Storia moderna riassunti

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Storia moderna riassunti

 --   ITALIA  --

1400 – 1500        

Mentre nel resto d’Europa si stavano creando grandi stati nazionali (Spagna,  Francia,  Inghilterra),
in Italia c’erano gli stati regionali, tra cui :
Ducato di Milano ( Visconti e poi Sforza)
Ducato di Savoia
Repubblica di Venezia (grande potenza commerciale e marittima)
Repubblica di Genova - sotto i Doria – “banca” di Carlo V e città più ricca d’Europa
Stato della Chiesa
Regno di Napoli e Sicilia (praticamente tutta l’Italia meridionale) periodo di sottosviluppo a causa di latifondi e baronie –  sotto gli Aragonesi (Spagna) che avevano scacciato i francesi

RINASCIMENTO ( Raffaello, Michelangelo, Leonardo, Pico, Brunelleschi, Botticelli, Lorenzo il Magnifico, ecc.) :
è grazie a questo periodo che l’Italia ( dopo di allora ricordata fino ad oggi come “Italietta”) è famosa in tutto il mondo.

DECLINO DELL’ITALIA e terra di battaglie tra Spagna e Francia
Gli stati regionali italiani – in particolare Ludovico Sforza detto il Moro, signore di Milano – fanno intervenire la Francia, prima promettendo il facile passaggio attraverso l’Italia per scacciare gli Aragonesi da Napoli; poi, con un voltafaccia, mettendosigli contro e scatenando la vendetta della Francia che qualche anno dopo occupò Milano
Con la pace tra Spagna e Francia di Cateau-Cambresis 1559, Carlo V divide il suo vasto impero in due parti :
Asburgo di Spagna (tra cui l’Italia), che lui aveva ereditato per parte materna
Asburgo d’Austria ( tra cui Germania divisa in 350 realtà indipendenti), ereditato da parte paterna:
Praticamente si ritornò alla separazione dei domini, la cui unificazione sotto Carlo V era stata foriera di tante guerre.  
L’Italia rimarrà sotto il dominio spagnolo fino alla pace di Utrecht 1713.
Alcune riflessioni : la pace di Utrecht pose fine fino all’ennesima guerra tra Francia e gli Asburgo perché il Re Sole (Luigi XIV), sempre per evitare di essere soffocato dai domini asburgici, rivendicò per la successione sul trono di Spagna i diritti di un suo nipote: Filippo V fu il capostipite della dinastia dei Borbone di Spagna, tuttora regnanti).
Con la pace di Utrecht i domini spagnoli d’Italia passavano all’Austria; praticamente, però, passò all’Austria solo la Lombardia (e ciò si dice fu la sua fortuna,  perché sotto governi “illuminati”..ricordi la grande Maria Teresa? ).
Anche l’Italia meridionale, riconquistata da Carlo III di Borbone (Spagna) nel 1734 e riconosciuto l’anno dopo re delle due Sicilie, godette di un periodo di rinascita politica e ripresa economica grazie a questo re illuminato…anzi, la vera, grande regina illuminata a cui tutta l’Europa deve tanto, è Maria Teresa, madre (tra i suoi 16 figli) di :
Giuseppe II, imperatore e duca di Milano- sovrano illuminato
Leopoldo II, imperatore e granduca di Toscana – sovrano illuminato
Maria Antonietta di Francia
Maria Carolina, (sposa di Ferdinando IV Borbone, re delle Due Sicilie) che regnò con grande intelligenza
laddove suo marito era deficitario (non dimenticare che la reggia di Caserta era chiamata “la seconda
Versailles”) … insomma, dove non riuscirono le guerre, riuscivano i matrimoni...
Ma ritorniamo a riaspettare la cronolgia.

1600 – SECOLO DI FERRO  -  SECOLO DI CONTRADDIZIONI
“A peste, fame et bello libera nos, Domine”
Tra il 1550 e il 1660, con l’alibi (alibi? Sì, alibi: vedasi, per esempio, il principio del “cuius regio eius religio”,  che dava la possibilità ai principi tedeschi di non pagare più le decime e di impadronirsi dei feudi ecclesiastici; o vedasi le lotte per il regno d’Inghilterra dopo Enrico VIII-  e poi la Guerra dei Trent’anni …), con l’alibi, dicevo, dell’odio tra cattolici e protestanti esplosero le “guerre di religione”: cento terribili anni di intolleranze, anatismi, guerre, sangue , che coinvolsero più della metà delle nazioni europee, milioni di morti, devastazioni di territori vastissimi, declino di grandi potenze.
A ciò si aggiungano periodi climatici negativi che portarono peste (a causa anche della assoluta mancanza di igiene in quei tempi) e carestie.


…Eppure, nuove ondate di ricchezze e materie prime, nuovi usi e nuovi consumi investirono l’Europa dopo la scoperta dell’America : argento, caffé , cacao, patate, pomodori, zucchero, tabacco, mais…
…Eppure, fu il secolo della nascita della scienza moderna : Galileo, Newton…e l’epoca dell’arte barocca, ancora oggi famosa nel mondo.
Fu questo il secolo dove si realizzò appieno la CONTRORIFORMA o RIFORMA CATTOLICA della Chiesa, con azioni orribili e deprecabili contro la scienza e grandi uomini di cultura (Giordano Bruno) , ma anche con grandissime opere di riforma pastorale e culturale ( la Compagnia di Gesù,  Sant’Ignazio, S.Carlo Borromeo, ecc.)

