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Nei secoli precedenti la nascita di Cristo.... esistevano sette meraviglie che superavano per fama qualunque monumento. Di quei prodigi, mete ambite da chiunque, ben sei sono scomparsi: i giardini pensili di Semiramide a Babilonia, la statua di Zeus ad Olimpo, il tempio di Artemide a Efeso, il mausoleo di Alicarnasso, il colosso di Rodi e il faro di Alessandria. Solo uno rimane ancora sotto i nostri occhi: le piramidi d'Egitto
L'ANTICO IMPERO
L'Antico Impero inizia verso il 3200 a.C., è considerato il più grande periodo di tutta la civiltà egiziana, ed è anche noto come Impero Menfita. Infatti la capitale si sposta da Abidos a Menfi. Durante questo periodo si creano le prime leggi civili e religiose, i canoni artistici e la scrittura. Il primo grande faraone è Zoser, che inizia la III dinastia: a questo re si deve la costruzione del primo grande edificio in pietra dell'Egitto (la piramide di Sakkara) e la nomina di un primo ministro che lo coadiuvasse e lo aiutasse nell'amministrazione reale. La dinastia successiva, la IV, inizia con Snefru che dà vita alle piramidi a facciata liscia. Nel campo della magnificenza architettonica viene però superato da altri tre faraoni della stessa sua dinastia: Keope, Kefren e Micerino, i costruttori del celebre complesso di Giza. La V dinastia è originaria della città di Heliopolis: fu detta perciò eliopolana, in quanto i suoi primi tre faraoni sarebbero stati concepiti dalla moglie di un sacerdote di Ra con il dio stesso. Da quest'epoca in poi tutti i faraoni saranno chiamati "figli di Ra". Si compongono in questo periodo, i Testi delle piramidi. Dell'ultima dinastia dell'Antico Impero, la personalità più importante appare quella di Pepi II, che sale sul trono all'età di sei anni e ci resta per novantaquattro anni: il suo fu il regno più lungo d'Egitto. Ma alla fine della VI dinastia, viene a mancare il potere centrale, che si fraziona in mano dei nomarchi (principi feudatari) che si trasmettono il potere l'uno con l'altro senza che il faraone possa intervenire o opporsi. Si ha così il primo periodo intermedio, un'epoca assai agitata e oscura che vede l'Egitto cadere in un lungo periodo di anarchia e di sconvolgimenti sociali: comprende un lasso di tempo che va da circa il 2180 a.C. con la VII dinastia, fino a circa il 2130 a.C. , con l'inizio dell'XI.
Il Medio Impero ha inizio verso il 2060 a.C., con la fine dell'XI dinastia. Il faraone Montu-Hotep I ristabilisce il potere sul Basso Egitto servendosi dell'appoggio della borghesia egiziana. Con i suo successori, Montu-Hotep II e Montu-Hotep III, si intensificano i commerci, si apre una via commerciale verso il Mar Rosso e si riprende la politica di espansione verso il Numbia. Verso l'anno 2000 a.C., ebbe inizio la XII dinastia, una delle più celebri e più grandi di tutta la storia egiziana. L'Egitto sotto l’iniziatore, Amon-Emhat I, conosce un periodo di grande prosperità. Gli successe il figlio Sesostri I, che si impadronì delle miniere d'oro dell'Uadi Allaki. Per assicurarsi la continuità della dinastia, Sesostri associò al trono il figlio maggiore: tutti i suoi successori seguiranno il suo esempio. Sui successori Amon-Emhat II e Sesostri II ci sono giunti pochissimi documenti e sappiamo ben poco del loro regno. Sesostri III invece fu uno dei maggiori sovrani che ebbe l'Egitto: con quattro campagne militari colonizzò definitivamente il Numbia, avanzò fino alla Palestina e costruì numerose fortezze alla frontiera col Sudan. La XII dinastia conclude il periodo del Medio Impero: comincia adesso il cosiddetto Secondo periodo Intermedio, ancora oggi il più oscuro e il più pieno di incertezze. E' dominato dall'invasione di popolazioni straniere di stirpe semitica provenienti dall'est del Delta chiamate dagli egiziani Hyksos. Costoro invasero le fertili pianure del Delta e fortificarono la città di Avaris e ne fecero la loro capitale. Rimasero sul suolo egiziano per circa un secolo finchè alcuni principi tebani riunirono attorno a sé altre dinastie dell'Alto Egitto e batterono l'esercito invasore. L'azione di liberazione fu portata a termine attorno al 1622 a.C. da Ahmosis che sarà allo stesso tempo il fondatore della XVIII dinastia.
