Consapevolezza emotiva

Consapevolezza emotiva e percezione interiore

 

Le persone con questa competenza:

• Sanno quali emozioni stanno provando e perché.

• Si rendono conto del legame fra i propri sentimenti ed il legame fra ciò che pensano fanno e dicono

• Riconoscono il modo in cui  sentimenti influiscono sulla loro prestazione

• Hanno una consapevolezza dei propri valori e propri obiettivi dalla quale si lasciano guidare

 

Autoconsapevolezza

• E’ la continua attenzione ai propri stati interiori. La mente osserva e studia l’esperienza comprese le emozioni.

• L’autoconsapevolezza permette il passaggio dall’agito al’azione. E’ la differenza che passa tra l’essere travolti da una furia omicida verso qualcuno e il pensare introspettivamente “ecco quello che sto provando è collera”.

• Essere consapevoli di sé significa essere consapevoli sia del nostro stato d’animo che dei nostri pensieri su di esso.

• Se il rancore verso un interlocutore non viene visto come un impulso ad attaccarlo, ma come un avvertimento che tale impulso è in atto, allora questa emozione non mi è più nemica, ma alleata nella regolazione del mio comportamento.

• Sapere che sto per dare un pugno, mi consente di scegliere se portare avanti quel comportamento o no.  (Marinella Sclavi, Arte di ascoltare e Mondi possibili)

 

 

Funzione delle emozioni

Le principali funzioni delle emozioni sono:

• Motivazione: sono processi motivazionali che predispongono l’individuo verso un certo insieme di possibili comportamenti

• Comunicazione sociale: permettono di comunicare informazione da individuo ad individuo (comunicare l’effetto della propria comunicazione)

• Informazione: fanno si che l’individuo sia aggiornato sui propri bisogni e obiettivi che apprenda situazioni ed eventi utili e pericolosi, agendo come misuratori e regolatori del proprio stato interno e del mondo esterno (funzione intra/intersoggettiva)

• Dal punto di vista evolutivo le emozioni sono fondamentalmente Adattive

• Esse rispondono immediatamente al significato degli eventi in relazione alla sopravvivenza:

• Rabbia e paura ci mettono in guardia di fronte ad un pericolo, mentre la tristezza e l’amore ci spingono verso altre persone.

• Le emozioni costituiscono un feedback riguardo alle nostre interazioni agli eventi  e conducono ad azioni adattive tese a modificare il rapporto organismo ambiente in modo da rendere l’emozione non più necessaria.

 

Le emozioni ci organizzano per l’azione

• Le emozioni regolano il funzionamento mentale organizzando sia il pensiero che l’azione.

• Stabiliscono delle priorità tra gli obiettivi e ci organizzano per intraprendere azioni specifiche (la paura stabilisce lo scopo della fuga e prepara ad essa).

• Le emozioni fissano le mete verso il cui conseguimento tende il pensiero e l’azione.

• L’elaborazione cognitiva si attiva per risolvere il problema di come raggiungere lo scopo fissato dall’emozione. La risposta più adattiva emerge dal’integrazione emozione-ragione.

 

Le emozioni non sono i comportamenti

• I problemi emergono quando emozioni e comportamenti sono confusi.

• Per gestire emozioni indesiderate non occorre controllarle o negarle, ma il primo passo per regolarle è l’esserne consapevoli.

• Le emozioni emergono in un processo naturale che si svolge in fasi, dopo le quali, esse si esauriscono.

 

Es. 1) Emersione emozione (sento rabbia) 2) Consapevolezza (l’esperienza viene simboleggiata, mi sento arrabbiato) 3) Azione espressiva (espressione del sentimento, non è giusto quello che hai fatto) 4) Completamento

• L’obiettivo è riuscire ad esprimere l’emozione sotto la propria gestione consapevole; le emozioni vanno riconosciute e tradotte in messaggi comprensibili e azioni costruttive.

• In questo modo non sono più reattive, ma diventano una fonte di informazioni sulle proprie risposte alle situazioni.

 

 

Concetto di intelligenza emotiva

• Conoscenza delle proprie emozioni.

• Conoscere un sentimento nel momento in cui si presenta

• Gestione delle emozioni. Gestione delle emozioni come processo fondato sull’autoconsapevolezza.

• Motivazione di se stessi: gestire le emozioni per raggiungere un obiettivo ciò permette di: concentrare l’attenzione, trovare la motivazione, autogestione e creatività.

• Riconoscimento emozione altrui attraverso l’empatia.

• Gestione delle reazioni, la capacità di continuare a pensare anche in situazioni di turbolenza prodotta dalle emozioni degli altri. (queste sono abilità relazionali di base)