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Il periodo “classico” della sociologia è quello che comprende gli ultimi decenni dell’800 ed i primi del ‘900 ed è quello nel quale emergono i nomi più noti della storia del pensiero sociologico, dopo i “fondatori”.
Il questo periodo, a cavallo tra i due secoli, la sociologia ormai si è affermata come scienza ed ha superato i timori di essere considerata un effimero fenomeno culturale. Perciò, gli studiosi, possono dedicarsi a meglio definire i confini della loro disciplina rispetto ad altri campi del sapere ed un metodo proprio.
Oltre al problema metodologico, pure centrale, costante attenzione viene rivolta ai problemi della società industriale, della divisione del lavoro (con tutti i problemi umani da essa derivanti) e del genere di razionalità che può prevalere in tale società.
La “filosofia della vita” (che afferma l’impossibilità di conoscere la realtà umana e quindi la realtà storico-sociale nei suoi contenuti specifici per via meramente razionale, poichè la vita non si lascia ridurre a ragione e può essere compresa solo vivendo, ponendo così l’accento sugli aspetti emotivi e irrazionali), le correnti formalistiche neokantiane ed il marxismo, hanno un peso non indifferente nel condizionare la direzione degli sviluppi della sociologia classica soprattutto in Germania
I due momenti fondamentali della sociologia che si rifà alla cultura tedesca, sono il problema metodologico, da un lato, e la ripresa di alcuni problemi già posti dal marxismo dall’altro, seppure con intenti essenzialmente polemici (conseguenze umane dell’industrializzazione).
Anche in Weber la polemica con il marxismo è costante e ne contesta la validità assoluto, sostenendo che esso è solo un punto di vista tra i molti possibili.
La sociologia francese rappresenta invece una tradizione culturale notevolmente diversa da quella mitteleuropea. Con Emile Durkheim essa si riallaccia al positivismo d’origine comtiana cercando di superarne i limiti più vistosi. Anch’egli, però, avverte l’esigenza di chiarire le “regole del metodo sociologico” e anche la sua sociologia va intesa, almeno in parte, come un dialogo, per lo più polemico, non tanto con la concezione materialistica della storia, quanto con il socialismo in generale (es. il corso su S. Simon). Anche Durkheim si dedica ai problemi legati alla divisione del lavoro e famosissimo è il suo studio sul “suicidio” e l’introduzione del concetto di “anomia”.
Metodo e preoccupazione nei confronti del potere che vanno assumendo le classi popolari e del diffondersi delle idee socialiste sono presenti anche nei cosiddetti “elitisti”.
Il principio della storicità del pensiero, trascurato da Pareto, è invece centrale nell’elaborazione teorica di Lukacs e Mannheim.
L’uno e l’altro cercano di risolvere il problema lasciato aperto da Weber il quale, affermando che i giudizi di valore non potevano essere argomento di analisi scientifica ma erano solo questione di fede, aveva lasciato la politica in balia dell’irrazionale.
Un discorso a parte va fatto per quanto riguarda la sociologia nordamericana.
La pluralità dei gruppi etnici con tradizioni diverse pone in primo piano la critica all’etnocentrismo e la conseguente proposta del “relativismo culturale” nei primi esponenti della disciplina che comunque si rifanno teoricamente all’evoluzionismo europeo. Alcuni autori, in particolare, si dedicano ai problemi derivanti da una società economicamente basata sulla libera concorrenza e, ad essi, saranno date risposte diverse da autore ad autore (Veblen, Ward, Sunmer). Altri, invece, che cronologicamente vivono nel periodo della sociologia classica europea, tutti appartenenti alla Scuola di Chicago, si dedicano soprattutto ai problemi dell’interazione, al formarsi dei significati nei rapporti, al soggetto che, attraverso un processo riflessivo reso possibile dall’interazione, diventa oggetto a se stesso. Questi autori si muovono tra sociologia e psicologia (Mead, Cooley, Thomas, Znaniecki).
Dalla tradizione classica non è sorta una disciplina unitaria ma un dibattito che è ormai patrimonio imprescindibile della cultura contemporanea.
Fonte: http://www.sociologia.uniroma1.it/users/studenti/Riassunti/Storia%20del%20P.Sociologico/I_CLASSICI.doc
Sito web da visitare: http://www.sociologia.uniroma1.it/
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