Seconda rivoluzione industriale riassunto

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Seconda rivoluzione industriale riassunto

La seconda rivoluzione industriale

Periodo in cui il sistema dell’economia capitalistica subì trasformazioni di grande portata..
La nuova fase dell’economia ebbe inizio con una crisi di sovrapproduzione nel 1873, che si fece sentire anche nei due decenni successivi con una caduta dei prezzi; essa fu un prodotto delle trasformazioni organizzative e delle innovazioni tecnologiche che ridussero i costi di produzione. Gli scambi commerciali cmques crebbero.

QUESta fase fu caratterizzata soprattutto dal declino dei valori della libera concorrenza.
Nacquero così grandi consociazioni (holdings) per il controllo finanziario di diverse imprese, consorzi (cartelli) fra aziende dello stesso settore che si accordavano sulla produzione e sui prezzi e le concentrazioni (trusts) fra imprese.
Un ruolo importante in questi processi fu svolto dalle banche, infatti tra imprese e banche si creò uno stretto rapporto ( capitalismo finanziario).
Con la fine del liberismo i governi intervennero maggiormente per favorire l’economia nazionale, o tramite interventi diretti o tramite l’aumento delle tariffe doganali per proteggere la produzione interna e scoraggiare le importazioni.

La Gran Bretagna invece rimase sempre un Paese liberista, ma per questo fu danneggiata; vide infatti ridursi gli sbocchi di mercato e dovette assistere allo sviluppo delle industrie nei paesi concorrenti. Essa reagì ampliando il vasto impero d’oltremare e intensificando gli scambi con le colonie.

Assunse grande importanza la corsa ai nuovi mercati→ età dell’imperialismo.

La crisi agraria

La caduta dei prezzi si fece più sentire nel settore dell’agricoltura.
Alla fine dell’800 l’agricoltura realizzò importanti progressi tecnici, tra cui la meccanizzazione, opere di bonifica, progressi nell’ingegneria idraulica, introduzione di nuove colture e di nuovi sistemi di rotazione. QUESti progressi interessarono però solo alcuni paesi, come la Gran Bretagna, la Germania, il Belgio…
Nel resto dell’Europa persistevano invece i latifondi ed erano praticate le colture estensive.
Negli Usa si stava sviluppando una nuova agricoltura, grazie alla vasta disponibilità di terreni e all’adozione di tecniche avanzate. Quando si abbassarono i costi di trasporto, i prodotti americani, che avevano prezzi più competitivi, cominciarono ad arrivare in Europa; l’agricoltura europea subì un duro colpo. Conseguenze della crisi furono l’aumento delle tensioni sociali nel mondo rurale e l’aumento dell’emigrazione verso le aree industriali e l’America del Nord.
I governi adottarono perciò la streada del protezionismo, riuscendo a tamponare parzialmente gli effetti della crisi con interventi che ebbero costi molto elevati.

Scienza e tecnologia

La vera novità fu l’applicazione delle scoperte fatte in vari rami dell’industria e il legame stretto tra scienza e tecnologia e tecnologia e mondo della produzione.
Il tratto distintivo dell’epoca fu il grosso impiego dell’acciaio grazie a nuove tecniche di fabbricazione meno costose; permise anche la costruzione di grandi edifici e ponti.

Furono importanti anche gli sviluppi dell’industria chimica (coloranti, dinamite, fibre tessili artificiali). Legati a questo sviluppo furono anche l’industria farmaceutica e l’industria alimentare.

La Seconda Rivoluzione fu caratterizzata dall’invenzione del motore a scoppio, che nel 1885 portò alla nascita delle prime automobili che usavano benzina; si diffuse così anche l’estrazione del petrolio, soprattutto in Nord America.

Un’altra industria tipica fu quella dell’elettricità, la cui invenzione decisiva fu, nel 1879,  la lampadina  di Edison. Negli anni ’80 nacquero così le prime grandi centrali termiche per l’illuminazione privata e pubblica e per i mezzi di trasporto; furono costruite anche centrali idroelettriche.
Legate all’elettricità furono l’invenzione del telefono nel 1871 da Meucci e del cinematografo nel 1895 dai fratelli Lumiere.

Sviluppo industriale

Tra il 1896 e il 1913 ci fu uno sviluppo generalizzato della produzione e crebbe il livello medio dei salari e il reddito pro-capite.
La crescita dei redditi portò un allargamento del mercato, con la diffusione dei prodotti in serie e una rete commerciale più estesa.
Nel 1913 fu introdotta la prima catena di montaggio, che riduceva i tempi di lavoro ma lo rendeva anche ripetitivo e spersonalizzato.
La razionalizzazione produttiva ebbe come sostenitore Taylor.

Il boom demografico

Fu caratterizzato dalla caduta della mortalità, grazie ai progressi della medicina e dell’igiene e dell’industria alimentare, e dalla riduzione della natalità, con il controllo della fecondità e la diffusione di metodi contraccettivi.

La società di massa

Nacque a partire dalla fine dell’800 grazie alla diffusione dell’industrializzazione e dei fenomeni dell’urbanizzazione.
I caratteri della società di massa furono: gli agglomerati urbani, le grandi istituzioni nazionali, l’economia di mercato.

Aumentò anche la stratificazione sociale, con la distinzione fra manodopera generica e lavoratori qualificati e la nascita di nuovi ceti medi, più vicini alla borghesia.

Un ruolo importante nel plasmare la nuova società fu assunto dalla scuola, che divenne un vero servizio pubblico da cui nessuno doveva essere escluso.
Attraverso la scuola lo stato poteva diffondere i suoi valori tra le giovani generazioni, oltre che favorire la promozione sociale.
A partire dagli anni ’70 i governi cercarono di rendere l’istruzione elementare obbligatoria e gratuita, che portò ad un aumento della frequenza scolastica e ad una diminuizione del tasso di analfabetismo.
Legato a ciò ci fu la diffusione della stampa quotidiana e periodica.

Un contributo allo sviluppo della società di massa fu dato anche dall’introduzione del servizio militare obbligatorio dagli anni ’70. Gli ostacoli erano però di carattere economico e politico, in quanto non si poteva ora più negare il diritto di voto.
I fattori che spingevano verso la trasformazione dell’esercito erano di carattere politico-militare, in quanto serviva un esercito che fungesse da deterrente anche in tempo di pace, ed inoltre era ora possibile la produzione in serie di armi e la possibilità di spostamento veloce grazie allo sviluppo delle ferrovie.

 

Fonte: https://sociologiaunipi.files.wordpress.com/2013/03/riassunti-storia-contemporanea-sabbatucci-vidotto.doc

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