Paleolitico e preistoria

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Paleolitico e preistoria

STORIA

1. LA PREISTORIA: IL PALEOLITICO

1. L’origine della vita
L’origine dell’universo.
15 miliardi di anni fa una grande esplosione chiamata Big Bang creò l’universo.

L’origine della Terra

5 miliardi di anni fa, una palla di gas e polveri che ruotava nello spazio cominciò a raffreddarsi e a solidificarsi. Si formò la Terra.
La vita cominciò a diffondersi sul nostro pianeta 3 miliardi di anni fa passando da organismi unicellulari a quelli più complessi con un processo chiamato evoluzione.
I primi esseri viventi nacquero nell’acqua: batteri e alghe, poi con l’evoluzione arrivarono: pesci, anfibi, rettili e con il passare del tempo i mammiferi e l’uomo. Questo periodo che va dalla formazione della Terra all’invenzione della scrittura viene chiamato preistoria.

Doc. 1: La formazione dei continenti

Secondo la teoria del geologo tedesco Alfred Wegener (1880-1930) i continenti una volta erano uniti in un unico ammasso chiamato Pangea, pian piano questo continente si spaccò nella Laurasia e nella Gondwana che a sua volta diedero origine, con spostamenti ancora oggi in atto, ai continenti attuali. A sostenere questa teoria sta il fatto che il Sud America e l’Africa avvicinate, combaciano perfettamente.

L’evoluzione della Terra

Può essere divisa in cinque ere geologiche

  1. Arcaica o Archeozoica (=della vita antichissima) in questo periodo: la crosta terreste cominciò a solidificarsi, nacquero i primi organismi viventi ed esisteva la Pangea.
  2. Paleozoica o Primaria (iniziò 570-500 milioni di anni fa) comparvero numerose forme di vita sia animale che vegetale.
  3. Mesozoica o Secondaria o Era dei Rettili (iniziò 220-200 milioni di anni fa) in questo periodo la Pangea di divide in due, i dinosauri governavano il pianeta e nacquero i primi uccelli e i primi mammiferi.
  4. Cenozoica o Terziaria o Era dei Mammiferi (iniziò 65 milioni di anni fa) nacquero le grandi catene montuose e cominciarono a distinguersi i continenti, scomparvero i grandi rettili e si diffusero i mammiferi.
  5. Neozoica o Quaternaria (iniziò 2 milioni di anni fa e dura tutt’oggi) durante questa era appare l’uomo (2 milioni e mezzo di anni fa)

Il clima nell’era Neozoica

L’era Neozoica è segnata dalla quattro grandi glaciazioni. Quando il lima diventava freddo i ghiacciai dai poli e dalle montagne si espandevano mentre quando il clima si faceva caldo i ghiacciai si ritiravano con queste mutazioni si formarono valli, pianure, colline … e questo portò alle variazioni degli animali e delle piante nelle varie zone del pianeta. Con questi mutamenti gli animali migravano e molti vegetali o si modificavano o scomparvero.

2. L’Origine dell’uomo

La teoria dell’evoluzione

Charles Darwin affermò che l’uomo si era evoluto da altri animali preesistenti. Secondo Darwin l’evoluzione è regolata dalla lotta per la vita e dalla selezione naturale, solo gli animali che sanno additarsi all’ambiente (all’epoca in continuo cambiamento) riescono a sopravvivere a tali mutamenti. Noi non deriviamo dalle scimmie ma abbiamo un antenato in comune.

La specie umana

L’uomo appartiene ai primati della famiglia degli ominidi siamo rimasti solo noi uomini. I nostri parenti più prossimi sono la famiglia che comprende gorilla, scimpanzé e orang-utan. L’uomo si distingue dagli altri primati per l’aspetto fisico, per l’intelligenza, per la postura eretta e per il cervello molto più sviluppato.

