Calcetto a 5 regole

Calcetto a 5 regole

 

 

 

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Calcetto a 5 regole

CENNI STORICI E SIMILITUDINE CON IL CALCIO.

Il calcetto è uno sport di squadra, inizialmente veniva chiamato “calcio in sala”, nasce nel Nordeuropa circa una trentina di anni fa si è poi diffuso in Italia attorno agli anni Settanta. Veniva giocato sui campi da tennis, all’aperto o al chiuso, da due squadre composte da cinque o sei giocatori l’una. Nel 1982 venne riconosciuto dalla UEFA e nel 1984 la Federazione Italiana gioco calcio diede il via al Comitato Nazionale di calcio a 5. Attualmente si disputano campionati di calcetto per la serie A e B, campionati di livello inferiore, tornei regionali e provinciali. Il calcetto o calcio a 5 a livello internazionale è chiamato Futsal perché oramai è diventato una disciplina strutturata ed evoluta. È uno sport molto simile al calcio,si può affermare che è l’anticamera del calcio perchè sul campo piccolo si acquista una maggiore familiarità con la palla, si affina meglio la tecnica e ci si diverte di più. Sono molte le differenze tra le due discipline come la metratura del terreno di gioco, il numero di giocatori, la durata della partita… Ma si assomigliano per la tecnica calcistica e per i principi fondamentali del gioco. Infatti in Brasile, che è la patria del Football bailado e della tecnica calcistica, tutti i bambini cominciano la carriera calcistica con i calcio a 5. Ad esempio molti giocatori famosi hanno iniziato giocando a calcetto come Ronaldo, Adriano, Ronaldinho, kakà e tanti altri. In Brasile ogni società di calcio ha la sezione di calcetto nella quale si apprendono meglio i gesti tecnici e si migliora la reattività mentale e la prontezza dei riflessi tenendo conto che lo sviluppo del gioco deve essere paritetico e proporzionale a quello fisico e strutturale del ragazzo, in seguito ,tra i 14 e i 17 anni, il ragazzo potrà decidere se proseguire con il calcio a 5 , chiamato futebol de sãlao, o passare al mondo del calcio.


REGOLAMENTO TECNICO

REGOLA 1 – IL RETTANGOLO DI GIOCO
DIMENSIONI Il campo di gioco deve essere rettangolare. La lunghezza delle linee laterali deve essere maggiore della lunghezza delle linee di porta.
Lunghezza: minima m. 25 massima m. 42
Larghezza: minima m .15 massima m. 25
SEGNATURE Il rettangolo di gioco è segnato con linee. Tali linee appartengono alle aree da esse delimitate. Le due linee di delimitazione più lunghe sono denominate “linee laterali”. Quelle più corte sono denominate “linee di porta”. Il rettangolo di gioco è diviso in due parti dalla linea mediana, al centro di questa è tracciata una circonferenza con un raggio di m. 3.
AREA DI RIGORE Da entrambe le linee di porta, facendo centro in ciascun palo e con un raggio di m. 6, sono tracciati, verso l’interno del rettangolo di gioco, due quarti di circonferenza congiunti nella parte superiore da una retta, parallela alla linea di porta, lunga m. 3,16. Lo spazio racchiuso tra queste linee e quella di porta è denominato “area di rigore”.
PUNTO DEL CALCIO DI RIGORE A distanza di m. 6 dal centro di ciascuna linea di porta, misurato lungo una linea immaginaria, perpendicolare ad essa, è segnato un punto, denominato “punto del calcio di rigore”
PUNTO DEL TIRO LIBERO A distanza di m. 10 dal centro di ciascun linea di porta, misurato lungo una linea immaginaria, perpendicolare ad essa, è segnato un punto, denominato “punto del tiro libero”.
L’AREA D’ANGOLO Su ogni angolo, verso l’interno del rettangolo di gioco, è tracciato un quarto di circonferenza con un raggio di cm. 25
ZONA DELLE SOSTITUZIONI La zona delle sostituzioni è situata sullo stesso lato in cui sono ubicate le panchine delle squadre, direttamente di fronte ad esse, da dove i calciatori entrano ed escono per le sostituzioni.
LE PORTE Le porte devono essere ubicate al centro di ciascuna linea di porta. La distanza (misurazione interna) tra i pali è di m. 3 e la distanza tra il bordo inferiore della sbarra ed il terreno è di m. 2, la profondità della porta è di almeno cm 80 nella parte superiore e di cm. 100 al livello del terreno.
SICUREZZA Le porte possono essere portatili ma debbono essere saldamente fissate al suolo durante il gioco.

REGOLA 2 – IL PALLONE
Caratteristiche Il pallone deve essere:
• Sferico
• Di cuoio o di altro materiale approvato
• Di una circonferenza non inferiore a cm. 62 e non superiore a cm. 64
• Di un peso non inferiore a gr. 400 e non superiore a gr. 440 all’inizio della gara

 

 

REGOLA 3 – NUMERO DEI CALCIATORI
Calciatori La gara è giocata da due squadre, formate ciascuna da un massimo di 5 calciatori, uno dei quali nel ruolo di portiere.
Procedura di sostituzione
a) E’ consentita l’utilizzazione di calciatori di riserva in qualsiasi gara giocata secondo il Regolamento di una competizione ufficiale sotto la giurisdizione della FIFA, della Confederazione o della Federazione Nazionale.
b) E’ consentito un numero massimo di 7 calciatori di riserva.
c) E’ consentito un numero illimitato di sostituzioni effettuate durante una gara. Un calciatore sostituito può partecipare nuovamente al giuoco, sostituendo a sua volta un altro calciatore.
d) Per sostituzione s’intende quella effettuata quando il pallone è in giuoco o non in gioco e per la quale devono essere osservate le seguenti condizioni:
- il calciatore sostituito deve uscire dal rettangolo di giuoco oltrepassando la linea laterale nella propria zona delle sostituzioni;
- il sostituto deve entrare dalla propria zona delle sostituzioni, non prima che il calciatore sostituito abbia completamente oltrepassato la linea laterale;
- i calciatori di riserva, chiamati o meno a partecipare al gioco, sono sottoposti all’autorità ed alla giurisdizione degli arbitri;
- la sostituzione si concretizza quando il sostituto entra nel rettangolo di gioco. Da quel momento egli diventa un calciatore titolare ed il compagno sostituito cessa di esserlo;
- il portiere può scambiare il proprio ruolo con quello di qualsiasi altro calciatore.

REGOLA 4 – EQUIPAGGIAMENTO DEI CALCIATORI
Sicurezza Un calciatore non può indossare alcun oggetto che sia pericoloso per se stesso o per gli altri calciatori, compresi i gioielli di qualsiasi tipo.
Equipaggiamento di base L’equipaggiamento obbligatorio di un calciatore è costituito da maglia, calzoncini, calzettoni, parastinchi e scarpe. Sono consentite soltanto scarpe da ginnastica, scarpe in tela, scarpe morbide con suola di gomma o materiale similare. L’uso delle scarpe è obbligatorio. Nel caso siano indossati dei calzoncini scaldamuscoli tipo ciclista, questi devono essere dello stesso colore dei calzoncini.
Maglie Le maglie dei calciatori devono essere numerate ed ogni squadra deve portare maglie di colori differenti. Ogni calciatore della stessa squadra deve essere contrassegnato da un numero differente compreso da 1 a 15; i colori dei numeri devono contrastare chiaramente con i colori delle maglie. In occasione delle gare internazionali i numeri possono apparire anche sul davanti delle maglie, seppure in misura ridotta.
Parastinchi Dovranno essere completamente ricoperti dai calzettoni; sono fatti di un materiale adeguato (gomma, plastica o sostanze similari) e consentono in ogni caso un adeguato grado di protezione.
Portieri Al portiere è consentito indossare pantaloni lunghi. Egli deve indossare dei colori che consentano di distinguerlo facilmente dagli altri calciatori e dagli arbitri. Se un calciatore in campo sostituisce un portiere, sul dorso della maglia del portiere, indossata dal calciatore, deve essere segnato il numero dello stesso calciatore.
Infrazioni e Sanzioni Per qualsiasi infrazione a questa Regola il calciatore in difetto deve essere allontanato dal rettangolo di giuoco per mettere in ordine il proprio equipaggiamento e non potrà rientrarvi se non dopo essersi presentato ad uno degli arbitri che dovrà assicurarsi della regolarità dell’equipaggiamento. Il rientro del calciatore può avvenire soltanto durante un’interruzione del giuoco.

