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IL VIAGGIO
Ci si appresta a percorrere queste vie telematiche, a viaggiare tra milioni di codici e milioni di parole!
Questo vuole essere soltanto un piccolo percorso attraverso una porzione di scuola, ripercorrendo virtualmente strade diverse tra loro, strade scientifiche, strade latine e greche, strade umanistiche e strade informatiche, con un'unica parola che le accomuna: il viaggio.
Il viaggio, perché ogni giorno si percorrono metri e chilometri irreali senza rendersene conto, attraversando confini e limiti sempre disomogenei ed arrivando, inconsapevolmente, a mete e a traguardi fantastici.
Noi Argonauti del III° millennio, siamo già capaci di viaggiare rimanendo seduti difronte ad un scrivania piena di libri, computer, telefoni e droghe.
Noi Argonauti del III° millennio, siamo capaci di viaggiare oltre questa città e addirittura oltre questa atmosfera,... non c'è più limite a questa sfrenata voglia di andare via!
Non c'è più un vero limite, la libertà di andare via ha creato nuovi uomini al di sopra di un qualsiasi attaccamento morboso, ha creato frontiere più lontane e non solo materiali e geografiche, perché l'uomo, l'uomo di questo millennio, ha imparato a navigare rimanendo seduto senza muovere un niente, inerpicandosi tra montagne caotiche di sogni e idee, correndo veloce tra colori, musica e vita...
E le mete? Quali sono le mete?
Beh quelle si trovano dentro ognuno di noi, e si fanno e non si fanno sentire, ma piano, lentemente, inaspettatamente, fluiscono fuori, come magma fluiscono cautamente da un vulcano di immagini incandescenti.
Le mete, quelle vere, sono nascoste bene, dietro la curva del cuore, noi ce l'abbiamo nel sangue quelle mete e tutti quei viaggi...
Il viaggio del Satyricon è un viaggio strano: il romanzo parte che Encolpio è già in fuga, ma poi in fuga da cosa? e soprattutto in viaggio per dove?
Non si sa bene tutto questo perché non conosciamo l'opera intera ma soltanto alcune parti ed anche queste sono incomplete.
Quello del Satyricon è il più strano e particolare viaggio di cui abbia mai sentito parlare: è un viaggio erotico! ecco si potrebbe definire così.
Viaggio perché comunque questi "eroi" sono in un continuo movimento, non stanno mai fermi; Erotico perché sono costretti a subire torture a sfondo sessuale e sevizie di ogni genere per continuare ad andare avanti... (ma avanti dove?)
Gli "eroi" viaggiano attraverso luoghi tipici e fondamentali del mondo romano: la scuola di retorica, i riti mistici, la pinacoteca, il banchetto, la piazza del mercato, il postribolo, il tempio... e non potrebbe essere altrimenti, perché Petronio è intriso in questi "valori", se così si possono chiamare, la sua vita era radicata in quel mondo un pò folle e un pò profano, Petronio dedicava il giorno al sonno e la notte alle occupazioni e ai divertimenti e la godeva fino in fondo quella vita così...
...era la sua e lui era l'unico vero e libero "arbiter"!
E lo stesso libero arbitrio è presente nel Satyricon, poiché se da un lato l'opera è una parodia dell'Odissea, e quindi inevitabilmente Petronio riprende alcuni temi del poema epico, d'altra parte all'interno di questi stessi temi inserisce sempre nuove situazioni, episodi e digressioni del tutto diverse da quelle del piano ben strutturato dell'Odissea.
Encolpio non viaggia per tornare a casa o come Ulisse per riprendere le redini del suo regno in balia dei Proci, il suo, di Encolpio, è un viaggio senza etica, senza morale, è come se gli avvenimenti e le azioni gli cadessero addosso... inoltre non c'è una meta o meglio noi non conosciamo la meta ultima verso cui tendere e di certo qui non è presente il "ritorno" omerico tanto travagliato.
Ulisse nelle peripezie ci cresce, è come se, inconsapevolmente, innalzassero il suo animo e il suo spirito a creare un uomo, ed in fondo, un eroe vero...
Encolpio non è certo un eroe! è solo il protagonista quasi passivo in una storia non sua, cioè, in una storia che lui stesso non vuole, in una storia che si trasforma spesso in un labirinto...