Dai più lontani antenati dell’uomo all’uomo moderno

  1. Australopiteco (4 milioni e mezzo di anni fa) comparve nelle Savane dell’Africa , camminava diritto si estinse 1 milione di anni fa.
  2. Homo Habilis (2 milioni e mezzo di anni fa) sempre nato in africa l’Homo Habilis ha il primo segno dell’intelligenza umana e cominciò a produrre strumenti di lavoro si estinse sempre 1 milione di anni fa.
  3. Homo Erectus (1 milione e 800 mila anni fa) circa 1 milione di anni fa cominciò a occupare Europa e Asia adattandosi a diversi ambienti e climi. Si estinse 400 mila anni fa
  4. Nello stesso periodo comparve l’Homo sapiens che popolò l’Europa, viene chiamato Uomo di Neanderthal dalla località tedesca dove sono stati trovati i primi resti. L’Uomo di Neanderthal era di corporatura robusta, spalle larghe e muscolose, fronte bassa, aveva un cervello più sviluppato del nostro, si estinse circa 35 mila anni fa il motivo di questa sua scomparsa non si sa con certezza forse per via delle malattie portate dagli Homo sapiens sapiens.
  5. Le prime tracce dell’ uomo moderno si trovano in Medio Oriente (100 mila anni fa). Chiamato anche Homo sapiens sapiens o Uomo di Cro-Magnon.

 

L’ultima glaciazione

L’ultima glaciazione (da 80 mila a 10 mila a.C.) copriva la Scandinavia  e l’arco Alpino  erano coperti dal ghiaccio, nel resto dell’Europa dominava la tundra mentre il Nord Africa era coperto di pascoli e foreste. Il livello dei mari era molto basso e c’era un passaggio fra l’Asia e l’America e circa 30 mila anni fa alcuni uomini lo percorso, questi erano gli antenati degli Indiani d’America.

3. Storia e preistoria

I molti dubbi di una distinzione

La distinzione tra storia e preistoria solleva molti dubbi perché questa distinzione è formata dall’invenzione della scrittura, infatti la scrittura non appare in tutti i luoghi contemporaneamente.

Doc. 1: Stonehenge

Stonehenge è un grande edificio a cielo aperto costruito dagli uomini del terzo millennio avanti Cristo, circondato da un duplice cerchio di pietre colossali, con questo edificio matematici e astronomi dell’epoca erano in grado di predire eclissi a fini religiosi, infatti grazie al computer si è dimostrato che si potevano prevedere sia l’eclissi sia le fasi lunari per un arco di tempo fino a 300 anni.

L’età della pietra

La preistoria viene anche chiamata età della pietra, poiché molti oggetti rinvenuti erano quasi sempre di pietra e può essere divisa in 3 periodi:

  1. il paleolitico (antica età della pietra) da 2 milioni 500mila a 12 mila anni fa
  2. il mesolitico (media età della pietra) da 12 mila a 10 mila anni fa
  3. il neolitico (nuova età della pietra) da 10 mila a 5 mila anni fa

Doc. 2: Non solo pietre e caverne

I resti degli uomini più antichi sono spesso trovati in caverne, ma queste non erano le uniche case dell’uomo, purtroppo i resti degli altri tipi di casa sono stati distrutti dalla natura o dall’agricoltura. In qualche caso però gli archeologi hanno trovato tracce di capanne del paleolitico, formate da pali formate nel terreno che sostenevano strutture in legno, fraschi o pelli di animali. Nelle regioni più fredde erano usate ossa di animali. Gli stessi problemi si incontrano anche per gli strumenti, infatti  il legno era più facile da lavorare, ma non conservandosi come la pietra non troviamo resti.

La paleontologia, la scienza dei fossili

La paleontologia è la scienza che studia gli antichi organismi vegetali e animali ormai estinti di cui troviamo i resti pietrificati (soprattutto foglie, pezzi di legno, ossa, denti ecc.) che vengono chiamati fossili. E assai raro trovare scheletri completi, come nel caso di Lucy, o corpi mummificati come Ötzi.

4. Le invenzioni della preistoria

Il paleolitico

I primi strumenti realizzati dall’Homo habilis, sono molto semplici, creati tenendo fermo un sasso con la mano, mentre con l’altra lo si colpisce creando un bordo tagliente chiamato chopper (ascia), se il sasso è scheggiato solo da una parte, mentre se scheggiato da due le parti è chiamato chopping tool (strumento per tagliare). Questi strumenti fanno capire che l’Homo habilis non era un cacciatore, semmai questi strumenti servivano per tagliare le carni di animali già morti. Quindi si nutriva di ciò che trovava nella savana.

Doc.2: scene di caccia

Molti ritrovamenti dimostrano l’importanza della caccia per l’homo erectus e l’homo sapiens. L’homo erectus usava il fuoco per spaventare elefanti e spingerli in zone paludose così che fossero facile preda dei cacciatori. Dell’homo sapiens invece possediamo resti di armi, come punte di lance. Per lanciare queste lance usavano il cosiddetto propulsore, che imprimeva maggior forza. Mentre dal Mesolitico abbiamo testimonianze di arco e frecce usati non solo per uccidere animali ma anche per uccidere altri uomini.

