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Significato dei termini utilizzati nei libri
Lino [lat. Līnum]. Supporto scrittorio e materia base per la manifattura della carta. Il lino (linum usitatissimum l.) Si semina dalla metà di marzo alla fine di aprile, da ogni seme germoglia un unico stelo cilindrico, alto e sottile, che porta foglie alternate strette e appuntite, fino a quando il frutto è maturo e il lino muta il colore verde tenero in un giallo chiaro. Questa pianta che si ritiene originaria dell’asia occidentale dal clima temperato, ma che non è nota allo stato spontaneo, era coltivata nel vicino oriente antico, in egitto, in palestina e in india, i galli la fecero conoscere ai romani, che a loro volta ne estesero la coltivazione fino alla spagna. La macerazione del lino consiste nell’eliminare la gomma che mantiene agglomerato il fascio delle fibre con la materia legnosa e le fibre tra loro. Per la sua lavorazione esistono numerosi procedimenti, tra cui il più diffuso in europa era la sua immersione in acqua fino alla completa macerazione, dopo l’asciugatura, si effettuavano le operazioni di gramolatura (il separare il tiglio dalla parte legnosa con un coltello di legno piatto e sottile chiamato gramola) che consentiva di ottenere la fibra da filare. Il suo uso industriale è molto alto se si considera che da 100 kg di pianta si possono ricavare 5 kg di filo e altrettanti di stoppa. L’uso della stoffa di lino come supporto scrittorio ebbe larga diffusione in egitto, in grecia, presso gli etruschi e nell’impero romano, come attestato da numerosi passi di autori latini: tito livio ricorda i lintei libri posti nel tempio della dea moneta, flavio vopisco parla di libri lintei conservati nella biblioteca di ulpiano a roma (hist. Augusta, xxvi,1) e ancora al tempo di redazione del codice teodosiano (438 d.C.) Si trova una legge che parlava di mappae linteae. I libri lintei magistratuum e gli annali dei pontefici si continuarono a scrivere su lino anche durante l’era repubblicana ma quest’uso dovette probabilmente essere un residuo dovuto al tradizionale ritualismo conservatore della chiesa. La coltivazione del lino, finalizzata all’uso del suo filo per confezionare vestiti, conobbe un nuovo impulso con l’introduzione della carta in occidente, essendo questo tessuto uno degli elementi base per la sua manifattura. (V. Anche carta, libro linteo).
Fonte: http://www.cricd.it/pages.php?idpagina=13&idContenuto=6151
Sito web da visitare: http://www.cricd.it/
Autore del testo: Carlo Pastena C.R.I.C.D.
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