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LA VITA SULLA TERRA PRIMA DELL’UOMO
SOMMARIO
RIASSUMIAMO: Dalle prime cellule procariote, ai primati APPROFONDIMENTO: |
Le prime forme di vita (3,8 miliardi di anni fa)
La Terra ha un’età di circa 4,5 miliardi di anni, ma dei primi quattro miliardi di anni si ha una scarsa documentazione geologica ed una ancora più scarsa documentazione biologica. Sappiamo però che tra i quattro e i tre miliardi di anni fa, nel mare, avvennero le prime reazioni chimiche e biochimiche che portarono all'origine della vita. Attraverso una lunga serie di combinazioni, da molecole semplici si sono formate molecole sempre più complesse sino ad arrivare alle macromolecole delle proteine e alle lunghissime molecole di DNA che sono alla base di ogni forma vivente.
I primi organismi unicellulari (da 3 a 1 miliardo di anni fa)
Dalle macromolecole si sono quindi originati i primi microrganismi unicellulari. Queste prime forme cellulari pur essendo ancora primitive e senza nucleo interno erano molto efficienti e resistenti, si adattarono talmente bene all'ambiente in cui vivevano che dominarono la Terra per un periodo di 2 miliardi di anni, procarioti è il loro nome, in sostanza sono delle cellule prive di un nucleo ben differenziato, in cui il patrimonio genetico è immerso nel citoplasma, come i batteri
Per oltre 2 miliardi di anni la Terra fu dominata dalle forme unicellulari procariote, senza membrana nucleare, poi, circa 1,5 miliardi di anni fa, apparvero degli organismi più complessi gli eucarioti costituiti da cellule più grandi con nucleo ben differenziato (si passò dai batteri ai protozoi).
Le prime forme pluricellulari (700 milioni di anni fa)
I primi organismi pluricellulari animali fecero la loro comparsa nei fondali marini circa 700 milioni di anni fa, furono probabilmente Spugne e Meduse. Anche la medusa, come la spugna, disponeva di cellule sensibili, di cellule nervose a rete e di muscoli. Pur essendo un animale senza un apparato respiratorio, la medusa era in grado di respirare attraverso la membrana, facendo entrare ossigeno e uscire anidride carbonica.
L'evento biologico più importante di questo periodo fu la comparsa delle prime cellule nervose; anche se per ora rappresentano solo delle semplici cellule di collegamento tra la pelle e i muscoli preludono all'evento forse più importante nella storia della Vita: la nascita del cervello.
Dagli organismi invertebrati ai vertebrati (era Paleozoica, periodo Cambriano, da 570 a 500 maf ))
Nel periodo Cambriano avvennero alcuni dei passaggi fondamentali dell'evoluzione. Il contrasto era incredibile tra una terra ancora deserta e lavica e un mondo sottomarino invece pieno di vita, come un meraviglioso giardino.
In questo periodo si sviluppò negli animali superiori un meccanismo in grado di estrarre ossigeno dall'acqua circostante e di distribuirlo a tutte le parti del corpo. Un tale meccanismo si basa sulla circolazione di un liquido, interno al corpo, in grado di toccare tutte le cellule del corpo stesso: il sangue. L'efficienza di questo sistema fu garantita dallo sviluppo di tre elementi fondamentali:
La presenza del sangue determinò una svolta nell'evoluzione animale, esso, infatti, consentirà anche il trasporto e lo scambio di sostanze nutritive e di prodotti di rifiuto tra le cellule.
I primi vegetali e i primi invertebrati sulla terraferma (era Paleozoica, periodo Siluriano, da 430 a 400 maf)
Durante il periodo detto “Siluriano” si verificò lo sviluppo delle prime forme vegetali sulla terraferma. Probabilmente qualche braccio di mare, prosciugandosi, lasciò sopravvivere solo le forme di alghe (simili al muschio) che meglio si adattarono ad una crescente aridità.
Uno degli adattamenti fondamentali per poter vivere fuori dell'acqua fu quello di proteggersi dal sole e dall'aria. I primi vegetali terrestri avevano quindi bisogno di una protezione per preservare i liquidi interni. La selezione naturale determinò la comparsa anche di strutture superficiali che aiutarono le piante a fissarsi al suolo impedendo al vento di spazzarle via. Con il tempo alcune di queste strutture acquistarono anche la capacità di assorbire nutrimento dal suolo, mediante radici.
