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Nascita della televisione
L’avvento della televisione, nata intorno la fine degli anni 30 del ‘900, fu rivoluzionaria per la vita quotidiana delle persone e fu un vero e proprio passo da giganti per la comunicazione.
La televisione non fu altro che il punto di incontro tra la radio (Nikola Tesla, 1893) e il cinema (fratelli Lumiere, 1895), tra immagine e suono, tra vista e udito. L’apparecchio del televisore diede alla radio, già presente nelle case, l’immagine del cinema, presente solo nelle sale cinematografiche.
Le prime trasmissioni furono nel 1927 da Londra a Glasgow (circa 700km di distanza) e un anno dopo, nel ’28, da Londra a New York e, sempre nello stesso anno, si riuscì a trasmettere a colori.
In Italia le prime trasmissioni iniziarono sono nel ’35; il 22 luglio del 1939 entra in funzione a Roma il primo trasmettitore televisivo presso la stazione trasmittente EIAR di Monte Mario, che effettuerà per circa un anno regolari trasmissioni. Nel ’40 vennero fermate dal governo poiché interferivano con le comunicazioni aeree.
Le prime vere trasmissioni in Italia si avranno un decennio dopo, nel 1954, in bianco e nero, a cura della RAI. Dagli anni cinquanta la diffusione della TV crebbe a ritmi stupefacenti, come precedentemente accaduto sul mercato americano. In quegli anni la televisione era un bene di lusso che pochi italiani potevano permettersi, tanto che i bar o le case dei propri vicini diventarono luoghi prediletti per visioni di gruppo, soprattutto in occasione delle trasmissioni del primo e subito popolarissimo telequiz italiano.
Verso la fine degli anni cinquanta anche la stampa si accorge del nuovo mezzo. È proprio in questo periodo che nasce il primo telegiornale della RAI, che vede come direttore Vittorio Veltroni. Esso conquista il popolo italiano, riuscendo ad arrivare dove la carta stampata non aveva saputo: proporre immagini e audio contemporaneamente produce uno straordinario effetto di realtà e permette di assistere in diretta ad eventi sensazionali. Nel 1960 nasce la trasmissione Tribuna elettorale, seguita l'anno successivo da Tribuna politica, le quali permetteranno per la prima volta di conoscere i volti dei leader delle opposizioni politiche.
Nascita dei Reality Show
«Da quando la vita comune è interessante?». È a partire da questa domanda che le sorti della televisione cambiano per sempre. La rivolge un funzionario televisivo a Craig Gilbert, un eccentrico produttore che sta presentando la proposta per un nuovo show. È il 1971 e Gilbert ha in mente un progetto a suo modo rivoluzionario: pedinare con le telecamere la vita quotidiana di una tipica famiglia americana per costruire dieci puntate di un programma televisivo, «An American Family». La famiglia prescelta è quella dei Loud: ci sono il padre Bill (ambizioso e fedifrago), la madre Pat (sensuale e un po' frustrata) e i loro cinque figli, tra cui l'inquieto Lance. L' esperimento va in porto e nel 1973 è in onda sulla televisione americana un grande successo, quello che si ricorda come il primo esempio di reality tv. La cosa curiosa è che il genere più detestato della storia della televisione nasce negli intenti dei suoi inventori come un test antropologico, come un laboratorio sociale chiamato eufemisticamente «documentario», dove i crucci morali sono la soglia della privacy e l'etica documentaristica. Ma il cinismo serpeggia già dietro le telecamere: la famiglia americana è meno «perfetta» del previsto, Pat e Bill divorziano, Lance è omosessuale, e l'occhio avido della tv non si fa sfuggire proprio nulla.
Questo genere di programma televisivo si diffonderà in tutto il mondo a partire dalla fine degli anni novanta del XX secolo: tra i programmi abbiamo Survivor prodotto dalla televisione USA nel 1995 per poi riscuotere grande successo e popolarità nei decenni successivi. Il più famoso è senza dubbio Grande Fratello, format televisivo utilizzato in molti paesi del mondo.