IL NUOVO IMPERO
Il Nuovo Impero, che inizia verso il 1580 a.C., segna il trionfo del regno egiziano su tutto il mondo fino allora conosciuto: è un periodo di potenza militare, imperniata non più sulla difesa, ma sulla conquista, e di massimo splendore artistico e culturale. Gli immediati successori di Ahmosis, Thot-Mosis I e Thot-Mosis II, si dedicarono soprattutto a conquiste e a spedizioni militari : non così la regina Hatshepsut, che si proclama reggente dopo aver allontanato il nipote Thot-Mosis III e regna solo per 22 anni, portando la barba e vestendosi con abiti maschili. Calmo in campo militare il regno di Hatshepsut è fervido in quello artistico. Alla morte della zia Thot-Mosis III riprese il trono, dopo aver fatto cancellare da tutti i monumenti il nome dell'usurpatrice: regna 34 anni e sotto di lui l'Egitto vive uno dei suoi periodi più belli. Nel 1372 a.C. sale sul trono egiziano Amon-Ofis IV, divenuto celebre nella storia non solo come il re-poeta, ma anche come il re-eretico o scismatico. impaurito dal clero di Amon, che aveva quasi creato uno stato dentro lo stato, il faraone sostituisce la religione di Amon con quella di Aton, il disco solare, per la cui adorazione non c'era più bisogno di simulacri; chiude perciò i templi e disperde i sacerdoti; abbandona Tebe e fonda una nuova capitale, Akhet-Aton ("l'orizzonte di Aton"). Come ultimo atto si cambia egli stesso nome: non piùAmon-Ofis che vuol dire "Amon è contento", bensì Akhen-Aton che significa "questo piace ad Aton". Lo scisma tuttavia, non gli sopravvisse: la corona passò al giovanissimo Thot-Ank-Aton, che convinto anche dalla bellissima Nefertiti, sposa-sorella di Akhen-Aton, dopo un po’ torno a Tebe, ripristinò il culto di Amon e mutò il proprio nome in quello di Thot-Ank-Amon.
Mentre l'Egitto cade sempre di più nell'anarchia, il potere passa in mano ai militari : Horemheb, Ramsete I, Seti I e Ramsete II detto Ramsete il Grande, che impegnò a sconfiggere tutte le sue forze per sconfiggere l'armata degli Ittiti. Nei sui sessantasette anni di regno, al faraone piacque esprimere tutta la sua potenza con grandiosi monumenti (Abu-Simbel, Karnak, Luxor). Alla sua morte gli successe il figlio Mineptah, e con lui inizia la lenta ma inesorabile decadenza dell'impero egiziano:l'anarchia interna e l'arrivo delle popolazioni indo-europee romperanno il già precario equilibrio interno. Il terzo periodo intermedio inizia nel 1085 a.C., con l'avvento della XXI dinastia con capitale a Tanis; la dinastia successiva vede il potere in mano a re libici e più tardi a quelli etiopici. A quest'epoca fa seguito quella saitico-persiana:nel 524 a.C., durante la XXVII dinastia, i Persiani conquistano per la prima volta l'Egitto ; nel 332 gli egiziani chiameranno in loro aiuto Alessandro Magno. Dichiarato "figlio di Ra" fonda la nuova città di Alessandria che diventerà in breve la capitale culturale del mondo antico. Alla sua morte ha inizio la dinastia tolemaica che iniziò il processo di ellenizzazione del paese. I due secoli che precedono la nascita di Cristo vedono sempre più l'indebolimento del paese in confronto all'astro sorgente di Roma: di quet'ultima l'Egitto diventò ben presto una colonia. Infine, nel 595 d.C., alla morte di Teodosio , l'Egitto entra a far parte dell'Impero d'Oriente
Usi e costumi Egizi
Alimentazione
Casa
Condizione della donna
Medicina
Educazione
Attraverso le scene affrescate sulle pareti delle tombe, si é potuto ricostruire le abitudini alimentari degli antichi Egizi. Sulla tavola sia del ricco che del povero non mancavano i cereali e il pane era modellato in forme diverse. Le zuppe di verdure erano il piatto ricorrente, arricchite con gallette di pane. Per completare il menu, dolci a base di mandorle e frutti tropicali come il mango e l'avocado. Il clima caldo creava qualche problema per la conservazione della carne che veniva riservata alle grandi occasioni. Il pesce era molto gradito ed era disponibile in abbondanza. Era presente anche presso le case più modeste, conservato in salamoia. Nelle case più ricche i servizi da tavola erano di materiale pregiato, come l'alabastro. Il cibo veniva portato alla bocca con le mani (senza l'utilizzo di posate), che venivano deterse in appositi catini pieni d'acqua. Eleganti ancelle servivano alle mense dei ricchi. Nell'antico Egitto venivano consumate bevande alcoliche come la birra ed il vino, ma anche superalcolici ricavati dalla lavorazione del dattero.