Il labirinto!
I protagonisti, Encolpio e i suoi "compagni d'avventura", finiscono costantemente in qualche trappola, si trovano sempre a viaggiare in spazi labirintici nei quali si perdono non riuscendo mai a trovare l'uscita, e se, in extremis, trovano una via di fuga è solo per ricadere in qualche nuova trappola o vicolo cieco.
In questo senso nella struttura del romanzo sembra che l'andamento lineare progressivo e l'andamento prettamente circolare si uniscano e si fondino insieme.
L'aiuto, poi, per uscire da questo labirinto viene offerto da guide che non sono altro che "anti-Arianne", cioè delle inversioni che non portano mai ad una vera e propria soluzione del labirinto ma spingono i personaggi in altri guai...
... "il personaggio, come il diavolo nella scatola, vede aprirsi di continuo la trappola che lo imprigiona, quasi che una forza esterna e benigna con un leggero tocco sul coperchio lo allettasse a bene sperare e ad avere fiducia in sé e nella vita ma di continuo il coperchio si abbassa e comprime la molla, sicché lo scacco così ripetuto si fa di volta in volta più comico"...
Certo è che le innumerevoli "peripezie" affrontate da Encolpio farebbero pensare ad altri romanzi: nell'Eneide il tema del viaggio è connesso con quello del destino che tende verso un futuro trionfale, di gloria, ma troviamo anche il tema portante dell'amore, ma qui il motivo della separazione degli amanti non troverà la soluzione consueta nel romanzo, in quanto il protagonista sposerà un'altra donna.
Anche nelle Argonautiche affianco al tema del viaggio e delle faticose peripezie c'è il tema sentimentale dell'amore tormentato di due innamorati.
Nella Divina Commedia il viaggio dantesco è fondato tutto sul tema della "catabasi", ma c'è anche la storia del ricongiungimento allegorico del poeta-personaggio con l'amata, dopo la forzata separazione terrena provocata dalla morte di lei.
Ma se Petronio per certi versi, e a grandi linee, si avvicina al romanzo greco, d'altro canto propone e mette in atto una spudorata parodia di quella "letteratura", capovolgendo consapevolmente e in maniera dissacrante i valori tipici dell'amore greco, ironizzando persino sull'amore più serio.
Infatti nella tipologia del romanzo greco ci sono due innamorati che vengono separati da avvenimenti infausti, incidenti, sventure... e l'agire dei protagonisti, in qualche modo, è un agire sempre inquieto, tormentato, che non trova pace, in perenne ricerca dell'amore ed è ciò che viene fuori dall'Odissea che è in gran parte esperienza e racconto di un lungo ritorno che consente solo alla fine il ravvicinamento.
Nell'Odissea l'amore è "pudico", il tono è serio e patetico, mentre nel Satyricon oltre alla trama originale e sempre imprevedibile, Petronio mostra un amore omosessuale, spesso triangolare e lo fa con toni irriverenti, "colorati", sporchi.
Dissacra anche il tema della persecuzione divina di Ulisse, dove nell'Odissea si fa sentire nelle sventure lanciate da Poseidone, rendendo così Encolpio schiavo di un dio assai particolare: Priapo, il dio figlio di Dioniso! ed in qualche modo Petronio è come se si volesse prendere gioco della religione tradizionale e dei suoi miti più antichi: non sono più le virtuose azioni degli eroi a creare l'ira divina ma semplici e bassi fatti di uomini poveri d'animo e soprattutto anti-eroi...
Il Satyricon è una storia di movimento, l'ho già scritto, i personaggi sono tutti spinti dalla volontà o necessità di spostarsi attraverso i luoghi e comunque sono stati dotati come di una propensione quasi istintiva e irrazionale al viaggio
Perché anche quello di Freud è un viaggio.
Con la sua meta, i suoi bivi, le sue strade brecciate. Si tratta di andare dritto verso l'inconscio di un uomo, dritto lì, senza troppe fermate, dritto a scoprire cos'è veramente un uomo.
Es, Super-Io, Ego, 3 dimensioni ma un uomo solo, una sola mente che si divide.
La prima, il calderone di ribollenti impulsi, l'Es è l'estro, la passione, l'irrazionalità, per citare uno tra i grandi, è il mondo dionisiaco al di là del bene e del male.