REGOLA 5 – PRIMO ARBITRO
L’autorità dell’Arbitro Per la direzione d’ogni gara deve essere designato un primo arbitro. La sua autorità e l’esercizio dei poteri che gli sono conferiti dalle Regole del Giuoco, iniziano nel momento in cui giunge nel luogo dove è ubicato il campo di giuoco e cessano quando se ne sia allontanato definitivamente.
Poteri e compiti L’Arbitro deve:
- applicare le Regole del Giuoco;
- permettere che il giuoco continui quando la squadra contro la quale è stata commessa un’infrazione, ne risulterebbe avvantaggiata e punire l’infrazione se il previsto vantaggio non si dovesse verificare;
- prendere nota dei fatti relativi alla gara e fornire alle autorità competenti un referto di gara che comprende le informazioni su qualsiasi provvedimento disciplinare preso nei confronti dei calciatori e/o dei dirigenti di squadra e su qualsiasi fatto e incidente occorso prima, durante o dopo la gara;
- svolgere le funzioni di cronometrista in assenza del cronometrista ufficiale;
- interrompere, sospendere o decretare la fine della gara a causa di qualsiasi infrazione delle Regole o di qualsiasi tipo di interferenza esterna;
- prendere provvedimenti disciplinari nei confronti di calciatori colpevoli di infrazioni punibili con l’ammonizione e l’espulsione;
- assicurarsi che non entrino nel rettangolo di giuoco persone non autorizzate;
- interrompere il giuoco se ritiene che un calciatore sia gravemente infortunato ed assicurarsi che venga trasportato fuori dal rettangolo di giuoco;
- lasciare proseguire il giuoco fino a quando il pallone cessa di essere in gioco se, a suo avviso, un calciatore è lievemente infortunato;
- garantire che ogni pallone usato sia conforme alla Regola 2.
Decisioni dell’arbitro Le decisioni dell’arbitro su fatti relativi al giuoco sono inappellabili.

REGOLA 6 – DURATA DELLA GARA
Periodi di giuoco La durata della gara è stabilita in due periodi che non potranno superare i 20 minuti di giuoco ciascuno. La durata di ciascun tempo deve essere prolungata per poter effettuare un calcio di rigore.
Time-out Le due squadre hanno la possibilità di richiedere un minuto di time-out per ogni tempo di gara, rispettando le seguenti norme:
a) gli allenatori delle squadre sono autorizzati a richiedere all’arbitro un time-out di un minuto;
b) il time-out di un minuto può essere richiesto in qualsiasi momento, ma deve essere concesso soltanto se la squadra è in possesso del pallone;
c) l’arbitro autorizzerà il permesso di un time-out quando il pallone non è in giuoco, usando un fischietto o un segnale acustico diverso da quelli usati dagli arbitri della gara;
d) quando è accordato un time-out i calciatori debbono rimanere all’interno del rettangolo di giuoco. Se devono ricevere istruzioni dal proprio allenatore, ciò può avvenire soltanto dal bordocampo, all’altezza della propria panchina. La persona che darà loro istruzioni non potrà entrare sul terreno di giuoco.
e) se una squadra non ha richiesto il time-out al quale aveva diritto nel primo tempo di gara, non lo potrà recuperare nel secondo.
L’intervallo di metà gara L’intervallo di metà gara non potrà superare i 15 minuti.

REGOLA 7 – CALCIO D’INIZIO E RIPRESA DEL GIUOCO
Preliminari La scelta della metà del rettangolo di giuoco è sorteggiata con una moneta. La squadra che vince il sorteggio sceglie la porta contro cui attaccherà nel primo periodo di giuoco. L’altra squadra ha diritto a battere il calcio d’inizio della gara. La squadra che vince il sorteggio ha diritto a battere il calcio d’inizio del secondo tempo della gara. Nel secondo periodo della gara le squadre invertono le rispettive metà del rettangolo da giuoco ed attaccano in direzione della porta opposta.
Il calcio d’inizio Il calcio d’inizio è un modo di iniziare la gara o di riprendere il gioco:
a) all’inizio della gara;
b) dopo che una rete è stata segnata;
c) all’inizio del secondo periodo di giuoco;
d) all’inizio d’ogni tempo supplementare;
Una rete può essere segnata direttamente su calcio d’inizio.
Procedura La procedura per il calcio d’inizio è la seguente:
a) tutti i calciatori devono trovarsi nelle rispettive metà del rettangolo di giuoco;
b) i calciatori della squadra che non batte il calcio d’inizio devono posizionarsi ad una
distanza di almeno m. 3 dal pallone fino a quando questo non sia in giuoco;
c) il pallone deve essere fermo al suolo nel punto centrale del rettangolo di giuoco;
d) l’arbitro emette il fischio che autorizza il calcio d’inizio;
e) il pallone è in giuoco quando è calciato e si muove in avanti;
f) il calciatore che batte il calcio d’inizio non può toccare nuovamente il pallone prima che lo abbia toccato un altro calciatore;
g) quando una squadra segna una rete, il calcio d’inizio spetta all’atra squadra.
Infrazioni e sanzioni Se il calciatore che ha battuto il calcio d’inizio gioca una seconda volta il pallone prima che questo sia stato toccato o giocato da un altro calciatore dovrà essere accordato un calcio di punizione indiretto a favore della squadra avversaria, dal punto in cui è stata commessa l’infrazione. Per qualsiasi altra infrazione commessa nel battere il calcio d’inizio, quest’ultimo deve essere ripetuto.
Rimessa in gioco del pallone Dopo un’interruzione temporanea di gioco provocata da una causa non prevista dalle Regole del Gioco la gara deve essere ripresa con una rimessa in gioco del pallone da parte dell’arbitro.
Procedura per la rimessa in gioco del pallone. La procedura è la seguente:
a) uno dei due arbitri lascia cadere il pallone nel punto in cui si trovava al momento dell’interruzione, salvo che si tratti dell’area di rigore; in tale caso deve farlo cadere sulla linea dell’area di rigore, nel punto più vicino a quello in cui si trovava al momento dell’interruzione.
b) il gioco riprende non appena il pallone tocco il suolo.
Infrazioni e Sanzioni La rimessa del pallone deve essere ripetuta:
a) se il pallone viene toccato da un calciatore prima di entrare in contatto con il suolo;
b) se il pallone esce dal rettangolo di gioco dopo il contatto con il suolo, senza essere stato toccato da un calciatore.

REGOLA 8 – PALLONE IN GIOCO E NON IN GIOCO.
Pallone non in gioco Il pallone non è in gioco quando:
a) ha interamente oltrepassato, sia in terra sia in aria, una linea laterale o una linea di porta;
b) il gioco è stato interrotto dall’arbitro;
c) tocca il soffitto.
Pallone in gioco Il pallone è in gioco in tutti gli altri casi ivi compreso quando:
a) rimbalza nel rettangolo di gioco dopo aver colpito un palo o la sbarra trasversale della porta;
b) rimbalza su uno degli arbitri che si trova all’interno del rettangolo di gioco.

REGOLA 9 – SEGNATURA DI UNA RETE
Segnatura di una rete Salvo le eccezioni previste dalle Regole del Gioco, una rete risulta segnata quando il pallone ha interamente superato la linea di porta, tra i pali e sotto la sbarra trasversale, semprechè non sia stato lanciato, portato o colpito intenzionalmente con la mano o con il braccio da un calciatore della squadra attaccante, portiere compreso.
Squadra vincente La squadra che ha segnato il maggior numero di reti durante una gara, risulta vincente. Se non è stata segnata nessuna rete o se le squadre hanno segnato un eguale numero di reti, la gara risulta pari.
Regole della competizione Per le partite che si concludono in parità, le regole della competizione possono prevedere l’aggiunta di tempo supplementari o altre procedure per determinare la squadra vincente della gara.

