La preistoria

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La preistoria

La preistoria va dalla comparsa della specie umana sulla Terra (circa due milioni di anni fa) al momento in cui l’uomo inventa la scrittura e inizia a lasciare testimonianze scritte (3.500 anni circa prima della nascita di Cristo).
I primi ominidi avevano un aspetto simile a quello delle scimmie, ma erano capaci di camminare con i soli arti inferiori e di reggere in mano pietre e bastoni. Nel corso dei millenni l’aspetto dell’uomo mutò, avvicinandosi sempre più a quello dell’uomo moderno, e la sua capacità tecnica andò man mano sviluppandosi. L’uomo scoprì come accendere il fuoco e come costruire armi per difendersi dagli animali feroci e per cacciare. Per vestirsi si serviva delle pelli degli animali uccisi e per ripararsi utilizzava le caverne o si costruiva abitazioni fatte di pietre, rami, paglia e pelli di animali. Ad un certo punto l’uomo scoprì come sfruttare la terra per far nascere piante di cui nutrirsi: così nacque l’agricoltura. In seguito si scoprì che era possibile modellare con l’argilla dei recipienti per poi cuocerli su di un grande fuoco, ottenendo dei resistenti vasi di ceramica. Qualcuno notò che certe pietre poste a contatto con il fuoco lasciano colare un materiale fluido che raffreddandosi diventa solido. Ben presto l’uomo imparò a costruire
grandi forni in cui gettare pezzi di minerale. Il metallo fuso veniva poi raccolto e lasciato solidificare in stampi di pietra per ottenere asce, spade, pugnali, gioielli e attrezzi vari.

 

Fonte: http://rossanaweb.altervista.org/blog/mater_studenti/storsunt.pdf

Sito web da visitare: http://rossanaweb.altervista.org/

Autore del testo: R.Cannavacciuolo

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La Preistoria
Cronologia classica

 

                                                           

L'evoluzione degli Ominidi: 5.000.000 - 25.000 a.C.

5.000.000 -1.000.000 a.C:

Australopithecus

2.200.000 - 1.600.000 a.C:

Homo habilis

1.600.000 - 500.000 a.C:

Homo erectus
. Artefatti di pietra e armi

500.000 - 80.000 a.C:

Homo sapiens

100.000 - 33.000 a.C:

Homo di neanderthal
. Era Glaciale
. Utensili di pietra

125.000 a.C.:

Homo sapiens sapiens

Il Paleolitico Superiore. L'inizio della cultura umana:
30.000 - 10.000 a.C.

30.000 circa - 25.000 a.C:

La donna di Willendorf

27.000 circa - 23.000 a.C:

Dolni Vestonice

25.000 - 12.000 a.C:

Le Veneri di pietra

20.000 a.C. circa:

Foz Coa, Portogallo

18.000 a.C:

Caverna di Chauvet, Francia

15.000 a.C:

Dipinti nella caverna di Lascaux, Francia

14.000 circa - 10.000 a.C:

Dipinti nella caverna di Altamira, Spagna

Il Neolitico.
La Rivoluzione Agricola e i primi insediamenti umani:
10.000 - 5.500 a.C

10.000 a.C:

Primi villaggi agricoli

10.000 a.C:

Invenzione dell'arco e della freccia

10.000 a.C:

Addomesticamento di cani e di renne

10.000 a.C:

Primi insediamenti agricoli

10.000 a.C:

Prime ceramiche (Giappone)

8.000 a.C:

Addomesticamento di pecore e di capre

8.000 a.C:

Prime coltivazioni di riso nell'Est Asiatico

8.500 a.C:

Fondazione di Gerico

6.000 a.C:

Il villaggio di Ban Po in Cina

5.500 a.C:

Catal Huyuk

500 a.C to 400 d.C.:

Le Culture Adena e Hopewell

circa 4.000 a.C:

La Cultura del Vra

circa 2.000 a.C:

Stonehenge

700 to 1.731 d.C.:

La Cultura del Mississippi

Urbanizzazioni Primitive. Le Prime Città:
6.000 a.C- A.D. 400

6.000 a.C:

Gerico

6.000 a.C:

