Tecnologia e Braille

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Tecnologia e Braille

Il Braille nel mondo della tecnologia*

[Abstract] Nel mondo della tecnologia, il Braille manitene inalterata la sua importanza come strumento di integrazione dei disabili visivi [fine abstract]
Nunziante Esposito 

Per chi mi conosce, e sa di cosa mi occupo da anni e quasi da quando sono diventato cieco assoluto, può sembrare strano che mi occupi di Braille. Vi assicuro che non lo è affatto, anzi, proprio perché con l'uso delle nuove tecnologie molte persone hanno cominciato a pensare che questo linguaggio di scrittura/lettura appositamente inventato per i ciechi, fosse tramontato, probabilmente ci voleva qualcuno che, conoscendo abbastanza le nuove tecnologie, spiegasse che, nonostante queste, questo linguaggio non è affatto tramontato, anzi, rimane attuale ed è ancora indispensabile per la cultura dei disabili visivi.
Ed eccomi qui, come  mi è stato chiesto dai dirigenti del "Club del Braille", a cercare di dare una risposta concreta a quanti non hanno molto chiaro come stanno le cose e tante volte non ne valutano sufficientemente l'importanza, soprattutto i nostri ragazzi non vedenti.
Ciò premesso, vediamo di parlarne concretamente, senza però perdere di vista tutti i progressi fatti con le nuove tecnologie, sempre più adatte e sempre più aderenti ai bisogni dei disabili visivi.
Il Braille: se per i non addetti ai lavori, questo linguaggio di scrittura viene liquidato con molta superficialità con la dicitura: "Scrittura dei ciechi", quando  si parla di questo argomento con un disabile visivo, soprattutto se si tratta di un anziano, magari uno dei tantissimi laureati o pluri-laureati della categoria, il discorso prende tutta un'altra veste. La ragione è semplice: la scrittura Braille, inventata nel 1800 da Louis Braille, ha consentito a tutti i disabili visivi di tutto il mondo di poter acquisire dignità e cultura, come mai era stato possibile prima.
 E basta leggere qualche pubblicazione dedicata, oppure, fare una ricerca su Internet, e non è raro leggere frasi del tipo: "Un fanciullo di campagna, dotato di mirabile intelligenza, divenne il liberatore che aprì ai ciechi le porte dell’educazione e della cultura.". e ancora: "A buon diritto Louis Braille viene annoverato tra i più grandi uomini della storia, anche se non ha lasciato dietro di sé grandi monumenti, conquiste o distruzioni.". Oppure: "Egli è stato uno di quelli che ha fatto progredire con la sua geniale invenzione una parte di umanità particolarmente miserevole, afflitta per secoli da povertà, segregazione e umiliazione.".
 Purtroppo, per molti dei nostri giovani, questi discorsi sulla importanza del Braille non sono per nulla scontati. Quindi, questo discorso è, appunto, ai giovani che va fatto, e gli va fatto ancora di più quando si affrontano gli studi nelle scuole cosiddette normali. Infatti, a coloro che hanno l'esigenza di studiare e lo vogliono fare seriamente e senza dover dipendere da nessuno, nuove tecnologie comprese, gli va spiegato molto chiaramente il motivo per il quale va imparato ed usato il Braille.
 Nel secolo scorso e a partire dagli anni 90, come una esigua parte della popolazione italiana cominciava a fare, i primi disabili visivi, pionieri della categoria, cominciavano le loro prime esperienze nell'uso delle nuove tecnologie, con l'ausilio di tecnologie assistive molto semplici. Intanto, cominciava ad avere la sua importanza la grande rete: Internet, con i primi siti e la posta elettronica.
 I disabili visivi che si erano avviati all'uso delle nuove tecnologie, a partire da quel momento, potevano affiancare alla scrittura Braille che  era l'unica scrittura ufficialmente utilizzata dai ciechi di tutto il mondo, quella digitale.
 All'inizio sembrava tutto rose e fiori. Qualcosa che, in quel periodo,  dava l'illusione che i privi di vista, potendo utilizzare il computer, con  tutte le sue potenzialità, ed aiutati da quelle scatolette parlanti che producevano in voce il contenuto testuale di tutto quello che appariva a schermo, avevano risolto tutti i loro problemi.
 In realtà non è stato affatto così, anzi, mentre le tecnologie evolvevano in meglio per il resto della popolazione, per i disabili visivi, proprio questa evoluzione  diventava un problema sempre più grave. Detto così, potrebbe sembrare un discorso astratto, quindi, poco comprensibile per chi non ha dimestichezza con i problemi che vivono i disabili visivi e vanno precisate alcune cose.
