Romanticismo
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Romanticismo
ROMANTICISMO
1. IL TERMINE “ROMANTICISMO”.
L’aggettivo Romantik viene usato da F. Schlegel per indicare la poesia inquieta e drammatica dei moderni (che riflette un senso di disarmonia e di mancanza) in opposizione a quella armoniosa e composta degli antichi. Prima di allora, in Inghilterra, l’agg. Romantic era usato nel ’600 spregiativamente ad indicare le assurdità inverosimili di natura avventurosa e amorosa dei romanzi cavalleschi antichi. Nel ’700 l’aggettivo perde l’accezione negativa e passa a significare “ciò che è atto a dilettare l’immaginazione” o risponde al gusto per l’evasione fantastica, per il soprannaturale, per l’esotico. Rousseau lo impiega in riferimento al rapporto sentimentale con la natura.
2. ROMANTICISMO COME CATEGORIA STORICA E ROMANTICISMO “PSICOLOGICO”
Il concetto di R. viene impiegato in due modi fondamentali:
- per indicare un tipo di sensibilità improntata all’incertezza, al dubbio, all’inquietudine, a ciò che i tedeschi chiamavano Sehnsucht (struggimento, desiderio indefinito); e da questo punto di vista si tratta di una categoria psicologica più che storica, applicabile a singole sensibilità nelle epoche più diverse;
- per designare, sul piano storico, o in senso stretto un movimento culturale avente determinate caratteristiche o, in senso più ampio, un’intera epoca, più o meno quella che va dalla fine del ’700 a tutta la prima metà dell’’800 e anche un po’ oltre. Come data di inizio si indica generalmente il 1798, fondazione della rivista Athenaeum e pubblicazione delle Lyrical Ballads di W. Wordsworth e S.T. Coleridge, mentre per la data di fine c’è una maggiore oscillazione. Una buona proposta è il 1857, data della pubblicazione dei Fiori del male di Baudlaire e e anche di Madame Bovary di Flaubert, opere che innovano profondamente il panorama della letteratura.
Occorre chiarire che il R. è un fenomeno estremamente complesso non riducibile a facili schemi onnicomprensivi. Sarebbe forse più corretto parlare di “Romanticismi”, al plurale.
3. Contesto storico
- Naufragio delle speranze e degli ideali connessi alla Rivoluzione francese; fallimento dell’avventura napoleonica; Restaurazione; guerre di indipendenza.
- Diffusione del processo di industrializzazione; urbanizzazione; affermazione della borghesia come classe sociale; sviluppo del proletariato urbano; tensioni sociali.
Il R. si presenta come una reazione a queste trasformazioni, un tentativo di interpretare l’angoscia e le paure del presente; non si tratta solo della risposta alla delusione storica del fallimento della Rivoluzione francese o degli ideali illuministici (del resto le prime tendenze romantiche sono anteriori).
4. Condizione degli intellettuali, MARGINALITA’ DELL’ARTE E i due filoni del Romanticismo.
- In questo periodo storico anche gli intellettuali provengono dalle file della borghesia e per lo più vivono del proprio lavoro, talora affiancando alla letteratura altre attività. Nell’epoca precedente gli intellettuali invece appartenevano generalmente al clero, all’aristocrazia oppure erano cortigiani.
- Le trasformazioni socio-economiche sopra indicate hanno l’effetto di marginalizzare la letteratura. Nella società borghese capitalistica del tempo i valori fondamentali sono dati dal profitto, dal mercato, dalla produzione; l’arte viene sospinta ai margini. L’artista vive una sorta di declassamento e sviluppa un atteggiamento di ribellione e uno sguardo critico-negativo nei confronti dell’esistente. Di qui anche un accentuato pessimismo e quel conflitto tra io e mondo che connota l’intellettuale romantico. Baudlaire rappresenta superbamente questa condizione nell’Albatros e nella prosa “La perdita dell’aureola”.
- Da questo conflitto col mondo possono derivare atteggiamenti diversi. Si parla di due filoni del Romanticismo.
- Romanticismo esistenziale-metafisico: questo tipo di R. considera il conflitto tra io e mondo come qualcosa di ontologico e cerca di risolverlo per via mistica, panica, irrazionale, magica, puntando all’unione col tutto della natura o con l’Assoluto; si caratterizza per il ripiegamento vittimistico, il forte soggettivismo, e tende alla fuga dalla realtà verso un altrove ideale o fantastico, oppure è orientato alla ricerca, da parte degli intellettuali, di un risarcimento ideologico nella pretesa di attingere a forme nascoste di verità, nell’aspirazione all’infinito; in questo filone abbondano le tematiche negative, irrazionali o improntate al mistero; il poeta è concepito come una sorta di sacerdote o di profeta che rivela verità arcane; in questa forma di Romanticismo rientra gran parte della produzione letteraria inglese e tedesca dell’’800. Alla fine del secolo, il Decadentismo sarà in un certo senso la ripresa (o lo sviluppo) di questo filone.
- Romanticismo realistico: il conflitto tra io e mondo è di natura storica e si declina come contrasto tra ideale e reale, che si traduce, da parte degli intellettuali, o nel tentativo di calare l’ideale nel reale o nello studio delle ragioni sociali del proprio malessere. È il filone realistico, in cui si collocano Manzoni e il Romanticismo lombardo.