Creta

3.300 a.C:

Le prime città Sumere

3.100 a.C:

Inizi della civiltà Egizia

2.500 a.C:

Harappan

1.800 a.C:

La Dinastia Shang in China

1.200 a.C:

La cultura Olmeca in Centroamerica

400 d.C.:

Jenne-Jeno in Nigeria



La Preistoria
Confronto cronologico tra Creta e altre civiltà antiche.
Lo sviluppo della civiltà cretese si basa sulle cronologie di Sir Arthur Evans e Nicolas Platon, ed è messo a confronto con i momenti culminanti di altre civiltà antiche (le date sono aprossimative).

 

datazione

secondo Platon

secondo Evans

altre civiltà antiche

6.000 a.C.

Primo Neolitico I

Primo Neolitico

. In Anatolia fiorisce Catal Huyuk
. Coltivazione del riso in Thailandia
. Sviluppo delle culture agrarie in Europa e nel Vicino Oriente

5.000 a.C.

Primo Neolitico II

Medio Neolitico

.Colonizzazione delle pianure alluvionali della Mesopotamia
. Sviluppo degli insediamenti agrari in Egitto
. Coltivazione di mais in Messico

4.000 a.C.

Medio Neolitico

. L'economia neolitica giunge in Gran Bretagna
. Primi monumenti megalitici in Bretagna
. Domesticazione del baco da seta in Cina

3.000 a.C.

Tardo Neolitico

Tardo Neolitico

. Nel Mediterraneo si sviluppa la cultura cicladica
. Le tecniche di aratura si diffondono nell'Africa Centrale
. Prima ceramica nelle Americhe
. Prima dinastia egizia

2.600 a.C.

Pre-palazzi,
Fase I

Primo Minoico I

. Sviluppo della civiltà della valle dell'Indo
. Prima dinastia di Ur
. Costruzione della piramide di Cheope in Egitto

2.400 a.C.

Pre-palazzi,
Fase II

Primo
Minoico II

. Periodo accadico a Sumer
. Quinta dinastia egizia

2.200 a.C.

Pre-palazzi,
Fase III

Primo
Minoico III

. Settima dinastia egizia.
Periodo Neo-sumero

2.000 a.C.

Primi palazzi, Fase I

Medio
Minoico I

. Domesticazione dell'elefante nella valle dell'Indo
. Terza dinastia di Ur
. Regno Medio d'Egitto

1.900 a.C.

Primi palazzi, Fase II

Medio
Minoico II

. Prima dinastia di Babilonia

1.800 a.C.

Primi palazzi, Fase III

. Regno di Hammurabi a Babilonia

1.700 a.C.

Secondi palazzi, Fase I

Medio
Minoico III

. Invasione hyksos dell'Egitto

1.600 a.C.

Secondi palazzi, Fase II

Tardo
Minoico I

. In Cina si sviluppa la civiltà Shang

1.450 a.C.

Secondi palazzi, Fase III

Tardo
Minoico II

. Popolazioni di lingua ariana conquistano l'India

1.400 a.C.

Post-Palazzi,
Fase I

Tardo
Minoico III

. Ascesa dell'impero Ittita

1.320 a.C.

Post-Palazzi,
Fase II

. L'Assiria diventa una potenza militare
. Tribù ebree conquistano Canaan

1.260 a.C.

Post-Palazzi,
Fase III

. Crollo dell'impero Ittita

1.150 a.C.

Sub-Minoico

Sub-Minoico

. In Cina la dinastia Shang viene rovesciata
. Nel Mediterraneo crollo della civiltà Micenea
. Sotto Tiglath-Pileser I si intensificano le conquiste assire nel Vicino Oriente

 

 

 

 


La Preistoria
Cronologia secondo Marija Gimbutas della fioritura e della distruzione della cultura dell'Antica Europa (dal 7.000 circa al 2.500 circa a.C.)

 

Avvenimenti principali

7.000 - 6.500 a.C.

Stadio iniziale della produzione di cibo e della vita stanziale di villaggio nelle valli delle zone costiere del Mar Egeo.

6.500 - 6.000 a.C.