 Può sembrare un controsenso, ma ad un certo punto della evoluzione di Internet e, in contemporanea, dei computer, e proprio per l'evoluzione che hanno avuto i computer ed i programmi di elaborazione dati, per i disabili visivi la strada è diventata subito in salita. Infatti, i costruttori di siti e i programmatori, potendo gestire anche la grafica in modo molto semplice, oltre alla normale gestione di dati e testo, hanno cominciato a costruire programmi, siti Internet e Sistemi Operativi in modalità grafica.
 Sfruttando la grafica, sfruttavano tutte le potenzialità delle nuove tecnologie, offrendo ai vedenti, proprio tramite le immagini, comandi e controlli accattivanti, subito intuibili, nonché testo a schermo visualizzato con il disegno del testo stesso.
 Essendo le immagini a tutt'oggi leggibili solo con gli occhi, si capisce benissimo che tutto questo ha generato ai disabili visivi un problema insormontabile nell'immediato: l'esclusione dai progressi che le nuove tecnologie promettevano.
 In questo particolare momento storico della evoluzione delle nuove tecnologie, è iniziata la rincorsa affannosa degli ausili che servivano ai disabili visivi per usare lo stesso i nuovi sistemi grafici ed in particolare Windows.
 Da allora, nonostante abbiamo fatto tantissima strada con le tecnologie assistive e, quindi, riusciamo ad utilizzare moltissime cose, la rincorsa continua e il digital divide è sempre in agguato. Al momento, con l'uso del computer, ma diciamo piuttosto che con l'uso dei programmi, abbiamo la possibilità di scrivere, di leggere, di memorizzare quello che scriviamo, di stampare il testo che scriviamo, di inviare posta elettronica e fare ricerche su Internet, tutte cose che può fare chiunque abbia la possibilità di usare un computer, la rete e tutte le periferiche che servono, ma grazie solo a tecnologie assistive sempre più adeguate. Ovviamente, questo comporta una istruzione che, per un disabile visivo non può essere fatta da chiunque e deve essere fatta da docenti esperti, conoscitori di tutte le tecnologie assistive usate dai disabili visivi.
 Nel frattempo, con la chiusura quasi totale degli istituti speciali per i disabili visivi, sempre più genitori hanno indirizzato i loro figli alle scuole cosiddette normali. Questo non sarebbe un grosso problema se la scuola fosse attrezzata adeguatamente, con insegnanti di sostegno preparati per questa categoria di disabili e se ci fossero le attrezzature adatte per loro. Purtroppo, non sempre è così, anzi, siamo quasi sempre al cospetto di situazioni incresciose di inadeguatezza. Questa è una nota dolente, visto che il problema ce lo portiamo dietro da quando i disabili visivi hanno cominciato a frequentare le scuole normali.
 L'avvio dei ragazzi non vedenti alle scuole normali di ogni ordine e grado, ma anche L'uso delle nuove tecnologie, ha indotto in tantissime persone, autorità scolastiche comprese, l'illusione che l'uso del Braille era superato, tanto da non ritenerlo più obbligatorio per chi era capace di usare un registratore o un computer. Purtroppo, un errore molto grave e di cui ancora oggi se ne deve fare ammenda.
 Anch'io non faccio parte delle eccezioni. Infatti,avendo perso la vista da adulto, pensavo di non aver bisogno del Braille che ha dato la dignità a tanti ciechi in tutto il mondo. E mi sbagliavo di grosso, tanto che ho dovuto impararlo e, anche se non lo uso abitualmente, sono tante le volte che mi risulta indispensabile.
 La cosa curiosa, oggi, è ascoltare frasi da parte degli addetti ai lavori del tipo: "Perché insegnare il Braille?". E magari tali domande suffragate da affermazioni del tipo “Con tutto quello che un disabile può fare con telefonini, iPhone, iPad, tablet computer e tutte le altre tecnologie assistive che possono utilizzare i disabili visivi, figuriamoci se è importante usare il Braille!”
 Utilizzando queste nuove tecnologie tutti i giorni, e tra l'altro anche con competenza e con la consapevolezza che sono importantissime per tutti i disabili visivi, devo concordare, con chi è stato sempre ostinato nell'affermarlo,  che il Braille è indispensabile per la cultura di un cieco.
 Premesso che il Braille è il solo metodo di scrittura/lettura che ancora oggi consente alle persone con deficit visivo di scrivere autonomamente con mezzi di scarsa tecnologia e di leggere e rileggere con le mani senza ausili specifici, e considerando che i primi a doverlo imparare in modo completo devono essere i docenti curriculari di sostegno ed i genitori dei bambini disabili visivi , ecco di seguito alcuni buoni motivi per sottolineare l'importanza del Braille:

