Dai sentimenti ai bisogni

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Dai sentimenti ai bisogni

Comunicare e Ascoltare.

Comunicare e ascoltare sono come la parte emersa di un iceberg. La parte che abbiamo identificato e cominciato a misurare con i mezzi delle relazioni ascoltate, delle lettere sui casi, delle riflessioni personali e della condivisione - scambio in gruppo.
Tuttavia come sapete l’ iceberg, ovvero la parte che emerge è una minima parte dell’ intero iceberg.
La parte immersa, nascosta è molto più grande e allo stesso tempo costituisce la base di partenza… per ciò che è emerso.
Ciò che è sotto la comunicazione, sotto l’ ascolto… è il profondo di noi stessi e allo stesso tempo la base di partenza dei nostri comportamenti:

i miei sentimenti, i miei bisogni, i miei valori.

Un mondo immenso, proprio come la parte immersa dell’ iceberg.
Oggi ne facciamo una rapida sintesi, con l’ obiettivo di aprire una finestra, piccola ma essenziale.

 

                                     Cosa intendo quando parlo di SENTIMENTI.

I SENTIMENTI SONO
LE PERSONALI REAZIONI INTERIORI,
SPONTANEE, DI FRONTE
AD UNA PERSONA, UN LUOGO, UN AVVENIMENTO

 

Da questa definizione comprendiamo che:

  • Personali, riguardano me, nessuno le ha come me
  • Reazioni: non c’è la volontà, quindi i sentimenti non sono né giusti né sbagliati, né buoni né cattivi. Non sono migliore perché stamattina provavo gioia nello stare a Messa con tutte le persone che c’erano. Non sono cattivo se ho provato rabbia verso di te quando mi hai fatto fretta. Non sono ridicola quando vivo delle paure pensando al futuro di nostro figlio. Non sono stupida perché in certi giorni sento tristezza e delusione senza capirne il motivo. E’ il COMPORTAMENTO che è morale, giudicabile in buono o cattivo, giusto o sbagliato.
  • Interiori: qualcosa di profondo che mi appartiene, si collega con tutta la mia vita.

 

 

Possiamo suddividere i sentimenti in quattro famiglie, quattro categorie:

PAURA    TRISTEZZA      RABBIA     GIOIA

E ogni categoria ha una lunga serie di aggettivi per meglio descrivere ciò che si “sente”. Ogni aggettivo ha una sua intensità, e una descrizione diversa per ognuno di noi. Siamo davvero unici e irripetibili, perfino nel modo di provare sentimenti, stati d’animo.
I sentimenti sono alla base di ogni nostra comunicazione: pensieri, idee, discussioni, comportamenti, sessualità, persino malattie psico-somatiche.
Non conoscere il mondo dei sentimenti è come dire che non mi conosco, che non ti conosco… se non in superficie (come l’ iceberg).

  • Non conoscere il mondo dei  propri sentimenti  - imparando  prima a riconoscerli, quindi ad accettarli e  dopo a controllarli -   causa  l’ “agito” del  sentimento.

 

  • Tu, non sei responsabile dei miei sentimenti. (abbiamo detto: reazione personale, semmai il tuo comportamento mette in luce qualcosa che è già in me)
  • I sentimenti non sono né buoni né cattivi, né giusti né sbagliati… non hanno valore morale. (E’ il comportamento che  ha valore morale).

 

  • I sentimenti sono “il collegamento” con i miei bisogni.