Regolamento e caratteristiche
Tutti i programmi hanno un regolamento che stabilisce come funziona il gioco, così anche i reality show hanno dei regolamenti bene precisi che sono di fondamentale importanza per il funzionamento della trasmissione. Tutte queste trasmissioni presentano il loro regolamento al pubblico durante le prime fasi dello show iniziale che dà il via alla gara.
Partecipanti di Survivor
Ai partecipanti viene fatto firmare il regolamento che è valido per tutta la durata della gara. Il non rispetto del regolamento comporta ai concorrenti la squalifica o il pagamento di una penale, tale sanzione viene altresì applicata anche a coloro che decidono di uscire dal gioco. Il tipo di regolamento varia a seconda del reality, ma si può tracciare una serie di elementi comuni: isolamento dei concorrenti (i concorrenti non possono avere contatti esterni se non con gli autori, anche se alcuni contatti esterni li possono avere con l’autorizzazione degli autori); uscita anticipata dal gioco (chi esce dal gioco senza giustificati motivi e senza che fosso stato eliminato deve pagare una pesante penale); nomination (ogni settimana tutti i partecipanti devono segnalare chi vorrebbero eliminare, sarà il pubblico a votare chi poi verrà eliminato, in alcuni reality la nomination per regolamento deve essere segreta); coerenza nell’atteggiamento e nel linguaggio (chi pronuncia bestemmie soprattutto durante la fase in cui si è in diretta e che quindi non è possibile tagliare viene eliminato dagli autori in modo coatto); rimpiazzamento ( chi esce volontariamente dal gioco e chi esce non essendo stato nominato e successivamente votato viene rimpiazzato).
Il pubblico e il voto
Il pubblico, all’interno di un reality show riveste un ruolo fondamentale: è infatti lui che determina “il copione” del programma. I mezzi con cui sceglie chi dei concorrenti finisce l’avventura quella sera sono diversi: dal più moderno box interattivo multimediale, al semplice telefono, per poi passare per l’SMS finendo con l’ormai collaudato Internet. Ma per capire quale dei mezzi il pubblico preferisce è necessario che si abbia un buon rapporto con questi nuovi apparecchi.
Nel reality show, un elemento importante e il voto che i spettatori danno standosene a casa. Grazie a questo voto i concorrenti escono oppure rimangono nel gioco. I mezzi con cui gli autori danno la possibilità di votare sono molteplici andando dai più classici ed arrivando ai più innovativi. Tra i primi troviamo al primo posto il telefono ormai presente da anni in tutte le case, per votare attraverso questo mezzo basta comporre un numero che corrisponde a un personaggio del gioco; il servizio è a pagamento e i costi di ogni chiamata sono scritti in modo molto piccolo e addirittura illeggibile (anche se bisogna dire che a norma di legge vengono comunque messi), una volta effettuato il numero la chiamata viene inoltrata in un centralino automatico che attraverso una voce registrata ringrazia il chiamante del voto. Un altro metodo l’SMS, protocollo usato ormai da gran parte della popolazione che possiede un telefono cellulare; il voto avviene grazie all’invio di un SMS a un numero particolare, il messaggio verrà ricevuto da un centralino cheterà conto del nostro voto.
A volte alcuni centralini rimandano un messaggio di ringraziamento in cui a volte si inseriscono delle “curiosità” sul programma; anche in questo caso il costo dell’SMS deve essere segnalato al telespettatore. Un altro metodo è votare via Internet. Questo mezzo ha un particolare pregio: non si paga nulla (se non la connessione) per votare, inoltre tutte le informazioni relative al programma in tempo reale sono visibili e consultabili: ottimo metodo per vedere se il personaggio che abbiamo intenzione di votare non ci abbia deluso.
Il metodo più nuovo è grazie al box interattivo/decoder della TV digitale terrestre: questo mezzo è molto comodo grazie al fatto che si vota digitando un tasto sul telecomando (sarà poi il box a inoltrare la chiamata al numero giusto), ma purtroppo si ha il grande svantaggio che per ora non è molto diffuso a causa della fine del contributo statale offerto per l’acquisto. In alcuni casi i centralini sono provvisti di particolari sistemi che non permettono il voto per più di un numero di volte da parte dello stesso utente, una volta superato il numero di volte stabilito dagli autori il centralino non terrà conto del voto.