                                                                                                                                                             
1700

Pur se beneficia dei venti dell’Illunìminismo e dell’opera di alcuni sovrani illuminati,il giudizio complessivo sull’Italia politica ed economica è negativo :
L’Italia non si risolleverà più, soprattutto rispetto ai grandi stati nazionali, (Venezia, Stato della Chiesa, Napoli e la Sicilia, perché… faceva eccezione la Savoia, perché… –“Scambi tra civiltà” vol. 2 pag 232 e ss.  )  dal declino che aveva conosciuto nei decenni precedenti.

Alla fine del 1700 l’Italia fu uno dei tanti campi europei delle conquiste di Napoleone :  il grande generale tolse  la Lombardia all’Austria  (ma le cedette il Veneto), Napoli ai Borbone,  l’Emilia Romagna allo Stato della Chiesa, con la creazione nel ’95 delle Repubbliche Cisalpina, Partenopea e Romana  (bandiera tricolore bianco rosso verde),  poi ritornate ai precedenti padroni; e poi ancora riprese nel 1800 con la Seconda Campagna d’Italia.
Intanto, però, si respiravano gli ideali di libertà e uguaglianza della rivoluzione francese.
Duchi, re e principi tentavano di governare in modo “illuminato”,  con migliorie nelle leggi,  nell’economia , nell’organizzazione dei loro (piccoli) stati.

 

1800

Dopo la sconfitta di Napoleone e il Congresso di Vienna nel 1815 ( Restaurazione ) , in Italia , come in Europa, si cercò di ristabilire, nei limiti del possibile e secondo le indicazioni di Metternich (primo ministro austriaco), la situazione antecedente Napoleone :
Regno di Sardegna : Savoia
Stato della Chiesa
Regno delle due Sicilie : Borbone (Spagna)
Lombardo-Veneto : Austria
Granducato di Toscana : un ramo cadetto degli Asburgo d’Austria ( l’Austria si riservò il dominio diretto o indiretto – attraverso rami cadetti- di quasi tutta l’Italia)
Restaurazione significava anche abrogare qualsiasi concessione fatta in tema di libertà, di costituzioni scritte ecc. per cercare di ritornare all’assolutismo.  Ormai, però, “Costituzione, libertà, nazione” erano termini  dei quali  non si poteva più fare a meno e di cui approfittò la borghesia per prendere in mano il potere:
SCOPPIO DEI MOTI IN TUTTA EUROPA ( che presero esempio dai Comuneros di Cadice nel 1810); quindi, anche in ITALIA; in particolare,  ricordiamo quelli del 1848
All’interno di tali avvenimenti, emerge il disegno di Casa Savoia di estendere il suo dominio su tutta l’Italia, secondo alcuni; secondo altri, di farsi protagonista del desiderio diffuso nel popolo (cioè il ceto colto e ricco borghese) di realizzare l’Unità d’Italia:
I Guerra d’Indipendenza – 23/03/1848
II Guerra d’Indipendenza – 30/04/1859
UNITA’ D’ITALIA con la proclamazione di VittorioEmanuele II Re d’Italia il 17/03/1861 (ma il Veneto rimaneva all’Austria e il Lazio allo Stato della Chiesa)
III Guerra d’Indipendenza –1866  : approfittando della guerra austro-prussiana, il Veneto passa all’Italia, ma non il Trentino e il Friuli Venezia Giulia ( Trento e Trieste, causa delle lotte per l’irredentismo)
1871 – Roma capitale d’Italia( si approfitta della scomparsa dalla scena politica di Napoleone III- in seguito alla guerra franco-prussiana- e della Comune di Parigi).


  • F  R  A  N  C  I  A  -

 

 Già tra la fine del 1200 e l’inizio del 1300 vennero create le fondamenta per un grande stato nazionale attraverso:

  • la lotta ai privilegi ecclesiastici (Bonifacio VIII – Filippo il Bello che tra l’altro convocò gli Stati Generali, un’Assemblea formata da tre “stati”, cioè le tre categorie sociali composte da aristocrazia- clero – borghesia, primo nucleo di un sistema che oggi chiameremmo “democrazia”)
  • la guerra dei Cento Anni (1337 – 1433) contro l’Inghilterra (ricordi Giovanna d’Arco?) in seguito alla quale i francesi riuscirono ad unificare l’intero territorio sotto la dinastia dei Valois.

