anche la terra.
Gli “strati” della Terra
Possiamo così osservare che la terra è composta da diversi strati. Questi sono
La crosta terrestre
La crosta terrestre, che è spessa da pochi Km a poche decine di Km a seconda della posizione geografica (più sottile sotto ai mari, più spessa sotto i continenti), è roccia solida ricca di silicati.
Il mantello
Il mantello ha uno spessore di circa 2900 Km ed è diviso in tre parti: la più superficiale, chiamata litosfera, è composta anche questa di silicati, ma la roccia è solo parzialmente fusa (la roccia fusa viene chiamata magma). Questo strato è composto da magma molto viscoso, quasi solido.
Lo strato di mantello che si trova sotto la litosfera viene chiamato astenosfera, ed è composto da magma non molto viscoso. È questo tipo di magma che esce dai vulcani.
Lo strato più profondo del mantello viene chiamato mesosfera, ed è composto di magma sottoposto ad una pressione tale da non essere in grado quasi di muoversi.
Il nucleo terrestre
Sotto al mantello si trova il nucleo terrestre, composto soprattutto da nichel e ferro, che a sua volta è composto da due parti: il nucleo esterno, spesso circa 2000 Km e fluido, ed il nucleo interno, che di aggira intorno alla temperatura di 4-5000 C° ma è solido a causa dell’enorme pressione esercitata dal materiale che lo sovrasta. Il lento movimento di questa massa fornisce l’energia necessaria alla formazione del campo magnetico terrestre
Nei punti di incontro tra i vari strati si formano delle vie di messo fra le due condizioni, chiamate discontinuità.
Parte di Samuele Moioli
COME SI E’ FORMATO IL PIANETA TERRA?
Nessuno sa come si sia formato il Pianeta Terra.
Ma ci sono delle ipotesi come quella secondo cui la Terra si sia formata dall’accumulo di polveri e granelli di roccia.
Per la forza di gravità la massa si ingrandì e compattò attirando altre roccie. Il pianeta diventò caldo perché:
I solidi che si aggiungevano bombardavano la Terra.
La pressione degli strati esterni su quelli interni.
La radioattività che trasforma gli atomi in elementi chimici.
Una sfera bollente
Il calore fa fondere gli elementi della Terra appena nata. Essa diventò una sfera di magma. Nacquero gli strati della Terra
I materiali più densi,come il ferro, andarono nel nucleo, i più leggeri come l’alluminio andarono in superficie. Il mantello fu formato dai materiali come il magnesio.
L’evoluzione dell’atmosfera
Dalla Terra bollente uscivano gas simili a quelli dei vulcani di oggi. Questi gas formarono l’atmosfera terrestre.
L’atmosfera era composta da ossigeno (80%) e diossido di carbonio (18%). Il pianeta si raffreddò emettendo calore nello spazio. Così le rocce si solidificarono e il vapore acqueo formò gli oceani.
Nell’acqua nacquero i primi organismi viventi. Più di 3 miliardi di anni fa nacquero gli organismi che per sopravvivere usavano la fotosintesi clorofilliana. Questi organismi producevano ossigeno e grazie a questo l’ossigeno aumentò e il diossido di carbonio. L’ossigeno formò l’ozono. Questo fece nascere gli organismi terrestri e complessi.
La deriva dei continenti
Nel Golfo di Guinea l’Africa e l’America del sud potrebbero incastrarsi. Con questa teoria si pensa che in origine i continenti erano uniti.
Questa potrebbe essere una coincidenza ma ci sono tre fattori:
La teoria di Wegener.
Wegener, uno scienziato tedesco, propone la teoria della deriva dei continenti.
Secondo la sua teoria 200 milioni di anni fa esisteva:
In seguito i continenti si sono separati.
Oggi i contineti si spostano di pochi centimetri all’anno.
Parte di Simone Iannetti
La tettonica delle placche
Un tempo si pensava che il fondo oceanico fosse piatto, dove ogni rilievo sarebbe stato spianato dalla forte pressione e dal movimento delle correnti oceaniche.
