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Pallavolo o Volleyball, il nome originale che vuol dire palla tirata, colpita, con violenza, deriva dalla fantasia di un insegnante di una scuola del Massachussets. Nel 1896 inventò questo gioco, pensando a un esercizio collettivo di agilità, principalmente come forma di allenamento per altri sport.
Tra gli studenti americani, inizialmente non destò molto interesse, ma gradualmente si diffuse e durante la prima guerra mondiale venne esportata in Europa.
Nel 1947 fu fondata la FIVB (federazione Internazionale Pallavolo) per uniformare le regole nei 19 paesi aderenti, tra cui anche l’Italia rappresentata dalla FIPAV (Federazione Italiana Pallavolo).
Obbiettivo
La partita si gioca al meglio dei 5 set (quindi bisogna vincere 3 set), tranne per le partite di livello inferiore all’under13, in cui si gioca per un meglio di 3 set. Per vincere un set bisogna arrivare a 25. Se le squadre arrivano a una situazione di parità di 24 si continuerà fino a quando una delle due squadre non ha uno scarto di due punti dagli avversari ( ex 27 a 25). Se le due squadre arrivano a una situazione di 2 set pari si farà un terzo set a 15 punti, sempre con il sistema del Rally Point System (tie – break).
Si ottiene un punto se:
Attrezzatura
Obbligatoriamente non viene utilizzata alcuna protezione, ma possono essere usate le ginocchiere, opzionali, dei polsini o delle fasciature per le dita.
Le partite di pallavolo si disputano al coperto in impianti il cui unico limite è la distanza fra l'area di gioco e il soffitto che deve essere di almeno 7m; per le competizioni organizzate dalla FIVB tale distanza deve essere di almeno 12,5 m.
L'area di gioco è di forma rettangolare e comprende il campo di gioco (diviso in due settori di 9 m per 9 m, in tutto 18 m, separati dalla rete, e delimitato da linee che fanno parte del campo stesso), e la zona libera (evidenziata con colori diversi), cioè la superficie esterna alle linee di delimitazione del campo, che deve essere larga fra 3 e 5 m dalle linee laterali e fra i 3 e gli 8 m dalle linee di fondo.
La superficie di gioco, in legno o materiale sintetico, deve essere piana ed uniforme, così da non presentare pericoli per i giocatori.
Il campo è diviso in due dalla linea di metà campo, tracciata sotto la rete; in ogni metà campo viene tracciata la linea d'attacco posta parallelamente a quella centrale, a 3 m di distanza da essa, per delimitare la zona d'attacco. Le linee d'attacco sono prolungate oltre le linee laterali con cinque tratti di 15 cm, larghi 5 cm, distanti 20 cm l'uno dall'altro, per una lunghezza totale di 1,75 m. Dal suo prolungamento ne viene tratteggiata un'altra, parallela alla linea laterale dal lato delle panchine, distante 1,75 m da essa chiamata Linea dell'Allenatore, che è vietato oltrepassare.
Tutte le linee devono essere larghe 4 cm e devono avere un colore chiaro, contrastante con la superficie di gioco.
La rete è disposta ad un'altezza nella sua parte superiore di 2,43 m per gli uomini, 2,24 m per le donne e 2,35 per la mista. La misurazione deve essere effettuata nella parte centrale e in corrispondenza dei limiti laterali del campo: mentre sopra le linee laterali la rete può variare di non più di 2 cm oltre l'altezza stabilita, al centro deve'essere esatta. Deve comunque essere simmetrica. Le dimensioni della rete sono di un metro di altezza e da 9,50 a 10 m di lunghezza. Due bande bianche verticali, larghe 5 cm e alte 1 metro, sono fissate nella rete esattamente al di sopra di ciascuna linea laterale. Al loro interno vengono inserite le antenne che sono due astine in fibra di vetro di 1,80 m di altezza e 10 mm di diametro, a strisce bianche e rosse, larghe 10 cm l'una: ogni antenna si estende 80 cm al di sopra della rete e servono a delimitare lo spazio di passaggio della palla.
