I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore
Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).
Le civiltà precolombiane.
Le civiltà precolombiane sono quelle popolazioni o culture delle Americhe che si svilupparono prima della colonizzazione europea. Tra queste popolazioni ci furono anche i Maya, Aztechi ed Inca.
Gli Incas erano originariamente una piccola popolazione guerriera che viveva negli altipiani a sud della cordigliera peruviana. Nel 1200 si spostarono nella regione di Cuzco, dove edificarono l’omonimo tempio ed iniziarono ad esercitare un forte dominio sulle popolazioni locali imponendo tributi, ma senza dar vita ad un vero e proprio regno. L'impero nacque sotto il regno di Viracocha, l'ottavo sovrano, che volse la sua politica verso l'espansionismo. Nel 1525 l'impero comprendeva l'attuale Colombia, l'Ecuador, il Perù e la Bolivia, estendendosi fino all'Argentina e al Cile. La dura lotta per la successione tra i due figli del defunto sovrano indebolì fortemente il regno, che fu facilmente conquistato nel 1532 da Francisco Pizarro. Il popolo Inca non oppose grande resistenza poiché era convinto che gli invasori fossero di natura divina e, essendo privo di un capo, si sgretolò rapidamente. La società inca, nella fase imperiale, era suddivisa in classi sociali distinte e determinate. All'apice della costruzione piramidale risiedeva l'Inca supremo, garante del legame con le forze celesti che presiedevano alla continuità dell'impero. Seguivano i sacerdoti che erano visti come gli interpreti del volere delle divinità. I "curaca", i capi delle etnie conquistate, erano i responsabili del potere esecutivo nelle singole province. Il popolo, infine, forniva la necessaria manodopera per la sopravvivenza dell'intero sistema. Gli Inca furono una società conquistatrice e la loro politica assimilazionistica è evidente nel loro stile artistico, che utilizza modi e forme delle culture assoggettate, fondendoli insieme per creare uno stile facilmente riproducibile e di rapida diffusione attraverso tutto l'Impero: ecco perché le forme geometriche erano semplici ed astratte e le rappresentazioni stilizzate.
Gli Aztechi o Mexicas provenienti dalla California, si insediarono nell’attuale Messico, dal XIV al XVI secolo. Secondo antiche leggende, nel 1168, una migrazione li condusse nella valle del Messico, dove dovettero affrontare le pressioni di popolazioni più potenti. Solo nel 1325 gli Aztechi occuparono alcuni isolotti del lago di Texoco e costruirono quella che sarebbe divenuta la più grande e popolosa città dell'America precolombiana: Tenochititàn. L'ascesa politico-militare degli Aztechi iniziò nel 1427, quando sconfissero i Tepanechi. Anche essi, come i vicini Inca, vedevano i conquistadores spagnoli come delle creature divine e furono conquistati nel 1521, dopo un lungo assedio alla capitale. La società azteca era strutturata in clan e le decisioni venivano prese da un consiglio composto da soli anziani che, inoltre, eleggevano il sovrano. La religione era politesta e si eseguiva la pratica cruenta dei sacrifici umani, necessari, secondo le credenze, a placare gli dei.
I Maya fanno la loro comparsa in un territorio compreso fra Honduras, Messico e Guatemala. La loro storia è divisa in tre grandi periodi, ovvero quello preclassico, quello classico e quello postclassico. Nel corso del periodo classico la civiltà Maya si espanse in ogni campo, dal culturale al politico, dall’burocratico al tecnologico. L'agricoltura era alla base dell'economia maya; il mais ne era il prodotto principale, seguito da cotone, fagioli, manioca, cacao e zucche; era inoltre molto florido l'allevamento di cani e tacchini. I maya non conoscevano la ruota; utilizzavano dei campanelli di rame e dei chicchi di caffè come unità di scambio. Erano molto abili nella lavorazione di metalli e pietre per produrre ornamenti.