Il dominio del fuoco 

L’uomo erectus ebbe una nuova conquista: il fuoco. Probabilmente nel primo momento imparò a utilizzare e a conservare tizzoni accesi da incendi, ma poi imparò anche a produrre il fuoco sfregando una pietra (selce o pietra focaia) o di due bastoncini. Imparò ad usare il fuoco 450 mila anni fa. Quel che è certo che il fuoco migliorò le condizioni degli uomini: consentì di avere cibo cotto, quindi più tenero e digeribile, permise di proteggersi dal freddo e consentì di illuminare la notte e di tener lontano le bestie.

La vita spirituale

L’Homo sapiens costruiva strumenti in pietra e non si nutriva solo con i frutti spontanei. Riusciva a cacciare animali più grandi come cervi, bisonti e mammut. I resti umani intorno a 100 mila anni fa, cominciarono ad essere sepolti. Questa dimostrava un rispetto per il defunto e l’uomo così incominciò a pensare a qualcosa che potremmo chiamare spiritualità.

L’arte rupestre

35 mila anni fa la tecnica era sviluppata e gli uomini costruivano vari attrezzi di pietra, ma sono stati scoperti anche oggetti costruiti in osso, avorio e corno. La forma di questi oggetti comincia anche ad avere un certo gusto artistico con decorazioni e intagli rappresentanti animali, perline. Compare l’arte. In molte caverne si sono ritrovate pitture risalenti a un periodo che va dal 25 mila a 10 mila anni fa proprio perché è incisa o dipinta sulla roccia viene detta rupestre. Queste ritraggono la vita degli uomini e poi sono state trovate delle statuette rappresentanti figure umane (solitamente femminili). La sepoltura comincia ad essere un rito: i morti venivano sepolti con ornamenti di osso e madreperla, spesso ricoperti di ocra, e ricoperti di fiori.

 

Le conquiste del Mesolitico

Le tecniche di caccia si perfezionarono e gli uomini inventarono l’arco. La pesca cominciò ad essere molto importante e l’uomo cominciò a addomesticare il cane. Si inventarono i primi granai (buche nel terreno riempite di cibo per essere conservato)

2. LA PREISTORIA: IL NEOLITICO

1. La rivoluzione agricola
Il neolitico: la nuova età della pietra
La fine dell’ultima glaciazione 10 mila a.C. segnò completamente il paesaggio. L’Europa si coprì di unica foresta e il mare s’innalzò formando nuove isole cometa Sicilia. Il meridione diventò più caldo e meno ospitale e nel Nord Africa cominciò a formarsi il deserto del Sahara. Il Neolitico va dall’ottavo al quarto millennio a.C. questo periodo viene chiamato anche della Pietra levigata perché l’oggetto veniva scheggiato e poi levigato.

Perché coltivare?

Con il neolitico inizia la rivoluzione agricola, il motivo non si sa con certezza. Forse la fine della glaciazione provocò la crisi delle comunità umane per colpa della crescita delle foreste e allora inventarono l’agricoltura e l’allevamento o forse l’aumento della popolazione provocò la richiesta di maggiore di cibo.

Agricoltura e Allevamento

Probabilmente l’osservazione della natura portò la scoperta dell’agricoltura e forse questa idea di seminare l’ebbero le donne che si occupavano di raccogliere le piante. Nello stesso periodo gruppi di cacciatori trovarono conveniente non uccidere subito gli animali catturati, ma tenerli in vita fino al momento di cibarsene, così nacque l’allevamento del bestiame.

Tessitura e ceramica

Nel neolitico nacque la tessitura: fibre animali e vegetali venivano intrecciate ottenendo stuoie, tappeti e tessuti. Comparve la ceramica modellando ed essiccando l’argilla dei fiumi, poi l’oggetto veniva messo in una buca ricoperta di brace ardenti, questa cottura induriva l’argilla che non veniva più rammollita dall’acqua. I vasi di ceramica divennero contenitori di molti prodotti, liquidi e solidi e anche in questo modo poterono essere cucinati cibi nuovi, come il brodo, la minestra ecc.

