L’ambivalenza chiama altra ambivalenza

Secondo le teorie espresse dagli studiosi dell’attaccamento, come si è detto nei numeri precedenti, già nel bambino di pochi mesi di vita un occhio attento ed esperto può osservare lo “Stile di Attaccamento” che si sta sviluppando; questa osservazione, tuttavia, diventa più evidente man mano che il bambino cresce, e quello stile si radica sempre di più nella sua personalità, influenzando ogni comportamento ed ogni relazione con gli altri e con il mondo.
Le ricerche hanno individuato quattro stili di attaccamento, dei quali due sono definiti “Insicuri”. Partiamo proprio da uno di questi, soffermandoci in particolare su quello che è stato denominato “Attaccamento Insicuro ansioso Ambivalente”.
Ripercorriamo rapidamente il processo di costruzione dello Stile di Attaccamento: il bambino viene al mondo, si lega subito alla persona che gli dà affetto, calore e nutrimento (normalmente la madre) comincia ad interagire con lei prima che con gli altri. Dal modo in cui questa interazione si svolge, dalla capacità della madre di rispondere alle esigenze e alle richieste del piccolo, si determina lo Stile di Attaccamento, che poi si consoliderà fino a manifestarsi nella sua forma più evidente quando il bambino diventerà adulto.
La mamma che contribuisce alla formazione dello stile Insicuro Ambivalente è generalmente molto presente in alcune occasioni, anche troppo, mentre è completamente assente in altre, senza che questo sia determinato in alcun modo dai comportamenti di richiamo del piccolo. Assenze e presenze si alternano in un modo che per il bambino appare inspiegabile e comunque assolutamente indipendente da lui. Tal volta l’assenza e l’abbandono vengono utilizzati da questi genitori anche come minaccia per costringere il bambino a fare o non fare qualcosa.
Il bambino con stile Insicuro Ansioso Ambivalente non riesce mai a costruire una Certezza stabile circa la disponibilità della madre a rispondere alle sue richieste di presenza e di aiuto. Per questo motivo l’esplorazione del mondo circostante appare incerta, connotata da ansia, esitante. Vi è in questi bambini una forte angoscia da separazione, dovuta al fatto che, ogni volta che la mamma si allontana, non è dato sapere se e quando ritornerà. All’allontanamento di lei essi reagiscono con forti crisi di pianto disperato.
Quando poi lei ritorna, risulta molto difficile calmarli e rassicurarli.
E da grandi?
Gli adulti cresciuti con questo stile di attaccamento portano con sé una grande sfiducia nelle proprie capacità e non si sentono per niente amabili. I distacchi prolungati da parte di persone care sono mal sopportati e spesso si tenta di impedire che avvengano mediante il ricorso a svariati comportamenti.
L’autostima è molto bassa, mentre l’esplorazione delle nuove opportunità e i cambiamenti sono molto difficili da sopportare per loro, perché vivono una continua sensazione di inadeguatezza e di negatività rispetto alla vita.
Di contro gli altri vengono spesso sopravvalutati: se io non mi fido di me stesso, devo per forza affidarmi a qualcun altro e cercare altrove le risorse per stare al mondo. Gli altri, dunque,  sono fondamentali per la sopravvivenza psicologica di queste persone, ma spesso vengono ricambiati con forti sbalzi del comportamento e dell’affettività. Questo aspetto spiega anche la possibile presenza di una forte ansia da abbandono.
Nelle relazioni sentimentali la persona con Stile Insicuro Ansioso Ambivalente cerca una profonda e costante intimità, nonché continue attenzioni. Queste richieste pressanti, però, tendono spesso a far allontanare i partner, confermando così alla persona di non essere amabile e di non saper gestire un rapporto d’amore.
Le relazioni sono ricche di passione, ma anche di rabbia, gelosia e ossessività, con frequenti conflitti che però non portano mai alla rottura definitiva. Il partner viene tal volta idealizzato come la persona più capace di amare che ci sia, salvo poi ricadere nel vortice della gelosia e dell’autoritarismo poco dopo.
Come è facile immaginare, è molto ricorrente in persone con questo stile di attaccamento il senso di colpa: “se qualcosa va bene è merito di qualcun altro, se va male sono io che sbaglio e non sono capace”.
È chiaro che, per un bambino abituato a non avere nessuna fiducia nella propria capacità di richiamare la rassicurante e serena presenza di sua madre, la vita adulta non può che essere di questo tipo.
Lo Stile che vedremo nel prossimo numero è anch’esso di tipo insicuro, ma viene definito “Evitante”. Ha qualcosa in comune con quello visto adesso, ma si distingue per alcuni punti fondamentali.