Reality in italia
In Italia, come nel resto del mondo, il reality show si diffonde a partire dagli anni 2000, quando la televisione italiana (sia pubblica sia privata) importa format stranieri e produce programmi di questo genere, che vedono come protagonisti sia persone ordinarie (senza particolari esperienze televisive) sia personaggi famosi (i cosiddetti VIP). Primo reality italiano è stato il Grande Fratello, iniziato nel 2000 e attualmente in onda da 14 edizioni: in seguito sono nati vari reality, tra cui L'Isola dei Famosi, Pechino Express, ma anche dei docu-reality che mettono in risalto e portano in televisione situazioni e fragilità quotidiane della gente comune, come Boss in incognito, Cucine da incubo ed Extreme Makeover: Home Edition Italia.
Altri reality in Italia:
Critiche
Sempre più frequentemente si parla di TV spazzatura riferendosi ai reality e ai loro protagonisti. I reality show sono programmi televisivi che sono basati sui rapporti tra le persone, sconosciuti o VIP che siano, per la prima volta nella loro vita convivono e mettono a confronto i loro modi di vivere e le loro personalità. I reality show sono ritenuti TV spazzatura, perché la maggior parte di loro sono tutti una montatura, quasi come se ci fosse un copione da seguire per nascondere il vero carattere che hanno i protagonisti e per avere un'occasione per mettersi in mostra e farsi pubblicità. Stupide telecamere riprendono tutta la loro permanenza in case, ville o posti sperduti in luoghi esotici nella parte opposta del mondo. Spesso, le persone che fanno parte di questi programmi televisivi esagerano nel loro comportamento, un po' per mettersi in mostra, un po' per esasperazione, e diventano personaggi volgari, che spingono a farsi dare giudizi. Allora giornalisti e reporter scrivono articoli e fanno reportage su di loro. La pubblicità, negativa o positiva che sia, giova sempre, e regala momenti di notorietà, anche se, quasi sempre, per poco tempo, nel mondo di oggi. Nonostante i reality show vengano ritenuti TV SPAZZATURA, ottengono sempre la percentuale di ascolti maggiore, messi a confronto con gli altri programmi e suscitano anche un interesse maggiore nei telespettatori. Ritenerli SPAZZATURA forse può essere esagerato. La cosa più importante per qualsiasi programma televisivo è divertire i telespettatori, che sicuramente sanno che sono ritenuti una montatura. La gente che li segue, comunque, è interessata, e non bada a cosa dicono i giornali, i critici o i reporter. In fondo, la gente da casa si diverte a vedere VIP o gente comune che si ridicolizza da sola affrontando prove stupide o finte missioni di coraggio, ed hanno un motivo in più per seguire i reality e la vita dei loro personaggi. Secondo me, non c'è un buon motivo per seguire questi programmi, perché, in fondo, sia che siano veri o falsi, o che le persone recitino o non recitino una parte, l’insegnamento dato è pari a zero e ,sottolineando, i protagonisti sono delle pessime icone da seguire, soprattutto per un pubblico minore che viene facilmente influenzato.
https://it.wikipedia.org/wiki/Reality_show
http://www.vanityfair.it/show/tv/14/03/03/grande-fratello-13-tutti-i-reality-show-della-televisione-italiana
https://it.over-blog.com/Reality_show_origine_e_storia_del_genere_televisivo-1228321769-art363885.html
http://crema.di.unimi.it/~camere/SOCOM2005CR_Tesina/SOCOM2005_Tesine_Bozze/TS_RealityShow_Manfredini.pdf
http://doc.studenti.it/tema/italiano/2/tema-tv-spazzatura.html
http://guardandopiuinla.blogspot.it/2011/02/reality-show-la-realta-che-nasconde-la.html
Fonte: https://mediaimage.wikispaces.com/file/view/MASS+MEDIA.docx
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