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‘500
Nel ‘500 l’Italia è terra di conquista di altri stati in lotta fra loro (Spagna, Impero e Francia) e dal punto di vista politico è arretrata anche perché non ha una identità nazionale ed è frammentata in stati regionali presentando una debolezza economica e politica che non si riflette culturalmente.
Questa infatti è una stagione straordinaria per le opere e i tesori artistici di straordinaria bellezza.
Nel 1519(la riforma protestante vedi storia) e nel 1527 grazie alla riforma protestante e al sacco di Roma sanciscono il cambiamento nelle opere sacre cambiamento visibile in Michelangelo. Nella cappella sistina è visibile il disagio provocato dal sacco di Roma, infatti il soffitto (1508-1512) dipinto da Michelangelo prima del Sacco ha qualcosa di sereno nei colori e nel ruolo della chiesa in proiezione fino a Dio, mentre nel Giudizio Universale (1536-1541), dipinto dopo il saccheggio di Roma vede una umanità spaccata, terrore, l’inquisizione e disagio che dopo il sacco e la riforma luterana pervadono la Chiesa. Tutto questo si ripercuote nell’arte di Michelangelo, che molto cattolico vive in prima persona la crisi della Chiesa. Sulla volta egli dipinge dalle architetture, sculture e bassi rilievi, placche di bronzo alle scene della genesi (quasi un quadro dentro il quadro) alle figure quasi reali dei profeti e dei nudi. Nel Giudizio Universale non costruisce l’architettura, sono le figure che costruiscono lo spazio, con un Cristo quasi terribile che divide l’umanità. Questo significato così imponete è dato dalla controriforma che dopo il concilio di trento (1545-63) darà origine a nuovi ordini monastici e a regole ferree amministrate dal tribunale dell’inquisizione.
Questo sua crisi si nota anche nelle sue Pietà. La Pietà di San Pietro dimostra l’equilibrio e la saldezza della Chiesa di Giulio II mentre la Pietà di Firenza mostra la rottura e la perdita di questo equilibrio e la nascita dei dubbi.
Mentre il suo David mostra simbolicamente la repubblica Fiorentina che davanti a “giganti” come i grandi imperi vice usando la razionalità. (Il grande, Golia, gli Stati nazionali, sconfitto dal piccolo, David, gli stati regionali)
Il Bramante, l’architetto del ‘500, è in grado di utilizzare gli elementi classici con la sua libertà. È a lui che il Papa Giulio II nel 1503 da il progetto della nuova basilica. Bramante partendo dalle piante della vecchia basilica paleocristiana sovrapporrà quella nuova nella progettazione. Dopo di lui la costruzione passerà da Raffaello, Sangallo, Michelangelo. Che costruirà la grande cupola immaginando una Chiesa a corpo centrale. Alla fine con un corpo più o meno longitudinale sarà ampliata da Moderno. Progetto del Bernini è Piazza San Pietro che dopo i viottoli medievali dava possibilità di veduta del grande complesso della basilica, effetto quasi del tutto cancellato della basilica, effetto quasi del tutto cancellato dalla ristrutturazione fatta da Mussolini con via della Conciliazione.
Sempre del Bernini assieme al Borromini è il baldacchini sopra l’altere maggiore .
Particolare sempre Bramante è San Pietro in Montorio c’è una raffinatezza nel giocare con le forme architettoniche, nasceva infatti un’idea di uno spazio centrale, infatti il progetto originale prevedeva che i palazzi della piazza intorno ruotassero su quella forma.
La chiesa vuole quindi imporsi in ambito internazionale e Giulio II vuole fare da arbitro alle dispute coloniali di Spagna e Portogallo. La riforma, la controriforma, sconvolgono la vita anche artistica, non dando regole precise ma indicazioni per la rappresentazione della chiesa. I scienziati vengono bloccati dal Tribunale dell’Inquisizione dandosi letteralmente alla botanica.
Anche nella letteratura il processo non è molto diverso. Nel ‘600 Caravaggio rifiutate opere come Madonna morta no processato ma troppo realistico quindi contro idee chiesa.
Tra ‘500 – ‘600 nasce pittura di genere (scene quotidiano, nature morte,…) soggetti che non portano complicazioni non solo Roma cattolica ma anche Olanda perché borghesi (vedi fiamminghi) il passaggio dal ‘500 alla controriforma cattolica: artisti come Michelangelo ne risente molto, la sua religiosità e personalità.