REGOLA 10 – FALLI E COMPORTAMENTO ANTISPORTIVI.
                                     
I falli ed i comportamenti antisportivi devono essere puniti come segue:
Calcio di punizione diretto Alla squadra avversaria viene accordato un calcio di punizione diretto quando un calciatore commette uno dei seguenti sei eventi, in un modo che l’arbitro ritiene imprudente, spericolato o con sproporzionata vigoria:
a) dare o tentare di dare un calcio ad un avversario;
b) fare o tentare di fare uno sgambetto all’avversario;
c) saltare su un avversario;
d) caricare un avversario, anche con la spalla;
e) colpire o tentare di colpire un avversario;
f) spingere un avversario:
Alla squadra avversaria viene accordato un calcio di punizione diretto anche quando un calciatore commette una delle seguenti infrazioni:
g) trattiene un avversario;
h) sputa contro un avversario;
i) tenta di giocare il pallone intervenendo in scivolata da tergo su un avversario che sia in possesso del pallone o che sia in procinto di giocarlo (contrasto da tergo scivolato).
Questa norma non si applica al portiere che si trova nella propria area di rigore, purché
egli non giochi in maniera imprudente, spericolata o con sproporzionata vigoria;
l) tocca deliberatamente il pallone con le mani. Questa norma non si applica al portiere che si trova nella propria area di rigore.
Il calcio di punizione diretto va battuto dal punto in cui è stato commesso il fallo.
I falli sopra elencati sono considerati falli cumulativi.
Calcio di rigore E’ assegnato un calcio di rigore quando un calciatore commette uno dei suddetti falli all’interno della propria area di rigore, indipendentemente dalla posizione del pallone, purché lo stesso sia in gioco.
Calcio di punizione indiretto Alla squadra avversaria viene assegnato un calcio di punizione indiretto quando il portiere commette una delle seguenti infrazioni:
- dopo essersi spossessato del pallone, lo riceve di ritorno da un compagno prima che abbia superato la linea mediana o senza che sia stato giocato o toccato da una avversario;
- tocca o controlla il pallone con le mani (nella propria area di rigore) dopo che questo gli sia stato volontariamente passato con i piedi, da un compagno di squadra;
- tocca o controlla con le mani (nella propria area di rigore) il pallone passatogli direttamente su una rimessa dalla linea laterale, effettuata da un compagno di squadra;
- tocca o controlla il pallone con le mani o con i piedi, in qualsiasi parte del rettangolo di gioco, per più di quattro secondi, tranne quando ciò non avviene nella metà del rettangolo di gioco della squadra avversaria.
Alla squadra avversaria viene assegnato un calcio di punizione indiretto, che dovrà essere battuta dal punto in cui è stata commessa l’infrazione, anche quando, secondo il parere dell’arbitro, un calciatore:
- gioca in modo pericoloso;
- impedisce intenzionalmente la progressione di un avversario senza che il pallone sia giocato;
- ostacola il portiere nell’atto di liberarsi del pallone che ha tra le mani;
- commette qualsiasi altra infrazione, non precedentemente menzionata nella Regola 10, per la quale il gioco viene interrotto per ammonire o espellere un calciatore.
Il calcio di punizione indiretto deve essere battuto nel punto in cui è stata commessa l’infrazione, salvo che questa non sia stata commessa all’interno della propria area di rigore. In questo caso il calcio di punizione dovrà essere battuto da un punto della linea dell’area di rigore che sia il più vicino possibile a quello dove è stata commessa l’infrazione.
Sanzioni disciplinari
- Falli passibili d’ammonizione –
Un calciatore deve essere ammonito con un cartellino giallo quando commette una delle seguenti infrazioni:
- si rende colpevole di comportamento antisportivo;
- manifesta dissenso con parole e insulti;
- trasgredisce ripetutamente le Regole del Gioco;
- ritarda la ripresa del gioco;
- non rispetta la distanza prescritta quando il gioco viene ripreso con un calcio d’angolo, una rimessa laterale, un calcio di punizione;
- entra o rientra nel rettangolo di gioco senza il permesso dell’arbitro o infrange la procedura della sostituzione;
- abbandona deliberatamente il rettangolo di gioco senza il permesso dell’arbitro.
Per una qualsiasi delle suddette infrazioni, viene accordato, alla squadra avversaria, un calcio di punizione indiretto da battersi nel punto in cui è stata commessa l’infrazione. Se l’infrazione è stata commessa all’interno della propria area di rigore, il calcio di punizione indiretto deve essere battuto sulla linea dell’area di rigore, nel punto più vicino a quella in cui è stata commessa l’infrazione.
- Falli passibili d’espulsione –
Un calciatore deve essere espulso quando con il cartellino rosso quando commette una delle seguenti infrazioni:
- si rende colpevole di condotta violenta;
- si rende colpevole di un fallo violento di gioco;
- sputa contro un avversario o qualsiasi altra persona;
- priva la squadra avversaria di una rete o di una evidente opportunità di segnare una rete, toccando deliberatamente il pallone con le mani. Questo non si applica ad un portiere all’interno della propria area di rigore;
- priva di una evidente opportunità di segnare una rete un avversario che si dirige verso la porta opposta, mediante un fallo punibile con un calcio di punizione diretto o un calcio di rigore;
- usa un linguaggio offensivo, ingiurioso o minaccioso;
- riceve una seconda ammonizione nella stessa partita.

REGOLA 11 – CALCI DI PUNIZIONE

Calci di punizione I calci di punizione sono diretti ed indiretti. Nel momento in cui è battuto il calcio di punizione, il pallone deve essere fermo ed il calciatore che lo ha effettuato non potrà giocarlo una seconda volta fino a quando il pallone non sia stato toccato o giocato da un altro calciatore.
Il calcio di punizione diretto Con un calcio di punizione diretto può essere segnata direttamente una rete contro la squadra che ha commesso il fallo.
Il calcio di punizione indiretto Con un calcio di punizione indiretto può essere segnata una rete soltanto se il pallone tocca un altro giocatore prima di entrare in porta.
Posizione del calcio di posizione
- Quando è battuto un calcio di punizione, tutti i calciatori della squadra avversaria devono trovarsi ad una distanza di almeno 5 metri dal pallone prima che questo sia giocato.
- Il pallone è in gioco dopo che è stato toccato e si muove.
Infrazioni e sanzioni
- Quando un calciatore della squadra avversaria non rispetta la distanza prescritta per l’esecuzione di un calcio di punizione, il calcio di punizione deve essere ripetuto.
- Se il calciatore che ha battuto il calcio di punizione tocca una seconda volta il pallone prima che questo sia stato toccato o giocato da un altro calciatore deve essere concesso, a favore della squadra avversaria, un calcio di punizione indiretto dal punto in cui è stata commessa l’infrazione. Tuttavia, se quest’ultima è stata commessa all’interno dell’area di rigore, il calcio di punizione indiretto sarà battuto dalla linea dell’area di rigore, nel punto più vicino a quello in cui l’infrazione è stata commessa .
- Se la squadra che deve battere il calcio di punizione impiega più di 4 secondi per eseguirlo, sarà accordato un calcio di punizione indiretto alla squadra avversaria.
Segnali
- Calcio di punizione diretto: l’arbitro mantiene un braccio orizzontalmente indicando la direzione in cui il calcio deve essere battuto.
- Calcio di punizione indiretto: l’arbitro indica un calcio di punizione indiretto alzando il suo braccio al di sopra della testa. Egli mantiene il braccio in tale posizione fino a quando il calcio di punizione non sia stato battuto ed il pallone non abbia toccato un altro calciatore o cessi di essere giocato.