La seconda è il Super-Io, la coscienza morale, tutti i limiti e le regole imposte all'uomo sin dall'infanzia, è il mondo apollineo, la razionalità, è l'ordine nella psiche.
Il terzo, l'Ego fa da tramite, da bilancia per equilibrare, per cercare di tenere a bada le 2 dimensioni precedenti, e il giusto mezzo tra caos e ordine o semplicemente è l'unione che fa tacere urli maldestri.
Perché ora il viaggio di Freud si fa più complicato, tra una dimensione e un'altra pronto ad arrivare a quel desiderio rimosso in un inconscio disordinato, risalire lo strapiombo di un iceberg la cui punta, solo questa a noi è visibile, è il conscio o forse la realtà che noi riusciamo a capire.
E allora adesso inizia il viaggio... Freud ipnotizza l'uomo, addormenta solo la sua parte conscia e da questo momento si addentra nei meandri di quel cervello, in quel mare di onde e idee, e cammina cammina supera nervi e sinapsi, e cammina cammina per arrivare dritto lì, dritto all'inconscio di quella fobia assurda, quasi impercettibile ma vitale, dritto all'inconscio di quella donna con la paura dell'acqua, dritto all inconscio... che poi Anna O. non ha più paura di quel cane.
Ma l'ipnosi è spesso troppo poco efficace e così elabora un nuovo metodo, meno forzoso e meno misterioso, se vogliamo, ma di certo è un metodo che induce ad abbandonarsi completamente...
...associazioni libere, di idee, di parole, di fotogrammi e piccole immagini che all'apparenza sembrerebbero isolate, probabilmente artificiali, ma in una realtà diversa e assurda sono come anelli e pianeti che girano attorno ad uno stesso campo gravitazionale.
Il sole in questo caso è il fotogramma rimosso, un sole oscurato ed eclissato, verso cui tendono irresistibilmente ed "inconsciamente" pensieri di quell'uomo pieno di fobie ed improbabili malattie.
In altri termini il paziente si rilassa e si abbandona a quel flusso centripeto di fotogrammi parlati, trasferendo le sue emozioni sull'analista, vedendolo come una persona capace del suo passato.
...perché Freud è quasi un dio che vige dall'alto su quell'uomo che si abbandona, si rilassa...
...le sue strane parole sono associazioni di lettere che noi al di fuori sentiremo astratte...
...si abbandona, si rilassa, si addormenta...
...i suoi occhi, piccoli punti veloci, vedono cose che noi al di fuori capiremo a tratti...
... perché dopo l'ipnosi Freud trova una strada attraverso i sogni, quei maledetti sogni che non ci danno tregua.
Ora quello che noi vediamo sono solo false immagini confuse che ci lasciano uno spiraglio nel loro contenuto più vero, quello che noi vediamo nei sogni sono come desideri che non possiamo accettare o forse non possiamo vedere perché li abbiamo rimossi...
però dietro questo si nasconde qualcosa ed è la verità di quei desideri latenti, e reali nel sogno... che paradosso! una realtà in un sogno come può vivere? e invece eccola lì che si nasconde bene, viscida e sinuosa si nasconde davvero bene.
E i sogni sono un viaggio, o meglio portano ad un viaggio in realtà sono una via, una via regia che porta alla conoscenza dell'inconscio nella vita psichica.
E Freud è il viandante che ripercorre a ritroso un processo di traslazione di una realtà nascosta in un sogno visibile al fine di arrivare ad una meta: cogliere i messaggi segreti dell'Es.
Solo adesso il viaggio di Freud ha un senso: è un viaggio fatto da seduto, senza muovere un niente, un viaggio che però ha una grande importanza, un viaggio che fa bene a qualcuno.
Solo adesso Freud capisce del viaggio e di quel mare di strade di quelle boe che segnalano un continente sommerso con le sue fosse e le cime invisibili di un iceberg come una mente e di una mente piena di tre dimensioni.
L'importanza del viaggio... e scoprire quanto poi l'uomo abbia bisogno di guardarsi dentro, di viaggiarsi, di sognare il vero nascosto dietro il falso, ma soprattutto di conoscersi e rivelarsi la propria dimensione, riflesso costante e biunivoco della vita.