Secondo il regolamento della FIVB, la palla deve essere di cuoio vero o sintetico e deve avere una forma sferica, una circonferenza di 65-67 cm, un peso di 260-280 g. Il colore della palla dipende dal tipo di competizione. Nei campionati italiani i tipi di pallone più utilizzati sono di colore rosso, bianco e verde (molten), mentre nelle altre competizioni si possono trovare palloni di altri colori come ad esempio giallo, blu (mikasa, adoperato per lo più nei campionati europei, mondiali e Olimpiadi). Le bande orizzontali sono state sostituite da spicchi colorati che rendono più visibile la palla nelle fasi di gioco. Il peso della palla aumenta o diminuisce a seconda della categoria in cui si gioca ad esempio: l'under 13 userà un pallone molto più pesante e duro del minivolley, che di solito utilizza palle in plastica più leggere.
Ufficiali di gara
Le partite di pallavolo dovrebbero essere dirette da 3 Arbitri, 4 Giudici di Linea e 2 Segnapunti. Ovviamente, tutti questi componenti del Collegio Arbitrale sono presenti solo nelle gare Internazionali e di Serie A. A livelli più bassi si trova spesso un solo arbitro (a volte due) e 1 Segnapunti. Nel caso ci siano due arbitri, il 1° svolge le sue funzioni su un seggiolone posto ad un'estremità della rete, mentre il 2° a terra, all'altra estremità. Il Segnapunti (sempre presente), compila il Referto di Gara stando seduto ad un tavolo posto frontalmente rispetto al 1° Arbitro, dalla parte del 2° Arbitro quando questi è presente.
Il 1° Arbitro ha competenza su qualsiasi fallo, può comminare le sanzioni disciplinari (penalizzazione, espulsione e squalifica), può assegnare gli avvertimenti verbali e i Ritardi di Gioco (avvertimento o penalizzazione), può autorizzare e/o respingere le richieste di time-out e sostituzioni, può sospendere la gara e/o farla proseguire pro-forma, ha autorità su tutti i componenti delle Squadre e del Collegio Arbitrale. Può esprimere insindacabile giudizio sull'omologabilità del campo di gioco e può decidere di non far disputare la gara se reputa che il campo non sia regolamentare. In generale, può decidere su ogni questione, anche su quelle non specificate dalle Regole. Durante la gara le sue decisioni sono definitive.
Il 2° Arbitro sanziona, fischia e segnala i falli di invasione sotto la rete e a rete, i falli di posizione della squadra in ricezione, i falli di rotazione, il fallo di muro dei giocatori difensori, il fallo di attacco dei giocatori difensori, il tocco della palla con l'antenna dalla sua parte, le palle dentro o fuori solo se il 1° Arbitro non è in condizione di vederle. Autorizza inoltre le sostituzioni e i time-out, controlla la corretta compilazione del referto di gara da parte del Segnapunti, controlla le panchine e può sostituire il 1° Arbitro in caso di malore ed impossibilità a proseguire la gara.
Per "fondamentale" si intende un'azione specifica che compie il giocatore di pallavolo. Vengono chiamati "fondamentali" in quanto devono far parte del bagaglio tecnico di ogni giocatore; dovrebbero essere appresi fin dai primi anni nei quali il bambino si dedica al gioco qualunque sia la sua specializzazione nel futuro (centrale, laterale, opposto, alzatore, libero). Nella pallavolo ci sono cinque fondamentali: palleggio, bagher, schiacciata, muro e servizio. Ogni fondamentale, alcuni maggiormente, altri meno, è diviso in varianti che ne differenziano l'esecuzione.
È il fondamentale per alzare la palla o per difendere palle alte. Viene eseguite con la coordinazione delle gambe braccia e soprattutto polsi (infatti, con uno sviluppo completo dei polsi si potrebbe palleggiare solo con questi cosa che accade ad alti livelli); il movimento è composto da un’entrata e uscita della palla tra le mani, il più velocemente possibile.