Neolitico pienamente sviluppato, con ceramica, nell'Egeo, nei Balcani Centrali e nelle regioni adriatiche. Coltivazione di frumento, orzo, veccia e piselli. Domesticazione di tutti gli animali, tranne il cavallo. Compaiono vasti aglomerati di villaggi. Fitti raggruppamenti di case rettangolari in legno e mattoni di fango, con cortili. Primi templi. Navigazione costiera e in mare aperto. Commercio di ossidiana, marmo e conchiglie spondylus.

6.000 - 5.500 a.C.

Diffusione dell'economia agraria nel basso e medio bacino del Danubio (Jugoslavia, Ungheria, Romania), nella pianura di Marica della Bulgaria Centrale; sua comparsa nella regione del Dniester-Bug.

5.500 - 5.000 a.C.

Diffusione dell'economia di produzione alimentare dell'Europa Centro-Orientale a quella Centrale: Moravia, Boemia, Polonia Meridionale, Germania e Olanda (cultura della ceramica lineare). Inizio della metallurgia del rame in Jugoslavia, Romania e Bulgaria. Le dimensioni dei villaggi aumentano. Fa la sua apparizione una forma di scrittura sacra, usata nel culto religioso. Crescita delle culture di Vinca, Tisza, Lengyel, Butmir, Danilo e Karanovo.

5.000 - 4.500 a.C.

Apice della cultura dell'Antica Europa. Fioritura dell'arte della ceramica e dell'architettura (templi a due piani). Comparsa in Moldavia e nell'Ucraina Occidentale della cultura di Cucuteni (Tripolye), e in Transilvania di quella Petresti.

4.500 - 4.000 a.C.

Continua la fioritura della cultura dell'Antica Europa. Diffusione dell'uso di rame e oro e aumento dei traffici commerciali. Fanno la loro comparsa i veicoli (modelli di argilla di ruote in miniatura) e il cavallo addomesticato. Quest'ultimo viene introdotto dalla prima ondata di pastori delle steppe, che inizia la disintegrazione delle culture di Karanovo, Vinca, Ptresti e Lengyel.

4.000 - 3.500 a.C.

Inizia la kurganizzazione: mutamenti rilevanti del modulo abitativo, della struttura sociale, della religione. Declino dell'arte dell'Antica Europa; scomparsa delle statuette, delle ceramiche policrome, degli edifici di culto. Comparsa nel basso bacino del Danubio e a Dobruja della cultura kurganizzata di Cernavoda.

3.500 - 3.000 a.C.

Seconda ondata dei Kurgan proveniente dal Nord del Mar Nero. Inizio dell'Età del Bronzo. Formazione della provincia metallurgica circum-pontica. Disintegrazione della civiltà di Cucuteni, comparsa del complesso Usatovo-Gorodsk-Foltesti, un'amalgama di Cucuteni e Kurgan. Il complesso di Ezero in Bulgaria e la cultura di Baden nella regione centrale del Danubio si formano tramite l'incrocio del sostrato antico-europeo con elementi orientali (Kurgan). Appare nell'Europa Centro-Settentrionale la cultura dell'anfora globulare.

3.000 - 2.500 a.C.

Nuovo mutamento radicale in tutta l'Europa Centro-Orientale causato dalla terza ondata kurgan (o "Jamna") proveniente dalle steppe del basso Dnieper-basso Volga. Mutamenti etnici in Boemia e nella Germania Centrale, in Bosnia e sulla costa adriatica. Ampi spostamenti nell'Europa Occidentale della popolazione della coppa a campana (probabilmente centro-europei kurganizzati). Formazione tra il Reno e il Dneiper del complesso del vasellame a bande, dalla fusione della cultura dell'anfora globulare con quella della coppa dal collo a imbuto, e con nuovi elementi orientali ("Jamna"), seguita da un'ampia dispersione dei portatori di vasellame a bande nella Scandinavia Meridionale, nel Baltico Orientale e in aree dell'alto Dnieper e dell'alto Volga.