Il potere era affidato a capi che ereditavano il titolo in linea maschile: questi erano assistiti, a loro volta, da capi locali che distribuivano le terre alle famiglie dei villaggi. La definitiva crisi che decretò il declino irreversibile dei Maya, è da ricercare in vari fattori come il ripresentarsi di catastrofi naturali, pestilenze, uragani e, di conseguenza raccolti andati perduti, che portarono carestie e continue guerre con le città o popoli confinanti. Ed è proprio nel bel mezzo di questa profonda crisi che i conquistadores spagnoli giunsero in America e riuscirono ad assoggettare i Maya: i nuovi arrivati introdussero territori i principi del diritto romano, dell’amministrazione e della giustizia, sviluppando un sistema coloniale estremamente burocratico e imponendo agli indigeni la lingua, la cultura e le istituzioni spagnole.
I Conquistadores.
ll termine spagnolo e portoghese Conquistadores è comunemente usato per riferirsi ai soldati, agli esploratori ed agli avventurieri che portarono gran parte delle Americhe sotto il controllo dell'impero coloniale spagnolo tra il XV e il XVII secolo. La maggior parte dei conquistadores erano in realtà poveri, nobili (hidalgos) decaduti o cadetti dediti alle armi le cui prospettive in Spagna dopo il 1492, anno dell'unificazione del paese a seguito della Reconquista, erano estremamente limitate. Nei primi decenni del 1500, gli Europei scoprirono i popoli indigeni delle Americhe e le vicende che scaturirono dal loro incontro sono passate alla storia come la Conquista d’America. Militarmente i conquistadores possedevano un vantaggio tecnologico sui nativi grazie alle armi da fuoco e di acciaio, che però, benché causassero molto spavento, erano di dimensioni limitate e lente da ricaricare; di contro però i popoli indigeni avevano una superiorità numerica fino a 100 volte il numero dei soldati spagnoli. Nonostante molte popolazioni native conoscessero metodi per fondere i metalli, solo gli Inca crearono armi di rame, ma queste non possedevano il taglio letale del ferro e dell'acciaio. Ma il più importante fattore per la vittoria dei conquistadores fu la diffusione di nuove malattie e infezioni contro le quali i nativi non possedevano le difese immunitarie adatte, cosa che causò una riduzione drastica della popolazione. Gli animali rappresentarono un ulteriore e importante vantaggio tecnologico. I cavalli permisero ai conquistadores di circondare le città peruviane e di lanciare rapidi attacchi per ottenere cibi e vivande che difficilmente sarebbero state reperite in altre maniere. Inoltre gli indigeni americani non avevano mai visto i cavalli, e quando erano cavalcati dagli uomini li scambiavano per creature ibride. I conquistadores più famosi furono Hernán Cortés e Francisco Pizarro per le loro vittorie contro gli imperi del Messico e del Perú.
Gli indiani d’America.
Gli indiani d'America erano stabiliti lungo le coste del Pacifico. Ogni tribù aveva un animale come totem; riteneva cioè che una volpe, per es. o un corvo fossero antenati a cui bisognasse dedicare offerte e riti. Ogni tribù possedeva le proprie leggi ed un capo supremo che godeva di ogni autorità. I più famosi furono : Toro Seduto, Geronimo, Cavallo Pazzo e Nuvola Rossa. Vivere nelle coste del Pacifico non dava preoccupazioni perché c'era una gran quantità di animali da cacciare e da pescare; le acque erano piene di salmoni che in un particolare periodo dell'anno risalivano numerosissimi la corrente dei fiumi e diventavano una facile preda. Nelle praterie invece l'attività preferita era la caccia al bufalo, praticata da bande composte da cento e più persone che si univano per seguire gli spostamenti delle mandrie. Tra la primavera e l'estate le tribù si radunavano in grandi accampamenti a forma circolare. In mezzo veniva lasciato un ampio spazio aperto in cui si celebravano riti e danze religiose. Nel 1492 Colombo arrivò in America, ma i primi contatti fra bianchi e indiani furono pacifici: vi furono scambi di doni e offerte di amicizia. Qualche anno dopo, però, con l’inizio del colonialismo europeo, gli scontri con le tribù insidiate di quelle terre divennero prassi quotidiana; ciò inoltre provocò la fine dell’utilizzo di archi e frecce, le armi predilette dagli Indiani, che vennero sostituite dalle loro cugine, ovvero le armi da fuoco. Il primo presidente Washington, iniziò una guerra contro gli Indiani che portò alla battaglia di Fallen Timbers, dove gli Indiani subirono una forte sconfitta ad opera dell'esercito americano guidato dal gen. Waine. Il 1876 è un anno importantissimo nella storia dei Nativi. In seguito ad una sorta di imboscata, Toro Seduto fece evacuare l'accampamento, ordinando ai suoi uomini di lasciare accesi i fuochi e di nascondersi sulle colline circostanti pronti per l'attacco: i Sioux tramite questo strattagemma sterminarono l’esercito nemico. Questa è la vittoria più importante nella storia dei Nativi. Fra il 1891 e il 1898, però, tutti i Nativi vennero relegati per sempre nelle riserve.