REGOLA 12 – CALCIO DI RIGORE
Un calcio di rigore è concesso contro una squadra che commette una delle infrazioni punibili con un calcio di punizione diretto, all’interno della propria area di rigore e mentre il pallone è in gioco. La durata del primo e del secondo tempo di gioco o dei tempi supplementari deve essere prolungata per consentire l’esecuzione di un calcio di rigore.
Posizione del pallone e dei calciatori
- Il pallone è collocato sul punto del calcio di rigore
- Il calciatore che batte il calcio di rigore è debitamente identificato
- Il portiere difendente rimane sulla linea di porta, di fronte al calciatore incaricato del tiro, tra i due pali della porta, fino a quando il pallone non è calciato
- Tutti i calciatori, tranne l’incaricato del tiro devono posizionarsi:
1. all’interno del rettangolo di gioco;
2. fuori dall’area di rigore
3. dietro o sulla linea immaginaria passante per il punto del rigore parallela alla linea di porta
4. almeno a 5 metri dal punto del calcio di rigore.
Procedura La procedura è la seguente:
- il calciatore che batte il calcio di rigore deve calciare in avanti il pallone;
- egli non può giocare una seconda volta il pallone fino a quando lo stesso non è stato toccato o giocato da un altro calciatore;
- il pallone è in gioco appena è toccato e si muove in avanti;
- se il calcio di rigore viene concesso allo scadere di uno dei due tempi regolamentari o supplementari la gara deve essere prolungata per consentire l’esecuzione o la ripetizione di un calcio di rigore e la rete sarà considerata valida se, prima di passare tra i pali della porta e sotto la sbarra trasversale, il pallone tocca uno o entrambi i pali della porta oppure la sbarra trasversale o il portiere o una combinazione di uno o più di suddetti elementi.
Infrazioni
- se un calciatore della squadra difendente commette un infrazione a questa Regola:
1. il calcio di rigore dovrà essere ripetuto solo se la rete non è stata segnata;
2. il calcio di rigore non dovrà essere ripetuto se è stata segnata una rete.
- Se un compagno di squadra del calciatore incaricato del tiro commette un’infrazione a questa Regola:
1. il calcio di rigore dovrà essere ripetuto se è stata segnata una rete
2. il calcio di rigore non dovrà essere ripetuto se non è stata segnata una rete.
- Se il calciatore che ha battuto il calcio di rigore commette un’infrazione a questa Regola, con il pallone in gioco, alla squadra avversaria viene concesso un calcio di punizione indiretto che dovrà essere calciato dal punto in cui è stato commesso il fallo. Se il fallo è stato commesso all’interno dell’area di rigore, il calcio di punizione indiretto sarà battuto dalla linea dell’area di rigore nel punto più vicino a quello in cui l’infrazione è stata commessa.

REGOLA 13 – RIMESSA DALLA LINEA LATERALE

La rimessa dalla linea laterale è un modo di riprendere il giuoco. Una rete non può essere segnata direttamente su rimessa dalla linea laterale.
La rimessa laterale è concessa:
a) quando il pallone oltrepassa interamente una linea laterale, sia a terra sia in aria, o colpisce il soffitto.
b) dal punto in cui ha oltrepassato la linea laterale;
c) alla squadra avversaria del calciatore che ha toccato per ultimo il pallone.
Posizione del pallone e dei calciatori
a) il pallone deve essere fermo sulla linea laterale e deve essere rimesso in giuoco in qualsiasi direzione.
b) il calciatore che esegue la rimessa dalla linea laterale deve avere, una parte di ciascun piede o sulla linea laterale o sul campo per destinazione.
c) i calciatori della squadra difendente si devono trovare ad almeno 5m. dal pallone.
Procedura La procedura è la seguente:
a) il calciatore che esegue la rimessa dalla linea laterale deve farlo entro 4 secondi dal momento in cui viene in possesso del pallone;
b) il calciatore che effettua la rimessa dalla linea laterale non può giocare il pallone una seconda volta prima che sia toccato o giocato da un altro calciatore;
c) il pallone è in giuoco immediatamente dopo che è stato calciato o toccato.
Infrazioni e Sanzioni
a) Viene accordato un calcio di punizione indiretto alla squadra avversaria se il calciatore che effettua la rimessa dalla linea laterale gioca il pallone una seconda volta prima che sia stato toccato o giocato da un altro calciatore. Il calcio di punizione indiretto viene eseguito dal punto in cui è stata commessa l’infrazione, salvo che ciò sia avvenuto nell’area di rigore, nel qual caso il calcio di punizione indiretto sarà battuto dalla linea dell’area di rigore, dal punto più vicino a quello in cui è stata commessa l’infrazione.
b) La rimessa dalla linea laterale è ripetuta da un calciatore della squadra avversaria se:
. la rimessa dalla linea laterale non è stata effettuata regolarmente;
. la rimessa dalla linea laterale è effettuata da un punto diverso da quello in cui il pallone ha oltrepassato la linea laterale;
. la rimessa dalla linea laterale non è stata effettuata entro 4 secondi dal momento in cui il calciatore è entrato in possesso del pallone.

REGOLA 14 – RIMESSA DAL FONDO
La rimessa dal fondo è un modo di riprendere il giuoco. Una rete non può essere segnata direttamente su rimessa dal fondo.
La rimessa dal fondo viene concessa
a) quando il pallone, toccato per ultimo da un calciatore della squadra attaccante, oltrepassa interamente la linea di porta, sia a terra che in aria, e non è stata segnata una rete come prescritto dalla Regola 9.
Procedura La procedura è la seguente:
a) il portiere lancia il pallone con le mani da un punto qualsiasi all’interno dell’area di rigore;
b) i calciatori della squadra avversaria dovranno rimanere al di fuori dell’area di rigore finché il pallone non è in giuoco;
c) il portiere non dovrà giocare il pallone una seconda volta finché questo non sia stato toccato o giocato da un altro calciatore;
d) il pallone sarà in giuoco quando sarà uscito completamente fuori dall’area di rigore:
Infrazione e Sanzioni
a) se il pallone non viene lanciato direttamente fuori dall’area di rigore, viene ripetuta la rimessa dal fondo;
b) se, dopo che il pallone è in giuoco, il portiere tocca il pallone una seconda volta, prima che sia stato toccato o giocato da un altro calciatore, è concesso un calcio di punizione indiretto alla squadra avversaria dal punto in cui è stata commessa l’infrazione, salvo che ciò sia avvenuto nell’area di rigore, nel qual caso il calcio di punizione indiretto sarà battuto dalla linea dell’area di rigore, dal punto più vicino a quello in cui è stato commesso il fatto.
c) se il portiere, dopo aver rimesso in giuoco il pallone, lo riceve di ritorno da un compagno di squadra, alla squadra avversaria è concesso un calcio di punizione indiretto dal punto della linea dell’area di rigore più vicino a quello in cui è stata commessa l’infrazione.
d) se il pallone è giocato dopo 4 secondi, contati dal momento in cui il portiere entra in possesso del pallone, sarà accordato un calcio di punizione indiretto alla squadra avversaria che sarà battuto sulla linea dell’area di rigore nel punto più vicino a quello in cui l’infrazione è stata commessa.

REGOLA 15 – CALCIO D’ANGOLO
Il calcio d’angolo è un modo di riprendere il giuoco. Una rete può essere segnata direttamente su calcio d’angolo, ma soltanto contro la squadra avversaria.
Viene concesso un calcio d’angolo
a) quando il pallone toccato per ultimo da un calciatore della squadra difendente, oltrepassa interamente la linea di porta, sia in terra sia in aria, e non è stata segnata una rete come prescritto dalla Regola 9.
Procedura La procedura è la seguente:
a) il pallone deve essere collocato all’interno dell’area d’angolo;
b) i calciatori della squadra avversaria devono rimanere a 5 m. almeno dal pallone finché esso non è in giuoco;
c) il pallone è calciato da un calciatore della squadra attaccante;
d) il pallone è in giuoco quando è toccato e si muove;
e) il calciatore che ha battuto il calcio d’angolo non può giocare una seconda volta il pallone fino a quando lo stesso non sia stato toccato o giocato da un altro calciatore.
Infrazioni e Sanzioni
a) Alla squadra avversaria è assegnato un calcio di punizione indiretto quando:
. il calciatore che ha battuto il calcio d’angolo gioca una seconda volta il pallone prima che questo sia stato toccato o giocato da un altro calciatore. Il calcio di punizione indiretto è battuto dal punto in cui è stata commessa l’infrazione;
. il calcio d’angolo non viene battuto entro 4 secondi dal momento in cui il calciatore che lo deve battere entra in possesso del pallone ed il calcio di punizione indiretto viene eseguito dall’arco d’angolo.

