Economia e società negli anni ‘30

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Economia e società negli anni ‘30

Anni ’20: apparente stabilità. Rapporti tra potenze più distesi. Problema tedesco si andava risolvendosi. Apparente stabilità e prosperità fino a grande crisi del ’29: Stati Uniti, durata anche per bona parte degli anni ’30, fece sentire i suoi effetti su politica, cultura, stato, strutture sociali, etc. Diede una decisiva spinta alla decadenza dell’Europa liberale.
Negli anni ’30 vengono in evidenza problemi e tematiche che segneranno la società del secondo dopoguerra:

  • compenetrazione apparati statali ed economici (già in evidenza dutante la guerra)
  • capitalismo diretto (dall’alto)
  • crescita della classe media
  • sviluppo settore terziario
  • radicalizzazione conflitti ideologici e il loro trasformarsi su scala internazionale.

Anni prima della crisi:
Stati Uniti cospicui prestiti agli alleati europeià dollaro moneta più forte dell’economia mondiale. Mercato finanziario di New York importante come quello di Londra.
Seguendo principi del taylorismoàaumenti di produttività (manifatturiero 72%, industria 30%, etc)
Reddito nazionale aumenta, ma anche la disoccupazione tecnologica: gli sviluppi tecnologia diminuiscono il numero di addetti necessari. Parallelamente cresce per espansione funzioni burocratiche e amministrative il settore dei servizi e i suoi addetti. (primo paese in cui il numero di addetti al terziario supera addetti industria).
Si diffondono le automobili e gli elettrodomestici. Vendite rateali. Espansione e standardizzazione dei consumi.
Egemonia partito repubblicanoàliberismo economico. Politica fortemente conservatrice: ridotte imposte dirette, aumentate le indirette, spesa pubblica molto bassa (si abbandonano classi più povere), si favoriscono le monopolizzazioni (si tolgono i divieti).
Distribuzione redditi fortemente squilibrata.à squilibri sociali, anche se alcune industrie (es. Ford) o altre minoranze proteggono i loro lavoratori.
Ondata di conservatorismo ideologico. Limitate leggi immigrazione, per evitare contaminazioni della razza e diffusione idee sovversive europee. Caso famoso: processo a due anarchici innocenti Sacco e Vanzetti, condannati a morte.
Si inaspriscono pratiche discriminanti nei confronti di popolazioni di colore. Ku Klux Klan negli Stati del Sud diventa un’organizzazione di massa. Anche cattolici e ebrei visti con diffidenza.
Leggere Ceto Medio, parola chiave a pag. 320
Proibizionismo: divieto di comprare o vendere bevande alcoliche. (1920-1934). Ubriachezza considerata vizio di neri e proletari in genere.
Ottimismo borghesiaà frenetica attività di borsa (Wall Street), speculazioni (comprare azioni e rivenderle a prezzo più alto). Prospettiva di facili guadagni.
Espansione speculativa aveva basi poco solide:

  1. beni di consumo durevoli tendevano a saturare il mercatoà capacità produttiva sproporzionata per mercato interno.
  2. crisi settore agricolo teneva bassi i salari degli agricoltori.


Aumento esportazioni, in particolare in Europa, dove il mercato si stava riprendendo grazie anche all’afflusso di captali statunitensià creatosi un pericoloso legame di interdipendenza tra espansione europea e economia statunitense.Capitali emanati da banche, perciò legati a puri calcoli di profitto. Quando si scelse di dirigere quei soldi verso speculazioni in borsa, più redditizi, le conseguenze sull’economia europea si fecero sentire e si ripercossero anche sull’economia statunitense, il cui indice cominciò a scendere nell’estate del ’29.
Crollo della borsa fu spia del malessere dell’economia mondiale e elemento propulsore che portò in superficie tutti gli squilibri accumulati.
Settembre del 1929 i titoli raggiunsero i livelli più elevati. Il 24 ottobre, il ‘giovedì nero’ furono scambiati 13 milioni di titolià corsa alle venditeàprecipitosa caduta dei valori dei titoli.
Molte fortune volatilizzatesi. Undici suicidi tra speculatori e agenti di borsa. Ricchi e benestanti perdono buona parte, se non tutte le loro ricchezze à non investono piùà disastrose conseguenze su economia mondiale.
USA inasprisce il protezionismo. Blocca l’erogazione di crediti all’esteroà anche gli altri paesi europei si comportano di conseguenza e applicano il protezionismo. Il valore del commercio mondiale si ridusse, durante la crisi, del 60%
Recessione economica in tutto il mondo (tranne Urss): industrie chiudono perché prive di ordini. Licenziamenti. I lavoratori diminuiscono spese. Circolo vizioso. Imprese falliscono. Negozi chiudono. Crisi agricola peggiora. I prezzi crollano.
I disoccupati aumentanoàcrisi nelle istituzioniàmutamenti politici

