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La Complementarità è quella struttura relazionale, che consente di far cooperare verso un obiettivo comune due persone che, sostanzialmente, ragionano e hanno interessi diversi, sebbene possano manifestare comportamenti simili.
In altre parole, la complementarità è quella affinità relazionale che permette alle energie opposte dell’Aggressivo e dell’Emozionale (entrambi dirompenti, ma mossi da passioni escopi contrastanti) di concordare nella realizzazione di un progetto specifico.
Ovvero attraverso questa modalità relazionale è possibile ricavare il massimo giovamento reciproco, dal momento che poggia proprio sullo sfruttamento delle differenze.
Ciò non obbliga i partner comunicativi a modificarsi, anzi conferma il loro modo di essere, attraverso il completamento vicendevole.
Per esempio, in un gruppo di lavoro (o di studio)le differenti caratteristiche intellettuali diventano un arricchimento reciproco e favoriscono il raggiungimento di risultati più soddisfacenti.
Così, le idee dell’Effervescente possono realizzarsi concretamente grazie alla pragmaticità dell’Energico.
Ovvero, complementare è ciò che serve al completamento vicendevole. In questa relazione ciò che sembra contraddittorio diventa compatibile.
L’agire complementare implica la coscienza degli attori della complementarità medesima e si fonda sulla consapevole attesa che l’uno farà le cose che non sono fatte dall’altro, dal momento che è più efficiente in quelle determinate cose.
Per esempio, una madre può incaricarsi di insegnare al suo piccolino a nuotare, perché ex nuotatrice professionista, mentre il padre si diletta con la primogenita nella costruzione di castelli di sabbia, sfruttando la sua capacità manuale.
La Complementarità si fonda sulla serena accettazione delle caratteristiche di ciascuno e sulla naturale scoperta che l’altro abbia fatto esattamente ciò che c’era bisogno di fare, o che appariva con evidenza utile e necessario.
Nella Complementarità non ci sono recriminazioni, dal momento che ognuno ha avuto la prova della partecipazione al benessere comune dell’altro, benché con modalità e tempi diversi.
C’è una conoscenza reciproca profonda, che si fonda su concretezza e realismo,e che rende l’atmosfera relazionale tranquilla e armoniosa.
Per tali ragioni, la complementarità è l’antidoto alla delusione perché non formula aspettative fantastiche sul comportamento dell’altro e non conduce ad illusioni.
In questo modo, l’influenza negativa dei seduttori viene neutralizzata.
L’Incontro è la modalità relazionale che consente a due partner di condividere un momento emotivamente importante,sentendosi reciprocamente in accordo con l’emozione dell’altro.
Attraverso questa modalità le differenze comportamentali e mentali vengono trascurate e al centro viene messa l’esperienza emotiva comune.
Ovvero, ogni partner percepisce empaticamente il vissuto altrui e lo riconosce, in quanto uguale al suo. L’affinità relazionale su cui si fonda l’Incontro è essenziale nelle coppie in cui esiste una relazione di Logoramento, in cui l’attrazione tra la creatività del Libero e la tranquillità dell’Astenico è andata via via deteriorandosi e i partner, pur esibendosi all’esterno come coppia perfetta, non sono più capaci di vivere un momento di felicità, né di dolore in comune.
Quando la relazione è logora è necessario impegnarsi per ritrovare il punto di condivisione, per rincontrarsi emotivamente, di fronte ad un quadro, o scoprendo in uno stesso libro emozioni condivise, o ritrovando nelle vecchie fotografie la spinta emozionale che ha generato l’attrazione.
Di conseguenza, mentre la complementarità comporta l’accordo comportamentale verso un fine comune, l’Incontro consiste nel ritrovarsi emozionale, scoprendo in esso il punto in comune che può mantenere viva e/o consolidare la relazione.
E’ciò che movimenti religiosi e politici o grandi società vogliono indurre tra i loro adepti o dipendenti, organizzando meeting, che prevedano momenti di condivisione comune di esperienze fortemente emozionali, che uniscano il gruppo, costruendo il senso di appartenenza.
Infatti, l’Incontro emozionale favorisce la neutralizzazione delle energie negative dei demotivatori.
Ciò è essenziale sia nelle coppie, sia in ambito lavorativo, sia laddove c’è qualcuno che desidera intraprendere un’attività e una nuova impresa e viene sistematicamente scoraggiato da qualcun altro.
Pertanto, l’Incontro Emozionale è anche un eccellente antidoto contro genitori astenici o logorati, che, oltre a fiaccare i partner, depotenziano l’energia e l’entusiasmo di figli di qualunque età.
Fonte: http://www.prepos.it/DISPENSE/quattro%20laboratori%20per%20migliorare%20le%20relazioni.doc
Sito web da visitare: http://www.prepos.it/
Autore del testo: Daniela Troiani da QUATTRO LABORATORI PER MIGLIORARE LE RELAZIONI
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