REGOLA 16 - EFFETTUAZIONE DEI TIRI DI RIGORE
I tiri di rigore rappresentano un metodo per determinare la squadra vincente, quando il regolamento della competizione richiede che ci sia una squadra vincente dopo che la gara si è conclusa in pareggio.
Procedura La procedura è la seguente:
a) il primo arbitro sceglie la porta verso la quale dovranno essere battuti i tiri;
b) il primo arbitro procede, con i capitani, al sorteggio per stabilire quale squadra effettuerà il primo tiro;
c) il primo arbitro annota per scritto la sequenza di ciascun tiro battuto;
d) ciascuna delle due squadre esegue cinque tiri di rigore conformemente alle seguenti procedure:
1) saranno calciati 5 tiri di rigore, alternativamente dalle due squadre, da cinque diversi calciatori;
2) i nomi ed i numeri dei giocatori che battono i primi cinque tiri di rigore devono essere comunicati all’arbitro dai capitani delle rispettive squadre, prima dell’esecuzione dei tiri di rigore e debbono essere compresi nella lista dei 12 nominativi presentata all’inizio della gara;
3) la squadra che termina una gara con un numero di calciatori utilizzabili maggiore rispetto alla squadra avversaria è tenuta a ridurlo uguagliando il numero di quest’ultima.
Il capitano della squadra con il maggior numero di calciatori, prima dell’esecuzione dei tiri di rigore, comunicherà all’arbitro i nomi dei giocatori che saranno in ogni caso esclusi dall’esecuzione dei tiri di rigore;
4) se prima che le due squadre abbiano eseguito i loro cinque tiri di rigore, una di esse segna un numero di reti che l’altra non potrà mai realizzare pur terminando la serie dei cinque tiri, l’esecuzione dei tiri non dovrà essere proseguita;
5) se al termine della serie di 5 rigori le squadre fossero ancora in parità si procederà ad oltranza, sempre alternativamente e con lo stesso ordine, fino a quando una squadra avrà realizzato una rete più dell’altra a parità di tiri;
6) i calciatori che dovranno battere i tiri ad oltranza dovranno essere diversi da coloro che hanno calciato i primi cinque tiri utilizzando tutti i calciatori indicati nella distinta e presenti sul rettangolo di giuoco (con l’esclusione prevista dalla procedura indicata al punto 3).
Esauriti questi riprenderanno a tirare i calciatori che hanno battuto i primi cinque tiri.
1), seguendo lo stesso precedente ordine;
7) nessun calciatore espulso potrà prendere parte all’effettuazione dei tiri di rigore;
8) qualsiasi calciatore utilizzabile può sostituire il portiere;
9) soltanto i calciatori indicati e gli ufficiali di gara sono autorizzati a sostare sul terreno di giuoco durante l’esecuzione dei tiri di rigore;
10) tutti i calciatori eccetto colui che esegue il tiro ed i due portieri, devono sostare nella metà campo opposta a quella in cui sono eseguiti i tiri di rigore.
11) il portiere, il cui compagno esegue il tiro di rigore, deve restare sul terreno di giuoco, senza intralciare lo sviluppo del gioco.

REGOLA 17 - SEGNALI DELL’ARBITRO
1 Calcio di punizione diretto L’arbitro tiene il braccio orizzontalmente puntando nella direzione in cui il calcio di punizione deve essere effettuato.
2 Calcio di punizione indiretto L’arbitro solleva il braccio (col palmo della mano aperta e le dita giunte), e lo tiene in questa posizione fino a quando il pallone non è di nuovo in gioco.
3 Calcio d’inizio L’arbitro fischia e tiene un braccio orizzontale, puntando nella direzione in cui il calcio deve essere battuto.
4 Rimessa dalla linea laterale L’arbitro tiene un braccio orizzontale puntando nella direzione in cui la rimessa laterale deve essere effettuata.
5 Vantaggio L’arbitro tiene tutte e due le braccia stese orizzontalmente.
6 Ammonizione L’arbitro tiene il braccio sollevato mentre mostra il cartellino giallo. L’arbitro si assicura che il sia il calciatore in questione che gli altri ufficiali di gara siano informati dell’identità del calciatore ammonito.
7 Espulsione L’arbitro tiene il braccio sollevato mentre mostra il cartellino rosso. L’arbitro si assicurerà che sia il calciatore in questione che gli altri ufficiali di gara siano informati dell’identità del calciatore espulso.
8 Conteggio dei quattro secondi L’arbitro tiene sollevato il braccio, chiudendo ed aprendo il pugno mentre segna consecutivamente il conto alla rovescia di 4 secondi.
9 Time-out L’arbitro solleva entrambe le braccia all’altezza del torace mentre congiunge i due palmi della mano in un segnale “a forma di T”.

 

 

 

RUOLI, GESTI TECNICI E SCHEMI DI GIOCO
I ruoli:
Per definire i ruoli nel calcio a 5 è necessario utilizzare il principio dell’universalità all’interno del quale applicheremo il concetto della specificità.
IL PORTIERE: E’ il ruolo più complesso, probabilmente anche di più rispetto al suo parallelo nel mondo del calcio, questo perché implica logiche e situazioni talmente particolari da renderlo decisivo non solo nella pura prestazione agonistica, ma anche nella forza caratteriale e motivazionale della squadra. Il portiere del calcio a 5 è quello che vede meglio di tutti il gioco mentre gli avversari attaccano e può essere considerato il vero regista difensivo. Deve saper dare suggerimenti e consigli, oltre che tenere sempre alta la concentrazione dei compagni con parole e gesti. Dal punto di vista prettamente tecnico para con le mani molto meno di quello di calcio, usando invece in modo prevalente piedi e corpo. Questo a causa dell’esiguità degli spazi e della ristrettezza dei tempi di reazione nelle varie fasi di gioco. Fondamentale è poi nella fase di ripartenza della manovra. Mentre nel calcio la rimessa in gioco (sia dal fondo che in azione) del portiere è quasi sempre legata all’imposizione della fase di gioco, nel calcetto può risultare anche decisiva a fini della segnatura di una rete. Il portiere può infatti effettuare un passaggio smarcante con il rilancio, che è essenzialmente di due tipi: stile calcio e stile pallamano.
IL DIFENSORE: In linea generale nel calcio a 5 un buon difensore deve avere forza strutturale, una discreta velocità di base per gli anticipi e la difesa sull’uno contro uno e una buona visione di gioco, visto che spesso è quello deputato ad impostare l’azione in fase di possesso della palla. All’interno dell’universo difensore c’è poi quello che viene chiamato “ultimo” o “difensore centrale”. E’ sostanzialmente l’uomo più importante del sistema difensivo, quello a cui si affidano speranze e responsabilità. Altra qualità ricercata nei difensori è quella di essere dotati di un buon tiro, perché spesso , accompagnando la manovra d’attacco, sono quelli che si ritrovano il varco giusto o la palla vagante ideale.
L’INTERMEDIO: Nel calcio a 5 non esistono i centrocampisti né centrali. I giocatori di mezzo vengono chiamati laterali, esterni o intermedi. Solitamente si definiscono intermedi, chiamati volgarmente “ala” (termine spagnolo), quei giocatori che devono saper fare un po’ di tutto, quindi saper attaccare e difendere. È un giocatore universale e le sue caratteristiche imprescindibili sono corsa, dinamicità e resistenza. Poi, a secondo delle singole qualità tecniche e fisiche, si può avere un’ulteriore suddivisione in intermedi offensivi e difensivi. Solitamente per cercare di mantenere la squadra più equilibrata possibile, si cerca di schierare sempre un intermedio con caratteristiche maggiormente offensive e uno perfettamente difensivo. A secondo delle pieghe che può poi prendere una partita si modulano successivamente le scelte in modo diverso.
L’ATTACCANTE: Anche nel calcetto è il ruolo più affascinante perché è colui che fa goal. Generalmente l’attaccante in questa disciplina deve essere dotato di un ottimo tiro e di una buona capacità di calcio. Poi, a secondo del tipo di attaccante, bisogna saper variare il tipo di giocatore di cui si ha bisogno. In particolare, tra gli attaccanti esiste in classico “pivot” o “boa”, che è il punto di riferimento del gioco di attacco, quello che deve essere capace di saper tenere la palla, far salire la squadra, smistare il gioco e preparare il tiro per i compagni di squadra. Deve avere poi forza strutturale dal punto di vista fisico, un’ottima gestione della palla e saper giocare spalle alla porta, proteggendo sempre nel modo migliore il pallone. Altra qualità, deve sapersi “allungare”, dando profondità alla squadra. Se una squadra decide di giocare senza pivot di ruolo è usuale che vengano utilizzate due “ali forti” cioè, due giocatori dotati di un ottimo tiro, forte e preciso.

