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La guerra dei 100 anni - Scoppiò nel 1337 tra Francia ed Inghilterra e durò, interrotta solo da brevi pause e da fragili accordi, fino al 1453. Le cause furono diverse, ma le principali furono due:
La tensione tra i due paesi portò l’Inghilterra ad aprire le ostilità nel 1337 ed il suo sovrano (Edoardo III) a proclamarsi re di Francia come legittimo erede al trono. I francesi, però, si ribellarono a tale pretesa. I primi 20 anni di guerra furono favorevoli agli inglesi, grazie soprattutto al valore dei loro arcieri dotati di un arco particolarmente potente e dalla lunga gittata (long bow). Nel 1360 la Francia dovette soccombere alla pace di Bretigny e cedere vaste aree del suo suolo all’Inghilterra.
La Francia riprese la guerra qualche anno dopo cambiando strategie di combattimento e potenziando il suo esercito: riuscì in tal modo a riconquistare parecchie terre perse in precedenza. Nel 1415, tuttavia, subì una grave sconfitta ad Azincourt con l’annientamento della propria cavalleria.
Il re inglese si proclamò ancora una volta re di Francia, ma a ridare fiducia e entusiasmo ai soldati francesi fu una giovane ragazza che si diceva direttamente ispirata da Dio: Giovanna d’Arco (1412-31). Nel 1429 i francesi, convinti che Dio fosse dalla loro parte, ripresero il combattimento con maggior foga, riuscendo ad ottenere importanti vittorie e a proclamare re di Francia Carlo VII. Giovanna, però, venne catturata dagli inglesi e bruciata come strega. Il suo sacrificio non fu vano, perché i francesi continuarono a vincere fino a respingere dal loro territorio gli inglesi, che persero quasi tutte le terre qui possedute.
Il dopo guerra in Inghilterra - La conclusione fallimentare della guerra aggravò un’aspra contesa dinastica tra la fazione di Lancaster e quella degli York, che nel 1455 assunse i toni di una vera guerra chiamata delle due rose. Si concluse nel 1485 con la vittoria dei Lancaster, che posero sul trono Enrico VII (1485-1509), fondatore della dinastia dei Tudor. Costui orientò la sua politica a rinforzare l’autorità della monarchia sulle fazioni aristocratiche, e ottenne il sostegno della piccola nobiltà (la gentry), a cui furono assegnati posti di rilievo nella burocrazia. Questi fatti fecero entrare l’antica e potente nobiltà inglese in un declino irreversibile. All'inizio del ‘500 l'Inghilterra divenne una "monarchia assoluta nazionale": infatti il sovrano rappresentava totalmente il suo popolo detenendo i tre poteri statali (legislativo, giudiziario e esecutivo).
Il dopo guerra in Francia - Emerse il problema del Ducato di Borgogna, ricca regione francese che, guidata da vari sovrani che miravano a creare uno Stato autonomo essendo ostili nei confronti del potere centrale francese, lottò proprio per divenire una realtà politica indipendente dalla corona francese. Soprattutto con Carlo il temerario (1467-1477) la Borgogna cercò di svincolarsi dal re francese e di ampliare i suoi domini territoriali verso la Fiandra. Tali velleità, però, si scontrarono con la resistenza delle città che voleva conquistare, con la volontà del re di Francia Luigi XI, che non poteva accettare la creazione di un nuovo stato da lui indipendente, e anche con l’ostilità dell’Impero. Alla fine Carlo subì varie sconfitte e la Borgogna dovette abbandonare i suoi sogni. Venne spartita tra la Francia e l’Impero.
Luigi XI trascorse la maggior parte del suo regno a consolidare il potere della monarchia servendosi, quando necessario, di ogni strumento che ritenne utile, passando dalla corruzione alla diplomazia, all’intrigo, al tradimento e, occasionalmente, alla guerra. Gettò le basi dell’assolutismo in Francia, e contemporaneamente promosse l’industria e il commercio, incrementando la ricchezza del paese. Varò nel 1438 la Prammatica Sanzione con cui tolse a Roma la facoltà di nominare vescovi e abati per riservarla solo alla corona.
L’unificazione della Spagna - Tra il 1000 e il 1492 avvenne la cosiddetta Reconquista tesa a cacciare dal suolo spagnolo gli arabi. Nel 1212 ormai buona parte della Spagna era stata riconquistata dagli spagnoli; in mano mussulmana rimaneva solo una porzione territoriale ridotta, il Regno di Granada, mentre il resto era diviso tra i regni di Aragona e di Castiglia, il piccolo regno di Navarra, il regno del Portogallo. Nel 1469 si sposarono Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona dando vita ad una prima unificazione della corona spagnola in mano a Ferdinando. Il passo successivo, mosso soprattutto dalla fede cieca nel cattolicesimo e dal potere assegnato al Tribunale dell’Inquisizione, fu la conquista del regno di Granada (1492) e la cacciata di ebrei e mori. Questa persecuzione determinò gravi problemi all’economia spagnola in quanto fu praticamente espulsa la classe più produttiva ed imprenditoriale della Spagna, che perciò da ora in avanti ebbe un’economia parassitaria tesa esclusivamente a sfruttare le ricchezze dei paesi che dominava.
Il Sacro Romano Impero d’Occidente - Nel XIV secolo ormai nessun sovrano era disposto a riconoscere l’autorità dell’imperatore, che finì per ridursi solo ai domini della Germania (Bolla d’oro 1356: l’imperatore era eletto da 7 principi tedeschi). Dal 1437 la corona imperiale fu acquisita dalla famiglia degli Asburgo che la terranno fino al XX secolo quando quando il titolo imperiale sparirà del tutto dopo la prima guerra mondiale.
L’Impero Ottomano – I turchi nel XIV secolo iniziarono una rapida espansione verso l’Occidente arrivando fino in Serbia e Bosnia. Nel 1453 occuparono Costantinopoli ponendo così termine all’Impero bizantino e chiamando la città Istanbul. Causarono per secoli una vera psicosi presso gli europei.
Verso l’Asia centrale, parte della Russia e la Cina nel XIII secolo vi fu una fortissima e rapida espansione da parte della popolazione dei mongoli, sotto la guida del leggendario Gengis Khan prima, e di Tamerlano un secolo dopo. Costui alla fine risultò a capo di un impero immenso, per cui l’Europa si trovò praticamente accerchiata e minacciata da popolazioni islamiche.
Fonte: http://imparoqualcosa.altervista.org/statinazionali.doc
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