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4 periodi dello sviluppo industriale tedesco:
-fino al 1830: periodo di immobilismo
-1830-1840: crescita dell’industria dopo la fondazione del mercato comune tedesco (Zollverein)
-1840-1850: nascita dell’industria delle costruzioni ferroviarie
-1850-1873: decollo dell’industria tedesca
Tra il 1830 e il 1870 anche l’agricoltura progredì; l’aumento della popolazione portò un rialzo dei prezzi agricoli, che produsse forti investimenti e fecero sorgere aziende agrarie moderne.
Si verificò anche una grossa espulsione di forza lavoro dalle campagne verso il settore industriale. In questo periodo la regione della Ruhr divenne una delle regioni a più forte concentrazione urbana nel mondo.
Fu rapida anche l’industrializzazione, in cui ebbe un ruolo importante l’industria pesante.
Un’altra caratteristica fu il ruolo avuto dalla scienza e dall’industria sullo sviluppo; la Prussia promosse infatti la ricerca e l’insegnamento tecnico-scientifico.
L’industrializzazione però non fu accompagnata da un ‘evoluzione in senso democratico delle strutture sociali e politiche, ma i vertici della politica, dell’amministrazione e dell’esercito furono occupate dall’aristocrazia. La società tedesca era infatti ancorata ai valori etici di origine nobiliare.
La questione costituzionale:
la Prussia fu il solo Stato che non abrogò la Costituzione, anche se la modificò in senso restrittivo e limitò le libertà di stampa e di associazione.
La questione nazionale:
il nuovo sovrano Guglielmo I rilanciò questa questione.
I sostenitori della Grande Germania erano sempre di meno dopo l’isolamento dell’Austria in seguito alla Guerra di Crimea e il suo indebolimento dopo la guerra con i Franco-Piemontesi.
La Prussia quindi ebbe più spazio d’azione e cercò di conquistare un ruolo nazionale, cercando di dotarsi di un più efficiente apparato militare attraverso una riforma militare.
Essa fu predisposta nel 1860 dal generale von Roon; prevedeva il prolungamento a 3 anni del periodo di leva, l’aumento del numero di soldati nell’esercito statale e la riduzione della milizia territoriale, che doveva essere sostituita da un esercito tecnicamente e professionalmente preparato. La Camera dei deputati, che era liberale, però si oppose all’incremento delle spese militari; infatti essa voleva che l’unificazione tedesca avvenisse solo grazie ad un consolidamento delle istituzione parlamentari e ad un allargamento del ruolo politico dei ceti borghesi.
Il 22 settembre 1862 Guglielmo I affidò la direzione del governo a Otto von Bismarck, di posizioni conservatrici; egli infatti attuò subito la riforma senza ascoltare l’opposizione del Parlamento.
Bismarck riuscì ad avere il pieno controllo del paese grazie all’esautoramento del Parlamento, all’attribuzione di poteri speciali alle forze di polizia, e ad un’intensa campagna nazionalistica.
Si rese conto che per unificare la Germania sotto la Prussia era inevitabile uno scontro con l’Austria e per questo si assicurò la neutralità di Napoleone III, grazie a possibilità di ingrandimenti territoriali, e l’appoggio dell’Italia, con cui stipulò un’alleanza antiaustriaca.
La guerra con l’Austria:
16 giugno 1866: inizio della guerra
3 luglio: a Sadowa l’esercito austriaco viene battuto dalle truppe di von Moltke
23 agosto: pace di Praga→ scioglimento della Confederazione germanica ed espulsione dell’Austria dalla Germania, oltre che dal Veneto. Nasce la Confederazione tedesca del nord, presieduta da Guglielmo I, con Bismarck cancelliere. I territori degli Stati tedeschi sconfitti vengono incorporati al Regno di Prussia. Gli Stati meridionali rimasero indipendenti e protetti dalla Francia, che voleva evitare la formazione di un troppo grosso Stato tedesco unificato.
Il liberalismo tedesco fu sconfitto, vinse l’autoritarismo prussiano.
PER l’Italia questa fu la III guerra d’indipendenza: infatti l’Italia alleata con la Prussia mirava a completare l’unificazione nazionale conquistando il Veneto e Venezia.
Bismarck si adoperò poi per allargare la Confederazione del Nord con gli Stati meridionali; l’unico problema per questa unificazione era rappresentato dalla Francia, che proteggeva la loro indipendenza.
Fonte: https://sociologiaunipi.files.wordpress.com/2013/03/riassunti-storia-contemporanea-sabbatucci-vidotto.doc
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