In breve tempo le piante ricoprirono tutta la superficie terrestre, sviluppandosi in altezza per raggiungere più facilmente la luce del sole. Le foglie, come tanti pannelli solari, si svilupparono per meglio assorbire l'energia solare. Si sviluppò anche una sostanza polimerica resistente, la lignina, che permise la costruzione di tronchi robusti.
La conquista della terraferma in quel periodo da parte degli animali sicuramente poteva portare a grandi vantaggi: per l'abbondanza del cibo e per l'assenza di predatori. Vi erano, tuttavia, anche dei problemi da risolvere per adattarsi al nuovo ambiente, tra questi due principalmente:
Per la respirazione bisognava trasformare il meccanismo di assorbimento dell'ossigeno. Dalle branchie, si passò con i millepiedi (probabilmente primi animali a popolare la terra) ad una soluzione simile a quella usata dalle piante. Ogni segmento del corpo aveva dei pori che veicolavano l'ossigeno direttamente alle cellule grazie a canalizzazioni interne.
Per risolvere il problema della riproduzione, i millepiedi maschi adottarono il sistema di depositare i propri gameti, protetti da un involucro, all'interno del corpo della femmina. Gli spermatozoi contenuti in questo sacchetto protettivo potevano così raggiungere le cellule uovo per la fecondazione al momento opportuno, quando cioè la femmina le avrebbe depositate sul terreno.
In questo periodo cominciarono a popolare la terra anche i primi predatori terrestri: ragni e scorpioni. I primi scorpioni terrestri che discendevano da forme analoghe esistenti nei mari hanno dovuto adattare anche loro il proprio esoscheletro , la muscolatura e la riproduzione all'ambiente terrestre.
I primi vertebrati conquistano la terraferma (era Paleozoica, periodo Devoniano, da 400 a 380 maf)
Per potersi muovere sulla terraferma occorrevano animali in grado di sostenersi e dotati di polmoni in grado di trarre l’ossigeno dall’atmosfera. Ebbene 390 milioni di anni fa erano presenti molti pesci polmonati, in possesso di due diversi sistemi di respirazione: le branchie per l'acqua e i polmoni per l'aria, questo consentiva a particolari tipi di pesci di resistere a periodi di siccità durante i quali, per l'assenza d’acqua, non potevano utilizzare le branchie. Per mesi potevano vivere come in un letargo, respirando con dei polmoni rudimentali, in attesa dell'arrivo delle piogge.
Probabilmente furono gli Eusthenopteron, i pesci a realizzare la prima emersione sulla terraferma sul finire del periodo Devoniano (380 milioni di anni fa). Apparvero dall'evoluzione di pesci polmonati e di pesci con pinne trasformate, in grado di farli muovere sui fondali marini.
Un mondo dominato dai rettili (Era Mesozoica, periodi: Triassico, Giurassico, Cretaceo da 245 a 65 maf)
Nel periodo Permiano (280 maf) apparvero le forme viventi destinate a dominare la Terra per i successivi 200 milioni di anni, i Rettili.
I rettili furono i primi vertebrati che riuscirono ad acquisire indipendenza dal sistema acquatico. La riproduzione si perpetuava grazie all’uovo: un ambiente acquatico adatto allo sviluppo dell’embrione, protetto da un guscio che ne consentiva la trasportabilità e che nello stesso tempo consentiva l’agevole fuoriuscita della creatura sviluppata all’interno. Con l'introduzione delle uova i Rettili non avevano la necessità di restare sempre nelle vicinanze di un ambiente acquatico. Oltre a ciò la superficie corporea dei rettili non doveva essere perennemente umida per evitare l'essiccamento, come per gli anfibi.
Con il tempo nei Rettili lo scheletro diventò sempre più mobile e adatto ai movimenti sulla terraferma. L'attacco di un Rettile era un’azione che faceva impressione, la bocca, munita di denti aguzzi, azzannava la preda, ma essendo priva di denti molari, necessari per masticare, usava dare grossi scossoni della testa per staccare interi brandelli di carne da deglutire.
Tra i rettili di questi periodo quelli che maggiormente hanno colpito la nostra immaginazione sono i dinosauri.