Confronto tra la cultura dell'Antica Europa e quella kurgan

Cultura dell'Antica Europa

Cultura kurgan

Economia

Agraria (senza cavallo) sedentaria

Pastorale (con cavallo)

Habitat

Vasti aglomerati di villaggi e cittadine. Nessuna cittadella

Piccoli villaggi con case semisotterranee, capi che governano dalla cittadella

Struttura sociale

Ugualitaria, matrilineare

Patriarcale, patrilineare

Ideologia

Pacifica, amore per l'arte, creatrice donna

Bellicosa, uomo creatore

Fonte: Revisione del 1986 di Marija Gimbutas della mappa apparsa originalmente in The Journal of Indo-European Studies 5, n. 4
(inverno 1977) p. 283.

 

 


I principali siti del Paleolitico

 

I principali siti paleolitici delle caverne nell'Europa occidentale. Sono stati effettuati ritrovamenti di arte nel Paleolitico anche in siti dell'Europa orientale.

(adattamento da André Leroi-Gourhan, The Evolution of Paleolitic Art)

(adattamento da Marija Gimbutas, The Godesses and the Gods of Old Europe)

Estensione approssimativa della prima civiltà dell'Antica Europa (dal 7000 a.C. al 3500 a.C.). Il termine "Antica Europa" è stato introdotto per indicare la civiltà che durò all'incirca dal 7000 al 3500 a.C. nell'Europa sud-orientale, ma il termini potrebbe applicarsi all'intera Europaprima delle invasioni indoeuropee, comprese le culture megalitiche dell'Europa occidentale (Irlanda, Malta, Sardegna, e alcune zone di Bretagna, Scandinavia, Francia, Spagna e Italia), dal V al III millennio a.C..

Prima ondata kurgan (dal 4300 a.C. circa al 4200 a.C. circa). Le frecce mostrano i principali itinerari della primissima invasione kurgan, che interessò soprattutto la culture antico-europee di Karanova, Vinca, Lengyel e Tiszapolgar.

(Revisione dei 1986 di Marija Gimbutas)

Terza ondata kurgan (dal 3000 a.C. circa al 2800 a.C. circa). Le freccie e le aree tratteggiate indicano le successive incursioni dei Kurgan delle steppe (parte orientale delle linee più scure) e di culture ibride (area oblunga al centro della mappa). La freccia tratteggiata mostra una possibile rotta verso l'Irlanda.

(Revisione dei 1986 di Marija Gimbutas)

Il Vicino Oriente e i siti archeologici del Neolitico e dell'Epipaleolitico. Il termine "Epipaleolitico" viene usato per indicare il periodo di transizione tra il Paleolitico e il Neolitico (o l'inizio dell'agricoltura). La proliferazione dei siti rivela l'ampiezza del primo sviluppo culturale.

(adattamento da James Mellaart, The Neolitic of the Near East)

 

 

 


La nascita della Dea



Un'immagine di donna conservata per circa 20 mila anni in una caverna tempio, ci descrive la mente dei nostri primi antenati.
E' molto piccola ed è stata intagliata nella pietra, è una delle così dette Veneri trovate un po' ovunque nell'Europa preistorica, dai Balcani al lago Baikal in Siberia, e in occidente da Willendorf, vicino a Vienna, alle Grotte du Pape in Francia. Insieme ai dipinti murali, alle caverne-tempio e ai luoghi di inumazione, queste statuette sono degli importanti documenti psichici delle popolazioni del Paleolitico.

