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Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).
L’AMICIZIA IN MUSICA
Il potere affratellante e coinvolgente della musica ha fatto sì che anche l’amicizia, come l’amore e altri valori profondi della sfera dei sentimenti umani, fosse oggetto di numerose elaborazioni e produzioni, alcune delle quali di grande successo tra il pubblico giovanile moderno. E’ significativo, però, notare come i cantautori evidenzino aspetti diversi a seconda della generazione cui appartengono e/o dell’epoca in cui compongono i loro pezzi. Se infatti i brani degli anni ’70 hanno un’impostazione più nostalgica, affidando l’amicizia ai ricordi e alle vicende individuali dei tempi ormai lontani dell’infanzia e dell’adolescenza, i testi più recenti insistono maggiormente sui valori assoluti ed eterni del rapporto amicale, non senza una certa tendenza alla generalizzazione.
Così, Francesco Guccini (n. 1940) e Claudio Lolli (n. 1950) rievocano esperienze personali in cui la fine dell’infanzia e le crisi adolescenziali spingono a un rapporto intimo ed esclusivo di confidenza e di condivisione a 360 gradi con un unico amico, che viene reso partecipe del gioco, delle ideologie, dei primi amori e dei primi dolori (DOCUMENTI 1 e 2).
I testi di Dario Baldan Bembo (n. 1948), di Riccardo Cocciante n. 1946) e di Laura Pausini (n. 1974) sono invece più generici, e in qualche modo anche più scontati, riproponendo in forma piacevole e orecchiabile valori universalmente condivisi (DOCUMENTI 3-4-5).
Singolare nel messaggio appare invece la canzone “Ci vorrebbe un amico” di Antonello Venditti (1949), che insiste sull’amicizia come ipotetica e auspicata soluzione consolatoria per una storia d’amore apparentemente finita.
DOCUMENTO 1
Francesco Guccini, Canzone per Piero (1) (Stanze di vita quotidiana, 1974)
Mio vecchio amico di giorni e pensieri,
da quanto tempo che ci conosciamo,
venticinque anni sono tanti e diciamo,
un po' retorici, che sembra ieri.
Invece io so che è diverso e tu sai
quello che il tempo ci ha preso e ci ha dato,
io appena giovane sono invecchiato,
tu forse giovane non sei stato mai.
Ma d'illusioni non ne abbiamo avute,
o forse sì, ma nemmeno ricordo,
tutte parole che si son perdute
con la realtà incontrata ogni giorno.
Chi glielo dice a chi è giovane adesso
di quante volte si possa sbagliare
fino al disgusto di ricominciare
perché ogni volta è poi sempre lo stesso.
Eppure il mondo continua e va avanti
con noi o senza e ogni cosa si crea
su ciò che muore e ogni nuova idea
su vecchie idee e ogni gioia sui pianti.
Ma più che triste, ora, è buffo pensare
a tutti i giorni che abbiamo sprecati,
a tutti gli attimi lasciati andare,
ai miti belli delle nostre estati.
[…]
Quei giorni spesi a parlare di niente,
sdraiati al sole inseguendo la vita,
come l'avessimo sempre capita,
come qualcosa capito per sempre.
Il mio Leopardi, le tue teologie,
esiste Dio? (2) Le risate più pazze,
le sbornie assurde, le mie fantasie,
le mie avventure in città con ragazze.
[…]
Le sigarette con rabbia fumate,
i blue jeans vecchi e le poche lire,
sembrava che non dovesse finire
ma ad ogni autunno finiva l'estate.
Poi tutto è andato e diciamo siam vecchi,
ma cosa siamo e che senso ha mai questo
nostro cammino di sogni fra specchi,
tu che lavori quando io vado a letto (3).
[…]
(1) Guccini conobbe Piero all’età di nove anni, durante un’estate.
(2) Sono allusioni alle discussioni filosofico-esistenziali tipiche dell’adolescenza.
(3) L’espressione è significativa e indica due vite che ora non si incontrano più come in passato.
DOCUMENTO 2
Claudio Lolli, Michel (Aspettando Godot, 1972)
Ti ricordi, Michel (1) dei nostri pantaloni corti, delle tue gambe lunghe magre e forti e della rabbia che mi davano correndo tutti i giorni un po' più svelte delle mie.