Inoltre, i pellerossa dovettero fronteggiare anche il fenomeno del far west, che coinvolgeva i loro territori. Il termine West , infatti, indica le zone degli Stati Uniti grosso modo a ovest del Mississippi, e in particolare nel periodo di progressiva occupazione da parte degli americani bianchi, più o meno lungo tutto il 1800. Il West è anche un ideale, perché è una terra di frontiera, dove tutto è ancora da scoprire, da costruire, dove la legge ancora non è arrivata, e si può essere liberi. Nel West ci sono i pionieri, gli scout esploratori, i cow boy, i banditi, i cercatori d'oro, i pellegrini di chiese, sette, movimenti religiosi e naturalmente gli indiani. Buffalo Bill fu il primo che trasformò l'avventura del West in un grande spettacolo. Divenne eroe nazionale dopo un breve corpo a corpo con il capo indiano Mano Gialla nel 1876 nel quale gridò "Ecco il primo scalpo per Custer!"
Gli Stati Uniti d’America.
La formazione degli Stati Uniti trae le sue origini dalle esplorazioni geografiche avviate alla fine del XV secolo con i viaggi di Cristoforo Colombo e di Giovanni Caboto. All’inizio del XVI secolo i primi gruppi di coloni europei, provenienti principalmente dalla Spagna, dalla Francia e dall’Inghilterra, si insediarono nei territori nordamericani dove vivevano appunto gruppi di indigeni seminomadi. All’inizio del XVII secolo la Compagnia della Virginia, nata da un’associazione di mercanti londinesi, dopo avere ottenuto dalla Corona i privilegi per lo sfruttamento della costa atlantica dell’America del Nord, stabilì alla foce del fiume James il primo insediamento stabile, Jamestown. Pressoché contemporaneamente esploratori francesi procedettero alla ricognizione del territorio che includeva l’intera valle del fiume Mississippi, ponendo le premesse per il controllo della vasta area compresa tra la regione dei Grandi Laghi e il golfo del Messico, mentre coloni olandesi si stanziarono sulla costa, fondando nel 1624 la città di Nuova Amsterdam (l’attuale New York). Nel secondo decennio del XVII secolo la colonizzazione inglese venne favorita dall’emigrazione di persone appartenenti a sette religiose, perlopiù di orientamento puritano, le quali cercavano un luogo in cui potere liberamente esercitare il proprio culto e costruire una società a misura dei loro ideali: costoro erano i padri pellegrini. Nel corso del XVIII secolo si definirono le peculiarità delle tre grandi aree nordamericane in cui erano inseriti gli stati coloniali inglesi, saliti al numero di tredici: quella meridionale (Virginia, Maryland, South e North Carolina, e Georgia), nella quale dominavano i latifondi agricoli riservati alla coltivazione di riso, tabacco e cotone; quella centrale (New York, New Jersey, Delaware e Pennsylvania), in cui cerealicoltura e commercio navale si integravano; quella settentrionale (Massachusetts, Connecticut, Rhode Island e New Hampshire), cuore della prima colonizzazione inglese, anch’essa a economia mista, agricola e manifatturiera, che aveva nel porto di Boston il suo centro propulsore. l rapporto tra colonie e madrepatria però cambiò quando il parlamento inglese nel 1764-65 impose il Sugar and Molasses Act (tassa sullo zucchero) e lo Stamp Act (tassa sugli atti d’ufficio) nacquero le prime forme di resistenza delle tredici colonie, che decisero per il boicottaggio delle merci inglesi. Nel dicembre 1773 i coloni, per protesta contro la concessione del monopolio della vendita del tè alla Compagnia delle Indie Orientali, affondarono