1931 si esauriscono le riserve auree della Banca d’Inghilterra (sorta di banchiere del mondo)à la convertibilità della sterlina viene sospesa, la valuta si svaluta.
Analoghi provvedimenti nel resto d’Europa. Si spera che svalutazione favorisca le esportazioni.
Autorità politiche impreparate a una crisi del genere, ricorsero ai classici sistemi liberali: il pareggio del bilancioà spesa pubblica tagliata, nuove tasseà peggiora la domanda interna, la disoupazione, la recessione.
Ripresa dalla crisi lenta e difficile. Solo con il riarmo a la guerra si uscì dalla crisi.
In Germania la crisi si fece sentire ancora di più, essendo la sua economia molto fragile e legata all’ USA. Governo in grave difficoltà. Divario tra Spd e centro-destra. 1930 governo passa a Bruning (leader centro cattolico)àseverissima politica di sacrificio, anche allo scopo di far capire al mondo che la Germania non poteva sopportare le sanzioni impostaleà 1932 si riducono le riparazioni e si sospende il loro pagamento per tre anni (mai più ripreso). Ma intanto la politica di Bruning fece aumentare enormemente i disoccupatiàprepara ascesa a nazionalsocialisti, che sfruttarono il disagio.
In Francia: politica di austerità applicata con rigore. Qui la crisi giunse in ritardo ma durò più a lungo. I governi all’inizio non vollero svalutare il franco (difesa del loro prestigio). Ma nel ’37 ne sono costretti. Grande instabilità politica. Si succedono 17 governi.
In Gran Bretagna Mac Donald (laburisti) vorrebbe tagliare sussidi ai disoccupati. Ma Trade Unions si oppongono. A quel punto rompe con il suo partito e si accorda con liberali e conservatori. Sale al governo, svaluta la sterlina, abbandona la secolare tradizione libero scambista adottando tariffe doganali che privilegiavano scambi all’interno del Commonwealth. Inghilterra esce dalla crisi nel ’33-’34 con notevole anticipo.

Novembre 1932, dopo tre anni di crisi, il presidente uscente Hoover è battuto da Franklin Delano Roosevelt, 50 anni, ricca famiglia, brillante carriera politica, governatore stato di New York, democratico. Notevoli doti comunicative: molto popolare, infonde speranza e coraggio a popolazione (es. “chiacchierate al caminetto”, alla radio), anche se non ha un programma politico organico. Concezione del “New Deal” (nuovo patto, corso) nella politica economica e sociale: nuovo stile di governo, caratterizzato da un più energico intervento dello stato nei processi economici. Obiettivo: ripresa economica e riforma sociale. Nei primi mesi (cosiddetti “cento giorni”) applica una serie di riforme, per arrestare il corso della crisi:

  • svalutato il dollaro
  • aumentati i sussidi di disoccupazione
  • concessi debiti per permette ai cittadini di estinguere le ipoteche sulla casa.
  • Agricultural Adjustment Act (Aaa): volto a limitare sovrapproduzione nel settore agricolo dando premi a coloro che avessero ridotto coltivazioni e allevamenti
  • National Industry recovery Act (Nira): che imponeva alle imprese “codici di comportamento” volti a evitare concorrenza troppo accanita, ma anche tutelare diritti e salari lavoratori.
  • Tennessee Valley Authority (Tva): ente che aveva il compito di sfruttare risorse idroelettriche del bacino del Tennesse.

