Giuseppe Mazzini

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Giuseppe Mazzini

Nacque a Genova e si iscrisse subito alla Carboneria, ma venne arrestato e nel 1831 andò in esilio in Francia, entrando in contatto con gruppi democratici e repubblicani francesi, tra cui Filippo Buonarroti, legato alla tradizione giacobina della rivoluzione francese.
Secondo Mazzini i moti italiani avevano fallito a causa del tipo di azione politica svolta dalla Carboneria→ la segretezza aveva impedito ai cospiratori di creare intorno alle loro idee un ampio consenso; la mancanza di un programma ben definito aveva creato incertezze e divisioni interne.
Nel 1831 fondò quindi la Giovine Italia, un’associazione semi-segreta con impostazione repubblicana e democratica, che si diffonde tra i patrioti italiani esiliati in Francia. Il suo compito era quello di fare un’opera di educazione per formare una nazione italiana decisa a conquistare da sé il diritto alla libertà per mezzo di una partecipazione alla guerra armata per bande. I fondamenti erano la propaganda e la lotta.
L’Italia doveva essere unita e repubblicana (“Una, Indipendente e Sovrana”), grazie all’eliminazione delle divisioni politiche e della dominazione straniera.
La futura Italia doveva essere una repubblica.
Era importante per l’avanzamento dell’umanità l’associazione tra uomini.
Roma si sarebbe posta come guida della nuova Europa dei popoli, senza l’aiuto della Francia (Mazzini si considera il profeta della terza Roma). Il movimento nazionale doveva avere come protagonista il popolo.
Mazzini concepiva il popolo e la nazione solo in chiave morale e spirituale, non precisando però il tipo di istituzioni giuridico-politiche.
Non riconosceva inoltre le condizioni reali delle popolazioni italiane.
Il suo fine essenziale era il riscatto morale e politico della nazione italiana, senza indicare obiettivi economici e sociali reali.
La rivoluzione doveva essere realizzata dall’azione congiunta dei ceti borghesi e delle classi popolari.
Il suo pensiero era pervaso da una forte carica di religione laica: Dio manifesta la sua volontà attraverso la nazione, cioè il popolo. Il progresso è una missione che spetta ad ogni popolo.

Le iniziative della Giovine Italia si diffusero presto anche in Liguria, Lombardia, Emilia, Toscana e Piemonte; le azioni però non riescono a coinvolgere le popolazioni e sono represse dalla polizia. Il marinaio Giuseppe Garibaldi, che doveva organizzare l’ammutinamento della flotta sabauda a Genova, è costretto a fuggire prima in Francia e poi in Sudamerica.
Nonostante ciò nel 1834 Mazzini fonda la Giovine Europa, un movimento rivoluzionario internazionale, che però non produsse risultati di rilievo.
In seguito Mazzini venne accusato dai moderati di lanciare i suoi giovani seguaci allo sbaraglio e fu costretto ad andare in esilio a Londra.

Tra il 1840 e il 1846 si ebbero in Italia numerosi tentativi insurrezionali, tra cui quello dei fratelli Bandiera nel 1844→ i due veneziani sbarcarono con altri compagni in Calabria, dove pareva fosse in atto una sollevazione popolare antiborbonica; furono però catturati dalla gendarmeria borbonica e poi fucilati.

 

Fonte: https://sociologiaunipi.files.wordpress.com/2013/03/riassunti-storia-contemporanea-sabbatucci-vidotto.doc

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