tre navi cariche di tè all’ancora nel porto di Boston (Boston Tea Party). Poco tempo dopo, il conflitto politico si trasformò in scontro armato, intrapreso inizialmente dallo stato del Massachusetts e divenuto una scelta generale al secondo Congresso continentale (1775), quando i tredici stati votarono a favore del reclutamento di un esercito, che affidarono al comando di George Washington. Inoltre decisero l’emissione di una moneta americana e assunsero le prerogative di autorità di governo delle colonie. Il 4 luglio del 1776 ottennero l’approvazione della Dichiarazione d’indipendenza, che rappresentò l’atto di nascita degli Stati Uniti. Il testo della costituzione fu redatto nel Congresso di Philadelphia del 1787 e nelle prime elezioni, tenutesi il 4 febbraio 1789, fu eletto presidente George Washington. In seguito, gli Stati Uniti d’America, dopo aver affrontato la sanguinosa guerra di secessione , i due conflitti mondiali e lo scontro diplomatico con l’URSS, hanno acquistato sempre più importanza, fino a diventare la nazione che conosciamo oggi, ovvero un paese multietnico, un mosaico di culture, lingue e tradizioni che si porta sulle spalle il ricordo di eventi terribili come l’attentato alle Torri Gemelle, ma che è ogni giorno osserva speranzoso il futuro.
Gli eschimesi, la Groenlandia, l’Alaska ed il Canada.
Gli Inuit e gli Yupik sono i gruppi principali in cui viene suddivisa la popolazione degli eschimesi, termine che, secondo alcuni studiosi, significa “mangiatori di carne cruda”.
Gli Inuit sono gli originari abitanti delle regioni costiere artiche e subartiche dell'America settentrionale e della punta nord orientale della Siberia. Ai giorni d’oggi gli Inuit sono stanziati principalmente in tre paesi, ovvero la Groenlandia, il Canada e l’Alaska. Il loro territorio è principalmente composto dalla tundra, pianure basse e prive di alberi dove vi è perennemente uno strato di permafrost, salvo pochi centimetri in superficie durante la breve stagione estiva. Vivevano in case di ghiaccio chiamate igloo che avevano la forma di una cupola sferica a pianta circolare ed erano costruite con blocchi di ghiaccio incastrati perfettamente tra di loro a formare una volta. Vi si accedeva grazie ad un corridoio basso fatto anch'esso di neve e sulla parete di fronte a questo vi era una finestra, chiusa con una sottile lastra di ghiaccio o con pelli di foca. L'interno era foderato di pelli di renna e vi erano dei letti di pelliccia di renna che dovevano ospitare tutta la famiglia. Il riscaldamento, l'illuminazione e la cucina erano ottenuti grazie alla lampada alimentata a grasso di foca: gli Inuit, nonostante le leggende, amavano infatti cucinare tutte le loro bevande e cibo. D'estate vivevano in tende, con coperture di pelli di foca, di caribù o di altri animali sostenute da costole di balena o da legname. La Groenlandiaè l’isola più estesa del pianeta, ricoperta per l’84& da un manto di ghiaccio perenne che, naturalmente, ha limitato le attività umane principalmente alla zona costiera ed ha anche compromesso lo stanziamento stabile di qualsiasi civiltà. Dopo un susseguirsi di ondate migratorie dall'America fin dal 2500 a.C., nel X secolo d.C. fu scoperta dai Vichinghi provenienti dall'Islanda, che la trovarono apparentemente disabitata.
Circa 4000 anni fa, durante il lungo periodo caldo che, tra il 3000 e il 1600 a.C., rese più calda l'Artide, alcune civiltà inuit provenienti dall'Alaska si spinsero verso est colonizzando la Groenlandia.