Tva ebbe notevole successo. Le altre (aaa e nira) effetti più lenti e contraddittori. Nira tutelava grande industriaà perplessità piccoli e medi operatori. Aaa causò si la caduta dei prezzi, ma anche disoccupazione nei contadini.
Alla fine del ’34 la crisi non era risolta à il governo aumenta ancor di più la spesa pubblica (l’iniziativa statale), varando vasti progetti: creare nuovi posti di lavoro ne offrire nuovi sbocchi all’industria. Allarga al di là di ogni consuetudine la spesa pubblica nella convinzione che l’aumento della produzione e del reddito possa compensare il deficit.
1935 nuove riforme fiscali,legge sulla sicurezza sociale (pensioni e assistenza statale per bisognosi), e nuova disciplina dei rapporti di lavoro, che favorì attività sindacali (e quindi tutelò diritto lavoratori a contrattazione collettiva)à Roosevelt  si guadagna appoggio movimento sindacale, che in quegli anni stava subendo una forte espansione per un’ondata di lotte operaie senza precedenti.
Si forma cmq un’ampia coalizione antirooseveltiana. Corte suprema dichiara incostituzionali l’aaa e il nira. Ma forte dello schiacciante successo elettorale Roosvelt reagisce con energia.
L’azione di Roosevelt smentì gli antichi dogmi liberisti di indipendenza e autonomia del mercato, dimostrando che l’intervento statale era essenziale nei momenti di crisi, ma non riuscì a fermare la crisi. Per tutti gli anni ’30 economia americana ebbe bisogno di continue iniezioni di denaro pubblico.

Prima della crisi l’intervento statale era solo considerato un intervento da attuare in momenti di crisi. Durante la crisi però lo stato si assunse nuovi e importanti oneri. Si intensificarono le tradizionali misure di sostegno esterno alle attività produttive. Stato diviene un soggetto attivo dell’espansione economica, in modi diversi da stato a stato (USA tva, in Italia assunte industrie in crisi)
Iniziativa di soggetti individuali viene sostituita da nuove forme di capitalismo diretto, che non intaccò però il principio del profitto. Condotta fortemente empirica dello stato.
Il primo sforzo di sistemazione economica fu di Keynes, economista inglese. Nel suo libro confuta alcune proposizioni fondamentali della teoria economica classica, secondo le quali il mercato tenderebbe spontaneamente e produrre equilibrio tra domanda e offerta. Keynes riteneva invece che i meccanismi spontanei non fossero sufficienti ad un utilizzo ottimale delle risorse. Ma non soluzione socialista, piuttosto correzioni all’instabilità capitalistica. Sostiene che lo stato debba accrescere il volume della domanda effettiva, manovrando in senso espansivo la spesa publica à abbandono del mito del bilancio in paregio: la spesa pubblica doveva essere finanziata con il deficit e l’aumento della quantità di moneta in circolazione. Effetti inflazionistici compensati dai benefici. Linea di Keynes rispecchia quella attuata da Roosevelt.

La crisi non impedì che nuovi abitudini di vita si diffondessero.

  • urabanizzazione. Popolazione delle città in continua crescita, accelerata dalla grave crisi agricola, nonostante la diffusione di ideologie ruraliste (che esaltano funzione e valori agricoltura).
  • Boom edilizio e servizi domestici. Le case nuove, con i nuovi servizi tecnologici (acqua corrente e elettricità) sono più appetibili. Si trovano per lo più in zone perifericheà aumenta il trasporto pubblico e motorizzazione privata. Industrie di produzione di beni di consumo durevoli sono avvantaggiate.
  • La caduta dei prezzi favorì chi aveva mantenuto il proprio posto di lavoro. Aumenta la disponibilità di denaro per l’acquisto di altri beni.  Negli anni ’30 l’Europa conosce per la prima volta i consumi di massa.
  • La motorizzazione privata aumenta. Nascono le prime vetture popolari (volkswagen = auto del popolo, la topolino in Italia). Si cerca di imitare il successo della Ford T.
  • Elettrodomestici più costosi (es. frigorifero) sono ancora considerati beni di lusso. Ma si cominciano a diffondere tra i ricchi. Altri apparecchi meno costosi si diffondono.