 

 

 

I gesti tecnici:
Sono essenzialmente quattro: il tiro di punta, lo stop con la pianta del piede, il passaggio di interno piede e la palla suolata. Sono gesti che si vedono sempre più di frequente anche nel calcio:
IL TIRO DI PUNTA: Permette al giocatore di rubare tempo e spazio al difensore in primis, ma soprattutto al portiere. Calciare di punta vuol dire, infatti, dare maggiore imprevedibilità al tiro, sia come traiettoria che come velocità.
LO STOP CON LA SUOLA: E’ il gesto classico della disciplina, il più frequente in ogni partita di calcetto perché con la suola è possibile effettuare una migliore gestione della palla, fondamentale per un gioco che si sviluppa in spazi ristretti e con tempi molto corti in riferimento a reattività e pensiero.
PASSAGGIO INTORNO AL PIEDE: Questo permette affidabilità sia per la traiettoria che per la velocità del pallone. Nel cacio a 5 è importante la pulizia del passaggio che deve arrivare a destinazione forte e teso.
LA SUOLATA: Altro non è che la posizione del portiere nella parata. Spesso e volentieri si vedono, infatti, i numeri uno uscire a valanga, con una posizione a croce obliqua difficilmente visibile in altre discipline. Questo perché l’obiettivo del portiere è quello di andare a occupare meglio gli spazi, ostruendo con il corpo le possibili traiettorie di calcio. Il portiere quindi esce quasi sempre inginocchiato, con le braccia larghe per creare maggior ostacolo possibile all’avversario.

Gli schemi di gioco:
Nel calcio a 5 si vince soprattutto con una buona impostazione difensiva (o, meglio, senza di essa è impossibile competere ad alti livelli), è anche vero però che lo sviluppo ultimo della disciplina si sta orizzontando sempre di più verso i goal, lo spettacolo e le finezze tecniche. Insomma, se la difesa risulta essere fondamentale, senza una buona fase offensiva non si gioca. Quindi è fondamentale saper applicare un buon sistema di gioco, dove per esso si intende la dislocazione dei singoli atleti in campo con assegnazione a ciascuno dei compiti specifici. Nel calcetto la fase offensiva (quella di possesso della palla) si sviluppa essenzialmente secondo tre percorsi diversi: il 4-0 (o chiamato anche rotazione), il 3-1 (attacco con il pivot) e il 2-2 (il classico quadrato). Queste sono impostazioni di base poi, sta all’allenatore decidere le proprie tattiche. Analizziamo i tre schemi di attacco:
IL SISTEMA 4-0: E’ la classica rotazione, un sistema che non prevede punti di riferimento in fase offensiva (e quindi il pivot che gioca in posizione di boa), ma sviluppa molto il gioco in ampiezza e cerca di allargare le maglie della difesa avversaria spostando il pallone spesso lateralmente e cercando di sfruttare l’intera larghezza del campo. E’ un sistema che punta ad aprire la difesa che deve essere attaccata e che è stato importato qualche anno fa dalla Spagna. Obbligando gli avversari a controllare l’intero campo in ampiezza si riescono ad aumentare gli spazi tra i difensori e concetti come il raddoppio di marcatura o il ripiegamento diventano di più difficile attuazione. Il sistema 4-0 si avvale moltissimo di quelle che vengono chiamate parallele e diagonale. Durante l’evolversi delle rotazioni, infatti, nascono continue aperture di spazio che possono essere sfruttate tramite queste due applicazioni: La parallela è quella situazione di uno - due tra un giocatore chiamato ad iniziare l’azione (solitamente in posizione intermedia tra il centro del campo e la linea laterale) ed un compagno disposto invece in fascia e pronto a chiudere un’eventuale triangolazione. Il primo giocatore, dopo aver effettuato il passaggio al compagno in fascia, fa un movimento di marcamento per andare a ricevere il passaggio di ritorno proprio sulla corsia del compagno e , quindi, in parallelo alla linea laterale. E’ consuetudine effettuare il passaggio di ritorno con il dorso-piede, altro gesto tipico del calcio a 5; la diagonale nasce invece dallo stesso principio, solo che questa volta il movimento invece che essere diretto verso la corsia di riferimento del compagno a cui si è effettuato il passaggio viene orientato verso l’interno del campo. Il compagni, quindi, effettuerà un passaggio dall’esterno verso l’interno, tracciando quindi una traiettoria appunto in diagonale, con il pallone che verrà ricevuto in una porzione del campo estremamente avanzata e con spesso una buona parte di spazio per giocare uno contro uno. Complessivamente i vantaggi di questo sistema sono che non si offrono punti di riferimento agli avversari e li costringono a non sbagliare mai l’adattamento. Lo svantaggio è invece il notevole dispendio di energie.
IL SISTEMA 3-1: Questo sistema cambia totalmente filosofia rispetto al precedente ed invece che giocare in ampiezza si cerca soprattutto la profondità, portando un giocatore (il pivot) molto lungo rispetto alla fase iniziale della manovra, spesso posizionando tra il portiere avversario e il suo ultimo difensore. Lo si può attuare soprattutto quando si ha un giocatore con particolari caratteristiche come un’ottima capacità di gestione della palla (copertura e difesa), una adeguata strutturazione fisica e una sufficiente rapidità di movimento negli spazi brevi. I tre giocatori chiamati ad iniziare la manovra lo fanno con una serie di passaggi e marcamenti (o finti tali) che hanno lo scopo di allargare le maglie della difesa iniziale della squadra avversaria. L’obiettivo è chiaramente quello di far arrivare la palla il prima possibile in posizione avanzata, senza però dover obbligatoriamente forzare un passaggio. In questo sistema la pulizia nella trasmissione della palla è fondamentale. Una volta che il pallone è arrivato al pivot (in posizione di boa) si possono attuare molte varianti. Molto dipende da dove va a ricevere il pallone il pivot se in banda (fascia laterale) o in posizione centrale. Il gioco è fatto comunque per preparare  al tiro uno dei tre compagni e permettergli di calciare in corsa frontalmente alla porta. Le sue varianti prevedono la soluzione personale del pivot o una triangolazione volante. Il vantaggio è la sua linearità e lo scarso dispendio di energie fisiche. Lo svantaggio è la distanza tra i tre giocatori iniziali e il pivot, che in presenza di scarsa sincronizzazione potrebbe creare una frattura tra i due blocchi del sistema.
IL SISTEMA 2-2: E’ il sistema con cui è nato il calcio a 5, il classico quadrato volto ad occupare nei suoi quattro angoli di gioco. Nel suo sviluppo ha un mix di ampiezza e profondità, a secondo del modo in cui viene attuato. Solitamente prevede la disposizione di due giocatori molto larghi all’altezza della linea di metà campo e due giocatori molto più stretti in posizione molto avanzata, quasi a ridosso della linea dell’area di rigore. Con una serie di movimenti di marcamento i due giocatori avanzati cercheranno di dettar il passaggio in verticale (parallelamente alla linea laterale) o in diagonale (tra i due angoli opposti al campo). Se la palla riesce a passare ed a arrivare in posizione avanzata, si possono poi realizzare una serie di varianti tattiche, con passaggi, sovrapposizioni, scarichi e triangoli. Una variante prevede anche una partenza con due punte molto vicine tra loro, in grado di incrociarsi e sovrapporsi nei movimenti. Il suo vantaggio sta nel fatto che permette di giocare con due attaccanti puri, due giocatori dalle spiccate qualità offensive che in caso di ricezione del pallone sanno già con chi dialogare. Lo svantaggio è il rischio di avere poco spazio per giocare negli ultimi metri del campo avversario, a causa dell’elevata presenza di giocatori in quella porzione di campo.