Perché anche quello di Freud è un viaggio, certo è da seduto ma pur sempre un viaggio con una meta: trovare quel desiderio rimosso nell' inconscio e scaraventarlo su quella parete visibile di iceberg... senza che nessuno si accorga di niente...
..senza che nessuno si accorga di niente!
Buon viaggio...
...navigante!
STATI D'ANIMO
"Il gesto, per noi, non sarà più un momento fermato del dinamismo universale: sarà decisamente la sensazione dinamica eterna come tale".
Questo è ciò che fa Boccioni nelle sue opere, nei suoi quadri, con i suoi colori.
Guardare questi quadri... e soffermarsi a pensare quegli oggetti, quelle persone... è una stazione, si si, è proprio una stazione con tanto di treno, passeggeri, lacrime e saluti, e sono tre momenti ben distinti: gli addii, la partenza delle persone andate, e la partenza delle persone rimaste.
E si scorge quasi vivo il dramma, la nostalgia, già, della lontananza... i rumori si fanno sentire fuori da quei colori: il vento che porta lontano il vapore, un rombo vecchio e lento del treno, le parole, le ultime parole della gente -ADDIO-, i passi sul pavimento, la voce dall'altoparlante che incita a salire i passeggeri -IN CARROZZA-, le valige sopra e sotto i sedili, il fischio del ferroviere, le ultime porte del treno che si chiudono -SLAM-, le ruote cigolano, il treno si muove, va, i finestrini aperti, le mani fuori che salutano -ADDIO!.
Si fanno annusare gli odori, è come se te li sentissi sotto le narici e poi ti scendano giù in gola: l'odore della ferrovia è inconfondibile misto a mozziconi di sigaretta non spenti e vapore e profumo di donne e dopo-barba di uomini e di sudore di macchinisti e di lavoro... e poi più tardi senti l'odore di lacrime, quello è l'odore di un ultimo saluto, misto al muco di un bambino che piange, piange e ha le guance rosse e non smette di piangere, gli occhi lucidi e la purezza di quelle lacrime... l'odore della scia di fumo-nero di carbone e l'odore della pelle di quella signora lì a cui si è appena sollevata la gonna per la scia di quel treno che arriva...
Le sensazioni in questi quadri sono tantissime ma più che sensazioni sono piccoli drammi universali che si consumano in ogni istante, ed è tutto quello che ci vuole provocare Umbreto Boccioni: movimento.
Movimento inteso non come preoccupazione cinematografica o sciocca gara con l'istantanea o puerile osservazione della traiettoria di un oggetto, la rappresentazione del movimento, in quei quadri, è l'avvicinamento alla sensazione pura, cioè la durata dell'apparizione, il vivere l'oggetto nel suo manifestarsi.
Non si può parlare di piccoli accidenti frammentari che bisogna a tutti i costi fissare...
"...l'oggetto è il nucleo dal quale partono le forze che lo definiscono nell'ambiente e ne determinano il suo carattere essenziale; si viene a creare con ciò una nuova concezione dell'oggetto: l'oggetto-ambiente concepito come un'unità indivisibile..."
...ma si deve parlare così di sensazioni che vengono dipinte e impresse nel nostro stato d'animo.
Quel treno che parte, la gente che resta e quella che va, vengono tutti rappresentati non in quel momento, in quel fotogramma istantaneo, ma in un movimento continuo di umori e di cose...
il treno sta per partire, parte, è già lontano e tutto questo in tre strani quadri...
la gente parla, sale sul treno, è già lontana e tutto questo in soli tre strani quadri...
la persone parlano, salutano fermi e tristi ma il treno è già lontano e tutto questo in sole tre immagini...
in tre sole maledette immagini!
Secondola relatività di Einstein è possibile (almeno in teoria) viaggiare nel tempo?
Presumo che mi si chieda se è possibile spostarsi senza vincoli nel tempo, dato che tutti noi già viaggiamo nel tempo, o meglio lo subiamo in quanto non siamo ancora padroni di queste conoscenze. Questo argomento è sicuramente il più interessante per l'opinione pubblica, ma la confusione a riguardo è tale per cui le dichiarazioni sembrano discordanti, generando sempre più confusione! Dimostrare l'affermazione "non è possibile viaggiare nel tempo" senza utilizzare uno svolgimento matematico, è veramente un impresa degna del miglior divulgatore scientifico: non mi ritengo tale, per cui cercherò a fatica di dimostrarlo senza aumentare lo stato di confusione.