1400/1500/1600

Come già abbiamo detto,  la Francia interviene in Italia  per scacciare gli Aragonesi da Napoli, con la promessa degli stati italiani del passaggio senza problemi attraverso la penisola; poi, con un voltafaccia, mettendosigli contro e scatenando la vendetta della Francia che qualche anno dopo occupò Milano.
Da ciò, Carlo V  (erede, tra l’altro, di Spagna – Napoli – Austria e Germania) , a causa della Francia, ma soprattutto di Milano sotto i francesi, vedeva il suo impero in Europa ostacolato e diviso in due tronconi.
Quindi, ancora una volta, l’Italia campo di battaglia delle guerre tra Francesco I di Valois e Carlo V.
Tale guerra finì con la pace di Cateau-Cambresis, siglata dal figlio di CarloV, Filippo II.
Dopo Francesco I, con l’alibi della riforma protestante (pur se, a dire il vero, i movimenti evangelici avevano radici profonde in Francia – fin dal medioevo, albigesi e valdesi; e con la Riforma, 1/5 dei francesi – tra cui anche famiglie aristocratiche – divenne ugonotta), e con l’alibi delle Guerre di Religione , la Francia fu dilaniata da lotte interne  fino al 1598 (“si combattè tra villaggio e villaggio, tra città e città, tra famiglia e famiglia” pag.201 “scambi tra civiltà” vol.2 – strage di S. Bartolomeo).
Alla fine si raggiunse la pace interna con l’ugonotto Enrico IV di Borbone che per salire al trono si convertì al cattolicesimo (“Parigi val bene una messa”) .
Assassinato Enrico di Borbone da un fanatico cattolico, il regno passò al figlio Luigi XIII; siccome questi aveva solo 9 anni, il potere era in mano al primo ministro, Cardinale Richelieu ( ricordi i moschettieri?).
Potevano mancare delle guerre? Stavolta si chiamò Guerra dei Trent’anni: le forze cattoliche degli Asburgo contro le forze protestanti del continente, ( tale alibi è subito smascherato dal fatto che tale guerra vide, tra l’altro, la cattolica Francia contro la cattolica Spagna).
Nel 1643 sale al trono a soli 5 anni Luigi XIV, il futuro Re Sole.
Carattere forte e intelligenza acuta, una volta divenuto maggiorenne, alla morte del suo primo ministro (Mazzarino) diede mano ad importantissime riforme, creando il perfetto esempio di Stato Assoluto.
Ma lusso (ricordi la fastosa reggia di Versailles?) e potere si esauriscono nell’ennesima guerra contro gli Asburgo (stavolta d’Austria), perchè Luigi voleva  un suo nipote sul trono di Spagna (Guerra di successione spagnola) e vi riuscì: in Spagna si inaugurò così la dinastia dei Borbone regnante ancora oggi . Luigi muore due anni dopo Utrecht, nel 1715 e le casse della Francia erano esangui.

  • - I L L U M I N I S M O

    
Nel 1721 Montesquieu pubblica ad Amsterdam “Lettere persiane”, romanzo epistolare che mette in ridicolo i costumi parigini, lo stato assoluto e alcuni aspetti discutibili della morale comune.
Esso preannunciava un grande movimento – l’ILLUMINISMO – che, nato in francia, fu condiviso da tutte le persone colte d’Europa e d’oltre oceano.
In politica l’Illuminismo condannava lo Stato Assoluto, chiamato “Ancien Régime” e additava l’Inghilterra quale esempio di Stato moderno.
Grandi personaggi francesi illuministi furono: Voltaire- Montesquieu – Rousseau.
Se vari stati europei cercarono di regnare in modo “illuminato”(Federico II di Prussia, gli Asburgo d’Austria, Caterina di Russia), in Francia dominava ottusamente l’Ancien Règime , per di più in una società soffocata da aristocratici e prelati parassiti e da un’economia che stava andando in rovina, soprattutto a causa della recente guerra della Francia a fianco dell’America contro l’Inghilterra ( Churchill chiamerà tale guerra , la prima vera guerra mondiale, sia per il numero di stati che vi furono coinvolti, sia perché fu combattuta anche fuori dall’Europa)

 

QUATRE  VINGHT  NEUF

Nel 1789 , sotto il regno di Luigi XVI, il 14 Luglio, con la presa della Bastiglia, inizia LA RIVOLUZIONE , durante la quale, “ non si sa come, non si sa perché” ( o meglio, si sa molto bene – vedi pag.334 “Scambi tra civiltà” vol. 2) fu dichiarata guerra all’Austria. Conseguenza: (1793 ) Prima coalizione (Austria-Prussia-Inghilterra- Spagna- alcuni stati italiani) contro la  Francia. Altro momento importante della rivoluzione: periodo del terrore sotto la dittatura di Robespierre per risolvere il caos in cui era caduta la nazione. Dopo la condanna a morte di Robespierre (“la rivoluzione mangia i suoi stessi figli”), nasce il Direttorio con carattere borghese. 1799 fine della Rivoluzione con un colpo di stato da parte di Napoleone.
Napoleone non solo crea benessere in Francia (oltre a importanti opere come il Codice ), ma conquista tutta l’Europa; per questo tutta l’Europa si coalizzò contro di lui e lo sconfisse.

                                                                                   
1800 

Dopo Napoleone, col Congresso di Vienna(1815) la Francia ritornò sotto i Borbone
1830 moti – 1848 moti .
Durante questi ultimi verrà proclamata la seconda repubblica (la prima fu quella della rivoluzione).
Ma i borghesi temevano gli operai e così subito dopo riformarono la Costituzione mettendo a capo un nipote di Napoleone, Luigi Napoleone Bonaparte che fece un colpo di stato e si fece incoronare imperatore col nome di Napoleone III: finiva così la repubblica e le rivolte.
Intanto anche in Francia si stava diffondendo il Movimento operaio ; anzi,  a Parigi ,  dopo la sconfitta di Napoleone III  nel 1870 nella guerra franco-prussiana e le umilianti condizioni di pace accettate dalla nuova repubblica a governo conservatore, i socialisti e gli operai di Parigi insorsero, formando un governo cittadino chiamato Comune, barricandosi dentro le mura di Parigi e non facendovi entrare i tedeschi. Organizzarono una società socialista, ma durò poco perché il governo conservatore , spaventato da questo esperimento, distrusse la Comune e sgomberò Parigi, difesa eroicamente dai “comunardi”(20000 persone –uomini e donne- passate per le armi, 38000arrestati –condannati poi a morte o deportati- 70000 condannati all’esilio ).