 

INFORTUNI PIU’ CHE FREQUENTI
Il calcio a 5 è uno sport che piace, lo sport del momento. Si gioca prevalentemente di sera, sul terreno in “sintetico” alla luce dei riflettori, proprio per questo bisogna fare attenzione al terreno e alle temperature invernali. Perché sono questi i fattori particolarmente insidiosi per la salute. Ma semplici accorgimenti e un po’ di allenamento costante aiutano a evitare distorsioni o disturbi talvolta anche seri. Eppure, la parola d’ordine degli ortopedici italiani è una sola: andate molto cauti con il calcio a cinque perché, se non lo si affronta con un’adeguata preparazione e con cognizione di causa, rischia di arrecare danni seri.
I quattro “problemi” fondamentali del calcetto sono:
Il calcetto può far male agli atleti improvvisati per alcuni motivi fondamentali: perché si gioca, di solito, alla sera quando si è già stanchi e non si è al meglio della condizione psico-fisica; perché il terreno in sintetico (non in terra o erba) è duro e insidioso per le caviglie; perché gli scontri fisici con l’avversario sono numerosi e non tutti assorbibili con disinvoltura; perché giocando d’inverno, a basse temperature, si rischia di sudare e di essere vittime di una malattia respiratoria. Questo perché il calcetto è uno sport faticoso, che richiede fiato e doti di resistenza consolidate. Migliora l’adattamento allo sforzo cardiovascolare e anche – essendo uno sport di squadra – ravviva, nello spirito di ogni praticante, il piacere di giocare, di stare insieme e divertirsi.

I principali infortuni sono:

  • Distorsioni alle ginocchia;
  • Distorsioni alle caviglie;
  • Traumi da contatto;
  • Lesioni muscolari e tendinee agli arti inferiori;

Caviglie e articolazioni sotto pressione per gli appassionati di calcetto
Attenzione alle articolazioni di caviglie e ginocchia, sollecitate oltre il sopportabile a causa degli scatti continui e delle pressioni ripetute su un terreno non propriamente fisiologico: il sintetico è duro, non assorbe bene gli urti. Anche un banale movimento, una posizione errata del piede o della gamba durante un normale contrasto di gioco, se non supportato da un fisico integro con una massa muscolare tonica, può causare danni : c’è il rischio di distorsioni, lesioni,slogature, perfino fratture che possono richiedere l’ingessatura e l’immobilizzazione dell’arto per mesi. Sono numerosi, ormai, i casi d’infortunio che portano anche a lunghi percorsi di riabilitazione da fare in palestra.
Le lesioni ai legamenti del ginocchio
Il rischio in assoluto più grave degli appassionati di calcio a 5 è la rottura dei legamenti del ginocchio, quelle fibre preziosissime che permettono allo stesso tempo la stabilità e il movimento corretto dell’articolazione. Si rompono, in particolare, i legamenti collaterali esterni, e i crociati. Nel primo caso è sufficiente la un trattamento riabilitativo e un tutore rigido a protezione dell’articolazione per un certo tempo. Con il crociato il problema diventa più serio: è richiesto l’intervento chirurgico in artroscopia e la ripresa è più lunga: il trattamento riabilitativo post-chirurgico è indispensabile e il ritorno sul campo avviene in 5/6 mesi. Ma non bisogna sottovalutare i rischi di natura muscolare, cioè i crampi, le contratture, gli strappi. La  base di tutto deve essere una buona preparazione atletica. Il calcetto rimane uno sport da affrontare con attenzione perché rischi ed incidenti possono rivelarsi pericolosi.
Alcuni suggerimenti
Ecco alcuni consigli per affrontare nelle migliori condizioni questo tipo di attività:
- Scegliete un paio di scarpette adatte, specifiche per il calcetto, per ridurre al minimo i rischi di slogature, distorsioni e soprattutto per migliorare il proprio rendimento atletico.
- Interrompete immediatamente il gioco se rimanete vittime di un infortunio.
- Eseguite sempre gli allenamenti e prima di iniziare la partita è utile riscaldarsi.

L’ALLENAMENTO E IL RISCALDAMENTO
Allenamento:
Il calcetto è uno sport che richiede un gran numero di abilità atletiche:

  • Accelerazione esplosiva e velocità sprinting veloce.
  • Resistenza muscolare e resistenza nel corpo più basso.
  • Equilibrio muscolare e livelli elevati di coordinazione neuromuscular.
  • Consapevolezza del corpo ed agilità, la capacità di sapere dove il vostro corpo è e di potere spostarlo.
  • Disciplina per prendere gli ordini e le decisioni, così come mettere la squadra in primo luogo.
  • La buona flessibilità evitare la ferita, giocatori di gioco del calcio è a povera flessibilità incline del tendine del ginocchio.
  • Equilibrio corretto fra il vostri quadriceps e tendini del ginocchio, così come gli squilibri di resistenza fra il vostro piedino destro e sinistro.