 

 

I sentimenti di gioia indicano una realizzazione di un bisogno.
I sentimenti di rabbia, di tristezza, di paura sono invece segnali d’allarme che mi suggeriscono che ho bisogno di qualcosa, indicano che in me c’è una carenza, un bisogno non soddisfatto.
Oltre ai bisogni primari e vitali come il bisogno di mangiare, bere, dormire, esistono dei bisogni fondamentali legati alla natura dell’ uomo: cioè vengono avvertiti da tutti gli uomini e da sempre. Bisogni che indicano le tensioni più profonde dell’ uomo:

 

  • Bisogno di essere amato
  • Bisogno di essere valido
  • Bisogno  di   autonomia
  • Bisogno di appartenenza
  • Bisogno di trascendenza

 

 

Sono andata in camera di un figlio è ho visto il disordine. Ho subito espresso il mio disappunto, ma non ho visto la corsa a rimediare, anzi c’è stata una contestazione: “questa è la mia camera, mi hai detto che qui comando io! Mi è venuto caldo, le guance arrossate e brucianti, il corpo che pizzicava come avessi l’ orticaria. La mia voce è salita di tono, diventando più stridula, mentre le orecchie si sono chiuse all’ ascolto come avessi tirato su il ponte levatoio. Avevo una rabbia, ma una rabbia!
Riflettendo… identifico il sentimento di rabbia, anche dalle descrizioni fisiche e mi accorgo che in quel momento mi sono sentita minacciata nella mia autorità di genitore. In quel momento avevo bisogno di sentimi rispettata, considerata. Un bisogno così forte da portarmi a difendermi e lottare con il figlio.

Quando sono tornata a casa dopo una giornata particolarmente intensa, ho notato che nessuno mi ha dato particolare attenzione. Mi sono sentita di colpo stanchissima, come se avessi le gambe tagliate e avessi scaricato sacchi pesanti tutto il giorno. Non avevo più voglia di parlare e mi sentivo davvero svuotata e insignificante.
Riflettendo: ho compreso che avevo bisogno di ricevere attenzione, di sentirmi dire: “E’ tornata la mamma… che bello!!!” Di sentire cioè una manifestazione concreta che significasse che sono importante, che sono speciale per i miei.

 

 

I bisogni sono come i motori di un aereo.
Per comodità prendiamone solo due: ESSERE AMATO (avere qualcuno che mi ha fatto o mi fa sentire amato, sono importante per qualcuno) e ESSERE VALIDO (sono capace, so di avere un valore, posso fare qualcosa per un altro). I due motori portano l’ aereo ALLA META.
I sentimenti negativi mi avvertono che un bisogno reclama: non è soddisfatto. Ho avuto un comportamento che invece di soddisfare davvero ciò che mi è venuto a mancare, ha preferito accontentarsi di un’ altra via, una COMPENSAZIONE (non è negativa, ma non è sufficiente a realizzarci).
I sentimenti positivi mi avvertono che un mio bisogno profondo è stato soddisfatto. Ho avuto un comportamento che mi ha portato a stare bene, sentirmi bene dentro, con me stesso e con l’ altro. Mi sono realizzato.

Sia il negativo (che mi segnala di avere una rotta insoddisfacente) sia il positivo (che mi segnala di aver impostato la rotta giusta) MI SONO UTILI PER COMPRENDERE DOVE SONO, DOVE VOGLIO ANDARE E COSA POSSO FARE PER ANDARE MEGLIO.   
Vuol dire che il mio aereo, a volte, sarà sbilanciato (penderà o a destra o a sinistra), ma resta comunque nella rotta: nell’ andare verso…

Verso cosa? Verso I VALORI , ovvero le mete che mi realizzano completamente. Che mi fanno stare bene con me stesso e con la l’ altro (chiunque altro). Una meta si raggiunge con il MOVIMENTO, con il MUOVERSI VERSO…

Quando ho bisogno di essere amato, scopro la vera realizzazione nel valore dell’ AMARE, della donazione…. Cominciando IO – per primo - A FARLO.
Quando ho bisogno di essere valido, scopro la vera realizzazione nel valore del DARE FIDUCIA, credere che non ci sono scarti: ne io, né l’altro, che sono una “bella persona”, sei una “bella persona” … e cominciare IO – per primo - A CREDERCI

 

 

Fonte: http://associazioni.comune.fe.it/2141/attach/comitatoponte/docs/dai%20sentimenti%20ai%20bisogni%20ai%20valori.doc

Sito web da visitare: http://associazioni.comune.fe.it/

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