Ma negli anni ’60 grazie a strumenti all’avanguardia come l’ecoscandaglio, si e riuscito a costruire una mappa dei fondali.
Quindi si e scoperto che ci sono alte montagne e “fosse” profonde anche kilometri. I grandi rilievi montuosi che stanno sui fondali oceanici sono chiamati dorsali oceaniche. Ogni dorsale è come una gigantesca “cicatrice” con al centro una valle, una spaccatura da cuoi può fuoriuscire il magma. Dopo essere fuoriuscito esso forma due catene montuose laterali.
Secondo i geologi l’astenosfera, trasporta verso l’esterno il calore emanato dal nucleo della terra; in questo modo si creano delle correnti convettive .
Queste correnti convettive funziona come un nastro trasportatore, che trascina la litosfera in modo orizzontale.
La tettonica delle placche o tettonica a zolle (dal greco τέκτων, tektōnche significa "costruttore") è il modello sulla dinamica della Terra, su cui concorda la maggior parte degli scienziati che si occupano di scienze della Terra.
La tettonica delle placche e la deriva dei continenti.
Le grandi “lastre” di litosfera che sono delimitate dalle dorsali e dalle fosse oceaniche sono chiamate placche o zolle.
A causa dei movimenti tettonici le placche si sostano come gigantesche zattere che galleggino sull’astenosfera, trascinando con sé le masse dei continenti: questa e la teoria della tettonica delle placche.
La nascita delle montagne
Dopo che due zolle si scontrano tra loro la crosta terrestre si comprime, fino a sollevarsi alcune volte; questo processo può provocare l’orogenesi. Le alpi si sono formate con lo scontro della placca africana e quella euroasiatica.
La subduzione
La subduzione è un fenomeno geologico che ha un ruolo chiave nella teoria della tettonica delle placche. Con questo termine si intende lo scorrimento di una placca litosferica sotto un'altra placca ed il suo conseguente trascinamento in profondità nel mantello, connesso alla produzione di nuova litosfera oceanica nelle dorsali medio-oceaniche, la quale tenderebbe ad aumentare la superficie complessiva del pianeta; questo fenomeno avviene lungo i margini convergenti delle placche, ove la crosta oceanica viene quindi distrutta per subduzione (concetto di invariabilità del raggio terrestre).
Parte di Riccardo Leone
gli elementi esogeni
La teoria della tettonica delle placche spiega con un unico modello tanti fenomeni diversi: l’aspetto dei fondali oceanici, la deriva dei continenti e la formazione delle catene montuose. Si raggruppano tutti nei fenomeni endogeni, perché hanno origine all’interno della Terra. Il paesaggio è modellato da fenomeni esogeni, cioè origine al di fuori della litosfera, e che con la loro azione continua distruggono lentamente le montagne.
Le azioni esogene
Gli agenti atmosferici riescono a disgregare la roccia con il processo chiamata erosione:
I detriti
I detriti grazie alla forza di gravità vengono trascinati verso il basso; i detriti trasportati dall’acqua hanno un effetto abrasivo che incide la roccia, che formano le valli a forma di V, (es. il grande canyon) mentre le valli a forma di U sono state scavate dai larghi ghiacciai.
La lontananza dalle montagne diminuisce la pendenza dei corsi d’acqua. Di conseguenza la forza di trascinamento si riduce, e il peso dei detriti li fa depositare.
Nel corso degli anni i frammenti si riducono fino a raggiungere il mare nel processo della sedimentazione, formando strati sovrapposti.
La diagenesi trasforma i sedimenti in nuove rocce. Successivamente queste rocce potranno dare origine a nuove montagne.
Fonte: http://share.dschola.it/icking/classe3a/Compiti/SCIENZE%20-%20terza/LA%20TERRA%20di%20matte,%20samu,%20riki%20e%20simo.doc
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