 

                                                               -   I N G H I L T E R R A -

 

La democrazia inglese affonda le sue radici nella Magna Charta ( col suo Habeas Corpus) – 1215
Nel corso del 1300 nasce il Parlamento (Camera Alta o dei Lord – Camera Bassa o dei Comuni).
1337 – 1433 Guerra dei Cento Anni con la Francia (il re inglese era  uno dei più grandi feudatari della  Francia).
L’Inghilterra ne uscì praticamente sconfitta, e da allora decise di intervenire il meno possibile nelle faccende “al di là della Manica” e di consolidare il proprio territorio all’interno delle isole britanniche.

1500 – Scisma anglicano –

Nell’ambito della riforma protestante Enrico VIII , con l’Atto di Supremazia , si stacca da Roma, incamera tutti i beni della chiesa e si proclama capo religioso della Chiesa anglicana.
1558 – Una delle figlie di Enrico VIII , Elisabetta I Tudor (figlia di Anna Bolena) perseguì l’ambizione di lanciarsi nella corsa per il controllo dei commerci transoceanici (ciò significava mettersi in concorrenza con la Spagna).
Avvalendosi dei corsari (Francis Drake), l’Inghilterra si arricchì enormemente e costruì una flotta efficacissima, in vista dell’inevitabile scontro con lo stato  più ricco e potente del tempo, la Spagna di Filippo II ( rimasto vedovo della regina d’Inghilterra, Maria la Cattolica , detta poi Maria la Sanguinaria – figlia di Enrico VIII e di Caterina d’Aragona –
Filippo aveva cercato di sposare l’attuale regina Elisabetta, che lo tenne in sospeso per anni, ma che poi gli si mise apertamente contro aiutando i Paesi Bassi nella guerra contro la Spagna 1579 ).
1588 – L’Invincibile Armata spagnola attaccò l’Inghilterra che aveva una flotta più modesta, ma agile e capace
(50 piccoli galeoni e 25 navi corsare comandate da Francis Drake)
Con la vittoria,  inizia il grande periodo dell’Età elisabettiana (Shakespeare) e il declino della Spagna.

1600

Dopo Elisabetta il regno passa agli Stuart di Scozia. Nel 1625 sale al trono Carlo I Stuart (proveniente da famiglia cattolica e nipote di Maria Stuart).Questi calpesta il Parlamento e perseguita i puritani (cioè i sudditi di fede anglicana ):
Guera civile 1642-1649 – carlo I decapitato – Dittatura della repubblica di Cromwell –
Alla morte di Cromwell nel 1660 gli inglesi preferìrono che ritornasse la monarchia, ma, esasperati da altri due sciagurati re Stuart , offrirono segretamente la corona a Guglielmo d’Orange, principe olandese, dietro garanzia della piena lbertà di culto ai protestanti (atto di tolleranza) e della Legge Fondamentale, cioè il Bill of Rights che definiva con precisione i diritti del parlamento e i limiti del re : era nato lo STATO PARLAMENTARE (o COSTITUZIONALE).
Guglielmo accettò e sbarcò in Inghilterra mentre l’ultimo degli Stuart fuggiva senza opporre resistenza.
Questo episodio fu chiamato “GLORIOSA RIVOLUZIONE” (“gloriosa” perché senza spargimento di sangue)

1700

Il commercio internazonale (soprattutto verso l’America – ricordi il “commercio triangolare”?) è in mano ad inglesi e olandesi : LONDRA ed AMSTERDAM.
In particolare, nell’America del Nord vi erano 13 colonie britanniche (inglesi protestanti  fuggiti dalla persecuzione dei sovrani cattolici della dinastia degli Stuart – o figli cadetti di famiglie aristocratiche inglesi che la legge del maggiorascato escludeva dall’eredità- o gente che sognava un mondo di liberi ed uguali in una terra ancora vergine) che rifornivano la madrepatria a condizioni estremamente vantaggiose: potevano esportare solo in Inhilterra – non potevano avere una loro flotta, né fabbriche artigianali perché dovevano acquistare i prodotti lavorati dalla madrepatria – non potevano battere moneta. In compenso, non pagavano tasse; così, esplose la protesta quando nel 1764 l’Inghilterra decise di sottoporli a pesantissime tasse indirette per rifarsi della costosissima impresa della Guerra dei sette anni (da lì in poi sarebbe stata  dominatrice assoluta di un futuro vastissimo impero coloniale ).
La rivoluzione americana contro l’Inghilterra durò dal 1775 al 1783 (la svolta decisiva della vittoria americana fu segnata dall’aiuto della Francia, desiderosa di vendicarsi della sconfitta nella Guerra dei Sette anni).