Quel che é rimasto dell'edilizia civile egizia consente agli archeologi osservazioni interessanti. All'esterno della valle del Nilo, sono venuti alla luce numerosi insediamenti, mentre lungo il Nilo l'alto tasso di umidità ne ha impedito la conservazione nel tempo. Si tratta di abitazioni che variavano nelle dimensioni in base alla crescita in altezza della popolazione; la casa tipo del funzionario era caratterizzata da un piano terra destinato alle attività commerciali, il primo piano al ricevimento degli ospiti, il secondo alle stanze da letto ed agli alloggi per le donne dell'harem. I vari piani erano collegati da una scala che arrivava fino al granaio. Nella parte alta spesso trovavano posto anche poveri alloggi per i servi. Ad Amarna, dove i lavori di scavo hanno evidenziato l'esistenza di una vasta area abitativa, le case degli amministratori del faraone erano caratterizzate da un vasto cortile d'accesso rettangolare occupato da una piscina, popolata di pesci e decorata da piante acquatiche galleggianti. I muri interni erano decorati da affreschi. I costruttori di tombe di Deir El Medina, vivevano invece in case realizzate in mattoni crudi. Le stanze erano solo quattro, di modeste dimensioni. L'arredamento della casa egiziana era essenziale: panche, stuoie, letti in vimini e poggiatesta, ma solo per i più ricchi. Nelle ore buie venivano utilizzate delle ciotole di ceramica riempite di olio su cui galleggiava uno stoppino in fibra vegetale.
La donna egizia era considerata "la signora della casa"; se si trattava di una donna del popolo, si occupava della macinatura dei cereali e della preparazione della birra, della filatura e della tessitura del lino; se apparteneva alla nobiltà, invece, sovrintendeva al lavoro delle ancelle. La donna condivideva con il marito la vita sociale e disponeva di un patrimonio che portava in dote allo sposo, ma che un contratto le restituiva in parte in caso di vedovanza. Per legge il marito era tenuto a mantenere la propria moglie. La sua posizione giuridica non differiva da quella dell'uomo. Si preoccupava assieme allo sposo dell'educazione dei figli ed in particolare le era affidata l'educazione della figlia femmina. Si sposava molto giovane, spesso con un uomo più anziano di lei. Solitamente il matrimonio era combinato dai genitori. I due sposi potevano essere consanguinei e appartenevano sempre allo stesso ceto sociale. Colui che sposava una schiava, viveva al di fuori della legalità e i loro figli erano considerati schiavi. All'interno dell'harem, la donna in apparenza godeva di molti agi, ma in realtà era costretta in uno stato di confinamento. Il matrimonio era una semplice festa tra le due famiglie e si concludeva con il trasferimento della sposa a casa del marito. Contratti scritti sono riferibili solo all'età tarda. In caso di divorzio il marito passava degli alimenti alla moglie nella misura di un terzo rispetto alla quota definita nell'accordo iniziale. Cause principali di divorzio erano l'adulterio e la sterilità. Se l'infedeltà del marito era tollerata era possibile che egli prendesse una seconda moglie, al contrario se l'adultera era la moglie veniva frustata e subiva l'amputazione di un orecchio o del naso. La donna aveva diritto dopo la morte ad una tomba tutta sua al pari dell'uomo.
I medici dell'antico Egitto erano molto numerosi, per questo motivo ognuno di loro si occupava quasi esclusivamente delle malattie che meglio conosceva. I medici ordinari erano affiancati dai professionisti di grado superiore, gli ispettori ed i sovrintendenti. Ad assisterli era del personale paramedico di sesso maschile. Essi dovevano le loro conoscenze anatomiche all'osservazione degli animali durante il macello, e non all'imbalsamazione del defunto che era riservata ai sacerdoti devoti ad Anubi. Il cuore era considerato sede delle emozioni e dell'intelletto. Il benessere del corpo si doveva, a loro avviso, allo scorrimento dei suoi liquidi nei metu, i vasi che lo attraversavano. Se uno di questi vasi si ostruiva si manifestava la malattia. La polmonite e la tubercolosi erano tra le malattie più diffuse a causa dell'inalazione di sabbia o di fumo dei focolari domestici. Le malattie parassitarie erano altrettanto comuni a causa della mancanza di igiene. Gli attrezzi più comuni di un medico erano: pinze, coltelli, fili di sutura, schegge, trapani e ponti dentari.
La Sfinge
Fonte: http://web.tiscali.it/besozzi/documenti/circ%2055/lezione%20internet/tiozzo/L'ANTICO%20EGITTO.doc
Sito web da visitare: http://web.tiscali.it
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
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