1. Se si impara questo linguaggio da bambini, si può accedere alla cultura come tutti gli altri, a partire dalle prime classi della scuola dell'obbligo e come si è sempre fatto da oltre un secolo.
 2. Se si accede a tutte quelle applicazioni e giochi tattili per l'insegnamento delle forme e contemporaneamente all'insegnamento dei primi rudimenti del linguaggio, a partire dalla scuola dell'infanzia, si ottiene lo sviluppo completo del bambino con l'acquisizione delle forme nello spazio, mentre si fanno attività ludiche imparando a scrivere e leggere lettere e numeri.
 3. Le attrezzature molto semplici, tavoletta e punteruolo, ma anche la dattilobraille,  almeno negli anni della scuola dell'obbligo, sono sufficienti per poter seguire le lezioni come tutti gli altri studenti.
 4. Tramite la lettura tattile, si ha la sequenza corretta delle lettere nelle parole, l'uso corretto di doppie, nonché l'uso corretto della punteggiatura, come viene acquisito da tutti i bambini.
 5. Quando questo linguaggio è completamente acquisito, un ragazzo privo di vista può affrontare qualsiasi tipo di corso di studi e, cosa non trascurabile, farsi una cultura pari a qualsiasi altro studente e, anche se con un poco di fatica in più, farlo autonomamente.