 

L’Inghilterra aveva perso le colonie americane, ma ciò non allentò la sua corsa verso il successo:
PRIMA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE ( grazie soprattutto ai capitali della “gentry” e dell’aristocrazia di campagna – a personaggi famosi come James Watt, Adam Smith e George Stephenson – ad ottime politiche fiscali, alla Marina da guerra britannica pronta a proteggere le grandi “Compagnie”private, a leggi sul lavoro molto liberiste – ).
1797 – La Francia rivoluzionaria aveva deciso di colpire l’Inghilterra, sua acerrima nemica dalla Guerra dei sette anni
(come vedi, cambiano radicalmente i governi, ma non cambiano i loro errori), attraverso l’Egitto (qui c’era un governo-fantoccio mantenuto nel lusso dagli inglesi affinchè fossero lasciati liberi nei loro interessi economici:attraverso il Mar Rosso, l’Istmo di Suez e il porto di Alessandria passavano le merci della “Via delle Indie”.
Impresa data a Napoleone che viene battuto da Horatio Nelson

                                                                                                                              
1800

Quando, dopo il colpo di stato e dopo essersi proclamato imperatore , Napoleone decide di conquistare l’Europa, l’Inghilterra è protagonista, insieme ad Austria, Russia e Prussia, delle sette coalizioni contro di lui.
Per tutto l’Ottocento l’Inghilterra continua ad essere una grande potenza coloniale
Chiaramente, non viene toccata dai problemi della Restaurazione del continente, né, quindi, dai moti , perché il suo sistema democratico è antico e saldo.
Incomincia, però, verso la fine del secolo, a sentire “il fiato corto” di alcuni stati emergenti come la Prussia -o la Germania che dir si voglia- e gli Stati Uniti, che le tolgono il primato con la SECONDA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE 

 

                                                                     -  S P A G N A  -

 

La penisola iberica dopo la Reconquista  (pur nella forte autonomia delle singole regioni – ancora oggi, per esempio, i libri sono stampati in sei lingue spagnole diverse) si ritrova divisa in quattro regni: l’Emirato arabo di Granada, il Regno del Portogallo, il Regno di Castiglia, il Regno di Aragona.

1400

Castiglia e Aragona (dopo il matrimonio di Isabella di Castiglia e Ferdinando di Aragona), formano il Regno di Spagna che  si avvia ad essere annoverato, insieme a Francia ed Inghilterra tra gli stati nazionali più importanti dell’Età Moderna.
Ma castigliani e catalani (aragonesi) si detestavano cordialmente; così, la voglia di spronare la popolazione ad identificarsi in un’unica  nazione, fu uno dei  motivi che spinse i regnanti contro arabi ed ebrei in nome della “limpieza de sangre”: nel 1492 , con la conquista dell’Emirato di Granada , inizia un periodo di fanatismo ed intolleranza non solo verso gli arabi, ma anche contro gli ebrei, depauperando così la Spagna di intellettuali, commercianti, banchieri. Secondo alcuni storici ciò fu alla base della mancata formazione in Spagna, anche nei secoli successivi, di una vera e propria classe borghese.
“Con negli occhi” l’oro a tonnellate della Cina di cui Marco Polo raccontava nel suo Milione, e mossa anche dalla convinzione di diffondere il Cattolicesimo nelle “Indie”, Isabella finanziò Colombo per il suo viaggio verso le Indie, seguendo la rotta occidentale (visto che ormai tutti erano sicuri che il mondo fosse rotondo).
Fu così che, salpato il 3 agosto da Palos, sbarcò il 12 ottobre su quelle che riteneva fossero le Indie e che anni dopo Amerigo Vespucci capì trattarsi di un “Nuovo Mondo”, chiamato poi America in suo onore.

1500

La Spagna, con piccoli eserciti comandati dai Conquistadores, occupa i territori del Nuovo Mondo e doma le popolazioni indigene ( scomparsa delle civiltà precolombiane – mentre la Spagna di CarloV stava diventando il più ricco regno d’Europa grazie all’oro e alll’argento delle miniere americane ed agli anticipi – fin quando questi preziosi metalli non arrivavano in Spagna – dei suoi “banchieri”, i Doria di Genova che fu in questo periodo la città più ricca d’Europa).
Insieme alle sue ricchezze, Carlo V si ritrova ad essere il re più temuto d’Europa quando eredita : dai nonni materni , la Spagna, il Regno di Napoli, l’Africa settentrionale,   l’America spagnola; dai nonni paterni, l’Austria, i Paesi Bassi e il titolo imperiale dell’impero Romano-Germanico. Sicché, poteva dire “sul mio impero non tramonta mai il sole”.
Inevitabile la guerra con la Francia di Francesco I che si sentiva accerciato;guerre  che portarono la Spagna, tra l’altro, ad impadronirsi anche del milanese, il corridoio necessario tra i suoi domini del sud e quelli del nord.
Carlo V dovette fronteggiare per decenni anche i Turchi ( che sconfisse definitivamente a Lepanto nel 1571 – pur se non riuscì a proteggere il Mediterraneo che divenne terra di nessuno in balia di pirati musulmani e cristiani) e i principi tedeschi nell’ambito della riforma protestante.
Ecco perché, stanco e timoroso della “pazzia degli Asburgo” divise  il suo immenso impero nei due rami originari, commettendo un errore, foriero del fututro declino della Spagna : i Paesi Bassi vennero inclusi nei domini spagnoli lasciati al figlio Filippo II.
FilppoII ( che intanto aveva aggiunto ai suoi possedimenti anche le Filippine) continua ad essere il re più ricco d’Europa, soprattutto grazie alle miniere d’argento scoperte in Bolivia nel 1580.
Ma di lì a poco doveva scontrarsi con una nazione “emergente”: l’Inghilterra di Elisabetta I; nonostante avesse sposato Maria la Cattolica, regina d’Inghilterra , figlia di Enrico VIII e di Caterina d’Aragona, e, rimasto vedovo, avesse cercato per anni di sposare l’altra figlia di Enrico , Elisabetta I, la regina che gli si mise apertamente contro quando questi fece guerra, appunto, ai Paesi Bassi che nel 1579 si proclamarono indipendenti (Repubbliche delle Province Unite).
Guerra che incominciò a dissanguare le finanze della Spagna.
Il declino vero e proprio iniziò con la sconfitta della “invincibile armada” da parte dell’Inghilterra nel 1588.
Da allora, “ l’angolo visuale sotto cui guardare gli avvenimenti della Spagna è quello della ripercussione dei movimenti sociali e politici dell’Europa occidentale sopra un paese in buona parte feudale e sottosviluppato”.