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Cerchiamo di figurare mentalmente un probabile viaggio nel tempo, e per fare questo, ipotizziamo di poterci spostare con un'astronave da un punto A a un punto B in una regione nell'universo impiegando un tempo minore rispetto a quello che impiegherebbe la luce (300.000 Km/s), e quindi tornare al punto di partenza A (ipotizziamo che il tragitto A e B sia piccolo). Qui noteremmo immediatamente che ci siamo spostati nello spazio e nel tempo perchè ora siamo nel nostro passato. Possiamo fare tutto questo? Il primo problema è la velocità della luce che non possiamo superare, quindi dobbiamo cercare degli espedienti che ci permettano di aggirare questo ostacolo. Oppure dobbiamo ipotizzare dei casi speciali in cui la velocità della luce può essere superata. A tutt'oggi non esiste una teoria che permetta un viaggio di questo genere. Qui di seguito sono riportate alcune teorie parziali, ma prima dobbiamo eseminare la relatività di Einstein.
Il problema cruciale con la relatività è di sforzarsi a " pensare in modo relativistico",è indispensabile apprendere questo modo di osservare i fenomeni, per evitare di "annodarsi mentalmente". Senza la presa di coscienza di questo modo di pensare, NON è possibile addentrarsi nella complessa struttura creata da Einstein.
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Schematizziamo le idee derivate dalla Relatività speciale
La velocità della luce non dipende dalla direzione di propagazione, ma ha lo stesso valore in tutte le direzioni (circa 300.000 Km/s). Questo risultato permette di sincronizzare gli orologi atomici nel mondo.
Le leggi fisiche assumono la stessa forma in tutti i sistemi di riferimento inerziale. Con questo principio fu possibile eliminare l'idea non corretta dell'esistenza di un sistema di riferimento ideale (come l'etere). Ne deriva il principio della costanza della velocità della luce:
La velocità della luce nel vuoto ha, in ogni sistema di riferimento inerziale, lo stesso valore.
Da questi principi ne consegue che il tempo non è assoluto, cioè, non esiste un sistema di riferimento inerziale nel quale il tempo sia assoluto.
Il tempo è relativo al sistema di riferimento.
Dilatazione del tempo: un orologio in moto rispetto ad altri orologi sincronizzati, fermi in un sistema inerziale, appare più lento degli altri; l'orologio in movimento "ritarda" secondo questa equazione:
t=t0(1 - (v/c)2)1/2
dove v è la velocità relativa dell'oggetto rispetto agli orologi fermi e c è la velocità della luce.
Da tutto ciò consegue che la velocità della luce è la velocità limite che nessun corpo può superare. Se il ritardo del nostro orologio cresce con la velocità, vediamo che quando l'orologio raggiunge la velocità limite, il tempo verrebbe ritardato fino a fermarsi, e oltre questa velocità, avremmo dalla formula del tempo un risultato negativo e immaginario. Non avendo molto significato fisico un tempo immaginario, ne deduciamo che la velocità limite non può essere superata (attualmente esiste la possibilità di dare un significato al tempo immaginario ma vi sono ancora troppi problemi).
Consiglio di leggere anche la risposta del fisico Davide Del Vento alla domanda:
Nelcaso in cui si riuscisse a superare la velocità della luce, si tornerebbe indietro nel tempo, oppure questo si fermerebbe, raggiungendo i 300.000km orari?
Ora poniamoci la domanda: possiamo raggiungere la velocità limite accelerando un corpo?
Supponiamo che un'astronave venga costantemente accelerata, prima o poi raggiungerebbe la velocità della luce se non fosse che per non entrare in contraddizione con i risultati della Relatività speciale occorre che la resistenza dell'astronave diventi sempre più grande all'aumentare della velocità, quindi la massa deve aumentare con la velocità.
E finalmente arriviamo alla famosa formula:
E=mc2
che pone una relazione tra l'energia e la massa.