Contemporaneamente al primo manifestarsi della coscienza del rapporto tra l'individuo e gli altri esseri umani, gli animali e il resto della natura, deve essere sorta anche la consapevolezza del mistero, e dell'importanza pratica del fatto che la vita abbia origine da un corpo femminile.
Sembrerebbe che il punto centrale sia l'associazione della donna con il potere di donare e di sostenere la vita.
La più antica rappresentazione delle parti del corpo femminile - seni, glutei, ventre, vulva - risale al tempo in cui i popoli, non avendo ancora capito il processo biologico della riproduzione (l'accoppiamento come causa di gravidanza), dovettero darsi una divinità che fosse l'estensione macrocosmica del corpo femminile. Si tratta di una Creatrice cosmica, dispensatrice della vita e della nascita. A queste parti del corpo femminile fu attribuito il potere miracoloso della procreazione. La misteriosa umidità del sesso e i labirintici organi uterini divennero la magica fonte della vita.
Molto lontane dall'essere pura espressione dell'erotismo maschile, queste figure rivelano che fin dall'inizio, la volontà di vita dell'essere umano si espresse e trovò conforto in un gran numero di miti e di rituali, che denotano il nesso tra la donna e i poteri che governano la vita e la morte. Sembra che la collocazione rituale di conchiglie a forma di vagina intorno e sopra il morto, quanto la pratica di ricoprirle con pigmento rosso ocra (che simboleggia il potere vivificante del sangue), facessero parte di un rituale funebre inteso a fare ritornare il defunto tramite una rinascita. Esistono anche prove che pare servissero a propiziare la fecondità delle piante e degli animali selvatici che erano il mezzo di sostentamento della gente e, nel rifugio di roccia di Cogul, in Catalogna, è raffigurata una scena di donne che danzano intorno ad una piccola figura maschile svestita, in quella che sembra essere una cerimonia religiosa.

 

Compare nel Paleolitico Superiore la rappresentazione della Dea Dispensatrice di Vita, nella posizione di partoriente o dalla vulva come pars pro toto; tali simboli continuarono ad essere presenti nel Neolitico e anche in epoche successive.
La Dea è collegata alle madri molto giovani nelle forme di animali quali l'orso, la cerva, il daino, e, nel Paleolitico Superiore, come bisonte femmina o giumenta. La continuità di tali immagini nella tarda preistoria e perfino in epoca storica si può spiegare non solo con l'indistruttibilità di simboli, collegati alla nascita e alla maternità, fortemente radicati, ma anche come memoria profonda assorbita di un sistema matrilineare, in un'epoca in cui la paternità era difficile da stabilire. Anche i simboli della fertilità e della gestazione affondano le radici nel Paleolitico Superiore, comparendo già allora la Dea Gravida, in origine forse divinità lunare (perchè tonda come la luna piena). Era centrale l'evidente timore reverenziale e la meraviglia per la nascita che s'incarna nel corpo della donna. Con il passaggio all'economia neolitica si produssero notevoli innovazioni.
La nostra coscienza della preistoria progredì moltissimo grazie alla scoperta delle città Neolitiche di Çatal Huyuk e Hacilar, nella Turchia centrale. Secondo James Mellaart, che diresse gli scavi per conto del British Institute of Archeology di Ankara, "il fatto più interessante è che gli scavi in questi due siti rivelano una stabilità e una continuità dello sviluppo, durato forse diverse migliaia di anni, delle culture sempre più avanzate che adoravano la dea"..." Si può dimostrare una continuità religiosa da Çatal Huyuk e Hacilar fino alle grandi "Dee Madri" di epoca arcaica e classica" e che "l'interpretazione dell'arte del Paleolitico Superiore incentrata sul tema di un complesso simbolismo femminile (sotto forma di animali e simboli), mostra forti somiglianze con le immagini religiose di Çatal Huyuk e Hacilar".

Sebbene si parli molto poco di questo, i numerosi scavi neolitici in cui sono state trovate statuette e simboli della dea coprono una vasta area geografica, che va ben oltre il Vicino e Medio Oriente, come dall'India fino all'Isola di Malta, nel Mediterraneo, per esempio. Insomma, quasi ovunque, i luoghi dove avvennero i grandi progressi sociali e materiali della tecnologia hanno il culto della Dea come caratteristica comune.