 

1600

La Controriforma vide grandi santi come Ignazio di Loyola (Compagnia di Gesù), ma anche grandi martiri come Michele Serveto.

                                                                                       
1700- 1800

Pur se in tono minore, tutti i movimenti sociali e politici dell’Europa occidentale  hanno ripercussioni anche in Spagna, come abbiamo accennato. Diamo solo alcuni flash:
l’Illuminismo si fa sentire con alcuni re illunimati, come Carlo III ( ricorda che con la pace di Utrecht c’era la nuova dinastia dei Borbone).
E’ occupata da Napoleone, ma poi riesce a liberarsi .
Si dà delle costituzioni e delle forme repubblicane , ma poi nella seconda metà dell’Ottocento c’è la restaurazione della dinastia borbonica (1874 Alfonso XII) .
Perde quasi tutte le colonie  .
Anche in Spagna registriamo alcuni effetti dell’espansione borghese, dello sviluppo industriale (effetto della 2^ rivoluzione industriale) e dei movimenti operai .


AUSTRIA  -  GERMANIA  -  PRUSSIA

1500
1517 – MARTIN LUTERO E LE 95 TESI DI WITTENBERG: Guerra tra Carlo V e i cattolici da una parte e i principi luterani dall’altra. Essa si concluse solo nel 1555 con la vittoria dei protestanti.
Nel frattempo Carlo combatte altre guerre: per es. contro Francesco I (che non disdegnò addirittura di allearsi con Solimano)e contro i Turchi che cercano ripetutamente di conquistare Vienna e che Carlo sconfigge, con una forte coalizione, a Lepanto (“tutte le campane di Roma suonarono a festa”)

1600
Con la Defenestrazione di Praga (203 st 2) nel 1618 inizia la Guerra dei Trent’anni, all’inizio, guerra delle forze cattoliche dei due Asburgo contro i protestanti; ma che poi si trasformò in guerra di predominio tra la cattolica Francia e la cattolica Spagna.  Quasi tutta svolta su territori tedeschi, segnò la rovina della Germania.

1700
1713 La Pace di Utrecht conclude la guerra tra Francia e Austria per la successione sul trono di Spagna di un Borbone
I venti dell’Illuminismo spirano anche su tali terre; alcuni esempi:
In Prussia (una nuova nazione che stava crescendo in Germania) Federico II – re illuminato e amico di Voltaire,
in Austria, Maria Teresa d’Asburgo e Giuseppe II suo figlio.
1792 La Francia rivoluzionaria dichiara guerra all’Austria, al cui fianco scende  la Prussia (e anche, l’anno successivo, la 1^ Coalizione con Ingh. Spagna, stati ital.).

1800                                                     ( importanti avvenimenti culturali:
- Romanticismo
- Il tedesco Karl Marx pubblica in Inghilterra “Il Manifesto del partito
comunista “ 1848)

Le chiare mire espansionistiche di Napoleone puntavano soprattutto a Nord-est, proprio a spese della Germania:
dal 1805 al 1815 Austria, Prussia, Russia e Inghilterra fecero ben sette Coalizioni contro Napoleone, fino alla sua definitiva sconfitta a Waterloo.
1815 Con il Congresso di Vienna (voluto e condotto da Metternich- primo ministro austriaco) ritroviamo la seguente situazione:
Regno di Prussia  -  Confederazione germanica (39 stati controllati dall’Austria) – Impero d’Austria
La Polonia divisa in tre parti per premiare le nazioni vincitrici : Polonia prussiana- russa- austriaca.
L’Austria si riservò anche il dominio diretto o indiretto (attraverso rami cadetti sui granducati) di quasi tutta l’Italia, ad eccezione del Regno delle due Sicilie e dello Stato della Chiesa
L’Austria e Metternich sono i grandi nemici dei moti del ’20, del  ’30 e del ’40 in tutta Europa.
1821 – gli austriaci soffocano i moti carbonari nel Regno delle Due Sicilie e nel Lombardo-Veneto:
13/03/48 Vienna insorge, Metternich fugge, Ferdinando I abdiga in favore del nipote FRANCESCO GIUSEPPE
18/03/48 In Prussia * i rivoluzionari chiedono l’unità della nazione tedesca, cioè L’ANNESSIONE ALLA PRUSSIA DEI 39 STATI DELLA CONFEDERAZIONE GERMANICA (appartenente invece all’Austria).
Praga, invece, non chiede la separazione dall’Austria, ma solo maggiori autonomie.
Durante tutto il ’48 l’Austria, col famigerato generale Radetzky interviene anche contro i moti dei possedimenti italiani (Veneto- Manin- e Lombardia- le cinque giornate-) e poi , chiaramente, nelle guerre d’Indipendenza italiana.