Ti ricordi, Michel dei nostri soldatini morti, nella difesa eroica dei bastioni e seppelliti in una siepe con onori militari inventati lì per lì.
Ti ricordi, Michel del banco nero in terza fila, che ascoltò tutte le risate, di due bambini che vivevano in un sogno che non si ripeterà.
Ti ricordi, Michel. Ti ricordi, Michel. Ti ricordi, Michel. Ti ricordi, Michel.
Ti ricordi, Michel che a me piaceva Garibaldi, ma tu dicevi che era un buffone e che senz'altro non poteva sostenere il confronto con il tuo Napoleone (2).
Ti ricordi, Michel di come ti prendevo in giro, per l'erre moscia che ti era rimasta, solo ricordo della Francia e della tua prima casa, dei tuoi amici di lassù.
Ti ricordi, Michel di come era esclusiva la tenerezza che ci univa, e accompagnò la nostra infanzia fino ai giorni della nuova realtà.
Ti ricordi, Michel……….
Ti ricordi, Michel di come a me dispiaceva, quando parlavi sempre di ragazze e delle voglie che avevi con due occhi un po' sottili che non conoscevo più.
Ti ricordi, Michel di quando i mei capelli corti, ti davano fastidio e dicevi, che se non la piantavo di fare il bambino tu con me non ci saresti uscito più.
Ti ricordi, Michel quel giorno che facemmo a pugni tornando a casa dalla scuola, con la cartella appoggiata a una colonna a due passi dal paltò.
Ti ricordi, Michel………..
Ti ricordi, Michel il giorno che morì tua madre, che tu piangevi tanto che anche il cane che ti voleva così bene non aveva il coraggio di avvicinarsi un po'.
Ti ricordi, Michel che tristi erano quei giorni, io non sapevo proprio cosa dirti e che confusione avevo in testa e che stupore sul tuo viso e che voglia di partir.
Ti ricordi, Michel quei due saluti alla stazione e i lacrimoni venir giù, quando la macchina comincia a far pressione tu dovesti salir su (3).
Ti ricordi, Michel che fretta che avevano tutti, far partire la vettura, e mentre lento il tuo vagone se ne andava ritornava la paura.
Ti ricordi, Michel……….
(1) E’ un bambino francese amico del cantautore durante la sua infanzia
(2) Ciascuno dei due bambini difende il proprio eroe nazionale
(3) E’ il momento della partenza che segna il distacco e, forse, la fine dell’infanzia spensierata
DOCUMENTO 3
Baldan Bembo - Bardotti - Giacomelli – Bongiorno, Amico è, 1982
E' l'amico è una persona schietta come te
che non fa prediche e non ti giudica
tra lui e te è divisa in due la stessa anima
però lui sa, l'amico sa
il gusto amaro della verità
ma sa nasconderla e per difenderti
un vero amico anche bugiardo è.
E', l'amico è qualcosa che più ce n'è meglio è
è un silenzio che vuol diventare musica
da cantare in coro io con te.
E' un coro è un canto che più si è meglio è
è il mio amore nel tuo amore è.
E' l'amico è il più deciso della compagnia
che ti costringerà a non arrenderti
anche le volte che rincorri l'impossibile
perchè lui ha, l'amico ha
il saper vivere che manca a te
ti spinge a correre, ti lascia vincere
perchè è un amico punto e basta.
E', l'amico è qualcosa che più ce n'è meglio è
è un silenzio che vuol diventare musica
da cantare in coro io con te.
E' un coro è un canto che più si è meglio è
è il mio amore nel tuo amore è.
E' l'amico è uno che ha molta gelosia di te
per ogni tua pazzia ne fa una malattia
tanto che a volte ti vien voglia di mandarlo via
però lui no, l'amico no
per niente al mondo io lo perderò
litigheremo sì e lo sa lui perchè
eppure il mio migliore amico è.