‘500 espressione umanesimo di area toscana (Bramante, Michelangelo, Leonardo, Raffaello) e area veneziana (Giorgine e Tiziano) portano a compimento arte rinascimentale italiana. Artisti che compiono un percorso nell’arte rinascimentale esprimono i valori classicismo in pieno. (classicismo ‘400 – ‘500 = Umanesimo) c’è crisi in Italia dove questione religiosa elemento importante, cominciano ad andare in crisi i valori dell’umanesimo. Va perdendo le sue ragioni il classicismo stesso. Vengono a cadere idee e il senso del progresso e il classicismo come rappresentazione dei valori umanistici. Succede che arte svilupperà linguaggio nuovo che porterà al manierismo. Supera gli equilibri e armonie del mondo classico perdendo il Canon di Policleto riflesso nell’arte del 400. Vanno perdendosi valori classici (umanesimo, euritmia e commensurabilità )
Manierismo = maniera, stile di dipingere “dipingere nello stile di…” ad es. l’eclettismo fa riferimento a Michelangelo e Raffaello si prende gli stili dei grande artisti ma con ricerca linguaggio, stile personale. Esibizione proprie abilità, l’artista punta a dimostrare la sua bravura ricercando complessità nella composizione. Ricerca di contrasti (luci, colori, forme, contrapposizioni) il difficile. Varietà di soggetti (non più solo sacri); colori , proporzioni non più naturalistici, superamento classicismo.
Wölfflin: teorico formalista di fine ‘800 considerava la storia dell’arte come un ciclo che parte con una fase arcaica con forme chiuse lineari a fase classica con forme aperte e pittoriche ed una fase barocca portata all’estremo per poi ricominciare (classico à ellenismo = ‘400 à manierismo) arte con valore specifico, fine a se stessa : l’arte per l’arte che prende le proprie ragioni in se stessa idea più contemporanea possibile, linguaggio vicino a noi.
Bramante S. Maria presso S. Satiro (p.431) guardando dalla navata verso l’altare si vede un braccio con volta a botte, ma in realtà questo braccio misura solo 90 cm ed è puramente illusorio dovuto alla prospettiva utilizzata così da costruire il braccio della croce. La prospettiva viene quindi utilizzata non più per razionalizzare gli spazi ma per dare l’illusione di qualcosa che non esiste.
Con la Chiesa di San Pietro in Montorio per capire l’edificio bisogna guardare la pianta che vede questo al centro di un cortile che riprendeva la sua forma circolare. L’edificio in se richiama tutti gli elementi classici e anche se piccolo aveva quasi una forza centrifuga data dagli spazi chiusi e aperti delle colonne a forma circolare. Qui in confronto al Brunelleschi le colonne non servono più come modulo ma servono per la loro spettacolarità e si introduce l’architettura scenografica che vede elementi classici fuori scala (San Pietro) poiché punta tutto sul piano emozionale, al contrario del Brunelleschi che era regolare freddo razionale leggibile e chiaro. Con Bramante si ha la definizione dell’architettura classica del ‘500 che rispetto a Brunelleschi vede il gusto del gioco dell’illusione dell’assemblaggio degli elementi in libertà compositiva. Questo si può vedere anche nel Belvedere del Vaticano che vede un uso molto forte e dinamico dell’architettura e del classicismo per fare spettacolarità, movimento dal molto piccolo al molto grande. Nelle piante di San Pietro si vede la logica del processo del percorso progettuale. Bramante nacque presso Urbino e si formò alla scuola del cantiere urbinate. Ebbe strettissimi rapporti con Leonardo e diede i suoi frutti migliori a Roma dove iniziò architetture molto importanti.
Leonardo da Vinci
Fu da subito riconosciuto un personaggio straordinario che oltre ad essere un artista era anche un scienziato e già dopo più o meno trent’anni dalla sua morte aveva una fama leggendaria. La cosa particolare è che un grande uomo come lui definiva se stesso senza lettere poiché non conosceva ne il greco ne il latino. E fu probabilmente questo a dare la sua caratteristica che lo porterà a non accontentarsi mai di quanto è stato detto o scritto ma di verificare tutto con i propri sensi e con una tesi verificabile.