  • ricorda che la Prussia, fin dal 1834,  grazie allo Zollveren (unione doganale che le dava ferro e carbone a basso costo e le permise un grande sviluppo industriale) stava diventando una grande potenza economica e nazione guida nel processo di unificazione tedesca; a ciò, chiaramente, si oppose l’Austria ( Frarncesco Giuseppe):

1866 guerra austro-prussiana (i vincitori: re di Prussia Guglielmo I e il suo primo ministro Bismarck (in Italia è ricordata come la 3^ guerra d’Indipendenza – il Veneto va all’Italia, ma non Trento e Trieste).
Si forma così la Confederazione Tedesca del Nord (Germania + Prussia) e
la Confederazione tedesca del Sud, indipendente dall’Austria
La Francia, timorosa della potenza tedesca, le dichiara guerra nel 1870, ma NapoleoneIII fu sconfitto e fatto prigioniero, Parigi assediata, importanti regioni (come le amate Alsazia e Lorena) cedute:
GUGLIELMO I fu proclamato KAISER del SECONDO REICH (il primo era stato quello di Carlo Magno).


-  AMERICA  -  U . S.  A.  -

 

Civiltà precolombiane
Forse, nei vichiani corsi e ricorsi storici,  sarebbero scomparse ugualmente ;  certo è che ancora una volta noi “civili” occidentali ci abbiamo messo ben più di uno zampino per affrettarne la scomparsa, ed in modo – ancora una volta – così orribile: simili che distruggono i loro simili, prede del grande errore umano, che diventa tragedia nel momento in cui non riconosce il proprio simile come tale.
Parlo della scomparsa dei Maya, degli Atzechi, degli Incas…
Parlo dei “conquistadores” che saccheggiano le Americhe dopo che l’Occidente scopre l’esistenza di queste terre grazie ai viaggi di Colombo.

1500 – 1600
L’Europa, tra tante altre “incombenze” (riforme religiose – guerre all’interno delle varie dinastie e tra i diversi stati ecc.), conosce anche il periodo delle grandi esplorazioni e navigazioni  che la portarono ad impadronirsi delle rotte e dei commerci di tutto il mondo.
In particolare, spagnoli, portoghesi, francesi, inglesi, olandesi arrivarono in America  da cui ricavarono ricchezze immani , grazie anche all’altra infamia di cui ci siamo macchiati: la tratta degli schiavi.

1700
A questo punto dobbiamo, però, focalizzare la nostra attenzione  all’America del Nord, e precisamente le coste dell’Atlantico fino ai monti Appalaci. Qui c’erano le tredici colonie britanniche cui abbiamo accennato.:
verso il nord (es. Boston), con un’agricoltura basata sulla piccola proprietà; verso il centro (es. Filadelfia), veniva praticato soprattutto il commercio; verso sud (es. Atlanta), c’erano grandi latifondi coltivati a cotone e tabacco con l’impiego di grandi masse di schiavi neri deportati dall’Africa.
Quando questi coloni si videro costretti a pagare le tasse alla madrepatria , si ribellarono.
Il “Boston tea party” (oggi potremmo chiamarlo “sabotaggio”) irritò il re che mandò delle truppe per punire i ribelli.
Ciò segna l’inizio della Rivoluzione Americana (1775 – 1783).
4 luglio 1776 Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti d’America: ISPIRATA AI PRINCIPI dell’ILLUMINISMO e PIETRA MILIARE nel cammino della DEMOCRAZIA e dell’EVOLUZIONE dei popoli , soprattutto nel favoloso richiamo del diritto inalienabile della ricerca della felicità.
1783 Nascono gli Stati Uniti d’America ( United  States of America) che si organizzano come Repubblica federale.
Da questo momento e fino alla prima guerra mondiale l’America non si interesserà dell’Europa e all’Europa sarà proibito interessarsi dei problemi di politica interna ed estera dell’America , secondo la dotttrina di Monroe.
Monroe nel 1823 chiarì a Metternich e ad altri capi di governo europei ciò che potremmo sintetizzare con la frase “l’America agli americani”.
Coerentemente con tale dottrina, gli USA riuscirono ad impadronirsi della Florida, del Texas, della California e ad opporre il proprio veto a qualsiasi intervento europeo contro i coloni latino-americani che volevano indipendenza dalla madrepatria. Fu così che tutto il Sudamerica , pur  autonomo ed indipendente politicamente verso la fine dell’Ottocento, divenne di fatto una colonia economica degli USA.
Intanto, i pionieri “conquistano” il Far West contro i pellirosse , creando  coltivazioni ed allevamenti affidati a cow-boy (o uomini liberi); gli stati del Sud, invece, cercavano di mettervi piantagioni col sistema schiavistico.
Ancora una volta, grandi ideali vengono sventolati per coprire interessi materiali; ma stavolta, che sìano partiti da interessi economici o meno, gli ideali erano davvero grandi : l’abolizione della schiavitù .
Quando viene eletto presidente Lincoln, capo riconosciuto degli abolizionisti, ci fu la secessione degli stati del sud che si separarono da quelli del nord e fondarono la Confederazione degli Stati d’America.
La Guerra di Secessione (o tra Nordisti e Sudisti) durò dal 1861 al 1865; la vittoria dei Nordisti portò all’abolizione della schiavitù su tutto il territorio americano.
L’abilizione della schiavitù aprì, però, il penoso capitolo della segregazione razziale dei neri (ancor più vergognoso nella patria del “diritto alla felicità”); capitolo che forse non si è ancora chiuso completamente  - quanto meno nella mentalità comune – nonostante l’elezione a presidente di un afro-americano.
Ma ritorniamo al 1865 : l’anno della fine della guerra segnò l’inizio del “miracolo americano” dal punto di vista economico ed infatti gli Usa, insieme alla Germania, tolgono il primato all’Inghilterra nella seconda rivoluzione industriale;  nel giro di pochi decenni oscureranno la forza economica dell’intera Europa e si proporranno come potenza-guida del mondo.


