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LA FORZA
La forza è la capacità del muscolo di vincere una resistenza o, comunque, di opporsi ad essa.
Questa capacità condizionale è determinata in gran parte dalla grossezza
del muscolo e dalla sua capacità di attivazione neuro-muscolare.
in quanto sono dotate di una maggiore quantità di muscolatura:
dotate di uguale struttura muscolare possono esprimere una forza diversa.
Si usa inoltre distinguere una forza assoluta ed una forza relativa.
A seconda poi del tipo di utilizzo della forza, questa si classifica in : forza massimale, forza veloce e
forza resistente (o resistenza di forza).
Importanza nello sport
La forza è una capacità importante in numerose discipline dato che in molte di esse viene richiesto di vincere delle resistenze, sia che si tratti del proprio corpo (come nelle corse, salti,judo, ginnastica ecc.), che di un piccolo attrezzo (giochi sportivi con la palla, lanci del disco e del giavellotto, tennis ecc.) o di grossi carichi (sollevamento pesi. pugilato, lancio del peso ecc.).
I 3 tipi di forza muscolare, infatti, richiedono allenamenti differenti. E’ quindi inutile che un giocatore di pallacanestro migliori molto la sua forza massimale o che un sollevatore di pesi aumenti la sua forza resistente.
Anche chi non pratica sport. in ogni caso, deve mantenere un certo grado di forza muscolare. Durante l’età giovanile, poi, la carenza di un gruppo muscolare può causare degli atteggiamenti scorretti che possono provocare gran parte dei mal di schiena dell’età adulta.
L’allenamento della forza prevede normalmente che il muscolo esegua degli esercizi (chiamati ripetizioni) con pesi (carichi) di varia entità da ripetere più volte (serie).
Il carico può essere espresso in percentuale rispetto alla sua forza massimale. Per esempio un atleta che riesce come suo massimo a sollevare 100 Kg, calcola l’80 per cento del massimale in 80 Kg (80% di 100): in questo caso, eseguire 2 serie di 3 ripetizioni di un sollevamento al bilancere dell’80% del massimale significa alzare l’attrezzo di 80 Kg (carico) 3 volte (ripetizioni), riposarsi 2-3 minuti e ripetere l’esercizio per la seconda volta (serie).
Approssimativamente, per allenare la:
È comunque dannoso utilizzare i pesi prima dei 10—12 anni perché la struttura osteoarticolare, ancora in formazione, potrebbe subire dei danni
Fino a questa età, quindi, si preferisce evitare l’uso di sovraccarichi che possono essere inseriti negli allenamenti ;verso i 13—14 anni (solo se piccoli), dopo i 16—17 possono essere utilizzati con relativa tranquillità
LA RESISTENZA
La resistenza è la capacità dell’organismo di svolgere un’attività muscolare anche per lungo tempo, sopportando la fatica che questa comporta. Dal punto di vista sportivo, la resistenza si divide in : generale e specifica:
Per riformare l’ATP necessario allo svolgimento di un lavoro muscolare di lunga durata, l’organismo usa essenzialmente il meccanismo aerobico.
Tale meccanismo necessita di ossigeno; per aumentarne la quantità, i polmoni elevano il ritmo e la profondità del respiro e il cuore incrementa il ritmo cardiaco.
Quando si inizia a correre, anche lentamente, dopo 2-3’ si può avvertire una sensazione di stanchezza che ci indurrebbe a interrompere l’attività. Ciò dipende dal fatto che i muscoli necessitano di ATP prima che il ritmo cardiorespiratorio possa fornire all’organismo quantità di ossigeno adeguate.
Inizialmente, quindi, è meccanismo anaerobico lattacido che fornisce l’ATP necessario al lavoro muscolare fino a che il meccanismo aerobico può funzionare adeguatamente. Questo passaggio tra i 2 meccanismi è avvertito dall’organismo ed è chiamato comunemente “rompere il fiato”.
Gli elementi
Gli elementi che influenzano la resistenza sono: la capacità di dilatazione dei
1.polmoni, 2. la funzionalità del cuore e l’elasticità delle arterie, 3. il numero dei capillari presenti in prossimità dei tessuti che effettuano lo scambio ossigeno-anidride carbonica, 4. la possibilità dell’emoglobina di combinarsi con l’ossigeno e l’anidride carbonica, 5. la composizione delle fibre muscolari e, soprattutto, 6. la volontà dell’atleta
il numero e la funzionalità di questi ultimi.
lunghi in base alla propria costituzione muscolare.
alla sofferenza.
La resistenza è la capacità condizionale caratteristica degli sport di lunga durata come la maratona, i 10.000 ed i 5.000 metri, il ciclismo su strada ecc..
L’allenamento della resistenza si avvale essezialmente di 3 metodi: il metodo continuo, il metodo intervallato ed il circuit-training.
LA VELOCITA’
La velocità è la capacità dell’organismo di rispondere ad uno stimolo ed eseguire movimenti semplici e complessi nel più breve tempo possibile.
Si distinguono quindi 2 aspetti della velocità: il tempo di reazione e la rapidità di movimento.
Importanza della velocità
La velocità è naturalmente importante negli sport specifici come il pattinaggio, le corse brevi e lo sci, per esempio, ma ultimamente è diventata sempre più importante anche in molti sport sia individuali che di squadra, come il tennis, il calcio, il basket; i ritmi di queste discipline, infatti, sono cresciuti notevolmente, tanto da dover modificare schemi di gioco e allenamenti rimasti abbastanza simili per molti anni.