Quindi è necessario eseguire un’ottimo allenamento. Ecco come avviene:
In pratica l'allenamento si manifesta come una ripetizione sistematica e razionale di particolari movimenti, con l'obiettivo di ottenere un miglioramento della prestazione. Tale aumento prestativo, si ottiene attraverso l'"adattamento" dell'organismo a determinate forme di lavoro e si rende concreto per mezzo di mutamenti relativi a strutture e funzioni dei vari organi ed apparati del corpo.
L'allenamento si sviluppa con una successione "ritmica" di sedute; una serie d'esercitazioni opportunamente scelte e collegate tra loro da effettuarsi secondo una determinata "quantità" e "intensità" di lavoro. L'elemento, importantissimo, che caratterizza la seduta d'allenamento è la scelta delle esercitazioni che potranno essere di tipo "tecnico-tattico" (lavoro sulla tecnica o combinazioni di gioco), di tipo "organico" (utilizzo prevalente della corsa), di tipo "muscolare" (lavoro mirato su particolari settori muscolari), di tipo "misto" (sfruttamento equilibrato d'esercitazioni con finalità diverse):
Allenamento Tecnico - tattico
Rappresenta il complesso delle abilità necessarie per trattare la palla, arrestarla, calciarla, condurla in velocità in modo da poter effettuare gli schemi di gioco previsti. Il miglioramento di tali abilità è possibile attraverso l'utilizzo metodico e costante d'esercitazioni specifiche.
Il periodo compreso tra 8 e 10 anni d'età è la fase considerata temporalmente "sensibile" entro la quale risulta fondamentale l'apprendimento e il perfezionamento delle abilità tecniche, soprattutto attraverso il "gioco" che rappresenta un mezzo più vicino alle caratteristiche psicologiche del fanciullo. Il procedimento addestrativo può seguire una via "analitica" attraverso la ripetizione sistematica di movimenti tecnici di base, con la palla in forma individuale. In contrapposizione si utilizza il metodo "globale", rappresentato da un collegamento continuo tra gli elementi tecnici e le situazioni di gioco analoghe a quelle di gara. Ci si riferisce ad esercitazioni che sfruttano spazi di gioco ridotti contrapponendo gruppi di giocatori (2 contro 2, 4 contro 4, attaccanti contro difensori, ecc.), per il miglioramento delle abilità tecniche in situazioni specifiche. Queste possono consentire una velocità di gioco superiore a quella di gara, a causa della continua ripetizione dei fondamentali tecnici a ritmi esecutivi elevatissimi. La contrapposizione dei "reparti", l'attacco contro la difesa ad esempio, consente esercitazioni "a tema", così definite perché la disposizione e i movimenti preordinati dei giocatori permettono, sia la ripetizione continua dei concetti organizzativi impartiti dall'allenatore, sia l'apprendimento sistematico dei movimenti da opporre alle caratteristiche tecnico-tattiche dell'avversario di turno.
Allenamento Fisico
Forza: rappresenta la capacità che possiede il muscolo di sviluppare tensioni capaci di vincere o opporsi ad una resistenza esterna. Un adeguato programma di esercizi di muscolazione si rende necessario per il calciatore in quanto il gioco implica varie prestazioni di forza. L'atto del calciare, scattare, saltare, contrastare l'avversario, sono tutte manifestazioni di forza ed in particolare di forza "veloce-esplosiva".
Velocità: questa, più che una qualità elementare di base, è considerata una qualità "derivata" perché è determinata dall'applicazione di una forza, capace di modificare lo stato di quiete o di moto del corpo dell'atleta. I mezzi d'allenamento debbono orientarsi, in prevalenza, verso lo sviluppo delle capacità d'accelerazione. Infatti il calciatore ha poche occasioni di lanciarsi su distanze sufficientemente lunghe per acquistare velocità massima, mentre comunemente i suoi spostamenti avvengono su spazi brevi. Indagini relativamente recenti fissano in 70, ripetizioni per partita, le accelerazioni su 5-15 m. compiute da un calciatore. Quindi, sprints brevi con altissime frequenze di decelerazioni, variazioni di direzione ed arresti improvvisi, sono esercitazioni da non tralasciare in quanto stimolano al massimo il sistema neuro-muscolare.
Resistenza: normalmente caratterizza la capacità dell'organismo di sostenere uno sforzo per un lungo periodo. Ovviamente, la possibilità di protrarre il lavoro è inversamente proporzionale all'intensità dello sforzo stesso. L'abilità di poter lavorare più intensamente e più a lungo prima di incorrere nei limiti della fatica, deriva sia dalle particolari caratteristiche dell'atleta, sia da un lavoro continuo, razionalmente condotto. Di solito, si utilizzano mezzi d'allenamento analoghi a quelli in uso in atletica leggera: corse con variazioni di distanze e d'intensità, ripetute, progressivi e prove intervallate. Le distanze corse ad alta intensità e coperte con tempi inferiori al minuto, stimolano prevalentemente i "meccanismi anaerobici". I lavori ripetuti e protratti su distanze intorno ai 1000 metri, promuovono l'incremento dei processi metabolici ossidativi (miglioramento del massimo consumo di ossigeno).
Controllo e valutazione fisica
Durante l'anno agonistico, si rendono necessari alcuni "controlli" periodici ("test") per informare l'allenatore ed il calciatore stesso, sul suo stato di forma e sull'evolversi del processo d'allenamento. Per la valutazione delle capacità di "forza specifica" è ormai d'uso comune l'utilizzazione della batteria di test del Prof. Bosco, che prevede l'uso di una pedana speciale capace di consentire la misurazione elettronica della potenza muscolare sviluppata dagli arti inferiori.
Per le potenzialità di lavoro aerobico, a volte è utilizzato il test di soglia anaerobica, basato sul rapporto esistente tra la velocità della corsa e la frequenza cardiaca. Il test è indicativo ed esige una "sensibilità ritmica" della corsa che, normalmente, i calciatori non possiedono perché assolutamente "aspecifica" nel calcio.
Più usato e, relativamente, di più facile esecuzione (quindi attendibile) è il test di Cooper, consistente in una corsa continua della durata di 12 minuti su un percorso misurato; i soggetti sono valutati in base alla distanza percorsa nei 12 minuti. 
Riscaldamento:
Prima di una partita di calcetto è necessario dedicare qualche minuto alla fase di riscaldamento. Per esaltare il rendimento sportivo, per preparare il fisico allo sforzo che dovrà sostenere e, soprattutto, per limitare il rischio di infortuni ai muscoli e ai legamenti.
Il riscaldamento spesso viene visto come una perdita di tempo poco funzionale al nostro obiettivo, ossia l’allenamento vero e proprio. Invece questa breve fase iniziale, che dura dai 10 ai 15 minuti, rappresenta una garanzia imprescindibile per condurre un allenamento sicuro e redditizio se non, addirittura, una vera e propria assicurazione sul futuro dello sportivo.
Una preparazione adeguata allo sforzo che si andrà a compiere, infatti, è in grado di salvaguardare sia l’atleta sia lo sportivo amatoriale dagli infortuni. Il riscaldamento riduce infatti l’incidenza di strappi o stiramenti muscolari perché rende i muscoli più elastici e, contemporaneamente, aumenta la capacità di carico dellearticolazioni, che riescono ad assorbire meglio le pressioni e ad ammortizzare meglio i carichi; infine questa fase iniziale riduce i rischi per il sistema cardiovascolare, poichè aumenta gradualmente i battiti cardiaci e riduce la pressione arteriosa durante lo sforzo.
Il riscaldamento si pone in particolare tre obiettivi: aumentare l'afflusso di sangue ai muscoli per garantire loro maggiore elasticità e maggiore resistenza alle sollecitazioni, aumentare progressivamente la temperatura corporea e aumentare gradatamente le pulsazioni del cuore. Per riscaldarsi correttamente potrebbe essere utile fare movimenti a corpo libero, come la marcia sul posto abbinata a movimenti delle braccia (slanci in fuori e in avanti), piegamenti sulle gambe, salire e scendere da un gradino per alcuni minuti, marciare sul posto sollevando e abbassando un bastone, con entrambe le mani, senza portarlo però sopra la linea delle spalle, perché aumenterebbero troppo in fretta i battiti cardiaci. Quindi dopo la classica corsa leggera, eseguire qualche andatura (skip, cioé corsa a ginocchia alte, e corsa calciata); percorrere alcuni tratti a zig-zag tenendo le gambe semipiegate; terminare con allunghi e scatti in progressione e provare a fare dei tiri in porta, senza forzare.  Il tutto per una durata di 10-15 minuti. Dopo di che sarebbe opportune eseguire qualche esercizio di stretching per completare la routine di riscaldamento. Questo deve essere leggero e coinvolgere i muscoli che verranno utilizzati maggiormente nel corso dell’allenamento; questo aiuterà a prevenire traumi alla muscolatura e ai tendini.

Non dimenticare la fase di defaticamento
Una volta terminata la partita di calcetto è necessario riportare gradualmente l'organismo a condizioni fisiologiche normali. Questo è il compito della breve fase di defaticamento, che serve ad abbassare gradualmente la frequenza cardiaca e quella respiratoria e a rilassare i muscoli, favorendo così i processi di recupero. Si tenga presente che l'acido lattico, accumulato durante il lavoro muscolare, viene smaltito più rapidamente grazie a un recupero attivo, come per esempio una corsa lenta al termine dello sforzo fisico. Il defaticamento si basa su attività ed esercizi simili a quelli utilizzati nel riscaldamento generale come la corsa lenta, gli esercizi di mobilità articolare, lo stretching e gli esercizi respiratori.
                  

 

Fonte: http://www.pietroguerra.com/files/Il-calcio-a-5.doc

Sito web da visitare: http://www.pietroguerra.com

Autore del testo: Rignanese A.

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