Eccoci ora in Alaska, stato federale degli U.S.A, annesso all’Unione come 49º Stato il 3 gennaio 1959. I primi abitanti dell'Alaska furono quei popoli che durante le ere glaciali raggiunsero l'America tramite lo stretto di Bering, reso percorribile grazie all'aumento delle acque ghiacciate. Furono tra questi i progenitori delle varie tribù amerinde dello Stato. Successivamente altre popolazioni, come gli inuit e gli Aleutini raggiunsero l'Alaska dal continente asiatico, probabilmente via mare. Fino all'800 alcune comunità aleutine e inuit vivevano nell'estremo oriente russo, e ancora oggi i discendenti degli inuit vivono a nord della Kamčatka.
Infine, approdiamo in Canada, stato federale nell'America del Nord che comprende dieci province e tre territori. È delimitato dall'Oceano Atlantico ad est, dall'Oceano Pacifico ad ovest e dal Mar Glaciale Artico a nord. E’ stato abitato per millenni prima dell’arrivo degli europei da popolazioni aborigene: infatti i francesi e gli inglesi approdarono durante gli ultimi anni del XV secolo. I Francesi colonizzarono la regione del Quebec, ma l’intero territorio passò sotto il dominio della Gran Bretagna nel 1763. Durante la rivoluzione americana i coloni canadesi rimasero sotto la corona inglese ed accolsero oltre 50.000 cosiddetti coloni “lealisti” inglesi, che si espansero verso ovest: così, nel 1931 lo stato fu riconosciuto come membro del Commonwealth, cioè come stato con diritti uguali a quelli della Gran Bretagna. Nel 1982 ha ottenuto la piena sovranità ed oggi è una superpotenza in campo economico e politico, ma il suo passato esercita ancora una certa influenza sulla società ed i rapporti che intercorrono in essa: infatti oggi gli anglosassoni sono circa il 28% della popolazione, parlano inglese e sono sparsi in tutto il paese, mentre i francofoni rappresentano il 23% e sono concentrati nella provincia del Quebec. A partire dagli anni Settanta, le rivendicazioni nazionalistiche di questi ultimi si sono fatte sempre più accese ed hanno portato il paese sull’orlo della divisione: ecco perché nel 1969 il Canada ha adottato il bilinguismo, che però non è rispettato dappertutto, dato che i francofoni studiano e parlano l’inglese, ma non altrettanto fa la maggioranza degli anglofoni. Meno aspre, ma altrettanto importanti, sono state le proteste degli Inuit, che nel 1999 hanno ottenuto il riconoscimento della piena autonomia sul territorio nord-est che rivendicavano come loro proprietà.
Fonti:
http://it.wikipedia.org/wiki/Conquistadores
http://it.wikipedia.org/wiki/Civilt%C3%A0_precolombiane
http://it.wikipedia.org/wiki/Storia_dei_Maya
http://it.wikipedia.org/wiki/Aztechi
http://it.wikipedia.org/wiki/Inca
http://www.libercogitatio.org/storia/storia-degli-stati-uniti-d-america-sunto.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Nativi_americani
http://it.wikipedia.org/wiki/Groenlandia
http://it.wikipedia.org/wiki/Alaska
https://it.wikipedia.org/wiki/Canada
Fonte: https://dianadragoni.files.wordpress.com/2013/01/america-le-civiltc3a0-indigene.docx
Sito web da visitare: https://dianadragoni.files.wordpress.co
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
Il testo è di proprietà dei rispettivi autori che ringraziamo per l'opportunità che ci danno di far conoscere gratuitamente i loro testi per finalità illustrative e didattiche. Se siete gli autori del testo e siete interessati a richiedere la rimozione del testo o l'inserimento di altre informazioni inviateci un e-mail dopo le opportune verifiche soddisferemo la vostra richiesta nel più breve tempo possibile.
I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore
Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).
"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo un oceano!" Isaac Newton. Essendo impossibile tenere a mente l'enorme quantità di informazioni, l'importante è sapere dove ritrovare l'informazione quando questa serve. U. Eco
www.riassuntini.com dove ritrovare l'informazione quando questa serve