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La Belle Époque (l'epoca bella, i bei tempi) è un periodo storico, culturale e artistico europeo, dominato dall’alta borghesia, che va dalla fine dell'Ottocento fino all'inizio della prima guerra mondiale, precisamente dal 1871 al 1914, epoca anche nota come “età dell'imperialismo”. L'espressione nacque in Francia alla fine dell'Ottocento per l’ottimismo che regnava in quel momento, e per il periodo di pace in cui si era. Infatti il Novecento si aprì all’insegna di grandi cambiamenti e progressi: il dominio degli esseri umani sulla natura e sulla tecnica sembrò allargarsi, e vi fu grande fermento di nuove idee scientifiche, politiche, ecc. L'illuminazione elettrica, la radio, l'automobile, il cinema, la pastorizzazione, il vaccino per il colera e altre comodità contribuirono al miglioramento delle condizioni di vita e al diffondersi della fiducia nel futuro.
Nelle città molte famiglie borghesi riuscirono a lavorare di meno e dedicarsi allo svago e al tempo libero. Grazie alle auto e alle strade, viaggiare divenne assai più rapido. Si moltiplicarono le vacanze estive, che divennero il simbolo della condizione sociale dei benestanti, e nacque l’industria del turismo, con lo sviluppo delle prime località dotate di grandi alberghi, ristoranti e negozi.
Debellata la maggior parte delle epidemie e ridotta notevolmente la mortalità infantile, gli abitanti del pianeta toccavano ormai il miliardo e mezzo. Alla crescita demografica fece riscontro anche un impressionante aumento della produzione industriale e del commercio mondiale, che tra il 1896 e il 1913 raddoppiarono. La sterlina era il solidissimo riferimento economico.
Nel 1913 l'estensione della rete ferroviaria mondiale aveva raggiunto il milione di chilometri e le automobili cominciavano ad affollare le strade delle città americane ed europee. Il trasporto marittimo fu caratterizzato dalla corsa alla costruzione di transatlantici sempre più grossi e sfarzosi (non a caso, l'affondamento del Titanic, avvenuto nel 1912, fu poi considerato come il sogno infranto della Belle Époque).
Durante questo periodo nacquero il cabaret, il can-can e il cinema, che allietavano le serate di molte persone. Nuove invenzioni resero la vita più facile a tutti i ceti e livelli sociali, la scena culturale prosperava e l'arte prendeva nuove forme con l'Impressionismo e l'Art Nouveau.
L'alta borghesia celebrava i risultati raggiunti in pochi decenni di egemonia con esposizioni universali, in cui si esibivano le ultime strabilianti meraviglie della tecnica, con conferenze di esploratori, missionari e ufficiali, che raccontavano le grandezze e le miserie di mondi lontani, il cui contrasto con l'Occidente inorgogliva gli ascoltatori e confermava la loro certezza di appartenere a un mondo superiore, che nulla mai avrebbe potuto incrinare. Le guerre, se c'erano, erano lontane: in Cina, in Africa, sulle pendici dell'Himalaya. Tra le potenze europee ogni accordo sembrava possibile, pur di conservare un benessere tanto evidente.
Affrontare la vita con questo spirito significava caratterizzarlo in modo spensierato e positivo. Gli abitanti delle città avevano scoperto il piacere di uscire, anche e soprattutto dopo cena, di recarsi a chiacchierare nei caffè e ad assistere a spettacoli teatrali. Le vie e le strade cittadine erano piene di colori: manifesti pubblicitari, vetrine con merci di ogni tipo, eleganti magazzini. Ogni oggetto e ogni luogo diveniva un'elegante decorazione, un motivo floreale, una linea curva e arabesca perché tutto poteva diventare arte.
Parigi volle celebrare il secolo nuovo con un'incredibile mostra nella quale venivano esposte tutte le innovazioni più recenti: l'Exposition Universelle). Nel 1900 persone da tutto il mondo sbarcarono in Francia per assistere a questa gigantesca fiera. La gente ne visitava ogni parte e ne ammirava tutti gli aspetti, dalle scale mobili (dette "tapis roulant") ai tram elettrici, assaggiando le cento varietà di tè importato dall'India.
L'Europa era in pace da trent'anni, e la Germania aveva inaugurato un'industrializzazione e uno sviluppo che venivano garantite da una nuova politica di equilibrio. Nessuno pensava più che la guerra potesse devastare ancora il mondo, perciò nel 1896 ebbe luogo anche il primo congresso sui giochi olimpici, che stabilì che le Olimpiadi, momento di fratellanza fra i popoli, si sarebbero svolte ogni 4 anni.
Fu in definitiva un periodo di euforia e frivolezza, in cui iniziò a svilupparsi la società dei consumi, per chi se li poteva permettere: beni di consumo come abiti, calzature, mobili, utensili domestici, che prima erano prodotti artigianalmente e venduti da piccoli commercianti al dettaglio, cominciarono a essere offerti da una rete commerciale sempre più ampia. Si moltiplicarono i grandi magazzini, furono incrementate la vendita a domicilio e la vendita per corrispondenza, furono trovate nuove forme per il pagamento rateale, che indebitava le famiglie, ma nel contempo rendeva accessibili ai meno abbienti una quantità prima impensabile di prodotti costosi. In appoggio a questa massiccia strategia di vendita nasceva la pubblicità, che cominciava ormai a riempire i muri delle città e le pagine dei giornali.
In America nel periodo si sviluppò anche il primo movimento femminile delle “suffragette”, che rivendicavano il diritto di voto per le donne.
(Le principali invenzioni del periodo: la prima lampadina - Thomas Edison - 1879, la prima trasmissione radiofonica - Guglielmo Marconi - 1899, il primo telefono - Antonio Meucci - 1854, il primo tapis roulant – 1890, il primo grattacielo (Chicago) - 1880, il primo volo a motore - Fratelli Wright - 1903)
Fonte: http://www.imparoqualcosa.altervista.org/Bellepoque.doc
Sito web da visitare: http://www.imparoqualcosa.altervista.org
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