5. Caratteri del Romanticismo
- Conflitto tra io e mondo da parte dell’intellettuale; senso di sradicamento, individualismo esasperato, ribellismo, titanismo, anticonformismo.
- La sensibilità prevalente è improntata alla Sehnsucht (inquietudine indefinita) piuttosto che alla Stille (serenità, quiete) neoclassica.
- Rifiuto della ragione. Si tratta certo di una contrapposizione alla ragione illuministica, naufragata insieme alla Rivoluzione francese, di cui era il fondamento teorico. Ma non solo. È anche una reazione al razionalismo che governa i processi di produzione capitalistica e di organizzazione sociale. Il rifiuto della ragione si traduce in una rivalutazione dei sentimenti e dell’irrazionale, nell’interesse per gli stati psichici che eccedono la normalità, come il sogno, la follia, il delirio, l’allucinazione. Alla ragione come strumento di conoscenza subentra l’intuizione. Anche sotto il profilo simbolico e metaforico, alla luce illuministica subentra la preferenza romantica per la notte e l’oscurità.
- Soggettivismo, spiritualismo, idealismo. All’attenzione illuministica rivolta alla realtà oggettiva e alla sua interpretazione in chiave materialistica, che riguarda anche i fenomeni psichici, si sostituisce la tendenza a considerare la soggettività come unica realtà esistente e la natura come proiezione o creazione dell’io, e dunque come spirito. L’ironia romantica è appunto l’atteggiamento di distacco con cui si guarda alla realtà nella consapevolezza che essa non ha consistenza autonoma rispetto al soggetto pensante.
- Il soggettivismo e lo spiritualismo si risolvono a loro volta in una tensione mistica verso l’infinito. Tale disposizione è certamente favorita dalle trasformazioni della modernità: la velocità dei mezzi di trasporto, i mezzi di comunicazione, come le gazzette, i giornali, hanno l’effetto di restringere lo spazio e il tempo. La reazione è l’aspirazione all’infinito. Essa però deriva anche dalla ricerca di un risarcimento ideologico al declassamento sociale e alle contraddizioni della storia.
- Ritorno alla religione: o come vaga aspirazione al soprannaturale, che può anche prendere le sembianze di un interesse per l’occulto, per il magico, per le zone oscure della realtà, per il male; o nella forma della riscoperta delle religioni positive.
- L’esotismo spaziale e temporale. A quest’ultimo si collega anche il mito dell’infanzia e quello del primitivo, visti come epoche caratterizzate da una felicità perduta.
- L’amore romantico è concepito come un tentativo di superare la scissione tra io e mondo. La donna diventa simbolo irraggiungibile di una vita piena, non più scissa.
- Sul piano politico, nel R. si incontrano tanto atteggiamenti reazionari quanto progressisti. In ogni caso si registra una valorizzazione del concetto di Nazione in contrasto con l’ideale illuministico di cosmopolitismo.
- Il nazionalismo si collega anche a un recupero delle tradizioni popolari e nazionali, il che, nell’Europa centrosettentrionale, coincide con la riscoperta del Medioevo.
- Concezione organicistica della natura. La natura, grazie ai progressi nelle scienze e alla tecnologia, viene asservita alle esigenze della produzione. Per reazione a tale fenomeno gli intellettuali romantici tendono a concepirla non come un orologio o una macchina ma come un organismo vivente.
6. Estetica romantica
- Mentre il classicismo concepiva l’arte come imitazione e indicava dei canoni eterni e universali del bello – in quanto derivati dalla natura che è immutabile e costituisce l’oggetto primario dell’imitazione – e dunque mentre il classicismo derivava dagli antichi (che avevano raggiunto la perfezione nell’imitare la natura) le regole e i modelli cui conformarsi, il R. rifiuta l’idea che l’arte consista nell’imitazione e nel rispetto di canoni e regole. Per i romantici ciò che conta è l’ispirazione individuale, l’espressione libera del soggetto che obbedisce solo al suo genio, dote innata che ha la forza creatrice della natura. Valori diventano l’originalità, la spontaneità e l’autenticità. Herder affermava la supremazia della Naturpoesie sulla Kulturpoesie, mentre per Schiller l’unica vera poesia che il mondo moderno possa concepire è quella sentimentale (sentimentalische Dichtung) essendogli preclusa la poesia ingenua degli antichi (naive Dichtung). Secondo la concezione romantica, l’artista deve liberamente esprimere nelle sue opere il proprio sentire, non riprodurre stancamente modelli imposti dalla tradizione.
- Il rifiuto del classicismo si risolve anche nel rifiuto di un’arte che punti alla composizione armonica, alla linearità, al nitore, alla perfezione e al controllo della forma. Si persegue un’arte che punti piuttosto al vago e all’indefinito, che preferisca il disordine spontaneo all’ordine artificiale. Comincia ora un processo di scardinamento delle forme metriche tradizionali e di maggiore sperimentalismo formale.
- In antitesi al classicismo si sviluppa l’idea che i canoni estetici non sono assoluti e perenni, ma sono un prodotto storico e in quanto tali sono mutabili nel tempo.
Fonte: http://lnx.salesianivomero.it/joomla/ElencoMateriale/MaterialeDidattico/Prof.Vitelli/ROMANTICISMO.doc
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