Tutto ha un prezzo da pagare, e accelerare un corpo fino alla velocità limite costa energia infinita, in quanto la massa del corpo accelerato aumenta proporzionalmente con la velocità fino a divergere, e per poter compiere un lavoro su una massa infinita è necessario utilizzare un'energia infinita .
La relatività speciale NON permette "viaggi temporali", almeno non del tipo di quelli immaginati nella letteratura fantascientifica.
Riassumiamo:
La velocità ha un significato solo relativamentea un osservatore non essendoci una quiete assoluta rispetto cui misurare un moto assoluto. Nello stesso modo, non esiste né uno spazio assoluto né un tempo assoluto, perché entrambi dipendono dalla velocità e pertanto hanno significato solo in relazione all'osservatore.
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Schematizziamo le idee derivate dalla Relatività generale
La teoria ristretta si limita al caso particolare di corpi che si muovono a velocità costante, quindi non tiene conto dell'effetto delle interazioni gravitazionali, che impongono un moto a velocità non costante (accelerato).
Per questo Einstein nel 1916 estese la teoria.
Ipotizzò che la massa inerziale (la massa dedotta dalle misure dell'accelerazione) e la massa gravitazionale (dedotta dalle misure dell'intensità gravitazionale) fossero identiche.
Ipotizzò che lo spazio si incurvasse in presenza di massa, e che la gravitazione non fosse una forza, ma il risultato dello spostamento di corpi lungo il percorso più breve in uno spazio curvo (geodetiche).
In questo modo Einsten fondò la cosmologia moderna.
E' da questa complessa teoria che nascono, dopo una profonda analisi, tutti i lavori moderni; ritengo indispensabile la conoscenza della Relatività o del pensiero relativistico per poter capire cosa sono i Buchi Neri, le iper dimensioni, Tunnel spaziali, ecc...
Da tutto ciò ne consegue che lo "spazio-tempo" (spero che a questo punto sia chiaro che non si può parlare separatamente di spazio e di tempo) è curvo o distorto dalla distribuzione di massa e/o dall'energia.
WORMHOLE (Cunicoli spazio-tempo)
Tornando al problema dei viaggi nello spazio-tempo, consideriamo una delle poche soluzioni accettabili delle equazioni di campo di Einstein, ottenuta da Schwarzschild e in seguito estesa da Kerr; prendiamo ad esempio un Buco Nero (non sappiamo ancora se esistono con certezza, ma non possiamo ignorare l'estrema convinzione dei nostri astrofisici ) che è un oggetto generato dal collasso gravitazionale di una stella con particolari dimensioni: secondo la relatività generale in un Buco Nero vi deve essere una singolarità di densità (tutta la massa della stella concentrata in un piccolo punto) che curva in maniera infinita lo spazio-tempo (come una spirale senza fine); se i buchi neri esistessero davvero, sarebbe la più clamorosa conferma anche delle più straordinarie previsioni della teoria di Einstein.
E sempre secondo questa teoria, i "cunicoli" dovrebbero congiungere due regioni dell'universo, oppure due universi paralleli. Gli universi paralleli sono un idea resa plausibile dallo studio delle equazioni di Einstein le quali formano un sistema di dieci equazioni differenziali non lineari del secondo ordine, le cui soluzioni vengono chiamate "universi". Decidere quale soluzione sia fisicamente accettabile è un impresa ardua, in quanto ogni "universo" è compatibile con un assetto logico che è l'insieme delle leggi fisiche, e dato che quest'ultime sono in continua mutazione, in funzione di nuove acquisizioni di conoscenza, è probabile che gli universi che oggi rigettiamo perchè non hanno i requisiti per esserlo, trovino un domani una leggittimazione non appena questi requisiti mutano a seguito di nuove scoperte.
Quando una stella si riduce a un punto, i due universi appaiono connessi da un cunicolo la cui massima restrizione prende il nome di "gola di Einstein-Rosen".
Questo "cunicolo" ha una struttura geometrica estremamente complessa, in quanto tutta la materia della stella collassata sta ora in un volume nullo: questo è uno stato classicamente non descrivibile in termini fisici che chiamiamo "singolarità" di curvatura.
Nella teoria di Schwarzschild i cunicoli non possono essere utilizzati come passaggio per i due universi o le due regioni dello stesso universo, in quanto sono ostruiti dalla sorgente puntiforme (singolarità di densità).