Risale probabilmente a questo primissimo periodo neolitico l'origine del concetto della Dea Dispensatrice di Vita e di Nascita come Fato, poichè decide della durata della vita, della felicità e della salute, e come filatrice o tessitrice perfino dell'esistenza umana (il primo animale addomesticato, l'ariete, divenne sacro alla Dea Uccello e la Dea divenne così associata alla tessitura e alla tosatura).
Contemporaneamente, la scoperta della ceramica aprì altri orizzonti verso la creazione di nuove forme scultoree, e verso un nuovo modo di raffigurare i simboli attraverso la pittura su ceramica. Apparvero quindi i vasi antropomorfi a forma di donna-uccello (chiamati askoi) e motivi decorativi come corsi d'acqua, triangoli, bande decorate a rete, spirali, serpenti e spire serpentine divennero predominanti.
Nella nuova economia agricola, la Dea Gravida del Paleolitico fu trasformata in una divinità della Fertilità della Terra diventando simbolo del ciclo vitale della vegetazione (nascita, fioritura, morte). Acquistarono grande importanza gli aspetti legati alla fecondità di uomini e animali, l'abbondanza dei raccolti, la fioritura delle piante e i processi della crescita e dell'ingrassamento (la scrofa divenne sacra a questa Dea per le sue capacità di crescita veloce e di ingrassamento). La rappresentazione del mutamento delle stagioni si intensificò, manifestandosi nei rituali estivi/invernali o primaverili/autunnali e nella comparsa dell'immagine di una madre/sorella e di un Dio maschile, spirito della vegetazione che nasce e muore.
Ora sappiamo che l'agricoltura - non solo l'addomesticamento degli animali, ma anche delle piante selvatiche - risale ad un'epoca molto più antica di quanto si credeva in precedenza. I primi segni di quella che gli archeologi definiscono la rivoluzione agricola, o del Neolitico, iniziano a manifestarsi tra il 9000 e l'8000 a.C., e ciò significa più di diecimila anni fa.
Nel corso della preistoria le immagini della morte non sono predominanti su quelle della vita, ma sono combinate con i simboli della rigenerazione. Anche la Messaggera e la Reggitrice di Morte sono coinvolte nella rigenerazione. Questo motivo appare molto spesso: teste di avvoltoio sono poste tra i seni; fauci e zanne di feroci cinghiali sono coperte di seni (come nei santuari del VII millennio di Çatal Huyuk); le immagini della Dea Civetta dell'Europa occidentale sulle pareti delle tombe megalitiche e sulle stele hanno i seni oppure il loro corpo interno è un labirinto creatore di vita, con una vulva nel centro. La Dispensatrice di Vita può trasformarsi in una spaventosa immagine di morte oppure essendo rappresentata come un nudo rigido con uno sproporzionato triangolo pubico in cui comincia la trasformazione della morte in vita. Questa raffigurazione del Paleolitico Superiore, è l'antenata dell'antico nudo rigido europeo in marmo, alabastro, pietra di colore chiaro od osso: materiali che hanno il colore della morte.
Durante il Neolitico, tombe e templi presero la forma dell'uovo, della vagina e dell'utero della Dea, o del suo intero corpo. Le tombe a corridoio megalitiche dell'Europa occidentale simboleggiavano con grande probabilità la vagina (corridoio) e il ventre gravido (tholos, camera rotonda) della Dea. La forma di una tomba è simile alla collina naturale con un omphalos (pietra che simboleggia l'ombelico) sulla sommità, simbolo universale del ventre gravido della Dea Madre con il cordone ombelicale, come si riscontra nel folclore europeo.
Serpenti antitetici o teste a spirali riempiono l'antica decorazione europea fatta con argilla con i loro movimenti e torsioni. Vortici, croci e una varietà di segni quadrangolari sono simboli di dinamismo nella natura che assicura la nascita della vita e muove la ruota del tempo ciclico dalla morte alla vita, perchè la vita si perpetui.
La spiegazione tradizionale delle statuette femminili può essere considerata più una proiezione di stereotipi che un'interpretazione logica di un'osservazione.

Come scrive la Eisler, "Sembra del tutto plausibile che l'evidente dimorfismo, cioè la differenza di forma tra le due metà dell'umanità, abbia avuto un profondo effetto sui sistemi di fede del Paleolitico. Sembra altrettanto logico che la costatazione che la vita umana e quella animale sono generate dal corpo femminile, e che il corpo della donna, come le stagioni e la luna, segue dei cicli, abbia portato i nostri progenitori a considerare femminili, anziché maschili, i poteri del mondo che danno e mantengono la vita."

 

 

Fonte: http://www.progettofahrenheit.it/doc/mazzanti/D%20sto%20antica/La%20Preistoria.doc

Sito web da visitare: http://www.progettofahrenheit.it

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

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