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Il trauma dell’abbandono
La coppia scoppia e bisogna saper affrontare il trauma dell’abbandono altrimenti si finisce per cadere in dipendenze, arrivare alla depressione o allo stalking.
“Ci ameremo per sempre” è davvero una parola grossa perciò è necessario saper lasciare in modo corretto ma anche superare il trauma dell’abbandono che può riferirsi alla fine di un amore, al pensionamento, al termine di un incarico politico.
Poiché ognuna di queste situazioni può essere vissuta in modo traumatico, è giusto accettare la fase di sofferenza, evitando di far finta di nulla anche se la nostra società ci spinge a questo (soffrire significa essere deboli, essere un peso per gli altri…..).
Gli amici magari ti dicono che non devi prendertela così, invece di essere empatici e capire il tuo dolore, oppure non si fanno più vedere né sentire. Purtroppo viviamo in una società che bandisce la sofferenza, mostrando modelli di persone felici, realizzate. A volte gli amici si defilano perché non vogliono essere coinvolti oppure perché ogni persona ha il suo peso da portare, soprattutto di questi tempi.
In aggiunta a ciò, le persone che frequentavi prima, gli amici della compagnia, i familiari dell’ex, i colleghi di lavoro, nel caso del pensionamento, un po’ alla volta si allontanano. Se, nel caso di rottura di un matrimonio, ci sono anche dei figli, la situazione si complica.
Ecco quindi alcuni suggerimenti per superare questo momento di sofferenza.
Innanzitutto, concedersi un periodo di “lutto” per attraversare il dolore, evitando di mettersi “la maschera” dei duri; capire quello che è realmente successo, senza dare unicamente la colpa a se stessi o all’altro; accettare che dopo un periodo di normale sbandamento ritorna la stabilità; prendere nuove iniziative, come dedicarsi ad hobby trascurati o cimentarsi in nuove attività; scrivere i propri progressi nel diario giornaliero; circondarsi di persone che fanno star bene, evitando quelle che parlano solo dei loro problemi, quelle che succhiano energia, chiedendoti favori quando non sei in grado di farli, quelle che criticano sempre e comunque; leggere, partecipare a conferenze, convegni, fare volontariato.
Così facendo si dà un nuovo impulso alla propria vita e magari si comprende col tempo che la sofferenza aiuta anche a crescere aprendo nuove opportunità.
Fonte: http://www.sific.it/articoli/03_01_1293.doc
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