Cunicolo spazio-tempo, che collega due universi paralleli
Cunicolo spazio-tempo che collega due regioni dell'universo.
F.Schein e P.C. Aichlburg dell'Università di Vienna sostengono che se le singolarità sono attraversabili, allora è possibile connettere universi distinti o regioni lontane dello stesso, con cunicoli spazio-temporali; una soluzione che descrive tali strutture si trova in Phys.Rev.Lett., 77, p. 4130, 1996
Anche Stephen Hawking afferma che un così fatto Buco Nero potrebbe fungere da "cunicolo" o passaggio per un'altra regione dell'universo,offrendo la possibilità di viaggiare nello spazio-tempo, ma è lui per primo ad ammettere che tutto ciò è molto improbabile.
Riprendo i punti non chiari della teoria : non sappiamo con certezza se esistono i Buchi Neri e tanto meno sappiamo se le singolarità sono attraversabili, ma se riuscissimo ad attraversarle che cosa succederebbe?
Lo stesso Einstein affermò che la teoria della relatività generale è una teoria parziale, il che vuol dire che per fortuna, per noi fisici, di lavoro ce n'è ancora molto. Uno dei problemi che nascono dalle soluzioni delle equazioni sono i problemi degli infiniti (curvatura infinita, densità infinita, ecc....). E' proprio da questi infiniti, che dimostrano soprattutto i limiti della teoria, che nascono tutte quelle teorie che cercano di spiegare un probabile viaggio nello spazio-tempo.
Riassumiamo:
E' vero che alcune soluzioni delle equazioni della relatività generale di Einsten prevedono la possibilità di viaggiare nello spazio-tempo, ma questo NON implica che sia possibile, perché non abbiamo ancora verificato le previsioni più straordinarie della teoria . E quindi non ne conosciamo i limiti di validità.
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Schematizziamo le ipotesi attuali (derivate dall'analisi della Relatività)
Dopo la teoria della relatività, Einstein si dedicò senza successo alla "grande unificazione" (la teoria quantistica della relatività) per poter unire la relatività con la teoria quantistica; è soprattutto dagli ultimi sforzi di scienziati intenti a questo compito che nascono altre teorie che esaminano i "viaggi nel tempo".
Poiché la formazione di una singolarità di curvatura, come risultato del collasso gravitazionale, è una conseguenza inevitabile delle condizioni di posività dell'energia (la media dell'energia di un sistema fisico, lungo tutto il corso della sua evoluzione spazio-temporale deve o per lo meno dovrebbe rimanere positiva!) , e potendo quest'ultima essere violata in un contesto quantistico, le singolarità classiche diventano strutture quantistiche non singolari nella geometria.
Quindi in un contesto quantistico della relatività è possibile che i cunicoli spazio-tempo esistano!
Intanto Stephen Hawking ha dimostrato che i Buchi Neri non sono così "neri", nel senso che emettono una radiazione che con il tempo riduce la massa e quindi le sue dimensioni (una sorta di evaporazione).
Sulla base di questi risultati A. Ströminger afferma che il carattere termico della radiazione fa sì che l'informazione, inizialmente codificata nelle proprietà geometriche del Buco Nero, alla fine si perda violando il principio della sua conservazione.
Poiché, dal punto di vista quantistico, le singolarità nel Buco Nero sono dei tunnel che possono portare a dei punti diversi dell'universoo in altri universi, alla fine dell'evaporazione del Buco Nero è lecito supporre che non vi sia una perdita di informazione, bensì una sua dispersione in un altro universo o da qualche altra parte del nostro.
Mi spiego meglio: ipotizziamo di tuffarci in un buco nero e supponiamo di poter rimanere in vita tanto da poter osservare una sorta di scomposizione del nostro corpo in particelle elementari, ebbene secondo queste teorie le nostre particelle verranno poi diffuse dal processo di evaporazione del Buco Nero o in un universo parallelo o da qualche altra parte del nostro universo.
Quindi anche con i Buchi Neri e gli Universi paralleli, in teoria, non è possibile viaggiare nel tempo o almeno non come si può osservare nei film di fantascienza!
Ribadisco il concetto che i wormhole sono solo congetture teoriche.