L’uomo modifica se stesso e la natura

La scoperta dell’agricoltura e dell’allevamento portò un grande cambiamento nella vita dell’uomo. La società  un tempo semplice (uomini caccia, donne raccolta e crescita figli) venne sostituita da una più complessa infatti oltre che a coltivare la terra e allevare gli animali l’uomo inventò nuovi mestieri (tessitore, ceramista ecc.) e ruoli sociali (re, sacerdoti ecc.). Quindi divenne fondamentale il lavoro svolto e il potere e non più il sesso e l’età.
L’agricolture e l’allevamento modificarono anche la natura. Coltivando più volentieri varietà di grano con maggior numero di chicchi ed allevando pecore che davano più lana e bovini che li seguivano più docilmente al pascolo, l’uomo fece diffondere le piante e gli animali che soddisfavano i suoi bisogni. Così si diffusero le specie domestiche che non potrebbero vivere da soli in natura.
L’uomo comincia a trasformare la natura abbattendo foreste, trasformandoli in campi coltivati. Ma questa trasformazione ci ha lasciato tante eredità che vorremmo fare a meno (il mal di schiena, il mal di denti, la malaria ecc.)

2. Nomadi e sedentari

Gli attrezzi degli agricoltori

Prima dell’agricoltura gli uomini raccoglievano radici e usavano un bastone appuntito con un peso di pietra per dare più forza nel terreno e piante selvatiche venivano raccolte con una specie di falce. Questi attrezzi vennero utilizzati anche dai primi agricoltori assieme a tipi di asce e zappe di pietra. Alla fine del neolitico s’inventò l’aratro. Così nacque il mondo contadino e molte persone per millenni lasciarono la loro vita legata nei campi.

La mezza luna fertile

La rivoluzione agricola raggiunse rapidamente la mezza luna fertile, una zona che comprende territori, palestinesi, siriani turchi e iracheni, nelle valli dei grandi fiumi (Nilo, Tigri ed Eufrate) dove erano bagnate da abbondanti piogge e periodiche inondazioni. Poi tra il 7 mila e il 3 mila a.C. l’agricoltura si diffuse nel mondo Mediterraneo e l’Europa.

Un unico centro?

La rivoluzione neolitica non si diffuse solo dal Vicino Oriente ma anche dalla Cina settentrionale, dalla Thailandia, dal Vietnam, dall’America centrale e andina.

Popoli stanziali e popoli nomadi

I popoli che restarono legati ai vecchi modi di vita e non vivevano sempre nello stesso territorio erano nomadi, ad esempio con l’arrivo dell’inverno erano obbligati a spostarsi in un’altra zona per ricercare selvaggina e piante di cui avevano bisogno. Mentre i popoli che si dedicarono all’agricoltura si fermarono in modo stabile in certe zone erano sedentari.
Certi popoli nomadi si dedicarono alla pastorizia e si spostavano in cerca di pascoli.

Una rivalità antica

La storia antica è segnata dai contrasti tra i nomadi e i sedentari. I sedentari avevano una vita più sicura e organizzata ma spesso non libera mentre i nomadi avevano un minor benessere ma erano più liberi. I sedentari conobbero presto la differenza tra ricchi e poveri l’oppressione e la schiavitù. I nomadi divennero pastori, mercanti o predoni. I Camuni si stanziarono in Val Canonica lasciando incisi nella roccia la loro arte.

3. La nascita delle città

Si sviluppano villaggi e città

Grazie a più cibo questo permise un aumento della popolazione facendo crescere i villaggi. Le case erano costruite con fango seccato, paglia…sorgevano vicino ai fiumi ed erano appoggiate su pali di legno, queste erano chiamate palafitte che aiutavano l’uomo a difendersi dalle bestie e dall’umidità.
10 mila anni fa nacquero le prime città. A Gerico si possono trovare le tracce di un villaggio neolitico (8 mila s.C.), in Anatolia è sorto Çatal Hüyük un’antichissima città di più di cinquemila abitanti.

Le caratteristiche della città

Divenendo sedentari gli uomini resero necessario il commercio così da ottenere prodotti che non c’erano nel proprio territorio. Gli uomini si specializzarono in un solo tipo di lavoro a persona. Si cominciò a offrire i propri prodotti in cambio di quelli di un altro, questo fu chiamato baratto. Il commercio venne però ostacolato dal trasporto terrestre molto lento poiché veniva ostacolato dalle strade poco battute e dal tempo, per questo motivo  i prodotti venivano fatti navigare sui fiumi o sulle coste. Nelle città nacque l’esigenza di un posto dove avvenissero questi scambi, cos’ nacque il mercato.