Fondamentale per ricevere – difendere palle passe. Al contrario di come si crede questo fondamentale viene eseguito esclusivamente son la forza delle gambe, mentre le braccia vengono usate solo come piano d’appoggio per indirizzare la palla. Appartenenti alla famiglia del bagher c’è la rullata e il tuffo scivolato, usati entrambi per recuperare palle in extremis.
Per attacco si intende il movimento con cui viene mandata nel campo avversari la palla, soprattutto in salto là dove la palla ha una direzione più ascendente e una possibilità maggiore di direzionarla. I modi di effettuare un attacco sono diversi, e sono in funzione del muro e della difesa che il giocatore in attacco ha di fronte:
Si chiama "muro" il blocco di una palla schiacciata eseguito dalle braccia esposte al di sopra della rete. Il muro può essere eseguito singolo o a 2 o 3 giocatori di prima linea. Il muro può anche essere passivo e serve per indebolire il colpo d’attacco in modo da favorire la difesa. Il muro ha anche un punto debole, cioè il mani fuori o “mani out”; questo è un colpo di attacco piazzato, soprattutto sulle mani del muro più esterno, in modo che la palla schizzi fuori dal campo.
Si chiama "servizio" (o più comunemente "battuta") il colpo netto che mette in gioco la palla inviandola nel campo avversario. Il servizio deve essere effettuato, entro 8 secondi dal fischio dell’arbitro. Il servizio ha un'importanza capitale in quanto il battitore può mettere in difficoltà la ricezione avversaria e quindi l’intera azione. Il punto può essere conquistato già con il servizio e in questo caso prende il nome di ace. La battuta può essere eseguita dal basso o dall’alto. Dall’alto può essere piedi a terra (fluttuante), in salto flot o rotante.
Il beach volley, nato come variante del gioco della pallavolo, è ora a tutti gli effetti sport Olimpico, poiché da semplice ricreazione sulle spiagge si è evoluto fino a diventare sport professionistico in vari paesi del mondo. In questa versione non si gioca al chiuso su superfici rigide, ma piuttosto su campi di sabbia. Invece di squadre di sei persone, i giocatori sono solo due per parte e non dispongono di cambi. Le regole del gioco sono simili, ma non uguali, a quelle della pallavolo: Il campo di gioco è più piccolo (8 m x 16 m invece di 9 m x 18 m); nel caso in cui si effettui il primo tocco di squadra in palleggio, questo non deve essere viziato da falli di tocco di palla (doppia, accompagnata), non vi è quindi differenza di regole tra il primo tocco e i successivi a meno che non si debba difendere un attacco forte; il limite dei tre tocchi di squadra comprende anche il tocco a muro; non sono validi i pallonetti, se non fatti con colpi netti sulla palla; se si manda la palla nel campo avversario con un palleggio la traiettoria deve essere perpendicolare alla linea delle spalle; l’invasione a rete è solo quando passando sotto la rete si disturba l’azione avversaria. È fallo se un qualsiasi giocatore tocca la rete durante l'azione di gioco oppure se la palla tocca le asticelle della rete. Uno degli aspetti peculiari del beach volley è che gli agenti atmosferici cambiano ogni giorno, ed alcune volte anche durante l'arco di una sola giornata e la sabbia è diversa di spiaggia in spiaggia. Nel beach volley è anche molto in uso il fatto di segnalare al compagno il da farsi nella fase di muro e difesa (fase break). Questi segnali vengono fatti dietro la schiena, per evitare che gli avversari li possano vedere; vengono effettuati con entrambe le mani, così da poter differenziare i segni su i diversi giocatori, e sono tendenzialmente tre: un dito disteso della mano, indica che sul giocatore corrispondente alla mano stessa, si terrà un muro lungo la linea laterale del campo; due dita distese indicheranno invece un muro diagonale sul giocatore corrispondente alla mano; il pugno chiuso indicherà una situazione senza il muro sul giocatore in attacco.
Fonte: http://www.pietroguerra.com/files/La-pallavolo.doc
Sito web da visitare: http://www.pietroguerra.com/
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
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