Comunicazioni di massa: radio ha fatto molti progressi. Da mezzo di comunicazione tra due, diventa strumento di irradiazione: dunque comunicazione e svago.
I primi programmi regolari si hanno nel 1920 negli USA. Compagnie private finanziate da introiti pubblicitari. Ma anche enti che operano sotto il controllo statale (es. Bbc) con canone di abbonamento. Sviluppo rapidissimo. Prezzo molto basso e nessun costo d’esercizio: svago per le classi popolari.  Ma anche mezzo di informazioneà i giornali allora si concentrano sulle immagini, per far fronte alla concorrenza (calano le vendite). Riviste illustrate.
Radio tappa decisiva nella storia della civiltà. Usata anche per propaganda.
Ma anche anni de trionfo del cinema, che con la scoperta della colonna sonora diventa uno spettacolo completo come il teatro o l’opera, ma molto più economico. Creazione artistica + prodotto industriale. Nasce il fenomeno del “divismo” di massa, ovvero rapporto di attrazione per alcuni personaggi. Mostrati modelli di vita. Usato anche per propaganda (es. cinematografia statunitense che diffonde i valori tipici della società americana.) Primi cinegiornali d’attualità, trasmessi in apertura di spettacolo. Ogni cosa diviene fonte di spettacolo (es. anche le competizioni sportive). I regimi autoritari cominciano a sfruttare ed accentuare il lato spettacolare delle manifestazioni di massa.

Scienza: grossi sviluppi tecnologici (elettrodomestici, cinema, comunicazione). La rivoluzione scientifica fa sentire i suoi effetti nella vita quotidiana. Carattere sempre meno neutrale della scienza.
Si sviluppa la ricerca nucleare (l’italiano Fermi), da studi sul nucleo condotti inizio ‘900. La scoperta che dalla scissione si produceva un’ enorme quantità di energia fece subito pensare ad applicazioni belliche.  Si realizza il primo reattore nucleare. Spettro della guerra nucleare.
Progressi dell’aeronautica. Aerei più rapidi e sicuri. Aumenta capacità di carica e autonomia. Trasporto aereo. Timidi passi dell’aviazione civile. Ma costosa. Grossi sviluppi aeronautica militare. Si intensifica in tutte le grandi e medie potenze la costruzione di aerei. L’ipotesi di una guerra in cui si spargeva il terrore tra la popolazione civile divenne una certezza.

Anni di crisi e mutamenti unità politica europea. Le scuole di pensiero sorte in questi anni hanno metodologie e interessi molto distanti.  Discorso analogo per letteratura, arte, musica. Ricerca a volte esasperata di nuovi canoni espressivi. Pubblico ampio e disponibile in questa società delusa. Si sviluppano nuovi movimenti (es. surrealismo, da gruppo intellettuali francesi: arte espressione dell’inconscio. Lotta a ogni espressione borghese). Ma nessuna corrente si affermo sulle altre. Grandi personalità del tempo: Picasso e Stravinskij, eclettici, le attraversarono tutte.
Crisi del romanzo borghese: rappresentano problemi e angoscie dell’uomo del XX secolo. Rottura con universo borghese che aveva fatto da sfondo a grande narrativa del XIX secolo.
Letterati e artisti fortemente coinvolti nelle grandi contrapposizioni politico – ideologiche.
Fenomeno più esteso dell’impegno politico di letterati e intellettuali. Nascono i primi appelli firmati da personalità della cultura. Spesso utilizzati spregiudicatamente da governi e partiti. Cultura liberale: Benedetto Croce e Thomas Mann, comunisti Ricasso, destra Gentile e Heidegger (esistenzialismo). Gli intellettuali mettono in secondo piano il ruolo di guida delle coscienze per affermarsi come propagandisti.
I regimi causano scomparsa fisica di intellettuali e fanno aumentare fuga di cervelli. Molti intellettuali (soprattutto ebrei) si rifugiano in Svizzera, Francia, Gran Bretagna, ma soprattutto USA. A lasciare l’Europa fu il nucleo più importante della fiorente cultura della repubblica di Weimar, scienziati, architetti, fisici, psicoanalisti (tra i più grandi, tedeschi e non, Einstein. Mann, Gropius, Fermi, etc)à Europa negli anni trenta fortemente impoverita.. Centro culturale, oltre che industriale, al di là dell’oceano.

 

 

 

Fonte: http://styx.altervista.org/Scuola/Storia/9_ECONOMIA_E_SOCIETA_NEGLI_ANNI__30.doc

Sito web da visitare: http://styx.altervista.org

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