Prima di ogni seduta di allenamento per la velocità, occorre effettuare un accurato riscaldamento completato da allungamenti muscolari per evitare traumi causati dagli intensi carichi di lavoro.
Gli esercizi per la velocità devono essere molto intensi, ma piuttosto brevi(dai 4 ai 12 secondi); invece il periodo di riposo tra un esercizio e l’altro deve essere abbastanza lungo da permettere un ripristino pressoché completo delle energie spese.
Il tipo di allenamento dipende poi dagli obiettivi e dallo sport praticato. Posso, infatti, aumentare la velocità di corsa, la rapidità dei gesti tecnici oppure la velocità di gioco collettivo.
Il miglioramento della velocità del gesto tecnico, come ad esempio un tiro a canestro preceduto da una finta, si ottiene effettuandolo, inizialmente in condizioni facilitate, poi si eseguono una serie di finte-tiri in rapida successione ed infine si inserisce nelle situazioni variabili.
LA MOBILITA’
La mobilità (articolare) è la capacità dell’articolazione di effettuare ampi movimenti. Si distingue, generalmente: la mobilità attiva da quella passiva.
Importanza nello sport
Nello sport si eseguono spesso movimenti incompleti che non sfruttano, cioè, la completa escursione articolare; a lungo andare, la mobilità di quella articolazione diminuisce e con essa l’efficacia del gesto.
E importante quindi, per chi fa sport, inserire negli allenamenti esercizi di mobilità che gli permettono di sfruttare meglio le spinte muscolari ed eseguire i movimenti con minor tensione e fatica, ; inoltre un buon grado di allungamento del muscolo lo rende elastico e meno soggetto ad incidenti come contratture, stiramenti e strappi.
Anche chi non pratica uno sport, comunque, dovrebbe tenere mobili le sue articolazioni.
Un buon grado di mobilità articolare è quindi utile per prevenire i piccoli
dolori muscolari tipici dell’età adulta.
L’allenamento
L’allenamento della mobilità si avvale principalmente di 2 sistemi: il metodo dinamico ed il metodo statico.
L’ALLENAMENTO SPORTIVO
Allenamento significa “fare lena”, cioè acquisire resistenza, e si può definire come l’organizzazione di esercizi fisici ripetuti in qualità, quantità ed intensità tali da produrre carichi progressivamente crescenti che stimolano i processi di supercompensazione dell’organismo e favoriscono l’aumento delle capacità dell’atleta.
Per capire il significato di questa definizione occorre conoscere i termini :, qualità, quantità. intensità, e supercompensazione usati per definire i programmi di preparazione atletica.
del bilanciere, corsa lenta ecc.); la sua scelta determina il tipo di capacità condizionale che si
vuole allenare.
Secondo i principi dell’allenamento sportivo, questo deve essere . proporzionato, progressivo e -, continuo.
RISCALDAMENTO
Prima di svolgere un allenamento o una competizione, l’atleta esegue sempre il riscaldamento allo scopo di innalzare la temperatura corporea, predisporre l’organismo allo sforzo, ridurre i rischi di traumi muscolotendinei ed articolari e facilitare la corretta esecuzione del gesto tecnico.
Questa importante attività si compone di una
Si chiama comunemente preparazione atletica quella parte dell’allenamento che ha lo scopo di sviluppare e mantenere le capacità condizionali dello sportivo (forza, velocità,
resistenza e mobilità articolare) ad un livello tale da consentirgli di esprimere la massima prestazione
IL MANTENIMENTO DELLA FORMA
lI mantenimento della forma fisica è uno dei tre aspetti fondamentali(gli altri due sono l’alimentazione e l’equilibrio emotivo) per conseguire il benessere totale che scaturisce dal complessivo stato di equilibrio fisico e psicologico.
Per il mantenimento della forma fisica occorre raggiungere un livello sufficiente di resistenza (di tipo aerobico), di forza e di mobilità articolare
Un corretto programma di mantenimento della forma fisica
prevede:
1° PERIODO |
Resistenza aerobica |
|
Forza muscolare |
|
Mobilità articolare |
|
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2^PERIODO |
Resistenza aerobica |
|
Forza muscolare |
|
Mobilità articolare |
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3° PERIODO |
Resistenza aerobica |
|
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|
Forza muscolare |
|
Mobilita articolare |
|
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STRETCHING
Lo stretching è una metodica di allungamento muscolare ideata negli U.S.A.e diffusasi poi in tutto il mondo. Questa tecnica consiste nel raggiungere e mantenere determinate posizioni allo scopo di migliorare la mobilità articolare e l’elasticità muscolare.
Ciascun esercizio di strecching si compone di 3 fasi:
1 raggiungimento,
2 mantenimento e
3 ritorno.
Ogni esercizio, a seconda della rigidità del muscolo, deve essere ripetuto da i a 5 volte.
La pratica regolare (bastano 10 minuti al giorno) dello stretching porta a vari benefici:
- riduzione delle rigidità muscolari
- maggiore libertà di movimento
- riduzione delle probabilità di incorrere in infortuni muscolari,
- miglioramento della circolazione sanguigna:
Fonte: http://www.liceocopernico.gov.it/oldcop/docenti/orlando/filesharing/downloader.php?id=2
Sito web da visitare: http://www.liceocopernico.gov.it
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