DOCUMENTO 4
Riccardo Cocciante, Un nuovo amico (Cocciante, 1982)
Non dico che dividerei una montagna
ma andrei a piedi certamente a Bologna
per un amico in più, per un amico in più
perché mi sento molto ricco e molto meno infelice
e vedo anche quando c'e' poca luce
con un amico in più, con il mio amico in più.
non farci caso tutto passa hanno tradito anche me
almeno adesso tu sai bene chi e'
piccolo grande aiuto, discreto amico muto
Il lavoro cosa vuoi che sia mai
un giorno bene un giorno male lo sai
dai retta un poco a me, giochiamo a briscola.
non posso certo diventare imbroglione
ma passerei qualche notte in prigione
per un amico in più, per un amico in più
perché mi tiene ancor più caldo di un pullover di lana
a volte e' meglio di una bella sottana
un caro amico in più, un caro amico in più.
e se ti sei innamorato di lei, io rinuncio anche subito sai
forse guadagno qualche cosa di più un nuovo amico, tu....
Perché un amico se lo svegli di notte, e' capitato già
esce in pigiama e prende anche le botte e poi te le ridà....
Capelli grigi sì qualcuno ne hai
é meglio avremo un po' più tempo vedrai
divertendoci come non mai ancora insieme, noi.
non dico che dividerei una montagna per un amico in più
ma andrei a piedi certamente a Bologna per un amico in più....
forse guadagno qualche cosa di più
un vero amico
DOCUMENTO 5
Laura Pausini, un amico è così (Laura 1994)
È facile allontanarsi, sai
Se come te, anche lui ha i suoi guai
Ma quando avrai bisogno sarà qui
Un amico è così.
Non chiederà nè il come nè il perchè
Ti ascolterà e si batterà per te
E poi tranquillo, ti sorriderà
Un amico è così.
E ricordati che finchè tu vivrai
Se un amico è con te non ti perderai
In strade sbagliate percorse da chi
Non ha nella vita un amico così.
Non ha bisogno di parole mai,
Con uno sguardo solo capirai
Che dopo "un no", lui ti dirà di sì,
Un amico è così.
E ricordati che finchè tu vorrai
Per sempre al tuo fianco lo troverai
Vicino a te, mai stanco perchè
Un amico è la cosa più bella che c'è.
È come un grande amore, solo mascherato un po'
Ma che si sente che c'è
Nascosto tra le pieghe di un cuore che si dà
E non si chiede perchè.
Ma ricordati che finchè tu vivrai
Se un amico è con te, non tradirlo mai
Solo così scoprirai che
Un amico è la cosa più bella che c'è.
E ricordati che finchè tu vivrai
Un amico è la cosa più vera que hai
È il compagno del viaggio più grande che fai
Un amico è qualcosa che non muore mai.
DOCUMENTO 6
Antonello Venditti, Ci vorrebbe un amico (Se l’amore è amore, 2000)
Stare insieme a te, è stata una partita,
va bene hai vinto tu, e tutto il resto è vita
ma se penso che l'amore è darsi tutto nel profondo
in questa nostra storia sono io che vado a fondo.
Ci vorrebbe un amico, per poterti dimenticare
ci vorrebbe un amico per dimenticare il mare
ci vorrebbe un amico
qui per sempre al mio fianco
ci vorrebbe un amico nel dolore e nel rimpianto
Amore, amore illogico, amore disperato
lo vedi sto piangendo, ma io ti ho perdonato
e se amor che a nullo amato, amore, amore mio perdona (1)
in questa notte fredda mi basta una parola
Vivere con te, è stata una partita
il gioco è stato duro comunque sia è finita
ma sarà la notte magica o forse l'emozione
io mi ritrovo solo davanti al tuo portone.
(1) E’ una citazione dal V canto dell’Inferno dantesco in cui Francesca da Rimini, raccontando l’ineluttabilità del suo amore per Paolo Malatesta, dice “Amor che a nullo amato amar perdona” (Inf. V, 103)
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Fonte: http://www.forumlive.net/prove/italiano/sup/CANZONIAMICIZIA.doc
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"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo un oceano!" Isaac Newton. Essendo impossibile tenere a mente l'enorme quantità di informazioni, l'importante è sapere dove ritrovare l'informazione quando questa serve. U. Eco
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