IPER-LUCE
Questa teoria prende spunto soprattutto da un famoso fenomeno dell'"effetto tunnel ".
Nella meccanica quantistica, quando un oggetto in movimento urta contro una barriera un numero sufficientemente grande di volte, esiste una probabilità finita che la particella possa passare attraverso la barriera e venirsi a trovare dall'altra parte di essa.
Nel 1993 l'équipe di Raymond Chiao dell'Universitàdi Berkeley ha misurato quanto impiega un fotone ad attraversare la barriera. L'apparecchiatura utilizzata è l'interferometro di Hong-Ou-Mandel che rilevò che il tempo di attraversamento dell'ostacolo comportava una velocità superiore a quella della luce.
Purtroppo l'effetto tunnel è un effetto probabilistico, percui non possiamo conoscere a priori quanti e quali particelle sfrutteranno questo effetto. Perciò non sarebbe possibile mandare nessuna informazione utile in questo modo.
Nel tentativo di generalizzare le particelle iper-luce, alcuni fisici ipotizzano l'esistenza dei TACHIONI.
TACHIONI
La teoria di Einstein non dice nulla sul fatto che una particella possa nascere con una velocità superiore a quella della luce: la teoria infatti si limita a dire che la velocità della luce non puòessere raggiunta, ma non pone limiti alla velocità con cui nasce una particella. Da questa analisi alcuni fisici hanno ipotizzato l'esistenza di particelle che nascono e viaggiano a velocità superiori di quella della luce, i " TACHIONI" , anche se nessuno ancora è riuscito a vederli.
Molto istruttiva è la citazione di George Sudarshan, "E' come se uno abitasse ai piedi dell'Himalaya e affermasse che dall'altra parte non può vivere nessuno, solo perché è impossibile scalare la montagna. Dall'altra parte invece vivono quelli che ci sono nati."
Per rispettare i postulati della relatività generale i tachioni dovrebbero avere una massa negativa, quindi l'interazione gravitazionale con una massa positiva sarebbe repulsiva!
E dato che viaggiano solo a iper-luce, noi vedremmo sempre prima la loro distruzione e poi la loro creazione.
Quindi per noi, i TACHIONI dovrebbero viaggiare a ritroso nel tempo.
TEORIA DELLE CORDE
Poi vi è la teoria delle corde, che non suscita grandissima attenzione ma che citerò ugualmente.
Nella teoria delle corde non si parla di particelle che occupano un singolo punto, ma di "corde" che hanno una sola dimensione: la lunghezza (come un filo di larghezza infinitesima).
Le corde possono essere aperte o chiuse in anelli.
Dato che una particella occupa sempre un singolo punto nello spazio, la sua storia è rappresentabile da una linea nello spazio-tempo.
Allo stesso modo la storia di una corda è una superficie chiamata "foglio d'universo"; per una corda aperta si tratta di una striscia, mentre per una corda chiusa (anello) si tratta di un cilindro.
In questa teoria le particelle sono onde che si propagano sulle corde.
La teoria, per essere coerente deve presupporre l'esistenza di molte dimensioni (si parla di dieci , venti dimensioni, ecc..)
Queste dimensioni secondo la teoria dovrebbero essere "arricciate" in piccolissimi spazi nella nostra dimensione 4-D.
Idee fantascientifiche permetterebbero di viaggiare nello spazio-tempo utilizzando "scorciatoie" che passano per dimensioni superiori.
Tutte queste sono solo congetture, il che vuol dire che devono essere considerate solo per quello che sono: "ipotesi".
Personalmente non ritengo possibile viaggiare nel tempo, e alla luce dei risultati fino ad oggi ottenuti non lo ritengo possibile nemmeno nel prossimo futuro. Una risposta definitiva la si potrebbe avere solo se qualche fisico riuscisse a trovare una teoria unificata della fisica. Mi spiego: la relatività da sola non è in grado di rispondere a una domanda di questo tipo e solo una teoria che riesca ad unire la teoria quantistica con la relatività generale potrebbe riuscirci, "ma oggi la ricerca di questa teoria assomiglia sempre di più alla ricerca del Santo Graal".(Stephen Hawking)
Fonte: http://www.scuolazoo.com/wp-content/uploads/2009/02/maturita_viaggio_nel_tempo.doc
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