La comparsa dei mammiferi (Era Mesozoica, periodo Triassico 200 maf)
Già verso la fine del Triassico, circa 200 milioni di anni fa, un gruppo di Rettili cominciò ad acquisire alcune caratteristiche nuove che dovevano poi condurre ai mammiferi, si tratta della termoregolazione.
Per quanto i Mammiferi siano comparsi nel Triassico, fino alla fine del Cretaceo, quindi per oltre cento milioni di anni, rimasero animali di dimensioni modeste e limitati ad ambienti molto ristretti. Solo con la scomparsa della maggior parte dei Rettili iniziò una diffusione dei mammiferi che divenne esplosiva in pochi milioni di anni.
Il percorso evolutivo dei mammiferi
Le caratteristiche che più distinguono i Mammiferi dalle altre specie viventi sono:
L'acquisizione della placenta, in particolare, fu un evento di grande importanza da un punto di vista evolutivo; quest'organo, infatti, consente di prolungare il periodo della vita fetale e quindi permette, grazie alla protezione materna, lo sviluppo di un sistema nervoso complesso, lo sviluppo dell’encefalo e il conseguente formarsi di una vita psichica.
I primi Mammiferi Placentali apparvero nel tardo Cretaceo (circa 70 maf), rappresentati da piccoli Insettivori, che, come quelli attuali, avevano abitudini notturne e vivevano nel folto delle macchie cespugliose (in questo modo potevano meglio sfuggire ai carnivori).
Solo nel Paleocene (65 maf), con la scomparsa dei grandi Rettili, i mammiferi si diffusero rapidamente e si differenziarono in diversi ordini. Alla fine del periodo successivo, l'Eocene (da 53 a 37 maf), tutti gli ordini di Mammiferi si erano differenziati; in circa 30 milioni di anni dai minuscoli e timidi Insettivori si irradiarono le più svariate forme che oggi vanno dal piccolissimo toporagno alla gigantesca balenottera azzurra, all'uomo.
I primati
Nei mammiferi, i primati furono uno dei primissimi ordini che si differenziarono dagli insettivori primitivi circa 60 maf. Tra le caratteristiche comuni a tutti i primati abbiamo:
Inizialmente arboricoli, i primati si sono specializzati nel corso della loro evoluzione, adattandosi alla vita in ambienti diversi e assumendo di conseguenza posture differenti (stazione eretta, quadrupede terrestre o arboricola, brachiazione). Questi adattamenti implicano nette modificazioni dello scheletro. Solo alcuni primati possiedono caratteri che li avvicinano all’uomo e per tale motivo sono classificati insieme a noi nella Superfamiglia degli Ominoidi. I Primati hanno lasciato una scarsa documentazione fossile, anche perché vivevano in ambienti forestali che sono poco adatti al processo di fossilizzazione. La documentazione raccolta è comunque sufficiente a ricostruire l'albero filogenetico dell'ordine.
Probabilmente fu il purgatorius , circa 65 milioni di anni, il mammifero che diede origine all’ordine dei primati.
Riassumiamo........! |
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Dalle prime cellule procariote ai primati
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Approfondimento........! |
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Struttura delle terre emerse, clima e vegetazione nei periodi: Triassico, Giurassico, Cretaceo La terra emersa nel periodo Triassico (248-208 maf) Giurassico
La terra emersa nel periodo Giurassico (208-144 maf) Cretaceo
La terra emersa nel periodo Cretaceo (144-65 maf) |
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Approfondimento........! |
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I DINOSAURI |
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TRIASSICO |
GIURASSICO |
CRETACEO |
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Plateosaurus |
Stegosaurus |
Gallimimus |
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Brachiosaurus |
Tyrannosaurus |
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L’enigma dell’estinzione dei dinosauri
Impatto di un meteorite |
Questo periodo viene denominato Archeozoico o Precambriano.
Con la sigla maf indichiamo “milioni di anni fa”
Rivestimento esterno del corpo degli invertebrati.
Il purgatorius, è un animale dalle dimensioni ridotte (20 cm di lunghezza e 150 grammi di peso), si nutre di insetti e in parte di frutta.
Fonte: https://edadamo.files.wordpress.com/2010/11/prima-la-vita-sulla-terra-prima-delluomo.doc
Sito web da visitare: https://edadamo.files.wordpress.com/
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
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