-    V E R S O   L ’ E T A ’   C O N T E M P O R A N E A   -

 

Come  avrai notato,  ci siamo concentrati soprattutto sull’Europa occidentale.

Per avviarci a capire bene la storia contemporanea, però, dobbiamo scrivere qualche altra annotazione:

1 –  GRANDI POTENZE DI FINE OTTOCENTO

       Avrai dedotto dalle pagine precedenti che le grandi potenze  sulla scena mondiale di inizio ’900 sono :
Francia – Germania (cioè la Prussia-Germania) – Inghilterra – Stati Uniti.
Mancano all’appello quanto meno il Giappone e la Russia, sui quali è doverono qualche accenno.

       GIAPPONE

       Fino alla 2^ metà dell’Ottocento la società giapponese si era basata su una struttura feudale chiusa a qualsiasi                         
influenza esterna.
L’imperatore era ritenuto un dio e tutto il potere effettivo era in mano a grandi feudatari (shogun) che protegge-
vano le loro vaste proprietà terriere con i samurai : guerrieri legati agli shogun da vincoli di fedeltà e di onore.
Nella seconda metà dell’Ottocento la potente categoria dei mercanti si allea con i samurai, rovescia il sistema dello
shogunato e assume la guida del paese ( anche qui, quindi, il trionfo della borghesia).
Tale nuova classe dirigente abbatte i privilegi feudatari e avvia una corsa all’occidentalizzazione che intorno al
’900 farà del Giappone una potenza industriale in grado di competere con l’Europa e gli Stati Uniti   per capacità
produttiva, per armamenti e per mire imperialistiche.

 

      RUSSIA

      Nel corso dei tuoi studi, di sicuro hai già incontrato la Russia; per esempio, la sua partecipazione alle guerre
napoleoniche e l’apporto determinante della sua resistenza per la sconfitta del grande generale; o, più indietro,
la grande Caterina di Russia , annoverata tra i sovrani illuminati del ‘700; e nel ‘600,  Pietro il  Grande che aveva
costruito importanti città portuali e industriali ( come san Pietroburgo ) per rendere più intensi i rapporti
commerciali con l’Occidente,  e aveva avviato una vasta opera di modernizzazione,  affermando l’assolutismo
dello stato contro i privilegi della chiesa e dell’aristocrazia.

La Russia si affaccia, però, al nuovo secolo con un carico di problemi non indifferente:

   - nelle città ( Mosca – Pietroburgo) , borghesi industriali contro masse di operai sensibili alle idee marxiste;
- nelle campagne, i contadini ( 90% di tutta la popolazione russa) di fatto servi della gleba ( pur se legalmente la
servitù della gleba era stata abolita dal 1861) ,  e con un’agicoltura arretrata basata esclusivamente sui latifondi di
famiglie nobili.
Se ci aggiungi :
- il perdurare di un potere assoluto degli zar,
- una diffusa corruzione dovuta ad un elefantiaco ,  ingombrante ed inefficiente apparato burocratico e a leggi
antiquate e contraddittorie,
-  la presenza su suolo russo di almeno 100 etnie diverse, con alcuni popoli (polacchi –ucraini- georgiani- ceceni) a cui
era imposta quasi una violenta “russificazione”,
non puoi non capire l’inevitabilità dell’esplosione della rivoluzione del 1917.

 

2 – CRISI ECONOMICHE ED IMPERIALISMI

      Non ancora ci eravamo immessi nel grande flusso della 2^ rivoluzione industriale, che già nel 1848 e poi nel 1873
abbiamo assistito a crisi di sovrapproduzione :  le macchine producevano troppo rispetto alla capacità di acquisto
della popolazione.
C’era bisogno di aprire altri mercati :  edulcorata dai buoni sentimenti del dovere di civilizzare gli altri,
di fatto spargendo crudeltà e devastazioni , inizia la corsa all’imperialismo e al nuovo colonialismo di fine ’ 800 -
inizio ’900 . Ma questa è storia contemporanea e qui ci fermiamo.

 

Fonte: http://share.dschola.it/ic.ferraris.livornoferraris/Materiale%20didattico/Breve%20Corso%20di%20Storia%20Moderna%20(di%20Maria%20Montagono).doc

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Autore del testo: Maria Montagono

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