Per le nuove tecnologie, oggi si hanno tante, anzi fin troppe possibilità di scelta, tanto da mettere in imbarazzo chiunque voglia scegliere qualsiasi tipologia di ausilio per usarle. In particolare, per chi utilizza il Braille e vuole usare le nuove tecnologie, c'è solo l'imbarazzo della scelta.
 Gli strumenti più semplici da usare sono i display Braille. Questo tipo  di ausilio consente di leggere tramite una riga Braille e di fornire comandi al dispositivo al quale è collegato. Di tali dispositivi, ne abbiamo per computer e per apparecchi mobili, e consentono di leggere su una riga Braille di una certa quantità di caratteri, tutto quello che appare sullo schermo o sul display dell'apparecchio al quale sono collegati.
 Ne esistono vari tipi, con una grandezza della riga Braille che va da 12 a 80 caratteri. Possono essere collegati agli apparecchi che si usano, sia tramite cavo, sia con una connessione senza fili. Questi ausili, coadiuvati dagli screen-reader, forniscono in modo diretto e tramite la lettura tattile, tutto quello che si deve leggere sul monitor del computer o sul display dell'apparecchio mobile.
 Faccio notare che, pur se si utilizza uno screen-reader con una sintesi vocale, la lettura tattile fornisce in modo rapido la certezza di tutte le lettere delle parole e che, tante volte, pur avendo un udito perfetto, non si riesce a decifrare correttamente. Non è che con la sola sintesi non si possa fare, ma si perde decisamente molto più tempo, mentre, per chi è abituato a leggere il Braille, ha la possibilità di una lettura come è abituato a fare sui testi cartacei.
 Altri strumenti che consentono di leggere in Braille e di scrivere del testo, con una struttura simile ai display Braille suddetti, sono quegli ausili che, oltre a consentire di leggere sulla riga Braille, consentono  di introdurre al loro interno del testo. Il testo introdotto tramite una tastiera, talvolta  alfanumerica come quella di un computer, lo si può leggere immediatamente  sul display, si può  poi memorizzare in un file di testo e salvarlo nella memoria interna da essi posseduta.
 Generalmente, questi ausili si possono usare sia in modo indipendente, sia come display Braille collegati ad un PC. Nella memoria di questi ausili, possono essere trasferiti anche file dal computer al quale sono collegati e viceversa. In piena autonomia e tramite software interno, consentono di poter leggere il  testo di file contenuti nella loro memoria tramite la riga Braille, eventualmente correggere o aggiungere testo a tali testi e salvare le modifiche effettuate. Si capisce subito che sono ausili molto versatili ed adatti quando si devono prendere appunti, quando si vuole leggere o scrivere del testo mentre si sta in attesa da qualche parte, o piuttosto quando si viaggia in treno, eccetera. Questo tipo di terminale Braille, quando è  collegato ad un computer, ha bisogno sempre dello screen-reader per funzionare. Chiaramente, come tutti i sistemi portatili, lavorano autonomamente solo per le funzioni per le quali sono stati progettati.
 Alcuni di questi tipi di Display Braille autonomi hanno molta memoria interna che consente di gestire anche software più complessi ed hanno anche un modem al loro interno. Con questi ausili, ci si può collegare alla rete Internet, sia per navigare qualche sito, sia per gestire la propria posta elettronica, in piena autonomia e senza nessun bisogno di collegarlo al computer.
 Nel corso degli anni, i costruttori di questi ausili hanno cercato di semplificare al massimo l'utilizzo di queste particolari periferiche, inserendo dei comandi che possono essere utilizzati senza dover spostare le mani dalla riga Braille. Per esempio, il disabile visivo, per spostare il cursore del computer nel punto preciso dove gli serve,  mentre sta leggendo, lo può fare tramite dei piccoli tasti posizionati  sopra i caratteri Braille. Addirittura, i modelli più moderni vengono individuati direttamente dal sistema operativo in uso.
 Un'altro ausilio molto importante per un disabile visivo che è abituato ad usare il Braille, è la stampante Braille. Con questa periferica il disabile visivo può produrre autonomamente i testi che gli servono in Braille, senza dover aspettare nessuno per la loro produzione.
 A parte tutte le considerazioni fatte sugli ausili che servono a chi vuole avere la possibilità di leggere in Braille e non avere solo l'assistenza di una sintesi vocale, e tenendo presente che sia un display Braille, sia una sintesi vocale non funzionano se non con uno screen-reader, faccio alcune considerazioni pratiche in un discorso generale nell'utilizzo del Braille.
