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Archimede di Siracusa (in greco Ἀρχιμήδης; Siracusa, circa 287 a.C. – Siracusa, 212 a.C.)
Chi è Archimede? E’ un matematico, astronomo, fisico e inventore greco antico. Si hanno pochi dati certi sulla vita di Archimede, ma da tutti viene riconosciuto come uno dei più grandi scienziato della storia umana; infatti ha realizzato sia invenzioni e scoperte molto importanti in matematica e fisica (dalla leva al galleggiamento dei corpi), sia soluzioni tecniche utili e brillanti che ha applicato alle sue macchine (dalla vite alle carrucole).
In quale ambiente è nato e cresciuto? (0-30 anni). La data di nascita non è certa. Viene di solito accettata quella del 287 a.C., sulla base dell'informazione sulla sua morte all'età di settantacinque anni. Forse è figlio di un astronomo siracusano di nome Fidia e ha ereditato dal padre l'amore per le scienze esatte. Secondo Plutarco è imparentato col re Gerone, tesi controversa ma supportata dalla stretta amicizia che li lega.
Di che cosa si è occupato in gioventù? (30-40 anni). Dalle opere conservate e dalle testimonianze appare che fin da giovane si è occupato di scienze matematiche: l’aritmetica, la geometria piana, la geometria solida; ma anche la meccanica, l’ottica, l’idrostatica, l’astronomia. Mostra un grande interesse per le applicazioni tecnologiche. Trascorre qualche anno in Egitto; ad Alessandria d'Egitto stringe amicizia con il matematico e astronomo Conone di Samo, ricordato anche nelle sue opere.
Perché la vite di Archimede è così utile? (40-50 anni). Tornato a Siracusa, entra una corrispondenza con vari scienziati di Alessandria, tra i quali Dositeo ed Eratostene, al quale dedica il trattato Il metodo e rivolge il problema dei buoi del sole. Archimede si interessa della gestione delle acqua e si impegna a progettare e costruire macchine capaci di spostare grandi pesi con piccole forze. Lo storico Pappo di Alessandria racconta che Archimede, entusiasta per le possibilità offerte dalle macchine che ha costruito, abbia esclamato «datemi un punto d'appoggio e vi solleverò il mondo».
Come ha smascherato il finto oro della corona? (50-60 anni). Vitruvio racconta nel trattato Sui corpi galleggianti che Archimede ha iniziato a occuparsi di idrostatica perché il re Gerone gli chiede di determinare se la sua corona è stata realizzata con oro puro oppure il fabbro ha utilizzando internamente altri metalli, mettendo l’oro solo sulla superficie. Scopre come risolvere il problema mentre fa un bagno, notando che una sua immersione provoca un innalzamento del livello dell'acqua. Questa osservazione l'ha reso così felice che esce nudo dall'acqua esclamando "εὕρηκα" (héureka!, ho trovato!).
Come ha aiutato Siracusa a combattere contro i romani? (60-70 anni). Vari autori romani (Polibio, Tito Livio, Plutarco) riferiscono che durante la seconda guerra punica, su richiesta del re Gerone di Siracusa, alleato dei cartaginesi, Archimede si dedica (con minore entusiasmo ma con significativi successi) a realizzare macchine belliche per aiutare la sua città a difendersi dall'attacco di Roma. Contro le legioni e la potente flotta di Roma, Siracusa dispone di poche migliaia di uomini e il genio di un vecchio; le macchine di Archimede che scagliano massi ciclopici, una tempesta di ferro e raggi solari concentrati contro le sessanta grandi navi a remi di Marco Claudio Marcello.
Come è morto Archimede? (70-75 anni). Nel 212 a.C. viene ucciso da un soldato romano durante il sacco di Siracusa, quando viene conquistata. Si narrano tre differenti versioni della morte di Archimede. Nella prima un soldato romano intima ad Archimede di seguirlo da Marcello; al suo rifiuto di farlo prima di finire di risolto il problema cui si sta applicando, il soldato lo uccide; appena saputa la notizia Marcello fa uccidere il soldato, visto che il suo ordine è stato di catturarlo vivo per poter sfruttare la sue capacità. Nella seconda un soldato romano si presenta per uccidere Archimede che lo prega invano di lasciargli almeno terminare la dimostrazione nella quale era impegnato. Nella terza il soldato incontra Archimede mentre sta portando a Marcello alcuni strumenti scientifici (meridiane, sfere e squadre) in una cassetta; il soldato, pensando a una cassetta piena d’oro, lo uccide per impadronirsene. In ogni caso Marcello, profondamente addolorato per la sua morte, fa dare onorevole sepoltura allo scienziato.
Fonte: http://www.performingteatroscienza.it/www.performingteatroscienza.it/_40api/deki/files/246/vitedascienziati.doc
Sito web da visitare: http://www.performingteatroscienza.it/
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