Per conoscere il corpo umano non potendo leggere i trattati antichi di anatomia sezionava i cadaveri per uno studio diretto. I suoi studi spaziavano dall’astronomia alla botanica alla zoologia e un po’ a tutte le branche della scienza. Egli raccolse i suoi appunti nei codici che contengono appunti disegnati e scritti (uno di questi è il codice Hammer comprato da Bill Gates per quarantotto miliardi di lire) vi sono anche altre raccolte. Egli faceva uno studio dal vero disegnando ciò che vedeva e studiandolo, nozioni che venivano poi trasmesse tramite la pittura. Il suo percorso si può dividere in tre fasi: un epoca fiorentina dove ancora un disegno attento agli effetti di luce e ombra; un primo periodo lombardo dove disegnerà un testo anatomico con la visione di un cranio umano in sezione e in prospettiva cercando di mantenerne la sua geometria; e un secondo periodo lombardo.
Introduce elementi pittorici suoi tipici: - la rappresentazione degli affetti o prospettiva affettiva che collega assieme a gesti e sguardi le figure.
Il cartone di San Giovannino Madonna con bambino e Sant’Anna, importante qui è lo studio del disegno, questo è un progetto e i contorni non sono netti e uno schizzo che aiuta la correzione si nota la prospettiva degli affetti che lega le figure con sguardi e gesti. Centrale è la Sant’Anna che attira lo sguardo, essa guarda verso sua figlia e con la mano indica Dio. La Madonna sente il peso di questo sguardo e guarda dolcemente il Bambin gesù che fra le sue braccia benedica il San Giovannino. Lo spazio del quadro viene dato dalle loro figure e dal gioco di gambe che da all’immagine un senso di rotazione con bilanciamenti contrapposti tra le figure. Queste sono sottoposte a movimenti non sempre costanti ad esempio la Madonna ha le gambe in un senso il busto e la testa che ruotano nell’altra direzione che sono i movimenti opposti alla Sant’Anna. Queste caratteristiche si trovano anche nel quadro ad olio del Sant’Anna Madonna e bambino con agnello.
Uno dei primi quadri fiorentini è l’adorazione dei Magi che non venne concluso e quindi aiuta a leggere il processo pittorico e artistico. Vi sono altri studi che vede l’architettura di sfondo posta davanti mentre il definitivo la pone in fondo quasi a superare la prospettiva fiorentina. La prospettiva affettiva vede al centro la Madonna con il Bambino che accolgo l’offerta del Re Magio che ricambia lo sguardo, sguardo dato anche dalle altre persone che ruotano intorno alle figure centrali dal Re Magio a destra agli ultimi Magi a sinistra. E’ quasi una forza centripeta che attira lo sguardo verso il centro. Lo spazio è definito da queste figure che creano il senso di profondità.
La Vergine delle rocce, ve ne sono più versioni una a Londra l’altra a Parigi ed è un quadro simbolo poiché raccoglie tutti i caratteri della pittura di Leonardo. Le figure sono disposte a piramide ma la loro relazione è data sempre dalla prospettiva degli affetti con l’angelo che guardando lo spettatore indirizza il suo sguardo con un gesto verso il San Giovannino inginocchiato e alla Madonna che sembra proteggerlo con una mano mentre l’altra è sovrapposta alla testa del Bambin Gesù che benedice il San Giovannino. Si nota qui la particolare attenzione per la botanica il suo studio scientifico sulle piante. La prospettiva aerea gioca con le rocce sullo sfondo cambiandone colore e forma verso il fondo dove vi è la luce ed è visibile il pulviscolo di una cascata. Molto attento al colore d’ambiente le vesti della Madonna non sono solo blu e azzurre ma riflettono i colori degli abiti degli altri personaggi.
L’ultima cena è un affresco realizzato con una tecnica innovativa sperimentale che ne ha causato il suo rapido deterioramento dando il via ai restauri già nel ‘500. restauri anche pesanti che hanno nascosto i veri colori venuti alla luce solo dopo un restauro filologico degli ultimi ventanni ed è in progetto un modo per far mantenere costante il microclima della sala. L’opera è costruita con uno spazio prospettico che riprende quello della sala e a differenza della tradizione Giuda non è posto dall’altra parte del tavolo ma qui è posto in mezzo agli altri riconoscibile solo dal fatto che è quello più esposto sul tavolo. Particolare il momento rappresentato poiché non l’Eucaristia ma il momento in cui Gesù annuncia che tra loro vi è un traditore. Particolare sono quindi le reazioni di ognuno di essi. Sono raccolti a gruppetti con relazioni tra loro. Il giovane è San Giovani che di solito era rappresentato appoggiato al Cristo ma qui è preso in disparte da Pietro che così facendo spinge in avanti Giuda.
Fonte: http://mirwen.altervista.org/file/appunti/500.doc
Sito web da visitare: http://mirwen.altervista.org
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
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