Sono forte quando

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Sono forte quando

  1. Dopo aver incontrato la “zizzania” nel mio prossimo sono capace di accettarlo e perdonarlo, perché è umano.
  2. So dire grazie a Dio in ogni situazione per fiducia in Lui.
  3. Lascio che lo Spirito rimanga nel mio cuore e mi metta in crisi rispetto alle mie “ false sicurezze.
  4. Ho fiducia nell’altro.
  5. Riesco a stimare di nuovo la persona che mi ha calunniato. Cioè quando perdono.
  6. Non mi lascio abbattere dalle difficoltà, ma le accolgo come occasioni di crescita e di affidamento.
  7. Mi metto con umiltà in ascolto dell’altro con la consapevolezza della mia fragilità.
  8. Consapevole della mia incapacità al bene, chiudo gli occhi e mi affido alla tenerissima misericordia del Padre.
  9. Riesco a resistere alla zizzania di fronte alle situazioni di male e non mi faccio pendere dal panico.
  10. Quando sono in grazia di Dio solo allora mi sento forte e non mi lascio soffocare dalla zizzania. Solo in grazia di Dio si può fare tanto bene.
  11. Sento che ogni azione, ogni momento risponde alla volontà di Dio e me  lo sento accanto. Uso la pedagogia dei piccoli gesti di Papa Giovanni, così sintetizzata..”solo per oggi”..
  12. Riesco a superare la mia pigrizia, la mia timidezza per  fare ciò che, in quel momento, gli altri si aspettano da me, per il bene comune.
  13. Riesco a vincere il male che abita nel mio cuore e mi rendo conto, senza vergognarmi, della mia debolezza.
  14. Pur non capendo fino in fondo il disegno che ci sta sotto, accetto e compio la volontà di Dio.
  15. Riconoscendo tutto il negativo che c’è in me, non mi dispero, ma combatto per eliminarlo perché il bene dia un senso alla mia vita e a quella dei miei cari, amici e conoscenti.
  16. Accetto i miei limiti e quando non cerco di estirpare subito la zizzania aspettando che il grano maturi.
  17. Preferisco far crescere  anziché sradicare. Accetto la strada della pazienza. Non tollero il peccato, ma amo tutti noi peccatori.
  18. Resisto alla paura e all’indecisione superando il blocco che non mi permette di intravedere la luce della speranza. Quando apparentemente in modo ingenuo, mi  abbandono alla fiducia.
  19. quando non reagisco al male con il male.
  20. Quando di fronte a quello che è in me, di cui non capisco il significato (è bene o sarà anche male?) non mi tiro indietro affidandomi al sapere del Seminatore
  21. Nelle difficoltà del quotidiano riesco a dire, convinta, “sia fatta la tua volontà”.
  22. Riesco a non farmi travolgere dal male di vivere, che dilaga nel mio cuore e nel mondo. Quando riesco a sollevare lo sguardo o ad abbassarlo per mettere a fuoco tutto il bene che c’è, che cerca di crescere intorno a me.
  23. Riesco a guardare alle realtà  negative senza paura abbandonandomi a Dio, e vivendo la quotidianità con pazienza, resistendo al male in attesa della mietitura.
  24. Accetto di non seminare ira e vivere la mitezza della mia incompletezza.
  25. Mi fido di Dio anche quando non vedo chiaro. La fortezza è il dono dello Spirito Santo.
  26. Non dimentico che Gesù è sempre con me.
  27. Non ho paura, riesco ad essere coerente (non c’è dissociazione tra ciò che faccio e ciò che dico/penso/credo), sono tenace e perseverante.

 

  1. Mi affido al Signore.
  2. Mi lascio guidare dalla consapevolezza che le mie fragilità sono tante, ma proprio per questo posso contare sull’aiuto di Dio.
  3. Dimostro sensibilità
  4. Non sottraggo lo sguardo anche alle mie debolezze.
  5. Vivo la sofferenza, qualcuno mi ferisce, perdo una persona che amo, mi delude un amico, incontro il male e la cattiveria, ma non mi dispero; le avversità passeranno; verrà la giustizia. Attendo con serenità e pazienza.
  6. Riconosco i miei limiti. Mi fido e mi affido al Signore. Quando penso che “ il  tutto non lo ha in mano nessuno”. Penso che se c’è il male c’è anche il bene che trionfa sempre. Quando penso che la speranza in ciò che è bello e buono non deve mai venire meno.
  7. Mi sollevo al di sopra delle preoccupazioni quotidiane e delle angustie per il futuro mettendole da parte e mi impegno nella realtà riuscendo a fere miei i bisogni dei fratelli che ho intorno.
  8. Sento che non sono solo; mi sento in cammino; amo.
  9. Il mio obiettivo non è il risultato, ma l’agire stesso purché secondo coscienza ed in conformità alla volontà di Dio, nella convinzione di non essere lasciato solo.
  10. Non mi accanisco semplicemente a contrastare la zizzania ma lascio spazio alla potenza di Dio che semina il bene e ce lo affida per farlo crescere.
  11. Cerco di avere contatti sinceri con le persone che il Signore ha posto nella mia vita: non mi meraviglio del negativo e colgo il positivo senza avere paura perché non sono riuscito a fare meglio; anche a distanza di tempo chiedo aiuto a Gesù che può provvedere.
  12. So vivere in pienezza anche i momenti apparentemente meno significativi/ quando la tentazione del giudizio diventa possibilità di riconoscere il positivo che c’è nell’altro.
  13. Ho la capacità di guardare al negativo senza panico e quando so accettare  la mia fragilità.
  14. Riesco a conoscere la mia debolezza e mi affido a Dio perché da solo non riesco a vincere.
  15. Quando sento che Dio è padre che mi vuole bene ed è presente nei momenti in cui sono più debole.
  16. Non mi lasco trascinare dal pessimismo, quando mi affido a Dio perché credo che non sono io  al centro del mondo e della mia vita. Quando riconosco che Dio agisce in modo diverso da quello che pretenderei.
  17. Non lascio troppo spazio alle mie paure; quando mi concentro sulle cose belle che so fare e quando mi ricordo che il Signore mi vuole bene.
  18. Sono debole ma non  “scappo” dalle difficoltà; riconoscendole con responsabilità; quando prego.
  19. Riesco a portare a termine tutto ciò che ho programmato per il bene comune alla luce della Parola e con l’aiuto di Dio perché è Dio che mi dà forza.
  20. Mi sforzo di ascoltare l’altro senza giudicare; cerco nella preghiera la forza di affrontare le avversità.
  21. So accettare serenamente il mio limite e quello del mio prossimo.
  22. Sono paziente.
  23. Non mi lascio vincere dalla mia pigrizia, dai miei problemi, ma vivo con coraggio ed impegno il mio quotidiano.
  24. Quando incontro Dio e lo riconosco; quando perdono e mi metto al servizio. Quando sono umile.
  25. Accetto che la zizzania cresca e non cerco di strapparla, accetto le avversità con serenità e accetto le incomprensioni con pazienza.

 

 

Fonte: http://www.acpiace.net/wp-content/uploads/2014/02/Sono-Forte-Quando.doc

Sito web da visitare: http://www.acpiace.net

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