Il mistero dei megaliti

Una testimonianza della cultura neolitica sono i megaliti. I più semplici sono i menhir: delle grosse pietre verticali infisse al suolo. Poi ci sono i dolmen: una latra di pietra orizzontale appoggiata su due verticali. Forse erano segni religiosi come i cromlech, ovvero una struttura megalitica di tipo circolare.

4. Dalle pietre ai metalli

L’uomo impara ad utilizzare i metalli

Verso il 5 mila a.C. gli uomini imparano a fondere il rame con un piccolo forno alimentato con la legna. Diventato liquido il metallo veniva versato in un stampo da cui prendeva forma, poi l’oggetto veniva affilato se serviva per tagliare. Poi nel 3° millennio a.C. gli uomini impararono a fondere insieme rame e stagno ottenendo il bronzo, molto più resistente del rame. Poi nel 2° millennio a.C. scoprirono il ferro.

Tre età dei metalli

  1. Età del rame , dal 5 mila al 3 mila a.C.
  2. età del bronzo dal 3 mila al 1100 a.C.
  3. età del ferro dal 1100 a.C.

Nel neolitico:

    • l’uomo vive in città di circa 5 mila abitanti
    • indossa abiti intessuti con fibre animali e vegetali
    • è specializzato in un mestiere e baratta il suo lavoro
    • ha una ricca vita spirituale

Molti popoli, una sola razza

L’uomo vive in una società complessa. Doveva esistere una forma di potere, però non abbiamo nessun documento che ci dia queste informazioni.
Verso il 3200 a.C. nella mezzaluna fertile si inventa la scrittura e inizia la storia. In Europa invece la preistoria durò per ancora due millenni, mentre per alcuni popoli dura tutt’oggi. Siamo tutti comunque Homo sapiens sapiens.

3. LA CIVILTà DEI FIUMI LA MESOPOTAMIA.
1. La Terra di Sumer

Una terra tra due fiumi

Il Tigri e l’Eufrate nascono dall’Anatolia e la regione tra il loro corso e il Golfo Persico prende il nome di Mesopotamia (terra fra i due fiumi), oggi Iraq. Dal 5 mila a.C. gli uomini scesero dalle montagne e cominciarono a coltivare la terra e costruire villaggi, poi altre popolazioni giunsero in quelle pianure, ma non si insediarono stabilmente, continuando una vita nomade, questo portò al contrasto le due comunità, ma poi con il tempo le due si amalgamarono. Da questa unione nacquero i Sumeri. Questo popolo non era l’unico ad abitare la Mesopotamia, infatti c’erano anche gli Accaddi e i Babilonesi.

Una ricca civiltà

Non sappiamo quali erano gli uomini che scesero dalle montagne alla Terra di Sumer, ne chi fossero gli nomadi e nemmeno molti aspetti della vita dei sumeri ci sono ancora sconosciuti. Pochi decenni fa con la decifrazione della lingua sumera si è portata alla luce una civiltà dimenticata.

 

Le città numeriche

Le città nacquero da villaggi del 5 mila a. C. con la crescita di questi ultimi. Molte città sumere erano città-stato come Ur, Uruk, Eridu, Lagash, e Nippur. Solo più tardi qualcuna divenne potente e cominciò a imporsi alle altre creando veri e propri imperi.

Una precisazione, le civiltà urbane

In quest’epoca poche persone abitavano nelle città, però si parla di civiltà urbana poiché la città è diventata subito il centro della civiltà e del progresso. Infatti il potere politico e religioso, le attività economiche, le forme d’arte e di cultura più significative erano concentrate nelle città.

Doc. 1: Lo stato

Nella terra di Sumer nasce lo stato che è molto diverso da quello moderno, ma ha comunque una popolazione, un territorio ben definito, un’autorità, cioè una persona capace di farsi rispettare da tutti. Lo stato è dunque un’autorità capace di controllare un determinato territorio e la popolazione che vi abita. Gli stati Mesopotamici furono i primi stati burocratici, cioè con diversi uffici che danno ordini, disposizioni, regolamenti dall’alto verso il basso e ricevono documenti dal basso verso l’alto, per questo motivo questi stati formarono i primi imperi.

2.Il potere politico e religioso
Il centro della città

 

 

 

 

 

Fonte: http://mirwen.altervista.org/file/appunti/STORIA.doc

Sito web da visitare: http://mirwen.altervista.org

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