 Per prima cosa, dobbiamo considerare dei vantaggi molto importanti se si utilizzano questi ausili a riga Braille in abbinamento ad una sintesi vocale nell'uso di un computer. Infatti, se si utilizzano questi ausili assieme ad una sintesi vocale, entrambi gestiti da uno screen-reader, si riesce sicuramente ad usufruire di tantissime informazioni in più rispetto all'utilizzo della sola sintesi vocale. Però, occupandomi anche di accessibilità dei siti Internet, mi preme dire a chi usa questo tipo di abbinamento per navigare sui siti internet, di non dare per accessibili siti controllati in questo modo, se non altro, perché, se si usa solo lo screen-reader con la sintesi vocale, tali siti potrebbero essere anche non accessibili. Purtroppo, sono fin troppe le persone che, senza pensare nemmeno per un momento che chi usa solo lo screen-reader con la sintesi vocale rimane penalizzato, dichiarano accessibili siti che non lo sono.
 Qualcuno potrebbe obiettare che basterebbe avere un display Braille, ma  non è così semplice. Infatti, sia perché oggi purtroppo il Braille non lo usano tutti, sia perché i costi di questi ausili, anche se dovesse essere solo l'integrazione,sono esorbitanti, tutti quelli che usano le nuove tecnologie, ne fanno molto volentieri a meno.
 E poi si potrebbe ancora obiettare che questi ausili, in quanto tali, costano fin troppo e per la loro utilità, dovrebbero costare decisamente meno. Ma si sa, il mercato è così, per cui, quando non si può fare economia di scala come per i prodotti di nicchia, i prezzi sono sempre alti.
 Alcune ASL agevolano le famiglie fornendo al disabile visivo questi ausili completamente o in parte. Le famiglie dei disabili molto spesso, soprattutto quando la situazione economica non è proprio agiata, non si rendono conto che un ausilio del genere - ma in generale il Braille -  deve essere per il disabile visivo un investimento da fare fin dai primi anni di vita scolastica e a qualsiasi costo.
Un’altra cosa mi preme sottolineare: anche se è chiaro che chi impara ad usare il Braille da bambino, sicuramente desidera continuare ad usarlo e lo usa anche con le nuove tecnologie, non è vero che a chi diventa cieco da adulto non serve imparare il Braille.
Io stesso me ne sono dovuto rendere conto e non credo di essere il solo. All'inizio, quando avevo già il computer che parlava e la rubrica telefonica parlante, ho avuto non pochi disagi prima che imparassi a leggere in Braille. Ho dovuto impararlo un po' per forza maggiore, ma anche un po' per vergogna. Già il solo voler leggere le indicazioni sui medicinali, piuttosto che le indicazioni sui pulsanti di un moderno ascensore, mi mettevano in crisi ogni qualvolta mi serviva e non ero in grado di leggere la scrittura dei ciechi, quella che mi apparteneva. E ogni volta mi davo dello stupido per non aver imparato.
 La decisione di imparare ad usare il Braille l'ho presa quando, ad un convegno, mi hanno sottoposto il programma in Braille ed ho dovuto chiedere all'amico che era seduto al mio fianco di leggermi quello che avrei potuto leggere da solo. Vi lascio immaginare quanta vergogna ho provato in quel momento. Proprio io che sono da anni a cercare di dare a tutti una mano ad usare le nuove tecnologie per essere più autonomi, non ero autonomo per non aver imparato ad usare una cosa così semplice e così importante .
 Da quando ho imparato a leggere e scrivere in Braille, pur se non lo uso abitualmente, ho il mio bravo elenco in Braille, le mie annotazioni e tutto quanto mi può servire quando non posso accedere a tutti gli strumenti che, tramite la voce di una sintesi vocale, mi danno tutti i giorni quello che mi serve. Dovete sapere, che non è raro che le nuove tecnologie, anche se mi consentono di sentire molto poco il disagio della nostra disabilità, a volte non funzionano o non sono disponibili al momento in cui servono.
 Per concludere, basta fare una riflessione molto semplice: conoscere una lingua in più è un vantaggio enorme per chi la conosce. Allo stesso modo, se questa lingua è la scrittura Braille, linguaggio tattile che consente ad un privo di vista di essere completamente autonomo per l'acquisizione della cultura, alla pari di qualsiasi altro individuo, si capisce per quale motivo bisogna impararlo anche da adulto, ma soprattutto farlo imparare ai giovani che hanno la sfortuna di non avere la vista. Poi, se si usano anche le nuove tecnologie e le si vogliono usare con l'ausilio del Braille, possiamo farlo quando vogliamo e come vogliamo, tramite i tanti ausili adatti allo scopo.

Nunziante Esposito,
Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti
Commissione OSI (Osservatorio Siti Internet)

 

*Relazione al convegno: VI Giornata Nazionale del Braille, Napoli, Giovedì 21 Febbraio 2013, "Teatro Cilea" - Istituto Martuscelli".

 

Fonte: http://www.bibciechi.it/pubblicazioni/tiflologia/201302/Esposito.doc

Sito web da visitare: http://www.bibciechi.it/

Autore del testo: sopra indicato nel documento di origine

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